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Autore: Amie Jay Fox    13/05/2014    2 recensioni
Tu, sporco Bioterrorista!
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 SuperNatural



“Irish svegliati che è tardi!”
Dannazione, anche le vacanze natalizie erano terminate e.. come non detto oggi ricominciava un altro monotono e noiosissimo giorno di liceo.
“A-Arrivo” Sbuffai con seccatura alzandomi dal letto e strofinando gli occhi con le braccia. Sbadigliai per poi fiondarmi in bagno e prepararmi per un nuovo mese di tortura.
 
“Buongiorno..” Salutai cortesemente mia madre e mio padre schioccando un bacio sulle loro guance. Mentre mi sedevo a tavola in attesa della colazione che mamma stava preparando con rapidità, notai papà che leggeva storcendo le labbra qualcosa sul suo Ipad.
“Che succede papà?” Mio padre era un poliziotto ma non un semplice poliziotto. Non capivo bene il suo ruolo nella città ma da come avevo capito da qualche anno, lui e i suoi colleghi davano la caccia a strane persone con doti pericolose e diaboliche. Aveva uno strano nome quella gente, che non ricordo. Fortunatamente la maggior parte di questi erano stati imprigionati in carceri speciali, i restanti probabilmente si nascondevano da qualche parte, nella ‘notte’.
“Di nuovo quegli sporchi bioterroristi!” In seguito mia madre poggiò il piatto con una brioche al cioccolato davanti ai miei occhi e si sedette accanto a mio padre per osservare meglio la situazione: “Stanotte hanno scassinato alcuni negozi e spaventato delle persone, dicono ci siano stati anche dei morti”
“Ma non erano stati rinchiusi in prigioni?”Fortunatamente non avevo mai incontrato uno di quei ‘bioterroristi’ di cui parlava papà e non avrei voluto incontrarne. Di seguito non ero mai stata coinvolta in fatti tragici come quello che era successo questa scorsa notte. Mi facevano parecchio paura quelle persone dai poteri ‘malvagi’.
“Non tutti. Rimangono sempre quelli che se la scampano bella e continuano con le loro sporche azioni magiche”
“Vedrai che insieme ai tuoi compagni sistemerai un po’ la situazione” Rassicurai con una pacca alla spalla mio padre per poi afferrare lo zaino e uscire dalla porta per recarmi a scuola.
I miei mi salutarono ma prima che potessi chiudere la porta mio padre mi raccomando di stare molto molto attenta a dove mettevo i piedi e a chi incontravo perché i bioterroristi potevano farsi vedere persino di giorno, anche se era solito che giravano per la città di sera o di notte nascondendo spesso i loro poteri.
 
