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Autore: Mel_mel98    12/05/2014    3 recensioni
Dal 2° capitolo:
[“Tu sapevi, vero?!”- gridò.
“Sì”- disse lei, guardandolo negli occhi.
“Tu lo sapevi, e non me lo hai detto.”- continuò lui, sempre più in collera.
“Esatto”- rispose lei.
“Perché? Perché Jade?”- fece afferrandola per i polsi.
“Come puoi avermi tenuto nascosta una cosa simile?!”- sbraitò infine.
“Non te l'ho nascosta. Semplicemente, non te l'ho detta.”]
È paura, quella che ormai regna nel cuore del ragazzo. Che lo ha reso pazzo, cieco.
Nella mente dell'altra, invece, vince la rassegnazione. La rassegnazione ad un futuro incontrollabile.
Qualcosa si è rotto. L'amore a volte è capace di distruggere se stesso.
Sta a loro adesso rimettere insieme i pezzi di un amore così fragile.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beck Oliver, Jade West, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tell me something you like'
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Non arrenderti. Niente è dovuto,niente è scritto.
Continua a lottare.
Lotta per rendere la tua vita un po’ migliore di quella che è.
Esci dal tuo guscio, vivi la vita che hai sempre sognato.
E se quella ti casca addosso, rialzati.
Niente fa più male del guardarsi indietro e rimpiangere di non aver fatto abbastanza.
Quello che loro chiamano il destino è solo una finzione.
Un cartonato dietro cui si nascondono.
Rompilo, brucialo.
Fai di testa tua, per una volta.
 
O forse è meglio: fai di testa tua, come hai sempre fatto. :)
 
Jade sorrise, leggendo il messaggio di Cat.
Era tratto dall’ultima scena di uno spettacolo in cui avevamo recitato insieme, qualche mese prima.
Aveva ragione.
Avrebbe dovuto fare di testa sua.
Andare da Beck, tiragli un bello schiaffo.
Dirgli che lei era preoccupata e spaventata quanto lui.
Che anche lei sentiva la paura scorrerle dentro le vene.
Che lo capiva, che provava le sue stesse emozioni.
Ma poi lui le avrebbe chiesto quello che né Tori né Cat avevano avuto il coraggio di chiederle.
“Perché non hai abortito, finché eri in tempo?”
La sentiva quella domanda, detta in tono profondo e serio, risuonarle nella testa.
Già… perché non aveva abortito?
Succede a tanti di ricevere una sorpresa inaspettata (e il più delle volte anche indesiderata)
Era successo anche a sua madre, con lei.
In fretta e furia se n’era andata di casa e aveva trovato una sistemazione. Assieme a quello che sarebbe poi diventato suo padre.
Sua madre aveva faticato, ma non le era mai passato per la mente di rinunciare a sua figlia.
Perché, come le aveva sempre detto, lei era la cosa più bella che fosse mai riuscita a creare.
 
“Signorina, lei è Jade West, giusto?”- una voce di donna la riportò sulla terra ferma.
Ultimamente aveva la testa ovunque fuorché al suo posto.
“Sì sono io”- rispose.
“Bene, deve compilare questo modulo prima di iniziare. Dalla carta di identità vedo che non ha ancora compiuto i diciotto anni… ce l’ha il foglio firmato da un maggiorenne?”
Jade mosse impercettibilmente la testa.
Il foglio ce l’aveva eccome. La firma era ovviamente falsa.
Suo padre non sapeva niente di tutto quello che era accaduto. E non lo avrebbe mai dovuto scoprire.
Quando aveva fatto il test era addirittura andata a gettarlo nel cassonetto del vicino.
 
