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Autore: Bab1974    12/05/2014    1 recensioni
Seguito della fic 'La maledizione di Elettra'.
Elettra deve salvare il fratello Paolo dalle grinfie del demone Drakov, che l'ha rapito per vendetta. Tornata alla foresta per incontrare Splank, lui la avverte che l'unica maniera per eliminarlo, è di trovare il materiale giusto e fabbricare una spada.
Partecipante al contest di darllenwr 'La ragazza e...la spada'.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Maledizione 4

L'avventura comincia


Passò una settimana, prima che Elettra si convincesse che era giunto il momento di mettersi in contatto con Splank. Era decisa a riportare il fratello a casa sano e salvo, a costo di eliminare Drakov con le sue mani. Dopo un'iniziale disperazione, aveva preso coscienza di sé e del fatto che non doveva essere finita lì, non poteva aver sprecato tanti anni ad allenarsi per poi ritirarsi con la coda fra le gambe.
La vita a casa era insopportabile: se le faceva male sentire la madre inveirle contro, le dava più fastidio quando l'implorava di non rischiare la sua vita inutilmente. I suoi nonni paterni, che erano entrambi sotto la nefasta influenza dell'Alzheimer, la fissavano inebetiti dalle loro sedie. Era certa che anche loro avrebbero trovato da criticarla, se non fossero stati impossibilitati a farlo. L'unico che l'appoggiava sempre e comunque era il padre. Forse sperava di essere perdonato per essere stato un debole e lei lo aveva fatto.
"Cercate di tornare sani e salvi entrambi." le aveva detto prima di lasciarla andare.
"Farò del mio meglio." aveva promesso Ele.
"Questo mi rincuora, perché riesci in qualsiasi cosa ti imponi, anche la più difficile." Il cuore di Ele era leggero: in tanto astio le bastava un po' d'amore, quello del padre e quello di Paolo, per affrontare senza paura ogni avversità.
Strofinò l'anello come le aveva insegnato il Folletto e si ritrovò nella foresta in cui lo aveva incontrato la prima volta. Splank era a pochi passi, indaffarato a fare... una passeggiata?
"Sei rilassato, vedo!" lo apostrofò irritata.
Lui le corse incontro, felice di vederla.
"Paolo sta benissimo. Drakov lo ha preso per farti un dispetto, ma non lo sta maltrattando." le disse, mettendola a parte di tutte le novità "C'è anche la possibilità che lo lasci andare, alla fine."
"Ne sei certo? La tua non è solo un'illusione?" chiese seria Ele.
"In verità non proprio, ma la sua presenza non gli è affatto utile." asserì sicuro Splank "In questo momento Drakov sta dormendo, e alle volte può farlo per mesi o anni senza che si senta la sua presenza. Prima di addormentarsi, però, si è assicurato che rifornissi regolarmente Paolo di acqua fatata. Ne devo consegnare un'ampolla ogni settimana, circa. Questo significa che non lo vuole morto, è già qualcosa."
"Molto rassicurante." ribatté ironica la ragazza "Sono venuta qui per avere delle certezze, non per sapere quello che, forse, potrebbe accadere. Devo trovare una maniera per entrare lì dentro e neutralizzare Drakov, nel caso ne avessi il bisogno."
Splank sospirò: di certo il suo signore si sarebbe già liberato di lei, se avesse accettato di tenerla con sé. Non avrebbe potuto spuntarla con caratterino come il suo e l'unica altra scelta sarebbe stata di eliminarla fisicamente, cosa di cui sperava non fosse in grado.
"Smettila di sospirare e dimmi in che maniera mi posso armare per battermi con lui, all'occorrenza." lo istigò la ragazza, scocciata che il folletto sembrasse titubante.
"Il problema è che non è facile liberarsi di Drakov, anche se trovassi l'arma che ti può liberare di lui, non è detto che tu riesca a usarla. Lui è molto forte, anche se non è sempre al massimo della potenza." le spiegò Splank "Comunque se stai attenta, magari riesci a entrare da lui mentre dorme e potresti andartene con Paolo."