“Ma ciao bella signorina!” Ero da poco entrata nel cancello della Halloway High School, quando qualcuno mi picchietta la spalla e mi fa voltare. Era il mio migliore amico! Sorrisi appena lo vidi e lo abbracciai forte.
“Delsin!”Lo salutai alzando la voce.
“Irish!” Mi accarezzò i capelli il ragazzo. Capelli lisci, castano chiaro, alto, fisico asciutto e estremamente bello.
“Che fine hai fatto ieri? Volevo passare l’ultimo giorno di paradiso con la mia migliore amica, visto che oggi è ricominciato il manicomio”
“Sono dovuta uscire con i miei per una di quelle strane missioni di sicurezza di mio padre contro i cosiddetti bioterroristi.”
“Bioterroristi?” Mi domandò Delsin alzando un sopracciglio.
“Sì, Stanotte hanno invaso la città con i loro malvagi poteri e hanno ucciso della gente, non l’hai saputo?”
“Non credo a queste stronzate e non credo neanche che quella gente sia così cattiva. Magari ha dei motivi per difendersi” Gesticolò nervoso egli. Da qualche giorno delirava su quella strana gente. Probabilmente qualcosa gli aveva dato alla testa, era come se fosse più dalla loro parte che dalla nostra.
“Ma scherzi!? Hanno ucciso della gente, Delsin!”
“Non è vero..”
“Come fai ad esserne così sicuro? Sei per caso uno dei suoi schiavetti personali?” Iniziai ad alzare il tono della voce facendo voltare i volti degli altri ragazzi verso noi due.
“Ma cosa diavolo ti viene in mente? No!” Delsin mi fece segno di abbassare la voce.
“E allora perché ci tieni tanto a difenderli senza motivo. Sono dei mostri e lo sai bene anche tu” Mi limitai a dire. Dopodichè il ragazzo mi afferrò con forza per un braccio. Che intenzioni aveva oggi? Era diventato matto da un momento all’altro? Non lo capivo più!
“Ahi! Mi fai male! Lasciami!” Mi lasciò subito il braccio estraendo la sua mano e addolcendo il tuo sguardo. “Ma che cazzo ti sta succedendo?”
“Scusa.. non volevo. S-Sono solo arrabbiato. Devo andare, adesso. Ci vediamo” Se ne andò con rapidità nascondendosi poi tra la folla, che entrava all’ingresso dell’istituto. Di solito io e lui andavamo in classe insieme visto che per la maggior parte delle ore avevamo le stesse lezioni. La campana era già suonata da qualche secondo, dovevo entrare prima che avrei fatto tardi, con o senza Delsin.
Anche se.. quel giorno Delsin non si fece più vivo, in nessuna delle cinque ore, neanche in quelle pomeridiane. Si era per caso offeso? Cercai di chiamarlo più volte al cellulare mandandogli anche ma non rispondeva a nessuno di questi.
Dopo le lezioni tornai dispiaciuta a casa nascondendo il mio broncio ai miei in modo che non si accorgessero del mio mal’umore. Dopo tanto tempo io e il mio migliore amico avevamo litigato, ma non per cose futili come era solito discutere, ma per cose parecchio importanti.
“Non ho fame.. mangerò qualcosa oggi per merenda” Dissi a mia madre.
“A proposito di oggi pomeriggio. Irish, io e tua madre siamo fuori città quindi avrai la casa libera, mi raccomando non uscire per nessuna ragione di casa e.. se vuoi invita qualche tua amico o magari Delsin!” A quel nome sospirai ed annuii come un ebete.
“Ok..” Accennai.
“Mi hai sentito bene? Non uscire per nessun motivo di casa. Lo sai cosa ci aspetta ogni santa sera ed è troppo pericoloso. I bioterroris-”
“Ho capito, papà! Non c’è bisogno che tu me lo ripeta tutti i giorni!” Gridai esasperata per poi alzarmi da tavola senza toccare cibo e salire in camera mia. I miei rimasero quasi sconvolti dal mio comportamento ‘strano’. Non riuscivo più a sopportare quel dannatissimo nome.
Bioterroristi. Bioterroristi. Bioterroristi!
Basta!
Presi il mio MP3 e ascoltai un po’ di musica finchè mi addormentai in un sonno abbastanza profondo.


