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Autore: Weareallstoriesintheend    12/05/2014    0 recensioni
In un mondo dove i giovani sono gli unici ad avere dei poteri abbastanza forti, le elezioni sono una vera e propria competizione giocata a suon di poteri e apprezzamento da parte del popolo. I poteri sono infatti l'unico modo che il presidente ha per governare e da tempo non è stato eletto un nuovo presidente, perciò la tensione è alta e la prossima elezione vicina. In questo mondo corrotto, Shailene si trova coinvolta in intrighi, prove mortali, pressioni psicologiche, scoperte sconcertanti e una tormentata storia d'amore che la metterà alla prova e le sconvolgerà l'esistenza.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il caldo qui è terribile. Mi hanno prelevata dalla mia casa bendata e mi hanno lasciata in una stanza buia che ha l'aspetto di essere stata abbandonata da anni. E' angusta e la prima cosa che ho intravisto tolta la benda, sono le pareti di un rosa sbiadito, probabilmente verniciate parecchi anni prima, illuminate da una lampada elettrica che emette una luce fioca come quella di una candela consumata. Il letto si trova al centro della stanza e mi sembra piuttosto confortevole, unico altro mobile insieme a un piccolo comodino con cassetti in cui ho trovato i miei nuovi vestiti.

Mi sembra tutto un incubo! Quella donna venuta insieme alle forze speciali a prelevarmi dalla mia casa, mia madre che grida di correre e piange dopo aver capito che è inutile, la mia amica disperata e mio padre che abbraccia forte mia madre cercando di non voltarsi a guardarmi, consapevole di non poter sostenere il mio sguardo senza scoppiare a piangere.

Ormai è da giorni che sono qui e non mi hanno ancora fatta uscire dalla stanza. Di solito ai nuovi arrivati viene imposta una “dimostrazione” prima di poter fare parte degli allenamenti ufficiali.

E' solo un modo per impressionare gli addestratori e poterti valutare sia per le tue capacità, sia per come sostieni la pressione di dare sfoggio dei tuoi poteri davanti a tutti, messo in difficoltà.

Circa alle cinque di questa mattina mi ha svegliato una governante per dirmi che mi sarei dovuta preparare per la dimostrazione che si sarebbe tenuta di sera. Ho passato almeno sei ore a tentare di allenarmi nel migliore dei modi da sola, dato che non sono mai stata abituata a dare sfoggio delle mie capacità davanti ad altri, se non ai miei genitori. Adesso manca solo un'ora alla prova e ho i nervi a fior di pelle, le mani tremanti e il cuore in gola, ma continuo a scrivere su questo grigio diario, senza alcun apparente motivo. E' la “nostra anima” come lo chiamano qui, l'unico luogo in cui possiamo dare sfogo alla nostra personalità e ai nostri dubbi poiché non ci è permesso farlo con gli altri, a meno che non vogliamo essere da subito bersagli facili; dopo tutto è una competizione e il compito degli organizzatori è proprio quello di animare l'odio e il senso di sfida tra tutti noi. Le uniche interazioni tollerate sono quelle durante il pranzo e durante gli allenamenti per testarci nei nostri miglioramenti settimanali in duelli sfiancanti. 

La maggior parte dei diari appartenuti ai concorrenti più amati è stata pubblicata e questi sono diventati dei famosi best seller nel nostro mondo, anche se non sono preoccupata che possa accadere anche a me; non ho nulla di speciale e non credo che il mio tempo nella competizione sarà molto lungo.

Non riesco a smettere di pensare a tutto quello che è successo. Nel mio paesino non candidavano da tempo nessuno, i candidati di solito erano soprattutto provenienti da stati e regioni più agiate, industrializzate e avanzate, non da una desolata regione come quella di Bishopton, abitata da pastori e soprattutto, come la mia famiglia, da pescatori. Infatti,chi è preoccupato a sopravvivere con poco, spesso non si cura del proprio potere, non ne viene neppure a conoscenza e, diventando adulto troppo presto, lo perde definitivamente. D'altronde è per questo che prelevano i candidati dalle loro case a un'età di 13 anni per essere addestrati fino alla successiva elezione: solo i giovani possono manifestare un grande potere perché con l'età adulta si va affievolendo fino a scomparire. E' per questo che ogni quattro anni vengono scelti i migliori candidati in base al loro potere, tra tutti quelli prelevati negli ultimi anni e questi diventano concorrenti di un'elezione politica che consiste in una vera e propria competizione mortale dove vince chi ha il potere più forte e il favore dei cittadini votanti. Purtroppo è da tempo che nessuno vince, l'ultimo vincitore è stato un ragazzo di 18 anni circa venti anni fa, dotato di straordinari poteri, e nostro attuale presidente, è l'unico adulto dotato di poteri, necessari per governare il nostro mondo, che gli sono stati preservati e aumentati con quelli dei perdenti dopo la vittoria, tramite le tecniche speciali di conservazione e assorbimento, privilegio di cui sono stati dotati tutti i precedenti presidenti.

