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Autore: Federico Maria di Vizio    11/05/2014    0 recensioni
Questa storia nasce dalla mia irrefrenabile voglia di scrivere e nello specifico di unire narrazioni dettagliate a descrizioni puntuali di ragionamenti e trame complesse.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1. Nella triste penombra si scorgeva a malapena la sagoma affilata di un volto, scolpito come nella pietra dagli anni e dai dolori. Il grande lampadario di cristallo posto sull'alto soffitto era spento e nella stanza penetrava uno raggio di luce lunare che squarciava le tende dorate del salotto, poste dietro alla poltrona dove sedeva il signor Blaum. L'aria era rarefatta e una fitta coltre di fumo si era accumulata sul soffitto bordeaux, come nuvole su di un cielo di sangue. Nell'aria il profumo di un trinciato malese, il preferito del signor Blaum, e il sentore che quella sera stava accadendo qualcosa misterioso. Nella quiete notturna della città uno sparo si diffuse nell'aere grigia e nebbiosa e un grido di dolore seguito ad uno di sgomento si liberarono da un vicolo vicino alla casa del signor Blaum. Un leggero movimento del capo, quasi come di consenso e liberazione, accompagnó l'ultimo tiro dalla pipa d'avorio ed egli si allontanò dalla poltrona per andare a riposare, nell'ora della notte più oscura. Il giornale del giorno dopo, che egli avrebbe trovato ad aspettarlo al suo risveglio lo avrebbe informato dei dettagli. La governante, nel nero e lungo vestito di lavoro, bussò alla porta di duro mogano della camera da letto con la leggerezza confidente che le derivava dai moltissimi anni al servizio del signor Blaum. "Entri pure, sono perfettamente vestito" rispose il signor Blaum, con la voce un po' impastata tipica delle persone sveglie da poco. La sua routine prevedeva di alzarsi all'alba e di leggere il giornale prima di chiunque altro, ma quella notte nonostante avesse percepito che il suo obiettivo era stato raggiunto, il sonno aveva deciso di disertare al suo appuntamento. Si levó piano dalla poltrona di pelle rosso carminio e si sedette alla sua scrivania, mentre la governante appoggiava il vassoio su cui era adagiato suo orzo sul grande mobile marrone scuro a contatto con la parete opposta alla porta. Il giornale era ripiegato in due parti sul cuscino di destra, come desiderava il signor Baum.
  
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