È strano come tutto cambi in pochi giorni, come una sola scelta sbagliata possa segnarti per sempre e cambiare il destino di chi ti è accanto. E forse non dovrei odiarlo per questo, tutti facciamo degli errori e amare significa anche questo: restargli accanto nel bene e nel male. Ma quando lo guardo non posso non pensare al corpo freddo e senza vita di Stiles, a Lydia rinchiusa chissà dove torturata dagli Alfa. Aveva promesso. Isaac mi aveva guardata dritta negli occhi e aveva promesso che mi avrebbe sempre detto la verità, ma in quello stesso istante mentiva. Ha agito d'impulso, senza riflette, tenendo il branco all'oscuro di tutto. Davvero pensava di poter battere da solo Deucalion? 

Dopo la battaglia ho visto Scott cadere in ginocchio accanto a Stiles, gli occhi velati di lacrime, il corpo rigido e immobile come se stesse trattenendo il respiro. Poi qualcosa in lui è scattato, i suoi occhi si sono accesi di un rosso accesso, quasi demoniaco: il colore degli Alfa. L'ho visto scagliarsi contro Isaac e colpirlo con tutta la forza che aveva ancora in corpo, ma Isaac non ha reagito, come se non aspettasse altro. Si sarebbe lasciato uccidere, ma non potevo permetterlo, non importa se sia stata o no colpa sua, non potrei mai odiarlo fino a questo punto. Derek e Peter a stento sono riusciti a trattenere Scott e io ho trascinato Isaac il più lontano possibile.

Ora sono qui, in mezzo al bosco, in piedi davanti a lui con mille pensieri e nulla da dire. Lui mi fissa cercando i miei occhi e per un secondo i nostri sguardi si incontrano.

«Allison guardami.» La sua voce è ferma, ma così bassa che la percepisco appena.

«Mi hai mentito. Avevi promesso che di dirmi sempre la verità e quando ti ho supplicato di non andare da solo alla tana degli Alfa hai giurato che non l'avresti fatto! » Il tono della mia voce si fa sempre più alto e deciso e devo trattenermi per non urlargli contro. Sono infuriata. 
«Non ho mai ritenuto che in una relazione la fiducia fosse tutto, ma è pur sempre qualcosa. Senza fiducia non c'è amore e io non mi fido più di te. »

Lo vedo sussultare, lo sguardo allarmato: «Questo cosa significa? Che non mi ami più?»

Esito e continuo a guardarmi le dita delle mani. Non riesco a sostenere il suo sguardo.
Isaac si avvicina e scandendo le parole mi rifà la stessa fatidica domanda: «Allison rispondimi. Mi ami ancora?».
Il mio cuore batte cosi forte che nel silenzio del bosco non seno altro che questo ritmo martellante.

«Penso che dovremmo chiudere adesso, prima di ferirci a vicenda.»

«Non mi importa se mi ferirai.» Fa ancora un passo verso di me.

«Ma a me si. Isaac ti sto lasciando.» Non posso credere di averlo detto davvero. Quando ho preso questa decisione? È davvero quello che voglio?
Finalmente alzo lo sguardo e mi accorgo che una lacrima gli sta rigando il viso. No, non posso vederlo così, non ci riesco.
Sta per dire qualcosa, ma non voglio ascoltarlo, cosi lo anticipo e frettolosamente me ne esco con un “devo andare”. Devo andare? Andiamo Allison è di Isaac che stiamo parlando, merita qualcosa di meglio di un “devo andare”, merita una spiegazione. Ma tutto quello che riesco a fare è voltarmi e andarmene.

«Ti ho fatto una domanda» La sua voce mi coglie di sorpresa così mi fermo, ma senza voltarmi.
«Ti prego Allison ho bisogno di saperlo: mi ami ancora?»
Ha ragione, deve saperlo.

«Ti amavo Isaac, con tutta me stessa. Ma ora non più.»
Dicendo ciò, chiudo questa storia esattamente come lui l'ha cominciata: mentendo.
E mentre ogni parte del mio corpo, della mia mente e del mio spirito grida che lo ama ancora, più di prima, riprendo a camminare lasciandomi tutto alle spalle.