Cuore n.3



-Ci hai pensato?

-A cosa?

-Ad Angelo.

-Chi?

-Paul Angelo.

-"Vorrei essere Ian Anthony Dale ma sono solo l’agente Angelo?"

-Sì, proprio lui.

-Perché dovrei pensarci?

-Ha detto cose interessanti.

-È psicologia spiccia, fratello.

-Comunque interessante.

-Non mi dire che credi a quelle chiacchiere sui tre cuori.

-Non so… certo è che m’ha stuzzicato, m’ha dato da pensare.

-E il tuo intelligente e sensibile cervello cos’ha elaborato?

-Che nessuno ci può conoscere fino in fondo.

-Il doppiogiochista Angelo ti ha drammaticamente illuminato con questa constatazione?

-Non fare lo stupido. Quando qualcuno ti mette di fronte a delle verità scomode, purtroppo, devi tenerne conto.

-Tu, forse. Io sono bravo in matematica: tengo il conto di tutto, non dimentico nulla. Non mi serve un pallottoliere.

-Lo so bene: ti diverti a ribaltare la mia vita a tuo piacimento, quando ti ci metti.

-Sono quello che non hai il coraggio di essere. La tua bontà d’animo spesso ti fa soffrire e io non riesco a tollerarlo.

-Mi trovo a mio agio con la bontà… so solo che quando subentri tu tutto diventa buio. Tu sei vendicativo e crudele e mi rendi impossibile la vita; non posso viverla come vorrei.

-Mi fai il filosofo, adesso? Sarai anche forte ad essere buono, ma ti espone troppo.

-Non voglio guerreggiare. Guardami, sono la Svizzera.

-Davvero? Gnam, ti mangio a colazione nei giorni dispari!

- A cosa ti serve?

-A metterti di fronte alla verità… quella verità scomoda che i tuoi occhioni blu non vogliono vedere.

-Il fine giustifica i mezzi?

-Un tizio più intelligente di me ne ha fatto un’ispirazione universale; chi sono io per contraddirlo?

-Se potessi ti eliminerei. Davvero, vorrei che sparissi dalla mia vita.

-E rinunciare così a chi ti copre il culo?

-Parla, forza… anche volendo non potrei zittirti. Cos’hai di cattivo da dirmi, oggi?

-Hai visto la tua amichetta come si arrampica sugli specchi?

-Ecco dove volevi arrivare. Non voglio che parli di Kensi, tu ed io la viviamo in modo diverso; stai zitto, per piacere.

-Non zittirmi! Parlo di lei quanto mi pare e piace. Avrai notato lo smarrimento e la delusione nei suoi occhi, quando le hai ridato il coltello. Ci casca sempre quando tiri fuori la tua faccia, Martin. Ma, sì… quella depressa, triste, così teneramente confusa e incuriosita. Per farti vedere che se la comanda ha subito sguainato il coltello con tanto di rumore sinistro e tagliente; ha sfilettato il nastro adesivo come fosse sushi fissandoti con gli occhi fiammeggianti da pantera vorace, a sottolineare "sono una gnocca, guarda cosa stai lasciando andare". Un po’ infantile, no?

-Non ti sopporto quando parli così.

-Me ne sbatto. Se lei si fa prendere in giro io ne approfitto, mi conosci. Davvero, ti frega qualcosa delle sue tette? No, dico… vuole fartele entrare in testa parlando dei suoi reggiseni? Ne avesse tre, ammetto, ci si potrebbe pensare… ma ne ha due. Insomma, via, niente di speciale.

-Smetti di gesticolare.

-Ok, ma flirta con te, ti stuzzica. Poi vuole tempo, finge di prendere una posizione ma in realtà rimanda, rimanda. Non che me ne freghi niente del motivo… invece a te, dovrebbe.

-Volevo viverla, Kensi, davvero. Ma ora sono piuttosto abbattuto.

-Appunto… questa donna è solo fonte di preoccupazioni e musi lunghi per te. Sono stufo. Voglio ritrovarti, voglio che rimonti in sella. Ti vedo, Martinbello, sai ancora come si fa a ridere con una donna… come con Nell, come con Talia.

-Ridere non costa niente.

-Infatti, è proprio quello che sto dicendo. Ti piace la serenità e la leggerezza delle cose normali… l’allegria di una compagnia che niente pretende se non quello di ricambiare la tua spontaneità e benevolenza. La tranquillità non dovrebbe avere un prezzo.

-Perché non vai a farti un giro? Non hai le tue cose da fare?

-Ah, non sopporto più il termine "cosa". La tua collega è snervante con "la cosa". "La cosa", "la cosa"… le piace Ben Grimm, per caso? Ah, ah, lo vedi che ti faccio ridere?

-Rido, sì, sai esattamente cosa fare con me. Tu sei pericoloso, bastardo.

-Terribilmente pericoloso! E non esiterò un istante ad affossare qualunque cosa, qualunque persona minacci la possibilità che tu sia felice. Ah, tanto per chiarire… che si fottano, i procioni, tu sei un uomo!

-Sei crudele e spietato, Max Gentry.

-Senza limiti… come serve a te, baby.

-Mi ribolle il sangue al solo pensiero ma non posso negarlo: posso fare finta di niente, posso nascondere la verità agli altri e...

-Oh no, il piagnisteo settimanale! Le parole non servono a niente, lo sai… tu non puoi liberarti di me.

-È vero, non posso. Tu sei il mio terzo cuore.

-Sì, il tuo cuore nero.
 













 
Max, sei tremendo ma ti adoro… io ti vivo così e così ti scrivo!
Sciocco Paul Angelo, ti meriti le mie prese in giro! Sei dell’NCIS e non conosci Hetty "leggenda metropolitana-ninja-chupacabra" Lange? Sei della squadra NCIS lunare? Come hai potuto pensare di farla franca?
Hetty non mi piace, né capisco il suo fine ultimo. Mi ricorda Doc di "Third Watch", fantastico prima, scheggia impazzita poi…
Secondo me, l’episodio 521 ha aperto sinistri scorci sul terzo cuore di Martin. Non è rosso, di questo sono certa.
Alla faccia della marmotta vorrei vedere tsunami all’orizzonte…
Monty
P.S. Ian Anthony Dale mi piace un sacco. Benjamin "The Thing" Grimm, un super eroe eccezionale! M.
 
Disclaimer: Paul Angelo, Henrietta Hetty Lange, Kensi Blye, Martin A. Deeks, Ben "La Cosa" Grimm e Max Gentry non li ho inventati io.