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Autore: I_S_Acquamarine    13/05/2014    4 recensioni
Il vento mi accarezza le pelle, mi scompiglia i capelli, mi fa rabbrividire.
Mi sfiora, mi accarezza, mi coccola, mi invita a danzare con lui.
E io, come una sciocca, comincio a danzare.
Danzo ad un ritmo a me sconosciuto, al ritmo della melodia che mi suggerisce il vento.
(cit dalla storia)
storia di una ragazza che aspetta e danza, danza e danza. danza per così tanto tempo che ormai nessuno si domanda più perchè lo faccia.
danza solamente, in attesa.
forse, però, l'attesa è finita. infatti, quando io l'ho vista, non aveva più il volto triste, ma sorridente.
volete sapere chi è e che le è successo?
se avete la lacrima facile munitevi di fazzoletti.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA RAGAZZA CHE DANZAVA NEL VENTO

 

Sono qui, appoggiata ad un tronco d'albero in rovina a fissare l'orizzonte aspettando.

Aspettando cosa, poi?

Un tuo ritorno?

Mi sto illudendo veramente così tanto?

Perchè tu non tornerai, non puoi tornare.

Lo so, lo sai tu e lo sanno gli altri, eppure...

Eppure sono qui ogni sera ad aspettare il tuo ritorno, dannazione!!

Perchè mi hai fatto questo?!

Perchè mi hai fatto innamorare di te?!

Perchè?!

Dimmelo, dannazione!

Dimmelo!

Mi hai trattato con gentilezza quando nessuno lo faceva, mi hai ridato quella speranza che ormai credevo di aver perduto per sempre, mi hai fatto innamorare e poi...

Poi te ne sei andato, maledetto!

Mi hai lasciato qui, sola, senza nemmeno dirmi addio.

Ti odio!

Ti detesto!

Ti... ti amo, dannazione!!

Ti amo!

Mi hai sentito? Ti amo, maledetto!

Ti amo e non potrò mai dirtelo.

Ogni sera sono qui, a quest'albero morto, a fissare l'orizzonte nell'attesa di un tuo ritorno.

Eppure me l'hai detto chiaro e tondo che non saresti tornato.

Allora perché mi ostino a sperare?

Perchè mi sto autodistruggendo così?

Perchè non riesco ad andare avanti?

Me lo sono chiesta tante di quelle volte che ormai ho perso il conto.

Non sono mai arrivata ad una risposta che fosse vera e sincera. Forse perché ho paura della risposta che potrebbe uscire da questa domanda, non so.

So solo che non ho mai trovato una risposta che avesse anche solo lontanamente l'aspetto di esserlo.

O forse non l'ho cercata abbastanza.

Chi lo sa.

In ogni caso, anche questa sera sono qui, ad aspettarti invano.

Sento il vento soffiarmi sul viso, sollevare i miei capelli scuri che tanto ti piaceva accarezzare.

Il vestito candido e semplice che indossa ondeggia al ritmo imposto della brezza.

Soffio forte, soffio leggero, due forti, di nuovo uno leggero, come se fosse una melodia.

Una melodia che non è fatta di note, no, ma di sensazioni.

Il vento mi accarezza le pelle, mi scompiglia i capelli, mi fa rabbrividire.

Mi sfiora, mi accarezza, mi coccola, mi invita a danzare con lui.

E io, come una sciocca, comincio a danzare.

Danzo ad un ritmo a me sconosciuto, al ritmo della melodia che mi suggerisce il vento.

Ogni giorno è diverso, ogni giorno mi procura una sensazione diversa.

Questa sera è malinconia e tristezza, una tristezza infinita.

Una tristezza profonda, quasi dolorosa da tanto intensa che è.

Sembra quasi lo specchio della mia di tristezza, ma so che non è possibile.

Il vento non può sentire quello che provo, ma io posso sentire quello che trasporta e gli do forma con la mia danza.

Danzo sulla tristezza degli altri, sperando di riuscir a lenire in parte la mia.

Danzo sulla felicità degli altri, sperando di riuscire a trovarne un po' per me.

Danzo sulle preoccupazioni, nella speranza di allontanare le mie.

Danzo sulle illusioni di gente sconosciuta, nella speranza di non essere l'unica ad averne di impossibili.

Danzo su emozioni che non sono mie, perché fa meno male.

Perché, se danzassi sulle mie, il mio cuore e la mia anima andrebbero in frantumi.

Sarei costretta ad affrontarle e non so se reggerei.

Lo so, un giorno dovrò farlo, ma ora non ne ho la forza.

Forse non l'avrò mai, non lo so. Spero che non sia così, ma non lo so.

Mentre danzo sulle note di una nenia antica quanto il tempo trasportata dal vento, non penso, non ci riesco.

È l'unico momento della giornata in cui riesco a sfuggire a tutto il dolore che mi porto dentro.

Esprimo ciò che provano dei perfetti estranei e non riesco ad esprimere le mie di emozioni.

Messa bene, vero?

Così capace di ammetterle, ma non di esprimerle.

Chissà, magari un giorno ci riuscirò.

Intanto continuo a danzare sulle note del vento, col vento, nel vento.

Danzo tutte le sere, sperando che, una sera tra tante, di trovare anche la mia canzone su cui danzare e non solo quella di completi estranei.

 

 

La ragazza continuò a danzare per tutta la sua vita su quelle melodie trasportate dalle brezze.

Sempre su quel promontorio da cui si vedeva il mare, sempre vicino a quel tronco morto, sempre sola.

Nessuno sa se ha mai trovato la sua melodia, nessuno se l'è mai chiesto.

Forse, nei primi tempi, qualcuno l'ha fatto, ma presto la domanda è caduta nel dimenticatoio come anche la memoria di quella ragazza sola e triste.

Il suo ricordo si spense e mutò, divenne una leggenda.

La leggenda della ragazza che danzava nel vento.

Perchè, esprimere ciò che il vento ci sussurra non è da tutti.

Saper esattamente ciò che ha provato un'altra persona non è cosa che può un semplice essere umano.

Saper dar vita a gioia, dolore, sofferenza, tristezza, speranza semplicemente danzando, non è cosa che una persona comune possa fare.

Ma quella era una ragazza comune. Una ragazza comune che cercava un modo per sfuggire al suo dolore, alla sua sofferenza.

L'ha trovato nel vivere le emozioni degli altri, nel dargli vita con la sua danza.

Se mai vi capitasse, una sera, di passare da quelle parti, su quel promontorio, vicino a quel albero, provate ad ascoltare il vento.

Forse potrete trovare risposta alla domanda che ormai più nessuno si pone da molto tempo.

Alla fine, quella ragazza, avrà mai trovato la sua melodia?

E, il suo amore, sarà mai tornato da lei?

Io, una volta, ci sono stata su quel promontorio e posso dirvi solo una cosa.

Una sera, appena dopo il tramonto, mi è sembrato di vederla danzare, ma era contenta, era felice, una felicità autentica.

Credo che abbia trovato la sua melodia e che stia continuando a danzarla.

Il suo amore non so se è mai tornato, non lo visto quella sera.

Però, spero vivamente di sì.






Allora, per chiunque non abbia ancora pianto, spero che vi sia piaciuto. 
ancora non capisco perchè mi escono sempre cose così malinconiche, ma tutto sommato, un po' di speranza alla fine c'è sempre. L'importante è questo, vero?
Se volete lasciare un commento, ve ne sarei molto grata.
Spero vi sia piaciuto
Iaele

   
 
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