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Autore: Chiara_LennonGirl06    13/05/2014    9 recensioni
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“Siamo ancora quei quattro ragazzi sorridenti, vero?” chiese Paul, guardando negli occhi l’amico.
“Certo. Non è cambiato nulla da allora.” rispose prontamente Ringo, accarezzando la foto. “Siamo solo un po’ cresciuti. E ognuno è andato in un posto diverso. Io e te siamo rimasti qui, mentre John e George sono.. Un po’ più lontani da noi. Ma non è cambiato nulla, siamo sempre uniti e lo saremo ancora.”
“Per sempre.”
“Si, per sempre.”
Sorrise, stringendo la sua mano e cercando di dargli forza.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Paul McCartney, Quasi tutti, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A John e a George,
Il vostro cuore batte sempre

In ognuno di noi.
 

 Per Sempre
 

Ansia.
Uno stato emotivo che Paul mantiene nel proprio cuore da troppo tempo.
Sono ormai passati venti minuti da quando si è chiuso in camerino per prepararsi e dopo tutto questo tempo è ancora seduto sul freddo pavimento a rigirare nelle mani quella vecchia fotografia.
Perché è così difficile dimenticare qualcosa che cerchiamo di nascondere con tutte le nostre forze? Perché quei ricordi ci cadono addosso come dei macigni? Ma soprattutto, perché bisogna sempre soffrire così tanto?
Paul non lo sa, non riesce ancora a darsi una risposta nonostante siano passati ormai tanti anni. Il ricordo della propria gioventù è ancora nitido nella sua mente e con esso lo è anche quello di John.
John..
Ripensare al suo amico, pronunciare quel nome, che tanto ha amato e detestato, gli fa sempre comparire un dolce sorriso sul viso.
Ha sempre cercato di tenere il più lontano possibile dalla sua nuova vita quei ricordi, eppure non può far a meno di nasconderli. Proprio adesso che stava voltando pagina, l’anniversario del loro arrivo in America l’ha costretto a riprendere in mano la sua vecchia vita con le sue vecchie memorie. E per quanto si ostini a far finta di nulla, quei ricordi fanno male, maledettamente male.
Paul riprende in mano la fotografia che pochi secondi prima aveva posato sul pavimento. Con l’indice accarezza delicatamente i volti di quei tre ragazzi che compaiono nell’immagine.
Ricorda perfettamente quando fu scattata. John ride beato accanto a lui, mentre con le mani fa schizzare un po’ d’acqua. George si aggrappa dolcemente alla manica della sua maglia e Ringo sorride, felice per quella foto.
Quanto tempo era passato da quella fantastica giornata di inizio estate? Quanto erano cambiati da allora?
Paul non si da pace, non riesce ad affrontare tutto quella malinconia e quei rimpianti da solo.
Sì, da solo. Dopo lo scioglimento dei Beatles e la morte dei suoi due migliori amici, Paul è rimasto da solo, solo ad affrontare ogni cosa.
La gioia che lo contraddistingueva in quegli anni si era notevolmente spenta, come una vecchia lampadina che emana una luce ogni giorno più fioca.
Ma il bassista sapeva che, per quanto forte fosse il suo dolore, sarebbe dovuto salire su quel palco. Sapeva che non sarebbe stato assolutamente facile, ma nonostante le sue convinzioni non sarebbe potuto restare chiuso in quel camerino per il resto della sera.

***
Ringo arrivò puntuale per l’inizio della serata e, in compagnia di Barbara, fece il suo trionfale ingresso tra la folla.
A differenza di Paul, era stranamente felice. Felice perché finalmente era arrivata una serata in cui ricordare l’importanza che i Beatles avevano avuto nella storia della musica rock.
Notò con gioia che a quella manifestazione erano presenti proprio tutti. C’erano Yoko, Sean, Olivia e addirittura anche Cynthia e Julian. Era convinto che John e George fossero felici della presenza di quelle persone.
Fece accomodare Barbara accanto ad Olivia, avvicinandosi poi a Nancy per salutarla.

Ciao, Nancy!”
“Ringo, ciao! Da quanto tempo!”
“Dove si è andato a nascondere Paul?”
“Proprio non lo so. Ha detto che sarebbe andato in camerino, ma è sparito!” rispose la donna con tono preoccupato.
“Vuoi che vada a cercarlo?” si offrì gentilmente il batterista.
“Mi faresti davvero un grande favore.”

***
Ringo si apprestò ad uscire da quella folla, dirigendosi nei camerini. Dopo aver visto quello di Paul, iniziò a bussare con insistenza alla porta.

