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Autore: Ice Star    12/05/2014    8 recensioni
Pianse lacrime sempre più amare, mentre il cuore le si stringeva in una morsa di dolore e rabbia.
Nascose il viso tra le braccia, sentendo la porta cigolare sui cardini.
Sentì un rumore di tacchi avvicinarsi al suo letto e due mani delicate poggiarsi sulle sue spalle.
Alzò lo sguardo, incontrando gli occhi materni e dolci di Robin, anche lei coperta da qualche benda.
-Ti sei svegliata finalmente.....è da tanto che sei incosciente....-
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era un pomeriggio assolato e la ciurma era sbarcata su di una nuova isoletta del Grande Blu.

Sembrava essere disabitata e, dalle informazioni raccolte da Robin, non era altro che una vecchia isola su cui la natura aveva sconfitto gli esseri umani.

-Secoli prima era molto abitata ma, visto la rigogliosa vegetazione che vi cresceva a quei tempi, gli esseri umani non erano riusciti ad arginarla e a sopravvivere, essendo poi costretti alla fuga-

La ciurma ascoltava incantata la dolce voce della mora che, pur avendo da poco superato il trauma vissuto ad Enies Lobby, era in gran forma e curiosa di apprendere sempre di più dal passato.

-Allora, abbiamo sistemato la Sunny e possiamo scendere tutti a terra, dividiamoci in gruppi, allora...-

Dopo che Franky decise di restare a bordo, la ciurma si divise in piccoli gruppi dalla navigatrice e scesero a terra, perdendosi nella rigogliosa foresta.

 

 

-Certo che sono strabilianti le tue avventure, Usopp- affermò il piccolo Chopper osservando il cecchino con occhi luminosi

-Ovvio che lo sono!! Io sono il grande Capitano Usopp!!!- disse fiero di sé stesso e delle sue bugie, mettendo il piede su di una roccia ed allungando il braccio verso l'orizzonte

-Smettila di riempirgli la testa di frottole, pinocchio!-

-Come ti permetti di chiamarmi pinocchio?! Eh, Sanji!!-

-Mi permetto perché non sei altro che un pinocchio troppo cresciuto! Ed ora muoviamoci, dobbiamo trovare da mangiare per le mie dee!!- cominciò a volteggiare in una trottola di cuori

-M-Ma perché siamo attraccati proprio qui? Questa foresta fa paura!!!-

Il piccolo Chopper si guardò attorno, osservando come gli alberi oscurassero quasi completamente la luce del sole mentre l'erba nascondeva le gambe dei suoi due compagni fino a metà polpaccio.

-Hai ragione Chopper, non sembra un buon posto dove farsi una vacanza- Sanji si accese una sigaretta con aria disinvolta

-C-Chopper ha ragione....io voglio andarmene da qui!!- piagnucolò il cecchino

-Non possiamo....non prima di aver trovato abbastanza cibo per continuare il viaggio...-

-ANDIAMO VIAAA!!!- piansero disperati dottore e cecchino mentre si abbracciavano.

Ho un brutto presentimento....speriamo che quelle due teste vuote proteggano a dovere le mie dee...”

 

 

 

-Ma dove andiamo, Robin?- chiese Cappello di Paglia, osservando gli albri che diventavano sempre più fitti

-Sulla cartina di Nami ho visto che vi è indicato un vecchio centro abitato- rispose con calma, osservando la sua copia della cartina

-E cosa ci andiamo a fare? C'è da mangiare?- allungò il passo, avvicinandosi alla donna

-No, non credo ci sia del cibo, visto che quel villaggio dovrebbe essere disabitato- sorrise dolcemente

-E allora perché ci andiamo se non ci sarà nessuno?- era annoiato all'idea di non poter gettarsi all'avventura

-Perchè vorrei saperne di più sulla storia di quest'isola- tornò con gli occhi sulla cartina, continuando a camminare spedita

-Ma io volevo andare con Sani ed Usopp, mi sarei divertito di più! Uffi...- accelerò anche lui il passo, seguendo l'archeologa

-Ma avresti anche finito tutte le provviste, vero?- chiese con tono ironico

-Si, forse si....- disse con sincerità

Scoppiarono entrambi a ridere mentre continuavano a camminare e,senza accorgersene, arrivarono nei pressi di un piccolo centro abitato.

Sentendo le risate di un bambino, si nascosero in un cespuglio, osservando lo strano villaggio che si trovava nella radura di fronte a loro.

Era un piccolo villaggio costituito solo da qualche capanna di fango, foglie e rami d'albero; gli abitanti indossavano delle pellicce e, dalle frecce e lance fatte di pietra e cosparse si una sostanza verdognola, non sembravano essere amichevoli, per non parlare dei pugnali fatti di ferro.

-Chi sono Robin?- chiese il capitano, ammutolito da due mano comparse all'improvviso dietro la sua nuca.

