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Autore: Mari95    12/05/2014    2 recensioni
SONGFIC dalla canzone No light No light dei Florence + The Machine
SPOILER PER CHI NON HA LETTO CITTA' DELLE ANIME PERDUTE
Estratto:
"Non c’era più nessuna luce..nei suoi occhi. Nei suoi occhi blu. Quegli occhi che l’avevano colpito sin dal primo momento in cui aveva messo piede in quella festa, ormai troppo distante nel tempo perché potesse essere rievocata in quel momento."
Genere: Angst, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per prima cosa: SE NON AVETE LETTO CITTA' DELLE ANIME PERDUTE VI CONSIGLIO VIVAMENTE DI NON PROSEGUIRE poiché la storia è ambientata ipoteticamente in City of Heavenly Fire
Ok.. detto ciò due parole per introdurre questa breve songfic dato che non ho inserito le note dell’autore alla fine.
Tutto è nato da una fan art che ho visto nella mia Home di Facebook, ovviamente era stata postata da una pagina Malec, su quest’immagine c’era il titolo della canzone che a sua volta mi ha fatto pensare a un fan video Malec in cui la canzone di sottofondo era proprio questa:
https://www.youtube.com/watch?v=HGH-4jQZRcc&feature=kp
Quindi ho riascoltato la canzone e mi è venuta in mente un’idea che ho subito messo per iscritto.
Confesso di essere in ansia perché ho paura di non aver reso giustizia ai miei personaggi preferiti e sono anche alle prime armi. Spero che troviate la One shot di vostro gradimento e sono pronta ad accogliere critiche per migliorarmi ;)
Detto ciò non vorrei avervi annoiato D= quindi la smetto di perdermi in chiacchiere inutili e vi lascio alla storia, aspetto recensioni per sapere cosa ne pensate ;)
Ah se volete aggiungermi su Facebook eccomi: Tatia Petrova Efp





You are the hole in my head
Magnus non ricordava di essere caduto in ginocchio, eppure la terra così vicina non sembrava solida, era come se il mondo si fosse capovolto e non riuscisse a vedere le forme nel modo giusto, tutto era distorto.
You are the space in my bed
Distesa dinanzi a lui c’era una figura scomposta, una figura che non riusciva a identificare, perché non poteva essere colui che la ragione gli suggeriva. Eppure fino a qualche attimo prima lui l’avrebbe riconosciuto ovunque, in mezzo alla folla più sconfinata lui l’avrebbe visto. Allora perché adesso la sua mente non riusciva neanche a mettere insieme le giuste lettere per pronunciare il suo nome?
You are the silence in between what I thought
Allungò le lunghe dita della sua mano destra davanti a sé, quasi per accertarsi che non fosse frutto della sua immaginazione, ma il contatto non mentiva.
And what I said
«Non…» era stata la propria voce ad articolare quella parola sconnessa? Non riusciva a riconoscere neppure la propria voce. Perché quello che stava vivendo NON poteva essere reale.
You are the night time fear
Tra tutte le sue paure più grandi quella era la peggiore. Non sarebbe riuscito a formulare un pensiero coerente nemmeno se l’avesse voluto. Com’era potuto succedere? Che cosa l’aveva ridotto in quello stato? In quello stato di totale estraniamento da ciò che lo circondava? La risposta era davanti sé.
You are the morning
L’aveva sfiorato. L’aveva sentito sotto la pelle dei polpastrelli. Era reale. Ma non aveva avuto la stessa sensazione che aveva ogni volta che lo sfiorava. In quel momento aveva sentito una fitta lancinante partire dalle viscere per risalire fino alla testa. Di solito toccarlo era la cosa più confortante e spontanea. Come potevano le cose essere cambiate così tanto?
When it’s clear
Per quale motivo non riusciva a vedere la ragione di quel cambiamento radicale? Era lì. Di fronte ai suoi occhi. Niente di più chiaro di quella verità, che certamente era falsa. Perché non avrebbe potuto avere senso!
When, it’s over you’ll start
Era stato lui ad allontanarlo. Era stata colpa sua se non aveva più sentito i suoi occhi su di sé, se non aveva più potuto sfiorarlo, contemplarlo, stringerlo.
You’re my head
Ricordare.. ricordare era una colpa che non riusciva a evitare di commettere.
You’re my heart
Dov’era finita la razionalità con l’usuale sfumatura ci cinismo e sarcasmo con cui riusciva a cavarsela in ogni situazione? Pensare a lui gli toglieva la ragione. Pensare a lui in quel dannato momento gli paralizzava qualsiasi pensiero nascente.
No light, no light
Non c’era più nessuna luce.. in your bright blue eyes
… nei suoi occhi. Nei suoi occhi blu. Quegli occhi che l’avevano colpito sin dal primo momento in cui aveva messo piede in quella festa, ormai troppo distante nel tempo perché potesse essere rievocata in quel momento.
I never knew daylight could be so violent
La cecità causatagli dalla stessa persona che in precedenza gli era sempre sembrata la sua luce.
Non riusciva più a vedere nulla. E non credeva alle poche cose che distingueva.

