"Hai intenzione di spararmi Michiru?"

Haruka è lì.
Distesa a terra, sanguinante e ricorpeta di ferite.
Ferite imparagonabili al dolore che i nostri cuori, ancora battenti, 
riescono a trasmettersi senza bisogno nè di sguardi, nè di parole.
In quella foresta, senza il chiarore della Luna che avrebbe potuto illuminare 
il terrore di questi atroci atti, si respira intensamente l'odore delle erbe morenti: 
come lo sono io in questo momento.
Non riesco a non notare il sangue che bagna il terenno, 
così freddo e infecondo; il corpo di Setsuna è avvolto nel
rosso; nella sua mano stringe una rosa nera; voglio scappare, voglio andare via di qui. 
Se il destino fosse stato diverso, forse sarei stata tra le sue braccia, forti come quelle di uomo, 
a danzare sulle note di un violino. Ma le note di questo violino, sono storte.
Sono taglienti, sofferenti, inferioscono su di me senza riguardo. 
Il destino in cui avevo creduto, si è perso tra i fili che ci legano ad esso. 
La mia mente è troppo offuscata.
I pensieri mi soffocano, non so prendere una decisione.
Tutto è spento, mi sento trasportata in una corrente senza fine.
Haruka, perché mi guardi così ?
La lucidità oramai, l'ho persa del tutto.
Non riesco, non riesco a non notare i tuoi occhi feroci,ma colmi di paura: 
solo io sapevo leggerli davvero. Come tu sapevi leggere i miei.
Per molto tempo, ho creduto che avrei vagato da sola,
esprimendo i miei sentimenti attraverso la musica.
Diventare violinista è sempre stato il mio sogno.
E nella solitudine lo realizzai. 
Ma toccando le tue mani, 
scoprì un sogno più grande di quello che ebbi fino ad'allora:
restare accanto a te. 
Ma oggi il destino ci porta rose dai toni scuri, 
nei quali si segna la morte di una delle nostre stelle.
Se devo spararti, rimarrò sola.
Se devo colpirti, ti perderò.
Se devo ucciderti, uccido me.

Abbiamo la possibilità di restare ancora insieme.
Per sempre. Perciò, non piangerò più.
Non avrò più paura.
.
Michiru premette il grilletto due volte.
La prima, colpì il cuore della sua compagna.
La seconda, fù il suo a smettere di battere.