-Shhh abbassa la voce, altrimenti ci scopriranno- lasciò andare il moro ad un suo cenno d'assenso, per poi tornare con lo sguardo su quelle strane persone

-Sembrano essere una tribù primitiva ma quella strana sostanza....non so cosa possa essere- disse pensierosa

-Ma l'isola non era disabitata?- chiese in un sussurro

-Pensavamo che fosse disabitata ma, a quanto pare, ci sbagliavamo-

-Che dici, Robin, credi che siano simpatici?- sorrise spensierato

-Ne dubito, capitano....- disse sempre più preoccupata

-E perché?- s'imbronciò lui

-Guarda lì- puntò l'indice contro un mucchio di carne

-Carne...- sorrise il moro, sbavando

-Sì, capitano...ma guarda meglio...- la voce di Robin era sempre più preoccupata ed incrinata

Rufy osservò meglio quel mucchio di carne e, dopo aver visto ciò che nessuno avrebbe dovuto vedere, ne rimase sconvolto

-M-MA QUELLI.....- il suo urlo venne bloccato da due mani, mentre altre quattro lo tenevano fermo

-Sì, capitano....quella è carne umana e questa è una tribù di cannibali!-

Rufy ascoltò le parole della compagna, non riuscendo a distogliere lo sguardo dal mucchio di braccia e gambe mutilate e lasciate al sole.

Spero solo che nessuno sia in pericolo.....almeno c'è Bushido-san con la mia sorellina”

 

 

-Accidenti a questi stupidi insetti! Ed anche queste piante!!- Nami inveii per l'ennesima volta contro gli insetti che le volavano attorno e contro l'erba e gli alberi che le solleticavano gambe e braccia lasciate nude dalla corta ed aderente gonna gialla e dalla maglietta rosa a maniche corte.

-Potevi indossare qualcosa di più comodo per girare una foresta, mocciosa- Zoro, invece, era stufo di sentirla lamentarsi per ogni sciocchezza.

-E tu potevi anche restare a bordo!- s'impuntò di fronte al compagno, con lo sguardo in fiamme e il volto imbronciato

-Sei stata tu a formare i gruppi e a spartire i compiti- rispose al suo sguardo con uno altrettanto irritato, mentre la sua mente pensava tutt'altro

Sono felice che abbia scelto me come compagno ma se deve lamentarsi.....anche se quel musetto imbronciato la fa sembrare più mocciosa del solito...”

Sorrise sovrappensiero senza neanche accorgersene, mentre seguiva la compagna attraverso la foresta.

All'improvviso Nami si fermò, poggiando lo zaino a terra e cominciando ad osservare la foresta attorno a sé.

-Qui è perfetto!- disse soddisfatta

-E perché mai? Siamo in mezzo alla foresta e non si vede un accidenti!- osservò la fitta vegetazione attorno a loro: erano in una radura in cui gli alberi, che formavano una specie di cupola, oscuravano la luce del sole mentre l'erba si faceva meno fitta e si riempiva di piccoli fiori bianchi e rossi.

-Perché siamo proprio al centro dell'isola e qui c'è la temperatura media di tutta la zona. Ne ho bisogno per le mie cartine ed i miei studi- rispose risoluta, prendendo un quaderno e cominciando a scrivere

-Ok, come ti pare-

Zoro si tolse lo zaino dalle spalle, poggiandolo accanto a quello della rossa per poi avvicinarsi ad un albero e sedersi con la schiena contro il tronco.

Poggiate le spade accanto a sé, chiuse gli occhi e si addormentò in pochi istanti.

Intanto, la navigatrice stava eseguendo i suoi rilevamenti continuando a prendere appunti.

Non sentendo la voce del compagno, si girò e lo vide addormentato sotto un albero.

Osservò i suoi tratti mascolini, la sua pelle abbronzata ed i suoi corti capelli verdi.

È così tranquillo mentre dorme che non sembra nemmeno il famoso e temutissimo ex cacciatore di pirati da tutti temuto......Chissà come si sente quando tutti si allontanano da lui.......non posso immaginare tutta la solitudine che ha passato in questi anni, come me, in un certo senso....chissà se è per questo che io...”

-Chissà se è per questo che mi sono innamorata di lui...- sussurrò a fior di labbra, sorridendo come una bambina.

Si assicurò che il fine udito dello spadaccino non avesse ascoltato le sue parole e che stesse veramente dormendo.

Mentre si girava ad osservare la sua strumentazione, vide qualcosa dritto davanti a sé venirle in contro e, solo prima di chiudere gli occhi, si rese conto che una freccia la stava per colpire al volto.

Non sentendo alcun dolore aprì gli occhi, osservando il lato della lama di una spada che le era stata messa davanti agli occhi.

Risalendo con lo sguardo lungo il dorso e l'impugnatura bianca della spada, vide uno Zoro con lo sguardo infuocato che fissava dritto di fronte a sé.

Appena la lama venne abbassata, poté osservare i loro aggressori: un gruppo di uomini muniti di lance, pugnali ed arco e frecce. Sembravano essere molto primitivi e non sarebbe stato difficile batterli, nonostante lo svantaggio numerico.

Prontamente montò il suo fidato bastone, mentre lo spadaccino estraeva la seconda spada dal fodero.

