Saluto tutti quelli che seguono le mie storie, spero che questa nuova storia vi piaccia.

Prologo

Sakura camminava per le strada di Konoha, che ormai dopo alcuni mesi dopo la fine della guerra avevano riacquistato il loro antico splendore.

Sollevò la testa, e rimase ad ammirare la magnificenza delle facce scolpite sulla montagne dei cinque Hokage.

Un giorno ci dovevi essere tu la sopra, vero, amico mio?

Un giorno diventerò Hokage e supereró tutti gli altri Kage

Quelle parole le rimbombavano in testa, facendole venire le lacrime agli occhi

La rosa non si accorse neanche di quanto avesse camminato, che già si ritrovava nel cimitero di Konoha. Fece qualche passo finché non si trovò davanti a una tomba, la sua tomba.

Calde lacrime le bagnarono il viso, e una miriade di ricordi la travolsero come pugnalate. Le accolse quasi con piacere, forse tutto quel dolore, l'avrebbe uccisa e portata da lui.

Inizio flashback

Urla di gioia sovrastarono l'aria quando i ninja dell'alleanza videro cadere il corpo senza vita Madara al suolo. Ma qualcosa non andava agli occhi della ninja medico.

Vide Sasuke che si rialzava, visibilmente provato dalla battaglia appena fatta. Ma Naruto, dov'era?

Sakura si guardò ancora un pó intorno, cercandolo con lo sguardo, fino a quando non vide quella inconfondibile tuta nera e arancione, e quel cespuglio di capelli biondi color grano. Si precipitò fino a lui, con un sorriso sulle labbra, che gli morì subito dopo appena si avvicinò al suo corpo. Notò con suo rammarico che era pieno di ferite gravi.

"Naruto" solo il suo nome gli uscì dalle labbra. Non perse tempo e lo incominciò a curare.

"Sakura-chan"disse una voce flebile.

"Non parlare Naruto, non ti devi affaticare" gli disse accarezzandogli il viso.

"Lascia stare Sakura-chan, adesso non è tempo di curarmi. Lasciami andare. Ci rivedremo"

"Ma che stai dicendo, tu non puoi.." le parole le morirono in bocca quando vide gli occhi dell'amico chiudersi e i suoi respiri sparire fino a non esserci piú.

"No, no" urlò "tu non puoi morire, devi rimanere qui con me. Ti prego, t-ti p-prego" si appoggió al suo petto, dando libero svogo alle lacrime.

Silenzio. Un profondo silenzio pervase l'intero campo di battaglia. Tutti capirono. Capirono che il grande e coraggioso Naruto Uzumaki era morto, lasciando per sempre il mondo dei ninja.

Fine flashback.

"Non sono riuscita a salvarti quel giorno. Sono sempre stata inutile, anche in quel momento" sussurró Sakura

Non dire così, tu non sei mai stata inutile.

Ma non ricevette risposta. Forse era stata la sua immaginazione, come tutte quelle altre volte quando aveva creduto di vedere Naruto nella sua stanza, di notte.

"Mi manchi" esordì, e così mise delle rose bianche sulla tomba, dandogli una pulita. E poi si avviò verso casa.

Era ancora immersa tra i pensieri, che non si accorse minimamente che qualcuno la stava chiamando

"Sakura, ehi Sakura" urlò una voce dietro di lei.

La rosa si girò, e sorrise nel vedere quel viso ormai famigliare.

"Ciao Obito, come stai?" Gli chiese

"Bene, sono appena tornato dalla missione con Shikamaru e Choji, sono simpatici quei due.Tu invece come stai?"

"Bene" disse poco convinta

"Dimmi la verità Sakura, si vede lontano un miglio che c'è qualcosa che non va"

Sakura sorrise dalla premura del suo amico. Già amico, lo erano diventati dopo la guerra. Dopo che l'uomo aveva deciso di passare dalla loro parte e aiutare Naruto e Sasuke nel sconfiggere Madara.

"Sto bene davvero non ti devi preoccupare per questo"

"Sei andata a trovarlo, non è vero? Disse guardandola con tenerezza.

"S-si, non ce la facevo, ad non andare intendo" ammise con rammarico.

