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Autore: kidrauhlstattoos    12/05/2014    3 recensioni
“Quel giorno io volevo dirti che ti amavo.”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz, Justin Bieber, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Justin?” Un diciottenne dai capelli biondo scuro se ne stava in piedi sul portico di casa mia.
“Holly!” fu la sua risposta, appena sussurrata, scese con un piccolo salto i tre gradini che conducevano al portico e mi si avvicinò: “Grazie a Dio, stai bene. Ti ho chiamato milioni di volte, e non so quanti messaggi ti ho lasciato.”
“Appena scesa dall’aereo il telefono si è scaricato, ed ecco..io non volevo sentire nessuno, scusami. -ma solo dopo aver abbassato il capo in preda a chi sa quale emozione mi ricordai della cosa più importante. - un momento, ma tu non dovresti essere a Los Angeles? Che diamine ci fai qui? Ci sono le premiazioni, devi esibirti, sei candidato, non farai mai in tempo a tornare indietro.” Dissi tutto d’un fiato.
“Holly, frena.. tutti sanno che sono qui, mi sono scusato per l’imprevisto e nessuno ha fatto storie. Io devo parlarti e non avrei mai aspettato un secondo di più, adesso mi è tutto chiaro e non farò lo stesso errore che ho fatto quattro anni fa, mai più.” Andò dritto al punto, ma quel punto era chiaro solo per lui; io non capivo e lui non doveva essere lì, non poteva essere venuto per me. Mi ridestai, scossi velocemente la testa e abbassai il cappuccio della felpa : “Ho capito, entriamo.. sto morendo di freddo.” Entriamo, va bene, parliamo, va bene.. ma io non ero per niente certa di voler sentire quel che lui mi volesse dire. Insomma Olimpia non comportarti da stupida e non pensare nemmeno per un secondo che adesso lui s’inginocchi ai tuoi piedi, tessendo le lodi del suo amore per te, lo hai accusato, meno di 24 ore fa, in una stanza d’albergo di Los Angeles, davanti ai vostri migliori amici Chaz e Ryan, di essere un completo idiota che non si è mai accorto che tu fossi innamorata di lui, quindi se lui avesse voluto qualcosa da te non ti avrebbe lasciato tornare a Stratford così, da sola, senza una sola parola.


Però adesso è qui? Perché?  

E sarà venuto a darti il ben servito, idiota! Hai solo rovinato un’amicizia che dura da quando te la facevi addosso nel pannolino,
complimenti.  



Le vocine assordanti della mia testa si zittirono nell’esatto momento in cui Justin chiuse la porta di casa, e fu quel tonfo a riempire il silenzio che c’era tra noi.
“Senti Justin, prima che tu dica qualunque cosa, io vorrei..” Avevo lanciato la felpa sul divano, ero nel mezzo del soggiorno, cercando le parole giuste per non perdere l’unica persona al modo che mi facesse sentire viva. Quando Justin alzò lo sguardo, fissandomi, mi sorrise.
“Holly, ti ricordi quando quattro anni fa mi accompagnasti all’aeroporto , insieme ai ragazzi e ai miei nonni, partivo per la prima volta per Atlanta, andavo verso l’ignoto; tu te lo ricordi, vero?”
La mia risposta fu un piccolo cenno del capo.
“Avevamo 14 anni e be’ io ero convinto, volevo dirti una cosa importante quel giorno..” era serio, così spaventosamente serio, e l’unica cosa che facevo io era fissare le sue mani che si torcevano tra loro, volevo solo che parlasse perché la paura mi opprimeva. Se avesse deciso di prendersi del tempo per stare lontano da me, per pensare o quante altre stronzate si dicono in queste occasioni per respingere qualcuno, io sarei.. insomma, io vivevo della sua voce che mi rassicurava dolcemente, dei suoi splendidi occhi che avevano quello strano luccichio mentre cantava, delle sue braccia che mi stringevano forte a sé, del suo sorriso che mi regalava dopo mesi che non c’eravamo visti; Justin era tutto per me e non volevo credere che stesse per metter fine ai nostri scherzi, alle nostre risate, ai nostri abbracci, alla nostra amicizia. Tuttavia quel suo delirante discorso non sembrava portare lì.


“Quel giorno io volevo dirti che ti amavo.”

E tu che pensavi chi sa cosa, hai visto? Non è niente di..COSA?


“Sì, ti amavo, ti amavo come solo uno stupido quattordicenne poteva fare, forse amore è una parola tanto grande quanto spaventosa da sentire, ma io.. ecco, ero così convinto, ma avevo anche una paura assurda, uno tuo rifiuto, un tuo allontanamento mi avrebbe ucciso. Quindi ho pensato che non avesse senso dirti quanto tu potessi essere importante per me visto che 30 minuti dopo avrei preso un aereo per gli Stati Uniti. Ha vinto la mia codardia, Holly, non mi sono messo in gioco, ho preferito partire con la consapevolezza che tu, al mio ritorno, mi avresti accolto con un sorriso smagliante e non con un drastico rifiuto che mi avrebbe intimato di sopprimere il mio affetto perché tu non potevi corrisponderlo.”