19.00:
Driiiin … Driiin
“Chi diavolo è a quest’ora?” Aprii gli occhi. Il telefono di casa suonava insistentemente, quasi non lo sopportavo. Mi alzai dal letto fiondandomi in cucina per rispondere. Probabilmente i miei erano già usciti di casa lasciandomi da sola. Meglio così!
Guardai prima lo schermo del mio cellulare aspettando una chiamata o almeno un misero messaggio da parte del mio migliore amico ma.. niente. Si era dimenticato di me. Feci il broncio andando a rispondere al telefono prima che questo smettesse di suonare.
“Pronto?”
“Pronto, Irish. Sono la madre di Delsin”
“Oh, buonasera signora Rowe, se sta cercando mia madre le preavviso che è uscita per motivi familiari” Attorciglio l’indice sul filo della cornetta passandomi il tempo ancora un po’ assonnata.
“No, il fatto è che Delsin non è più tornato a casa. E’ uscito stamattina per andare a scuola e di solito prima che fa buio rientra”
“Magari è di qualche minuto in ritardo o…” Feci una smorfia di amarezza. “… si è fermato a parlare con qualche ragazza” Già, ero innamorata di Delsin da almeno un anno ma.. ovviamente lui non sapeva nulla di tutto questo.
“Il problema è che non mi avvisata, né chiamata al cellulare. Io mi preoccupo tanto per lui, anche perché la sera non è sicura per nessuno per merito di quei…”
“Bioterroristi? La capisco.. Faccio un salto fuori per la città a cercarlo e la avviso. Va bene?”
“Va bene ma sta molto attenta e sii prudente”
“Stia tranquilla, signora Rowe”
“Grazie mille Irish. Mio figlio è davvero fortunato ad avere una cara amica come te”
Salutai con cortesia la signora per poi appoggiare la cornetta e chiudere la chiamata. Presi una ciocca di capelli manovrandola con la mano. Anche io ero molto nervosa ma soprattutto preoccupata per il mio migliore amico. Mi mancava così tanto e.. la litigata di stamattina con lui mi aveva fatto venire ‘il mal di testa’.
Presi, infine, una borsa qualunque mettendo dentro una bottiglia d’acqua, il cellulare e uno spray piccante in caso di pericolo. Poi uscii dalla porta e vagai per la città che inizialmente era deserta e priva di rumori. Solo il fruscio gelido del vento invernale pizzicava in viso dandomi i brividi.
Dovevo solo trovare Delsin.
 