Paul, sono io. Apri la porta.”
“Ringo?” il batterista si sentì chiamare da una voce che, seppur debole, avrebbe riconosciuto tra mille.
“Si, sono io. Dai, apri.” insistette Ringo, un po’ preoccupato dallo strano comportamento dell’amico.
Paul si alzò svogliatamente, sospirando ed aprendo la porta al compagno, per poi tornare a sedersi sul pavimento con un tonfo
.
“Finalmente, ce ne hai messo di tempo!” scherzò il batterista, dopo essere entrato.
Paul non rispose. Si limitò a salutarlo con la mano e a tornare con gli occhi bassi su quella foto che accuratamente teneva tra le mani.
“Hey, McCartney. Che succede?”
“Succede che non ce la faccio. Non questa volta.” rispose Paul, portando la foto vicino al petto.
“In che senso non ce la fai?”  domandò Ringo, stupito e preoccupato allo stesso tempo da quella reazione.
“Non ce la faccio a salire su quel palco e a far finta di niente. Sono tutti tirati a lucido per noi, ma sono persone che, in realtà, con noi non c’entrano nulla. Loro non sanno come erano i Beatles, come era John, come era George. Si sono presentati solo per questo, per una fottuta apparenza!” gridò Paul, sul punto di scoppiare in lacrime.
“Paul. Io capisco la tua rabbia.” disse dolcemente il batterista, appoggiando la propria mano sulla sua spalla.
“Li senti mentre suonano su quel palco? Senti le canzoni che cantano? Non dovrebbero permettersi. Quelle sono le canzoni che abbiamo composto io e John, non loro. Loro non sanno nemmeno quali sentimenti e quali emozioni ci siano dietro di esse.”  fece Paul, nel tentativo di alzarsi e di accendersi una sigaretta, nonostante fosse vietato.
Ringo lo fermò prontamente, cercando di farlo calmare. Non appena il compagno si sedette di nuovo a terra, si rivolse a lui con uno sguardo comprensivo.
“Io so ciò che c’è dietro a quelle canzoni. E non potrei essere più orgoglioso di te e di John come lo sono ora.”
Mi manca, Ringo. Mi manca terribilmente. Lo vedo dappertutto, vedo il suo sorriso, sento la sua voce. Sto diventando pazzo. Credevo di aver riposto il dolore della sua morte e di quella di George, ma questa cazzo di serata ha risvegliato in me tutti quei dolori che non credo di poter più sopportare.” disse sfinito il compagno, passando le dita sugli occhi e stropicciandoli leggermente.
“Ti capisco, Paul. Mancano tanto anche a me. Ma dobbiamo essere ottimisti. Né John, né George avrebbero voluto vederci in queste condizioni.”

Dopo quelle parole, il batterista porse all’amico un fazzoletto di stoffa, che gelosamente teneva custodito nel taschino della giacca, e notò con sorpresa la foto che era adagiata sul pavimento:
“Hey, e questa?”
“È una nostra foto.” affermò Paul, spostando lo sguardo su quel vecchio pezzo di carta e cercando di sorridere di nuovo. “Eravamo al mare, ricordi? Guarda. Qui c’è John che si diverte a bagnarmi come un idiota. Lo odiavo quando faceva così, ma era sempre pronto a ridere e a scherzare, nonostante le cose a quel tempo non fossero facili. E poi c’è George, sempre con quel sorriso stampato sul volto.”
“Certo che mi ricordo. Faceva talmente caldo quel giorno che, mentre eravamo in sala di registrazione, John pensò immediatamente ad andare al mare. Quel ragazzo è sempre stato un genio.” rispose Ringo, ridacchiando dopo aver rievocato quel momento.
“Siamo ancora quei quattro ragazzi sorridenti, vero?” chiese Paul, guardando negli occhi l’amico.
“Certo. Non è cambiato nulla da allora.” rispose prontamente Ringo, accarezzando la foto. “Siamo solo un po’ cresciuti. E ognuno è andato in un posto diverso. Io e te siamo rimasti qui, mentre John e George sono.. Un po’ più lontani da noi. Ma non è cambiato nulla, siamo sempre uniti e lo saremo ancora.”
“Per sempre.”
“Si, per sempre.”
Sorrise, stringendo la sua mano e cercando di dargli forza.
“Adesso andiamo, Paul. Non vorremo mica far aspettare tutta quella gente lì fuori?”  affermò il batterista, rialzandosi da terra e invitando l’amico a fare lo stesso.
“Per John e George?” domandò incerto Paul, prima di uscire da quel camerino e di avviarsi verso il palco.
“Si. Per John e George.”
 
 ***

Angolo autrice:

Eccomi qui come promesso con un'altra delle mie storie. Questa non parla in particolar modo di John e Paul, ma analizza il rapporto tra tutti e quattro i Beatles. L’ispirazione mi è venuta ascoltando la cover di Yesterday cantata da Katy Perry durante il ‘Beatles tribute’ ai Grammy e sinceramente non mi ha fatto piacere che abbia cambiato alcuni pezzi della canzone. Allora mi si è accesa la lampadina su eventuali pensieri di Paul e Ringo a riguardo e così eccone il risultato. Non sono sicura che a quest’evento abbiano partecipato tutte le persone che ho citato nella storia, quindi vi chiedo venia anticipatamente e vi dico che è libera fantasia dell’autrice.
La foto a cui faccio riferimento nella storia è questa che casualmente ho trovato su una pagina e ne sono rimasta affascinata: https://www.facebook.com/WeLoveYouYeahYeahYeah/photos/a.129991487140572.23539.129535750519479/376729492466769/?type=1&theater
Ringrazio come sempre ringostarrismybeatle per la correzione e il tempo che spreca dietro alle mie storie pietose. Questa ragazza meriterebbe davvero un premio aw *^*
Ringrazio anche: lety_beatle; Kia85; Evola_Love_Beatle ; MissRocker; Josie Walinking_ e Paperback_Writer per il sostegno e l’affetto con cui seguono ogni mio aggiornamento e mi fanno conoscere i loro pensieri con le recensioni, spero di non avervi deluse. Ringrazio infine ogni lettore che leggerà.
Avrete presto mie notizie, sto lavorando ad una mini-long che dovrei completare a breve e ad una very-long. nel frattempo vi aggiornerò con altre os ahah :D

A presto,
Chiara_LennonGirl06 
  
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