Non vuole lasciarmi, io sono importate per lui.


A stento trattenni un sospiro di sollievo, poi lui continuò a parlare.
“Perciò sono partito, ed è cambiato tutto così velocemente: tutto ciò che avevo sognato, tutto ciò che tu mi avevi spronato a sognare era diventato realtà, cominciai ad andare in studio, a farmi conoscere e a conoscere persone fantastiche, la gente mi amava, ero diventato qualcuno e giuro che mi ricordo le tue lacrime di gioia che sentivo durante le nostre telefonate, mi dicevi che eri felice, che mi meritavo ogni bene, ma che non mi sarei dovuto dimenticare di te, e dei ragazzi, mi dicevi di non perdere per strada il vero Justin. Le cose andavano bene, ma un parte dentro di me mi diceva che qualcosa mi mancava, e quando cercavo di sopprime quella tediante parte di me, il tuo volto mi appariva nella mente, sapevo di amarti ancora.- Mi guardò per un frazione di secondo, mi guardò dritto negli occhi, poi continuò - ma poi conobbi Selena, e quando mi accorsi che ero attratto da lei pensai che fosse arrivata la svolta, che avrei potuto levarmi dalla testa l’idea di noi due insieme. Selena si è accorta molto presto di volermi bene, e insieme abbiamo voluto provarci, c’era sintonia e alchimia, mi piaceva e andando avanti ero sempre più convinto di essermene innamorato, mi sembrava assolutamente perfetta per me. Lei sembrava la risposta a tutte le mie domande, e soprattutto alla domanda che da tempo avevo deciso di non pormi mai più.”
I mie occhi smisero di vagare per la stanza e si concentrarono su di lui, con lo sguardo lo pregai di spiegarsi, di dirmi quale fosse quella domanda.
Leggendo nei miei occhi quella muta richiesta, rispose: “Se avessi mai potuto essere felice senza di te. E tormentandomi, ecco cosa mi sono sempre chiesto.

Poi lui continuò: “Holly, io non lo so cos’è cambiato, okay? Non so cosa mi spinge a dirti queste cose, a confessarti segreti e pensieri che per timore di perderti mi limitavo a condividere solo con me stesso. Sta di fatto che tutti si sono accorti di quanto io volessi te e di quanto tu volessi me, siamo stati solo noi gli stupidi ad aver paura, a non mettersi in gioco. Ma io adesso voglio giocare, capisci? Voglio sapere come sarebbe un ‘noi’, io voglio te, perché la risposta a quella domanda è no, è un enorme no, è sempre stato no, io non posso essere felice senza di te, io non posso saperti tra le braccia di un altro e non voglio più reprimere neanche l’istinto di spaccare la faccia al primo che ci prova con te, non voglio più far finta che il tuo profumo non mi mandi in panne il cervello, far finta che la tua risata non mi faccia contorcere lo stomaco dalla felicità. Io voglio stare con te, voglio essere il tuo ragazzo, perché ti amavo, perché ti amo, esattamente come quattro anni fa, adesso ho solo la consapevolezza che tu mi vuoi e poi, insomma, siamo cresciuti potremmo davvero farcela.”

Justin parlava, Justin si avvicinava a me, Justin mi scostava una ciocca di capelli dal viso, e io potevo solo sentire il rumore dei miei battiti rimbombarmi nel cervello.
“Justin..” buttai fuori flebilmente, era così vicino.

“Non fermarmi, non ora, ti prego.” Potevo io rifiutare il ragazzo che amavo da quando ero una stupida dodicenne con l'apparecchio? La paura di un futuro senza di lui poteva impedirmi di rifiutare l’unico ragazzo di cui fossi mai stata realmente innamorata? No, non l’avrei mai fermato, in quel preciso istante tutti quei pensieri tacquero, ogni preoccupazione, ogni paura, ogni se e ogni ma, tutto volò via, sentivo solo il sapore di quel bacio, sentivo solo quanto i nostri corpi fossero vicini, sentivo solo la felicità esplodere come un fuoco d’artificio. 















Ehilà!

Buona sera everybody :) Non so esattamente per quale assurdo motivo io stia pubblicando questa os scritta secoli e secoli fa, forse perché rileggendola per caso mi ha emozionata un pochino (tanto!) e boh mi sono sentita di pubblicarla qui. L'unica cosa che ci tengo a sottolineare è che non sono una di quelle fan invasate che vede Selena come il male puro che non può stare con Justin (perché Justin è mio ihih lol) e che qui è menzionata perché quando scrissi la os i due stavano insieme e poi perché il mio cervello malato aveva partorito quest'idea di un Justin coccoloso e romantico che, nonostante la sua relazione con Selena, si riscopriva innamorato della sua migliore amica storica; conclusione? Non ho nulla contro Selena, lol. 
Ringrazio chi arriverà a leggere fin qui: grazie mille piccola anima. Come al solito spero che qualcuno possa apprezzare e che qualcuno mi faccia sapere che ne pensa. xx :) 

 
  
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