“Dove sei..?” Mormorai tra me e me camminando a passi veloci. “Delsin!” Gridai con la speranza di trovarlo. Ormai era passata mezz’ora da quando ero uscita da casa da ‘fuorilegge’. Se fosse stato per i miei genitori non avrei messo neanche un passo fuori casa. Non me l’avrebbero permesso in assoluto.
“Ciao dolcezza..” Mi voltai di scatto ritrovandomi un uomo sulla trentina con parecchi tatuaggi sul braccio e uno sguardo orribile. Non mi piaceva affatto quello sguardo. “Cerchi qualcuno?” Mi chiese eliminando la distanza tra noi. Indietreggiai di qualche passo con il terrore negli occhi.
“N-No”
“Oh, e come mai ti sei inoltrata nel cuore della sera tutta sola per le strade della città?”
“Non sono affari tuoi” Ribadii entrando la mano con lentezza dentro la borsa per prendere lo spray, di nascosto.
“Come osi parlarmi in questo modo, stronzetta.. tu lo sai chi sono?” In seguito l’uomo mi afferrò per il polso bloccandomi continuamente e facendo cadere a terra lo spray che stavo preparando.
“Dannazione!”
“Wow! Una bomboletta spray.. coraggiosa la ragazza!” Ghignò compiaciuto egli stringendo ancora di più la presa ferrea. Qualche superficiale graffio sul polso e qualche goccia di sangue cadde sull’asfalto freddo del marciapiede.
“Lasciami andare!” Questo alzò l’altra mano libera facendo spuntare sul palmo di questa una strana palla di fuoco e fumo spaventosa. Avevo già intuito dal suo malvagio sguardo che era un bioterrorista.
“A presto piccoletta!” Fece per scagliare quella strana ‘cosa’ quando improvvisamente l’uomo cadde a terra a causa di un forte pugno ‘sovrannaturale’ alla testa. Un altro bioterrorista!
Crollai sul marciapiede umido, in un angolino, nascondendo il viso sulle ginocchia. Avevo troppa paura e le lacrime ormai si stavano impossessando delle mie iridi marrone scuro. Alzai il capo per vedere il viso del secondo bioterrorista che probabilmente si sarebbe preso gioco di me dopo l’uomo dell’inizio.
“Non farmi del male.. per favore” Provai a convincere questo. Aveva la faccia coperta da uno strano passamontagna nero, dei vestiti rock mai visti e un paio di blazer nere ai piedi.
“Non ti voglio fare del male”
“Lasciami andare allora..”
“Vieni un attimo con me” Mi porse la mano questo. Cosa? Andare con lui? Ma manco morta!
“No, non ti conosco e poi sei.. uno di quei mostri che fanno orribili cose alla gente”
Afferrai la bomboletta spray che era abbandonata sul marciapiede anche se prima che potessi usarla, egli mi prese con delicatezza il braccio e spiccò in ‘volo’. Aveva attorno lo stesso fumo e fuoco che avevo visto prima sul palmo dell’uomo.
Quando questo mi portò sul tetto di una casa approfittai del momento per usare la bomboletta sui suoi occhi.
“Cazzo!” Imprecò strofinandosi questi e dandomi le spalle. Si tolse il passamontagna e rimase immobile.
Però.. quel ragazzo mi dava qualche strana impressione. Conoscevo quei capelli. Lisci, castano chiaro e…
“Come devo farti capire che non voglio assolutamente farti del male!” Il ragazzo si voltò verso di me che ero buttata a terra vicino alla mia borsa abbandonata sul tetto di quella casa.
“D-Delsin.. s-sei tu”
“Sono io.” Era davvero il mio migliore amico? Quello che stamattina si era arrabbiato con me, quello che era sparito e quello che.. era uno di loro.
“M-Ma tu sei..”
“Si. Ma io non ti farò mai del male” Si avvicinò con rapidità verso di me che col sedere cercai di indietreggiare senza risultato.
“Non toccarmi! Allontanati da me!”
“Irish..”
“Voglio andare a casa..”
“Come speri di arrivarci.. sei a 40 m da terra” Fece un altro passo verso di me.
“Ti ho detto di allontanarti da me!” Delsin si immobilizzò, poi afferrai la borsa correndo verso una meta non precisa quando me lo trovai improvvisamente davanti a me. Bloccò il mio sguardo con il suo per poi bloccarmi con un forte abbraccio.
“Ti prego.. non lasciarmi da solo” Mi sussurrò all’orecchio con voce spezzata. “Non ti farei mai del male. Sei la mia migliore amica”
“H-Ho paura” Rimasi scioccata. Forse non voleva sul serio farmi del male.. era sincero. Ma dopotutto lui era una delle persone più importanti della mia vita, ci conoscevamo da anni e poi.. io ero innamorata di lui.
“Fidati di me”
“Perché non me l’hai detto subito che eri uno di quei..”
“Io.. avevo paura di perderti per sempre, così ho cercato di nascondertelo”
“Com’è successo?” Chiesi tremante.
“Mio nonno era un Conduith, quelli che voi chiamate ‘bioterroristi’ e crescendo mi sono accorto di essere diverso e di aver acquisito questa caratteristica ereditariamente..”
“Mi sei mancato.. Delsin” Strinsi di più le braccia riempendo le narici del suo buon profumo.
“Perché hai rischiato la tua vita uscendo fuori di casa.. sei una stupidina” Mi sorrise accarezzandomi il capo.
“Per te. Ti stavo cercando”
“Non farlo mai più.. non rischiare mai più la tua vita, neanche per me..” Mi prese il viso tra le mani posizionandolo a pochi centimetri dal suo.
“Ma.. I-Io ti amo” Pronunciai con imbarazzo. L’avevo detto sul serio?
“Cosa?”
“Sono innamorata di te.. Delsin” Egli rimase sorpreso quando avvolse le sue braccia sui miei fianchi, avvicinando il suo viso in modo che le punte fredde dei nostri nasi si potessero sfiorare e poggiò le sue labbra sulle mie in un bacio lento e dolce.
“Anch’io ti amo, Irish”





-Amie J Fox

 
   
 
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