La donna prese il foglio e ne dette a Jade un altro, scritto con caratteri minuscoli.
“Puoi accomodarti là, è un po’ lungo da compilare…”
“Lo vedo…”- sibilò lei.
Due pagine piene, fronte-retro.
Si sedette in un angolo e cominciò a riempire le caselle e gli spazi vuoti.
Appena finito, consegnò modulo e penna all’infermiera.
“Sei sicura di quello che stai per fare? Non si può tornare indietro, lo sai.”- disse quella guardandola seria.
Jade rimase spiazzata. Le sembrava forse una bambina?
Certo che sapeva quello che stava facendo.
Stava per abortire.
Per togliersi quel peso dal cuore.
E voleva fare in fretta, perché l’attesa la stava rendendo nervosa.
“Certo che lo so.”- risposo fredda.
“Perché lo fai?”- continuò la donna.
“Perché mi sta facendo tutte queste domande? Che cosa gliene importa?!”- Jade cominciava decisamente ad alterarsi.
“Fa parte del mio lavoro. Devo essere sicura che tu conosca ciò che stai per fare.”
“Come dovrei fare a saperlo? Quante volte pensa che mi sia trovata in questa situazione? Ho forse altra scelta?!”- sbraitò.
“C’è sempre una seconda scelta. E tu non credo che l’abbia ancora presa in esame. Torna tra una settimana, dopo averci pensato.”
Rimase lì immobile, come una cretina.
Chi era quella per poter parlare in quel modo?!
Eppure aveva ragione. Aveva dannatamente ragione.
Lei nel profondo non se la sentiva di uccidere quella “cosa” che sguazzava nel suo utero.
Perché era fondamentalmente la cosa più bella che fosse mai riuscita a creare.
 
Jade sospirò, accarezzandosi la pancia.
Adesso iniziava davvero a vedere qualcosa. Una leggera rotondità.
Fino ad allora non si stupiva che nessuno si fosse accorto di niente.
Lei poi non aveva avuto i classici sintomi che tutte lamentano.
Niente nausea, nemmeno per sbaglio.
Niente stanchezza, almeno non più del normale.
Se ne era accorta alla terza settimana di ritardo del ciclo.
Lì per lì, si era lasciata prendere dal panico.
Ci si sarebbe voluta uccidere con quel test di gravidanza positivo.
Era rimasta almeno un’ora chiusa nel bagno. Immobile, a fissare quella riga rosa.
Piccola, graziosa, perfetta.
Per molte donne segna l’inizio di un periodo di immensa felicità.
I preparativi per la nascita, le tutine, il passeggino, le scarpine.
Per Jade rappresentava l’inizio della fine.
Lei e Beck si erano appena lasciati. Non poteva andarglielo a dire.
Sarebbe sembrata una poveraccia.
Sarebbe sembrato che volesse a tutti costi tornare con lui.
Il che era anche vero, ma aveva pur sempre un orgoglio da difendere.
E poi… lui si sarebbe sentito costretto.
E lei non era nessuno per costringerlo a fare il padre, anziché l’adolescente spensierato.
 
E così aveva deciso che quello sarebbe stato il suo segreto.
Carpe diem, cogli l’attimo.
Vivi oggi, senza pensare al domani.
Era esattamente quello che aveva deciso di fare lei.
Di fare finta di niente. Di aspettare che fossero gli altri ad accorgersene.
Avrebbe lasciato che la verità venisse fuori piano piano.
Avrebbe lasciato parlare la gente.
Poi però c’era stato l’incidente.
E con quello la verità e la consapevolezza dello stare per diventare madre le erano piombate addosso, così come a Beck.
Si ricordava il suo volto.
Semplicemente devastato da quella scoperta.
 