Cominciarono a lottare l'uno al fianco dell'altra coprendosi le spalle a vicenda ed incassando colpi su colpi.

Le frecce e le lance che tiravano li colpivano di striscio ed ora erano ricoperti di tagli e sangue.

Nonostante si trattasse di banali graffi, si sentivano entrambi affaticati ed il fiato veniva sempre meno.

Ma che diavolo succede? Sono solo dei taglietti, non dovrei sentirmi così esausto...merda!”

Non capisco...cos'è che mi fa mancare le forze? Perché mi sento così esausta dopo pochi minuti?...”

Nami osservo i graffi che aveva sulle braccia e sulle gambe, passando poi lo sguardo al compagno, che aveva dei graffi anche sulle tempie, oltre che sul petto e sulle braccia.

I loro attacchi sembravano inefficaci, mentre i nemici continuavano a colpirli.

Si sentiva svenire da un momento all'altro mentre gli occhi le si annebbiavano e, senza accorgersene, le scivolò il bastone dalle mani.

-NAMI!!- sentì la voce di Zoro chiamarla con tono preoccupato.

Qualcosa che tintinnava e cadeva a terra.

Uno strano calore che la circondava.

Ed il respiro di qualcuno sulla fronte.

Non vedo nulla...la vista mi si appanna sempre di più...”

Strizzò gli occhi, riuscendo a mettere a fuoco il petto muscoloso del verde di fronte a sé.

Sentì le lacrime bagnarle le guance mentre i suoi occhi, increduli, osservavano il pugnale che trapassava il pettorale sinistro dello spadaccino, imbrattando di rosso cremisi cli abiti di entrambi.

Alzò lo sguardo con estrema lentezza, osservando il sangue che gli colava dalla tempia e dalla bocca e poi gli occhi persi nel vuoto ed opachi del suo salvatore.

-Stai....stai bene per...per fortuna....- biascicò con voce rotta dagli affanni, prima di cadere sul corpo della compagna.

Nami non poté far altro che cadere in ginocchio, mentre cercava di capire se quello a cui aveva assistito fosse la realtà.

Passò un braccio attorno alle sue spalle muscolose, facendogli poggiare testa sulle cosce.

-Z-Zoro...- aveva ancora lo sguardo allucinato, mentre osservava il volto del suo amato diventare sempre più pallido.

Zoro la fisso con occhi opachi, cercando di parlare.

Sentiva i poloni andare a fuoco ed il fiato venire meno, ma doveva dirglielo, doveva dirle ciò che provava prima di lasciarla per sempre.

-N-Nami....io...- sussurrava a fior di labbra parole mai dette alla ragazza da lui sempre amata.

In preda ai singhiozzi e con gli occhi pieni di lacrime, non riusciva a sentire le parole del ragazzo, osservando i loro aggressori avvicinarsi sempre di più.

Ma non le importava.

Non le importava di essere in pericolo.

Non le importava di essere ferita e piena di dolori.

Non le importava nulla di quello che la circondava.

Ora c'erano solo lei, in preda alla disperazione, e lui, prossimo passeggero per un viaggio senza ritorno.

-N-Non preoccuparti...presto gli altri saranno qui....andrà tutto bene...- sussurrava con voce rotta dal pianto, accarezzandogli i corti capelli verdi.

-M-Mi....dispiace....io ti....- la rossa non riuscì a sentire l'ultima parola ma poté osservare quegli occhi nero pece chiudersi con estrema lentezza mentre il petto si fermava.

-Z-Zoro...- gli occhi le si sbarrarono, pieni d'angoscia -N-No...non può.... Zoro....Zoro io ….ZORO!!!-

Un urlo pieno di dolore spaventò quegli strani uomini, mentre un pugno partito da chissà dove li colpiva uno ad uno, accompagnato da petali rosa.

Sentiva il cuore battere frenetico mentre gli occhi le bruciavano come non mai.

Vide una figura avvicinarsi a lei ed un paio di occhi azzurri fissare il corpo senza vita poggiato sulle sue gambe.

-Nami...Nami sono io, Robin! Cosa è successo?!-

-R-Robin...lui è...no no no!- cominciò ad agitare la testa in segno di dissenso mentre la donna cercava inutilmente di calmarla .

-Nami...andrà tutto bene, adesso ci siamo noi...-

La voce dolce della mora si faceva sempre più ovattata, mentre nella sua testa rivedeva gli occhi di lui spegnersi.

No...non può essere vero...no! NO! NOOOOOO!!”

 

 

 

 

 

 














-NOOOOOO!!- si svegliò sudata ed ansimante nel suo letto.

Osservo la stanza attorno a sé, vedendo il sole, ormai alto nel cielo, fare capolino dalle tende chiuse.

Si passò una mano tra i corti capelli rossi, per poi poggiarla sulla sua fronte.

Sentì qualcosa tirarle la pelle del braccio e, quando abbassò gli occhi su di esso e sul resto del corpo, restò sconcertata.

No...ma allora quel sogno.....

  
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