Tesa mi immobilizzai in tensione ,come una corda di violino cercando di captare i rumori nello spazio  a me circostante , cercando Kakashi con l’udito.
Forse avrete gia’ capito chi io sia ,sono Rin Nohara ,membro del team Minato , unica kunoichi nel team specializzata nei jutsu medici , specializzata per modo di dire , essendo estremamente  debole , e la palla al piede del gruppo, la principessa da proteggere.
Ma io sono una kunoichi anche se non degna di questo nome .
Presa da queste riflessioni strinsi forti i palmi delle mani fino a farle  sanguinare .
Ad un tratto una freccia dai capelli argentati scese  verso di me in impicchiata.
Riusci’ a fermare il suo assalto per il rotto della cuffia.
Kakashi  si allontano’ dandomi il tempo di osservarlo per bene : capelli scompigliati ad are di un bell’argento chiaro , un’ occhi nero come l’onice piu’ scuro e l’altro coperto da un coprifronte  color della fiamma piu’ viva colorato da tre macchie color petrolio : lo sharingan, l’oggetto che mi sbatteva in faccia tutto il mio rimorso, perche’ quell’ occhio apparteneva al mio amico Obito Uchiha ,morto per colpa mia pochi mesi fa  .
Se io non fossi stata cosi’  debole , quel ninja della roccia non mi avrebbe seguito e Obito non sarebbe morto nel tentativo di liberarmi.
Sentirei nelle mie orecchie la sua risata rumorosa e allegra ,e non visiterei la sua lapide .
Il figlio di Shiroi Kiba mi distolse dai miei pensieri malinconici  esordendo con un
“Tutto bene Rin?”
Sul suo viso di solito freddo e scostante apparve un’ombra di preoccupazione . Possibile che la promessa di Obito avesse cambiato cosi’ tanto il suo atteggiamento nei miei confronti?
Lo tranquillizzai con un cenno del capo . Poi convinto lui annui’ e ricominciammo a combattere .
Anche se capivo che non sava sprecando nemmeno una piccola quantità della sua forza , come un adulto che si abbassa al livello di un bambino, anche se avevamo tutti e due la stessa età, la ifferenza di potere tra noi due si vedeva subito .
Lui era il piccolo genietto , precoce jonin figlio di una leggenda.
 Io invece ero una genin figlia di civili senza particolari abilita’.
Lui era tutto , io niente .
Circa 20 minuti dopo  mi ritrovai a terra cercando disperatamente di riprendere fiato con Kakashi seduto affianco a me .
“Doami abbiamo una missione.” Esordi’ esso dal nulla,
“Come mai me lo dici solo ora?”
“Me ne ero dimenticato.” Aggiunse con una scrollatina di spalle .
Dimenticarsi delle missioni non era da Kakashi , era Obito lo smemorato del gruppo.
Il bell’argenteo oltre lo sharingan dal suo amico defunto ha ricevuto parte della sua spensieratezza , il carattere di Kakashi si e’ fuso con il carattere di Obito e cio aveva cambiato Kakashi in meglio.
Con un sorriso salutai Kakashi , mi diressi a casa, diedi un’ultimo sguardo alla foto del nostro team e chiudendo gli occhi mi preparai mentalmente alla missione di domani.
Morfeo mi accolse nel suo regno, non sapendo che il giorno dopo avrebbe cambiato la mia vita per sempre.