Libri > Shadowhunters
Ricorda la storia  |      
Autore: R e d_V a m p i r e     12/05/2014    0 recensioni
Con il sole in proncinto di sparire oltre il Brooklyn Bridge è difficile guardarsi negli occhi. I raggi morenti tingono di arancio il cielo e le nuvole e l'aria è quasi rossa, come le ombre della città.
Che pensiero stupido, ti dici mentre ti accovacci sui talloni vicino a lui che guarda ancora i riflessi delle navi sull'East River. Scorrono placide e a quella distanza sembrano tante barchette di carta che allietano un bambino capriccioso.
Lo stesso che ride, senza un motivo, stringendosi con le braccia lo stomaco e tremando tutto. O forse il motivo è solo la tua aria scocciata e allora ti chiedi come diamine faccia a vedere che sguardo hai, quando tu non riesci ad indovinare i suoi lineamenti pur conoscendoli a memoria.
[Malec, sottospecie di Kagerou Project!AU, nonsense a palate]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU, Cross-over, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
» Red Sunset Night






«Certo che hai combinato un bel casino»
Con il sole in proncinto di sparire oltre il Brooklyn Bridge è difficile guardarsi negli occhi. I raggi morenti tingono di arancio il cielo e le nuvole e l'aria è quasi rossa, come le ombre della città.
Che pensiero stupido, ti dici mentre ti accovacci sui talloni vicino a lui che guarda ancora i riflessi delle navi sull'East River. Scorrono placide e a quella distanza sembrano tante barchette di carta che allietano un bambino capriccioso.
Lo stesso che ride, senza un motivo, stringendosi con le braccia lo stomaco e tremando tutto. O forse il motivo è solo la tua aria scocciata e allora ti chiedi come diamine faccia a vedere che sguardo hai, quando tu non riesci ad indovinare i suoi lineamenti pur conoscendoli a memoria.
«Tch, mi hai detto tu di spaventarla un po'»
Lui che ride ancora si blocca per un attimo, guardandoti con una finta espressione ingenua. Hai quasi voglia di colpirlo, ma lasci perdere perché tanto sai che non servirebbe. E poi non riusciresti a fargli davvero male.
«Oh, davvero? Ma scherzavo! Lo sai che quando usi il tuo potere su chi non lo conosce... beh...» esita o forse finge solo, è difficile dirlo, anche dopo tanto tempo in cui lo conosci. Sghignazza di nuovo, ha quasi le lacrime agli occhi «...sembri un fantasma, Alexander»
Non sei sicuro di come reagire, ti limiti a fissarlo con le sopracciglia arcuate sui grandi occhi azzurri, dello stesso azzurro di un cielo terso e limpido, ma che in quell'istante si tingono di rosso come l'aria tutto intorno a voi. E non certo perché stai usando il loro potere.
«U-un fa-fantasma... e non chiamarmi Alexander!» lo ribecchi, imbronciandoti e sentendo le guance ardere come accade spesso quando sei in imbarazzo - quasi sempre, a dire il vero - ma ancor di più quando a causarlo è proprio lui.
Lui che sembra quasi un bambino, lì seduto sul tetto del vecchio edificio che avete eletto a vostro rifugio, con quei capelli nerissimi sparati in aria e cosparsi di glitter che brillano un po' di più, al tramonto. E la sua pelle scura ha una luce particolare, sembra quasi ambrata, e quegli occhi verdi dalla pupilla così stretta ti ricordano tanto un gatto.
Oh, finalmente li vedi. Te ne rendi conto quasi distrattamente.