"E se dovesse svegliarsi?" insistette Ele. Voleva esse pronta a ogni evenienza "E poi non credo che sia tanto facile entrare dentro il suo antro."
Splank la guardò titubante, poi capì che nulla le avrebbe fatto cambiare idea e acconsentì ad aiutarla.
"Ok, prima procurati l'arma giusta, poi troveremo il modo per entrare." disse con un profondo respiro "Devi procurati un'arma, magari sarai pure costretta a trovare qualcuno che la te la forgi, poiché deve essere di un materiale nocivo a Drakov."
"Che arma? Che materiale?" chiese Ele, attenta a ogni particolare.
"Purtroppo non lo so. Posso solo dirti che ogni essere magico ha qualcosa che lo può uccidere, ma nessuno ne conosce la natura. Probabilmente neppure lo stesso Drakov saprebbe risponderti, se glielo chiedessi. L'unica cosa di cui ti posso assicurare è che non si tratta di un materiale presente nel suo habitat naturale, perciò nulla di ciò che si trova nel suo rifugio o in questa foresta incantata può fargli male. Per il resto può essere qualsiasi cosa."
Ele allargò gli occhi alla spiegazione di Splank.
"Come diavolo faccio a capire di cosa si tratta?" chiese "Non ho la possibilità di sapere che cosa lo danneggia."
"Sì, invece. Tu hai ancora qualcosa che appartiene a Drakov e su cui puoi fare tutti i test che vuoi." Splank sorrise sornione e guardò verso il piede di Ele.
La ragazza si tolse la scarpa e il tatuaggio venne alla luce.
"Potrebbe essere comunque una ricerca lunghissima, magari non combinerai nulla, ma qualsiasi cosa sia nocivo a Drakov, farà reagire anche il suo simbolo, che è impresso in maniera indelebile sulla tua pelle."
Anche Ele sorrise: se davvero esisteva un simile materiale lei lo avrebbe trovato0 ed era stato lo stesso Drakov a darle la possibilità di farlo.
"Ok, cosa devo fare dopo di questo?" chiese, come se avesse già completato la missione..
Splank si rincuorò a vederla sorridere in quella maniera. Era abituato a vederla sicura e a vincere in qualsiasi cosa, fosse una gara sportiva, una lotta fra ragazzi o altro. Perfino a scuola, nonostante il poco tempo passato a studiare, non era male.
"Trovato il materiale, dovrai partire alla ricerca di un essere magico che costruisca armi, per fartela forgiare. Di solito i nani sono i migliori in questo, anche sono molto cari. Mentre lavorano all'arma potresti essere costretta a ricercare oggetti preziosi per pagarli. Se durante le ricerche precedenti ti dovesse capitare di trovarti davanti a oggetti preziosi o ori, tieniteli da parte, ti serviranno." Splank fece un sospiro, poi proseguì "Per quanto riguarda l'arma, più è grossa la parte contundente, più effetto farà, soprattutto con un Demone come Drakov, grande e antico. Se dovessi eliminare me, ti potrebbe essere sufficiente un pugnale, ma con lui devi, come minimo, avere uno spadone, quelli con la doppia lama, che si portano a due mani. Così sarai più che sicura di farlo fuori."
Splank tacque. Ele lo guardò aspettandosi dell'altro.
"Tutto qui?" chiese la ragazza.
"Non ti basta? Credi che sia facile portare a compimento questa parte?" sbottò Splank "Tu pensa a cercare il materiale adatto. Se e quando lo troverai, avrò già il nome di un nano pronto per te."
Ele sorrise: era la prima volta che sentiva il folletto parlargli in quella maniera decisa.
"Ok, mi fido, ma se quando torno con il materiale non mi hai procurato il nano, ti spello."
"Sei troppo sicura di te, Ele" la apostrofò lui, che invece era molto timoroso a riguardo la riuscita del piano.
"Splank, non ti preoccupare per me." ribatté lei senza paura "Se quel materiale esiste, lo troverò, fosse l'ultima cosa che faccio."
Splank ebbe un brivido, ormai conosceva il carattere dell'amica e sapeva che non si arrendeva mai, poi l'accompagnò sul limitare della foresta, come aveva fatto diciassette anni prima.

  
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