Il popolo vuole un vincitore, dopo tanti anni di competizione terminata in bagni di sangue e agli organizzatori viene fatta molta pressione da parte del poter centrale per soddisfare il popolo ed evitare ribellioni.

I miei genitori, accortisi delle mie straordinarie capacità fin da quando avevo 7 anni, mi hanno protetta, facendomi svolgere lavori in casa e tenendomi fuori dalla portata di occhi indiscreti per quindici anni e fin'ora aveva funzionato; vivevo una vita solitaria ma per lo meno ero al sicuro e avevo i miei libri. Infatti, con la vita monotona che conducevo la lettura è sempre stata il mio unico rifugio e sollievo; attraverso quelle storie potevo davvero vivere e più ne leggevo, più non pensavo a quanto sola fossi o a quanto triste e vuota fosse la mia esistenza se non per l'amore dei miei genitori. Ho sempre adorato i libri ma non so per quale motivo mi sono sempre rifiutata di leggere i diari dei candidati; forse mi spaventava troppo l'idea di leggere i pensieri intimi di ragazzi proprio come me che però non erano riusciti a sfuggire all'elezione.

Dopo che ai miei tredici anni gli organizzatori non si erano presentati, i miei genitori si erano preoccupati sempre meno e mi facevano uscire più spesso, avevo persino un'amica, Lory, appassionata di libri come me, che mi prestava sempre qualche nuovo libro sottratto dalla madre bibliotecaria. Finalmente, pensavo di poter essere libera e di non dover più vivere da reclusa, ma ovviamente mi sbagliavo.

Tutto è successo così velocemente; stavo andando da Lory a restituirle una vecchia copia di Orgoglio e Pregiudizio, quando ho sentito delle urla provenire dalla biblioteca e dei forti tonfi; quando mi sono precipitata all'interno ho trovato Lory a terra e sanguinante con una ferita piuttosto grave alla fronte e sua madre furiosa con un bastone in mano. Senza pensarci troppo, appena ho visto la madre dirigersi verso di lei con quello sguardo stralunato negli occhi, le ho teso la mano e ho sentito tutta la mia rabbia fluirmi dal cuore alla punta delle dita. Dopo poco, la madre di Lory era in fondo alla stanza, svenuta a terra ed io, spaventata, ho pensato solo a portare Lory fuori di lì, a casa mia.

Dopo quell'episodio, Lory è rimasta da me per un po', non volevo rischiare di rivederla in quello stato ed ero così preoccupata per la sua salute che non mi ero neanche fermata a pensare al fatto che avevo usato i miei poteri di fronte a una donna pericolosa come quella. Passato un mese, Lory era guarita quasi completamente ed io non avevo più alcuna preoccupazione, stupidamente pensavo che a nessuno sarebbe importato di me e dei miei deboli poteri; ora che ci penso provo solo rabbia per la mia ingenuità. Proprio un giorno come un altro, mentre ero nella mia camera a leggere e Lory dormiva sul divano, le forze speciali si sono presentate alla mia porta con le loro armi antipoteri, un'invenzione dei precedenti presidenti che permette loro di bloccare e assorbire temporaneamente il potere di chiunque per evitare la fuga del candidato. Ancora vedo la faccia di quella donna, la madre di Lory, dietro alle guardie mentre mi portavano via, sogghignando con un viso quasi disumano, mentre strattonava Lory e stringeva un cesto pieno di ricche prelibatezze provenienti dalla City, ricompensa offerta a tutti coloro che segnalavano, o meglio dire, vendevano i ragazzini dotati di poteri sfuggiti agli organizzatori.

Ancora vedo il volto di Lory piena di rimorso e di paura, non per sé perché ritornava con la madre violenta ma per me, convinta che non avrei mai più fatto ritorno e ancora vedo i miei genitori piangere, incapaci di dirmi davvero addio.

 

Il momento è arrivato, sono tutti riuniti nella sala bianca, nell'attesa di giudicarmi e mettermi sotto pressione. Mentre avanzo, sento il mio corpo ritorcersi dalla paura e dall'orrore per quella dimostrazione di potere contro la mia volontà, ma mi obbligo a fare un passo dopo l'altro. Il vicepresidente è presente ad assistere alla prova e gli organizzatori sono molto tesi a dimostrarsi capaci ed efficienti ai suoi occhi. Raggiunto il centro della sala ho gli occhi di tutti i ragazzi, appiccicati ai vetri fuori dalla sala, su di me e davanti a me, a debita distanza e protetti da speciali finestre, ho il vicepresidente, la sua assistente e il capo degli organizzatori pronti a giudicarmi. Non ho mai visto uomini più pomposi e riccamente vestiti, mi fa ribrezzo pensare che loro hanno giacche cucite con fili d'oro e la gente, nel mi paesino, muore di fame e di freddo per il troppo lavoro. Il vicepresidente indossa una maschera ornamentale, tipica degli uomini di potere del nostro mondo e segno di riconoscimento dei leader per il materiale utilizzato per forgiarla, l'argento. La sua assistente appare apatica e disinteressata, con il volto pallido e le borse sotto gli occhi, ha la tipica faccia comune, impossibile da riconoscere e distinguere. Infine, il capo degli organizzatori ha una maschera di bronzo, più piccola, che gli copre solo gli occhi color ghiaccio, mettendo ancora più in risalto l'indifferenza e la crudeltà che trasuda da tutto il suo corpo.