A revelation in the light of day
Era quella una reazione causata dallo shock? No, lui sapeva che non era shock, era disperazione. Nella sua forma peggiore. Perché quando vedi cadere la persona che ami di più al mondo, niente ha più senso. Non puoi distinguere ciò che è reale da ciò che la tua mente vorrebbe vedere.
You can’t choose what stays and what fades away
Era impotenza quella che si stava insinuando nei suoi pensieri? O l’esatto contrario? La forza della disperazione forse?
And I’d do anything to make you stay
«Alec…» di nuovo il suono che fuoriusciva dalla sua bocca gli sembrava estraneo.
«Alec guardami», adesso le sue mani stavano artigliando il braccio del ragazzo e risplendevano di una tremolante luce blu.

No light, no light
«Alec..» questa volta il tono era diventato lamentoso e iniziava a incrinarsi.
«Alec!», era un grido d’aiuto a cui nessuno avrebbe risposto.

No light
«Non…» lo sforzo per articolare le parole in modo esatto era una tortura lenta e impietosa che non avrebbe smesso di infliggersi «Non lasciarmi»
Tell me what you want me to say
«Resta.. con me» Through the crowds I was, crying out and
Qualcuno.. qualcosa.. il mondo continuava a girare incurante del dolore. Intorno a lui passi. Voci.
In your place there were a thousand other faces
Erano dei tacchi a spillo la prima cosa che distinse. Si avvicinavano. Di colpo smisero di muoversi. Le gambe che non vacillavano mai su di essi di colpo iniziarono a tremare, prima di piegarsi per avvicinarsi. Avvicinarsi e fissare il volto senza luce che un tempo apparteneva al fratello.
I was disappearing in plain sight
Era successo di fronte ai suoi occhi. Le pupille verticali si erano ristrette ulteriormente in quel fatidico istante. La lama di Sebastian lo aveva trapassato in meno di un secondo. Un battito di ciglia, un battito d’ali, un sospiro, un bacio, la morte. Tutto può accadere così velocemente.
L’elenco è infinito.

Heaven help me, I need to make it right
No, non poteva essere la fine. La mente era impotente di fronte a quel corpo, ma il cuore urlava, sanguinava, e non si arrendeva.
You want a revelation,
Aku cinta kamu. Era quella la promessa, la confessione, il desiderio che Magnus riservava solo a lui. Adesso non poteva più avere lo stesso significato.
Non potevano.

You want to get it right
Perché l’aveva respinto? In fondo tutti possono sbagliare. Perché non l’aveva perdonato subito. No, in realtà lui l’aveva perdonato, ma non glielo aveva detto. Lo avrebbe rimpianto per sempre.
But, it’s a conversation,
«Dammi un’altra possibilità…» «No»
I just can’t have tonight
E ora un’altra possibilità non sarebbe mai potuta esistere. Perché aveva lasciato che qualcuno potesse mettersi tra loro? Le circostanze erano impietose e lo stesso si poteva dire del destino. Adesso quella supplica risuonava nel silenzio ovattato che la disperazione gli aveva riservato.
You want a revelation, some kind of resolution
Quasi per dare lui un’ulteriore conferma di ciò che giaceva immobile davanti a lui, Magnus vide stagliarsi un’altra sagoma accanto a Isabelle. Sulla sua tenuta da Shadowhunter si riusciva a vedere una macchia scura che riluceva cupamente. La macchia era proprio sul cuore, nel punto esatto in cui, sotto la maglia, impressa sulla pelle, c’era la runa che lo legava per la vita a colui che ormai aveva sciolto quel vincolo.
You are the revelation
Anziché abbassarsi e alzarsi dolcemente, il torace era irrimediabilmente immobile. E Magnus non riusciva a capacitarsi di quell’immobilità. Ricordava quando osservava quel movimento, tempo addietro, quando Alec trascorreva le notti nel suo loft e poteva osservarlo dormire, beandosi di quella visione.
No light, no light in your bright blue eyes
I never knew daylight could be so violent

Ma non avrebbe mai più colto l’alba sorgere e inondare di luce il pallido viso che, anziché essere disteso tra le lenzuola accanto a lui, in quel momento giaceva sul polveroso terreno del campo di battaglia.
A revelation in the light of day,
Nonostante la lotta imperversasse intorno, loro non ne coglievano più il fragore.
In tre intorno al loro fratello, parabatai e amore.
Non riuscivano che a pensare a lui.

Magnus era incapace di muoversi. Avrebbe voluto piangere, imprecare, provare rabbia, ma non riusciva a fare niente di tutto ciò. Perché Alec, il suo amore era lì dinanzi a lui e non si sarebbe rialzato. Mai più.
Avrebbe rimpianto per sempre il tempo che non gli aveva concesso. Il perdono che non gli aveva comunicato. I baci che non gli aveva dato. I momenti che non aveva condiviso con lui.
E che avrebbe dovuto portare con sé quel dolore per sempre.
Come avrebbe fatto anche solo a respirare senza il suo Alexander?


   
 
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