Certe volte, le veniva una voglia irrefrenabile di telefonargli.
Per poter anche solo sentire la sua voce.
Ne aveva bisogno.
Ma reprimeva questa voglia, la seppelliva sotto una catasta di altri pensieri.
Non poteva chiamarlo. Gli avrebbe fatto solo più male.
E lui era l’unica persona che il male non se lo meritava neppure un po’.
***
 
Sikowiz si avvicinò al tavolo dei ragazzi.
Tutti lo salutarono calorosamente.
“Ragazzi devo assolutamente andare via prima oggi da scuola, devo portare il mio criceto dal veterinario…”
“Lei ha un criceto?”- domandò Tori.
“Che carino! Lo voglio vedere!”- fece Cat, entusiasta. Adorava gli animaletti da compagnia.
“Sì, ho un criceto, e no, non puoi vederlo, perché è a casa mia adesso, in giardino…”
“Lei tiene un criceto in quel minuscolo giardino?”- esclamò André.
“Sì”- fece il prof esasperato- “Tengo il criceto in giardino, ok!? Avete qualche altra domanda da fare, prima che riprenda il mio discorso?”
“Sì”- disse Robbie alzando la mano- “Io vorrei sapere se dà al suo animale cibo biologico, perché al giorno d'oggi è importante proteggere l'ambiente, utilizzando prodotti che non hanno a che fare con ogm o sostanze chimiche...”
“Robbie, ma che c'entra?!”- fece Beck.
“Beh, volevo semplicemente un'informazione...”- disse piano lui.
Sikowiz stette un attimo in silenzio, guardando severo i suoi alunni.
Li adorava, si divertiva sempre un sacco con loro.
“Allora...”- disse infine- “Posso andare avanti?!”
“Sì, prego...ci dica, avanti”- fece Tori.
“Bene, prima di andare via volevo informarvi sulle scelte che ho fatto riguardo allo spettacolo del semestre, sono sicuro che siete curiosi, giusto?”
“Sì, da morire!”- esclamò Cat
“Immaginavo... allora: Robbie tu farai Zac, il migliore amico del protagonista. Tori e André, avete recitato parti importanti nello scorso spettacolo, per cui siete incaricati della gestione delle luci. Cat, sei alla postazione trucco e vestiti, e nel caso ce ne fosse bisogno sostituirai Trina, che fa la protagonista.”
“Come diavolo ha fatto Trina ad ottenere la parte della protagonista?!”- esclamò Tori.
“Beh, non c'era nessuno di meglio...”- rispose il professore- “E poi mi ha pagato un mese di ciambelle e caffellatte...” sussurrò.
“Adesso si spiega tutto...”- sorrise Beck.
“Ah, Beck... quasi mi dimenticavo del mio protagonista! Congratulazioni!”
Beck rise, i suoi amici cominciarono ad applaudirlo.
Effettivamente era stato davvero bravo in classe poco prima.
“Ok, dato che stasera dovrò occuparmi del criceto, non possiamo provare. Vi aspetto domani pomeriggio, d'accordo?”
“Oh beh... io domani pomeriggio sono impegnata...”- mormorò Cat pensando subito a Jade.
“Oh, non ti preoccupare, con te proveremo lunedì...”- disse comprensivo Sikowiz- “Qualcun altro ha qualche impegno?”
“Io devo portare mia nonna al corso di salsa... può darsi che arrivi un po' in ritardo...”- disse poi André.
“Bene, qualcun altro?”
 
Beck rimase lì, impietrito.
Si trovava davanti al bivio, che per tanto tempo aveva cercato di evitare.
Non voleva andare da Jade, non si sentiva ancora pronto.
Ma sapeva che se non avesse scelto lei, avrebbe rovinato ancora di più il loro rapporto.
Guardò Sikowiz negli occhi.
“Beck, tu ci sarai domani alle prove?”
Sospirò, per prendere tempo.
E poi finalmente rispose.
“Certo che ci sarò. Non ho nessun problema.”
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Ed eccoci qua, sempre più vicini al finale. Ancora un capitolo e dovremo dire conclusa anceh quesat ff (ma niente paura, potrebbe sempre essercene un’altra, chi lo sa?)
Allora? Ve l’aspettavate?Beck ha fatto la sua scelta... e adesso? Beh, spero di avevi sorpreso e di avervi reso desiderosi di leggere il prossimo cap.
Bene, se così è stato, non avete che da attendere, il finale arriverà a breve.
Adesso vi saluto… Bye bye!
A presto
Mel ;)
   
 
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