Raggiungo la linea nera al centro del pavimento e aspetto il via, ma all'improvviso tutto intorno a me scompare e mi ritrovo sulla strada di casa. Accanto a me ogni cosa è come senza vita e percorro confusa la via, cercando i miei genitori, nonostante non sia certa che sia tutto vero. Spalancata la porta di casa, ritrovo mia madre a terra, vicino al divano, coperta di lividi e con il respiro irregolare e gli occhi chiusi e violacei; ricaccio a stento un urlo e mi precipito verso di lei, cingendole i fianchi e controllando se sia ancora viva. Ho una paura terribile, mai provata prima che mi percorre tutto il corpo e mi fa tremare, una paura cieca mista a rabbia per chiunque abbia fatto questo a una delle poche persone che amo davvero. Cerco di chiedere a mia madre chi sia stato e vedo lo stupore e il dolore nei suoi occhi, quando, con tutta la forza che le rimane in corpo, riesce a dire con un sussurro: L-Loryy.

Improvvisamente, la porta di casa si spalanca e vedo la madre di Lory vicino a Lory che puntano ridendo una pistola alla tempia di mio padre. La mia testa sta scoppiando, la paura, la delusione, la tristezza, la rabbia mi dominano tutte ugualmente e ho un'infinita voglia di piangere e picchiare qualcuno allo stesso tempo. Lory? La mia unica e sola amica... No! Non ha senso, non può essere...

ma, come se sappia leggere la mia mente, Lory risponde ai miei pensieri ridendo ancora più sguaiatamente e stringendo la presa su mio padre quasi privo di sensi.

Non mi dire che credevi davvero fossimo amiche eh?- inveisce Lory con una risata sguaiata. La strategia della ragazzina sfruttata e maltrattata dalla madre ha funzionato! Lo sapevo! Pensa che mia madre era preoccupata di farmi troppo male, ma d'altronde il mio unico potere è quello di non poter provare dolore e di guarirmi molto velocemente.

La vedo sorridere alla madre in maniera sprezzante e complice,mentre questa le rimanda un occhiata ammiccante.

Ma perché? Che cosa vuoi? I miei genitori non hanno nulla a che fare con tutto questo, lasciateli andare!- urlo, presa dalla disperazione.

Ma come? Ci stiamo divertendo tanto e tu ci vuoi portare via tutto il divertimento? Ti credevo una buona amica sai? Comunque dobbiamo ringraziarti! Senza di te, non saremmo mai riuscite a diventare così ricche, non avremmo mai potuto diventare delle “cittadine”. E ora ci hanno anche offerto l'onore di torturare i tuoi genitori, mentre tu sei costretta impotente, in un stanza misera nel centro di addestramento,a guardare tutto senza poter intervenire. Adoro come gli organizzatori trattano voi cavie … parte del vostro addestramento è soffrire nel vedere i vostri amati torturati e uccisi e ora che siamo nella società non possiamo sottrarci da questo compito, non prendertela troppo, stiamo facendo solo il nostro dovere di cittadine! Ma non preoccuparti, non ti lascerò in questa pena, amichetta, ucciderò i tuoi subito e poi ti lascerò tornare al tuo destino di una morte lenta e sanguinosa in allenamento.

La vedo ridere sempre più forte tanto che per poco non perde l'equilibrio, mentre la madre con un gesto fulmineo le prende la pistola che le stava per cadere dalla mano e fa per premere il grilletto contro mio padre. Vedo questa scena velocissima in ogni suo millisecondo chiaramente; mio padre bianco cadaverico che guarda me e poi mia madre ai miei piedi con amore ma anche con disperazione e all'improvviso so solo che non posso lasciare mio padre morire sentendosi colpevole per non avermi protetta a sufficienza, quando in realtà è stata solo colpa mia e del mio egoismo, della mia paura di restare sola e percepisco ancora quella scarica elettrica che mi pervade tutto il corpo a partire dal cuore ma, alla vista della pistola puntata, questa scarica svanisce per fare posto a un forte dolore dietro la nuca che si espande per tutta la testa, mentre un sordo urlo che mi viene dallo stomaco accompagna il rumore riecheggiato di uno sparo.  

  
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