«Lei non ti piace»
E' una considerazione, arriva dopo interi minuti di silenzio passati a guardare le macchine sfrecciare lungo il ponte.
Giusto, le persone a quest'ora tornano a casa.
«Lei chi, Magnus?» chiedi, stancamente, spostando lo sguardo un po' ovunque solo per non incrociarlo con il suo.
Non sei bravo a fingere quanto lui. Certe volte vorresti avere i suoi occhi, sarebbero molto più utili dei tuoi.
«Clarissa» risponde con tranquillità l'altro, facendo finta di non aver notato il tuo misero tentativo.
Ecco perché è la persona che ti è più vicina, tra gli Shadowhunters. In realtà lo è da tutto l'inizio fin da quando Hodge vi ha portato tutti nella sua grande casa. Ma Jace e Izzy non hanno mai avuto con te lo stesso rapporto che hai con lui - anche se con Jace, un tempo, una piccola speranza c'è stata... oh, ma è passato così tanto.
Izzy. Isabelle. Pensare alla sorellona fa sempre male. Meglio concentrarsi su altro.
«Hm...» commenti, accigliandoti.
Lui se ne accorge e si sporge verso di te, e il suo viso è così vicino che potresti contare ognuna delle lunghe ciglia nere.
Ti domandi se sia vera, quella vicinanza, o solo una delle sue illusioni.
Lo faresti, Magnus? Useresti gli Occhi che Ingannano anche con me?
Sorridi, rassegnato, ricambiando il suo piegarsi di labbra che lo fa tanto sembrare un monello e non il ventenne che è.
. E' facile trovare risposta a quella domanda, in fondo, per quanto non ti piaccia. Fa un po' male, è un po' come una morsa stretta al cuore e ti fa desiderare di scomparire come ti riesce così bene. Ma non lo fai.
«E' perché il suo potere è più forte dei tuoi Occhi che Nascondono? Guarda che è un potere pudico e adorabiliss-» non riesce a concludere la frase, perché gli hai tirato una gomitata al fianco e gli sorridi, irritato come solo lui riesce ad irritarti, chiedendoti cosa ti spinge a rimanere lì a sentirlo ciarlare invece di alzarti, tornartene di sotto ed andare a letto, tanto per dirne una.
Non che riusciresti a dormire, ovviamente. Gli incubi sono sempre lì e ti tengono sveglio, la notte.
Lui lo sa.
Magnus borbotta, allontanandosi di nuovo e massaggiandosi la zona colpita, guardandoti poi con un occhio da felino chiuso «O forse è per Jace?»
Domanda, e la sua voce suona sibillina, insinuante.
Lo guardi con fastidio, chiedendoti nel profondo se anche quella sia frutto di un'illusione o è semplicemente in grado di usare quel tono con tanta facilità.
Non ti piacerebbe nessuna delle possibili risposte, così lasci perdere.
«Che c'entra Jace?» e ti rendi conto di suonare più irritato di quanto vorresti. Anzi, forse anche arrabbiato.
Lui fa spallucce, portando le braccia ad incrociarsi dietro il capo e lasciandosi cadere, con leggerezza, sdraiato.
Il cielo è una trapunta blu puntellata di stelle, adesso. Non te n'eri accorto.
«Non lo so» bugiardo «Forse è perché lei riesce ad attirare la sua attenzione... e non sembra che la cosa sia ricambiata. Una volta tanto gli Occhi che Attirano fanno cilecca!» esclama, e gongola quasi, deliziato.
Ti sei sempre chiesto se, in fondo, Magnus non sia stato un po' geloso di Jace da tutto l'inizio. Anche quando eravate solo voi quattro - tre, ti costringi a pensare, voi tre.
«Ha il potere di Raziel» sbotti, alla fine, giusto per non dargli la soddisfazione di credere di aver avuto ragione - ha quest'irritante convinzione di doverla avere sempre, condivisa col numero due, tra l'altro.
«Lo so» è tranquillo, ma non sembra convinto dalla tua risposta.
«Non sappiamo cosa possa fare» continui, cercando di ottenere una reazione decente nel compagno. Insomma, non capisce la gravità della situazione?
«L'hai accettata negli Shadowhunters»
Fa semplicemente notare lui, allora.
Di nuovo ti senti messo nel sacco, come sempre quando avete di queste discussioni. Ti stringi nelle spalle e guardi fisso la luna.
Ma c'è, la luna?
«Me l'hai chiesto tu» sussurri, come se fosse la risposta a tutto. E' sempre la risposta a tutto, con Magnus.
Lui sa anche questo e spesso se ne approfitta, anche se non con cattiveria. O così ti piace pensare.
«Meglio averla con noi che contro di noi o a piede libero senza sapere cosa possa fare e... oh, abbiamo anche guadagnato un altro membro, Samuel!»
«Simon» lo correggi, e non sai se essere stizzito o divertito dalla sua capacità di rigirarsi le cose a piacimento.
Il ragazzo più grande annuisce, socchiudendo gli occhi, ma non aggiunge altro. Sembra che la discussione si sia chiusa così, alla fine.
Allora esiti, giusto un istante, giusto il tempo di rendersi conto che la notte si sia fatta più buia e voi siate ancora lì, sul tetto, e che l'altro non accetterà di scendere e andare a dormire in una camera come le persone normali.
Sbuffi, quasi ridi. Normali, che buffa parola.
Alla fine ti sdrai al suo fianco, non senza la tua solita pudicizia, e serve che sia l'altro ad attirarti quasi bruscamente contro di sé, facendoti appoggiare il capo sul suo petto.
Non apre gli occhi, si limita a stringerti ed accarezzarti un braccio, in un movimento quasi ipnotico.
«...cosa stiamo facendo, Magnus?» la domanda è quasi un sussurro, poco più forte di un pensiero.
C'è un'ombra, sul viso del numero tre, e forse è colpa delle nuvole che oscurano la luna.
Ma è sempre stata rossa, la luna?
Poi sorride, ed è come se nulla fosse successo.
«Ah non lo so, Alec. Il capo sei tu» esclama, allegro, coinvolgendoti in un bacio.
Sopravviviamo, è quello che avrebbe voluto dire.
Lo sai. Lo sai ma non ti importa.
Quella notte, del resto, si ripeterà ancora.






»Angolino di Red: ok, non so di preciso cosa sia. Non ha alcun senso. Oddio, forse nella mia mente sì, ma voi non siete nella mia mente - per fortuna. Si nota che ultimamente sono in fissa con Kagerou Project? No, dite? Bugiardi. Tra video, manga, anime (e a breve la novel, arriverò anche a quella!) sto cercando di capirci qualcosa. Ma temo di essere arrivata a ben magre soluzioni (cioè, sì, in realtà no, ma solo grazie a sorella che mi spiega tutto... e continuo a non capire molte cose). E così ecco, una sorta di crossover tra Kagerou e Shadowhunters. In realtà volevo solo vedere Magnus e Alec nei panni di Kano e Kido perché sì, ci stanno (e amo anche Kano e Kido. E li amo anche insieme, ugh).
Basta, non parlo più. Mi volatilizzo. Addieu.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: R e d_V a m p i r e