"Ti capisco sai. Quando è morta Rin non riuscivo a trovare pace, e poi si sa cosa è successo dopo."

"Bé tu eri innamorato di Rin, io e Naruto eravamo solo migliori amici."

"È vero però il sentimento d'affetto c'è sempre, o sbaglio?"

"Mi manca" disse iniziando a piangere

"Hai a provato a parlarne con qualcun'altro oltre a me?" Gli chiese Obito.

" Si"

Un ricordo particolare gli si affioró nella mente

Inizio flashback

"Si maestro Kakashi,mi aspetti fuori dalla tenda" Aveva da poco finito di curare un paziente. C'erano così tante vittime da prendersi cura che lei non riposava molto, anzi affatto, e per questo che Tsunade-sama l'aveva sgridata piú volte. Ma lo faceva per tenersi occupata, per non pensare a quello che era successo.

"Mi dica maestro Kakashi?" Disse la ragazza una volta fuori dalla tenda

"Ho saputo da Tsunade che ti stai affaticando troppo, è vero?"

"No, sto solo facendo il mio dovere"

"Sakura lo so che ti stai riducendo così per reprimere il dolore, ma fidati se ti dico che peggiorerai solo la situazione"

"Allora cosa dovrei fare? Dimenticare tutto come se non fosse successo niente" disse con voce tremante, mentre alzava lo sguardo sul volto del suo maestro.

"Non dico questo. Lascia solo che il tempo rimargini le ferite, pensa al futuro Sakura e di come Naruto sarebbe fiero di te"

Fine flashback

"Su, allora non fare così. Sai stasera tutta la compagnia stasera si incontra per mangiare da Ichiraku, che ne dici vieni anche tu?"

Sakura non aveva alcuna voglia di andarci. Ormai la sua vita prevedeva lavoro, allenamenti con Tsunade-sama e casa. Molte volte Ino l'aveva invitata per qualche uscita tra ragazze, ma lei si sentiva sempre di troppo, e non accettava quasi mai. Ma forse oggi le avrebbe fatto bene svagarsi un pochettino.

"Va bene vengo, ma solo per poco, ok? "

"Come vuoi, ci vediamo e" le toccò la fronte con l'indice "non pensare a cose tristi".

Le venne da ridere per quel gesto

"Tranquillo non ti devi preoccupare per questo" gli disse sorridendogli "ci vediamo dopo" e così dicendo si avviò verso casa per prepararsi.

La sera non si fece attendere. E già all'orizzonte il sole incomminciava a nascondersi dietro ai monti, e la luce dava al cielo diversi colori. Come se un pittore molto indeciso avesse preso l'arancione, il rosso e diverse sfumature di blu e si fosse messo a colorare il cielo.

Sakura uscì di casa, e si avviò verso il luogo d'incontro con gli altri.

"Finalmente sei arrivata fronte spaziosa"

"Oh ciao Ino-pig, come va?" Disse la rosa, abbracciandola

"Bene. Sono felice che tu sia venuta"

"Si anch'io, è stato Obito a chiedermi di venire"

"Immaginavo. Comunque è simpatico come persona mi ricorda un pó Narut.. ops scusa Sakura, non volevo"

"Tranquilla non ti preoccupare, dovrò superarlo prima o poi, no?"

"Si e credo che tu non sia l'unica" disse Ino indicando Hinata che stava venendo verso di loro

"Hinata" disse la rosa correndogli incontro per abbracciarla.

"Oh ciao Sakura-chan, come stai?" Disse la mora.

A Sakura gli venne una fitta al cuore vedendo lo sguardo vuoto di Hinata. Era sempre stata una ragazza attiva, un pó timida è vero, ma dolce come poche persone. E gli faceva tremendamente male vederla così. La capiva perché anche lei c'era passata nel perdere qualcuno. Sasuke ne era un esempio. Era scappato dal villaggio per inseguire la sua vendetta, e lei, solo una ragazzina innamorata, gli confessò il suo amore per lui, ricevendo solo un grazie da parte del ragazzo. Aveva sperato che dopo la guerra il loro rapporto potesse migliorare. Visto che decise di ritornare al villaggio, ormai non aveva alcuna vendetta da inseguire. Ma le sue speranze furono vane quando vide che non c'era nessun incoraggiamento da parte dell'Uchiha. E quindi decise di lasciar perdere il suo vecchio amore, e di percorrere la sua strada. Difatti era diventata il miglior ninja medico di tutti i villaggi ed era anche il primario dell'ospedale. Non voleva piú soffrire per causa di Sasuke. Anche se...

