See you
later my sweet cowboy…
Ed dorme…
Jet fa la donnina di
casa…
Faye è chiusa nella
sua cabina da ore a fare chissà cosa…
E io… Mi annoio a
morte!
Ein mi guarda scodinzolante.
Ah se solo tu potessi parlare. Mi faresti compagnia. Stupido animale! Di solito
quando uno è malato si tende a coccolarlo. Ma qui non mi pensa
più nessuno da quando ho il gesso alla spalla. Mi passo la mano buona
fra i capelli. Che noia. Mi sento un bambino solo. Senza giocattoli. Senza
amici. Sento i tacchi delle scarpe di Faye. Ma sono giorni che Faye non mi
rivolge la parola. Non ho idea del perché. Mi passa accanto. Fingendo
che non esisto. Non reagisce al mio sorriso. Non credo di poter sopportare
ancora per molto questo trattamento. Soprattutto perché non si decide a
spiegarmi che diavolo le ho fatto. Ho rischiato di rimetterci le penne contro
quel Pierrot. Non solo si e intromessa negli affari miei, ma quando siamo
tornati al bebop ha cominciato col mutismo. Certe cose possono essere
sopportate fino ad un certo punto. Oltretutto anche Jet non sembra soffrire
troppo la mia presenza.
-La cena è pronta.
Venite a tavola.- Ci sediamo tutti attorno al tavolino di fronte al divano. Ed
è sorprendentemente sveglia. Ma incredibilmente zitta. Perché
tutti ce l’hanno con me? Per un buon quarto d’ora nessuno spicca
una parola. Mi sono decisamente stancato.
-E quindi…
Perché ce l’avete con me?- Faye mi guarda. Senza espressione. Gli
occhi verdi come smeraldi, vuoti, senza emozioni di nessun tipo. Si alza e fa
per andarsene. Poi si blocca e mi guarda di sottecchi.
- Hello boy…- Dice solo
questo e poi si allontana. Si sente il rumore delle sue scarpe fino in fondo al
corridoio. Poi sparisce. Jet non ha alcuna reazione. Io sono sconcertato. Che
cosa caspita voleva dire.
-Sei un idiota Spike- Che?
Jet continua mangiare. Si potrebbe dire che ho solo immaginato quello che ha
appena detto. Non mi ha guardato in faccia nemmeno una volta da quando sono
tornato. E ora che ci penso non mi ha nemmeno parlato granché. Mi ero accorto del silenzio di Faye
perché è più strano che lei tenga la bocca chiusa. Jet non
è mai stato loquace ma è fin troppo evidente che anche lui ce
l’ha con me. –Come fai a non capire una cosa così semplice?
Hai rischiato inutilmente la vita. Non le hai permesso di aiutarti. Si è
sentita esclusa dalla tua vita ed ha avuto paura di perderti.- Questo è
ridicolo. Questo è… E’ impossibile. Guardo nella direzione
in cui qualche minuto prima c’era Faye.
-Mi prendi in giro?
-Per niente stupido!- E lui
come le sa queste cose...? Lui che sa sempre tutto. Bah. Mi alzo e mi accendo
una sigaretta. Muovo qualche passo in avanti. – E adesso dove vai?- Mi
avvio verso la cabina di Faye senza dargli risposta. C’è qualcosa
che non mi quadra. Busso alla porta. Sa che sono io. E mantiene il voto del
silenzio. Non mi risponde. Perciò apro lo stesso. E’ seduta sul
letto. Mi aspettava. Le sorrido poggiandomi ad una parete.
-Avevi paura che io potessi
rimettersi le penne?- Mi guarda per un attimo poi scoppia in una gran risata. Mi
sento un cretino. Jet ha buttato parole a caso. E io ho fatto la figura del
cretino. –C-che hai da ridere??- Lei continua. Una risata insolente.
Divertita
-Ma stai un po’ zitto
idiota!- Si alza dal letto per venirmi più vicino. Gli occhi puntati sui
miei. Sento una fitta. Non una fitta dolorosa. Ma una sensazione forte. Che mi
attanaglia lo stomaco. E’… Troppo vicina… -Ti credi
così importante? Cosa ti fa pensare che io mi sia preoccupata per te?
Spike… Mi sono arrabbiata perché sei un incapace. E sì boy.
Sulla testa di quel tizio c’era una taglia molto… Davvero molto
alta. E tu te lo sei lasciato scappare.- Le sue mani scivolano sul mio petto.
Lente. Sensuali. Che diavolo sta facendo? Mi prende il mento tra due dita e
avvicina il mio viso al suo. –Quei soldi mi facevano comodo. Ricorda
sempre che io sono una donna con delle esigenze ben precise.- Non l’ho
mai vista comportarsi così. Sembra… Desiderarmi. E’
pazzesco. Poi mi lascia andare e
ride. Esce dalla cabina spingendomi. –Hahaha ciao ciao cowboy ho da fare
Hahaha- Se ne va. Non la rivedo per il resto della giornata e la sua navicella
sparisce quasi nel vuoto. Né io né Jet l’abbiamo sentita
uscire. E non appare su nessuno schermo radar. Ak telefono non risponde ma ho
trovato un biglietto sul tavolo. See you
later my sweet cowboy…
***
Maledetto Jet! E’ lui
che fa di queste supposizioni assurde. E non sa farsi gli affari suoi. Chi gli
ha dato il permesso di dire quelle stronzate a Spike? Julia! E’ solo
questo che ha intesta quel cretino. Spengo i motori lasciandomi fluttuare in un
punto indefinito dello spazio. Forse dovrei… Lasciamo perdere. Mi rimetto
in moto verso Marte. O forse faccio un giretto sulla terra. Uh? Il telefono.
E’ lui lo so. Ancora lui! Stavolta rispondo. –Che cosa vuoi?
-Stà calma
principessa. Abbiamo un grosso pesce da attirare nella rete. E si dà il
caso che questo tipo sia un donnaiolo che frequenta solo casinò…
Ti va di fare da esca.- Quel sorrisetto di premeditata soddisfazione. Quanto lo
odio!