"Sakura?! Tutto bene"

"Si Hinata, perché?"

"Sei rimasta a guardarmi senza proferire parola"

"Scusami ero sovrappensiero".

Infatti la rosa non si accorse che erano già arrivati Neji, TenTen,Shikamaru, Obito, il maestro Kakashi e ... Sakuke

Ma cosa ci fa qui quell'Uchiha? Pensò Sakura in quel momentoMa i suoi pensieri vennero interrotti da qualcuno.

"Alla fine sei venuta" disse Obito

"Guarda che quando faccio delle promesse le mantengo"

"Si come no"disse la Yamanaka

"Cos'hai detto maialino"

"Quello che hai sentito fronte spaziosa"

Scoppiarono tutte e due a ridere, era da tempo che non si lasciavano andare così

"Entriamo ragazzi io sto morendo di fame." Disse Shikamaru

Ci fu un consenso generale. Sakura stava per entrare quando si vide di fianco Sasuke

"Ciao Sasuke, come mai sei venuto anche tu?"

"Avevo voglia di svagarmi, poi mi ha costretto il maestro Kakashi" disse il moro.

"Capisco. Sasuke" disse Sakura prendendo il braccio del moro, che intanto stava entrando nel locale per raggiungere gli altri "senti la sua mancanza?" Disse schietta, voleva capire cosa provava anche lui.

Sakura aveva provato a nasconderlo, ma il ricordo del suo compagno di team scomparso non la lasciava.

"Perché a te manca?"

"Certo che mi manca era il mio migliore amico" disse con voce strozzata" a te no?"

"L'ho accettato da tempo ormai, adesso è un ricordo lontano. Dovresti farlo anche tu."

"Come fai a essere così insensibile?"

"È la vita, devi accettarlo"

Sakura non credeva alle sue orecchie. Ormai era abituata al carattere del moro, e sapeva quanto poteva essere freddo, ma non immaginava fino a quel punto.

"Io non ti capisco" disse correndo via con le lacrime agli occhi.

"Ehi ma volete entrare stiamo ordinando. Ehi aspetta un momento dov'è Sakura? Sasuke che gli hai fatto?" Chiese Ino alterata

"Niente gli ho solo detto di farsi una ragione sulla morte di Naruto"

"Sei proprio senza cuore, non capisci che sta soffrendo per la sua mancanza. Ehi ma dove vai?" Disse vedendo il moro allontanarsi.

"A casa"

"Perché?"

"Sono affari miei" disse il moro. Non lasciando trasparire il turbamento che gli avevano lasciato le parole di Sakura, e di come si sentisse stupido per quello che aveva fatto.

La Yamanaka lasciò perdere, così entrò nel locale spiegando il motivo della scomparsa dei due ragazzi.

Sakura raggiunse il parco con il fiatone dovuto alla corsa. Era sconvolta dalla reazione dell'Uchiha, e questo l'aveva turbata.

Qualcosa le diceva che Naruto non era morto, che c'era qualcos'altro dietro a quella faccenda. Però non l'aveva riferito a nessuno di questa sensazione, l'avrebbero presa per pazza. Quindi decise di tenersi tutto per sè. Come quelle parole.

"Lascia stare Sakura-chan, adesso non è tempo di curarmi. Lasciami andare. Ci rivedremo"

"Ti troverò Naruto, so che sei vivo, fosse l'unica cosa che faccio" disse Sakura a se stessa

È così dicendo si avviò versola biblioteca di Konoha dove avrebbe trovato delle risposte

Spero proprio che il capitolo vi sia piaciuto. Era da un pó che mi frullava per la testa. Lo aggiornerò ogni settimana, non so bene quando.