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Autore: BeWeird_El    14/05/2014    10 recensioni
Mi sono chiesta molte volte di cosa dovrei parlare.
Amore o odio? Lacrime o risate? Amici o nemici? Segreti o verità?
Lieto fine o un finale inaspettato?
Ma per ora, sarà più facile seguire la storia.
"Segreti, Julien, solo segreti." Urla irritato, scalciando una lattina consumata e ammaccata, abbandonata sul marciapiede.
"Tu non sai niente." Ribatte la castana, irritata da quel comportamento.
"Ci sei arrivata finalmente, eh? Voglio sapere, Julien!' Si lamenta lui, esasperato.
"È complicato." Sussurra lasciandosi andare lungo la superficie dura del recinto.
Un sorriso amaro si dipinge sul volto del ragazzo, le lancia l'ennesimo sguardo, prima di andar via scuotendo la testa accigliato.
Lei non parlerà, lui è stanco di aspettare.
Genere: Erotico, Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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One Chapter - Primo giorno.

Nuova casa, nuova vita.
Julien è sempre stata una ragazza molto sicura di sé, ma quella nuova situazione la spaventava e come.
Si ritrovava all'entrata di quella che sarebbe stata la sua nuova scuola, per molto tempo a quella parta. Ma ancora non se ne capacitava del tutto.
Il giardino scolastico era totalmente privo di anima viva, ciò le fece intuire che era in ritardo. Come sempre, tra l'altro.
Raccolse tutto il coraggio che possedeva, e con un ultimo sospiro, si fece avanti percorrendo il breve tratto che la separava dall'edificio.
Non sapeva dove realmente dovesse dirigersi, nonostante avesse già tutto l'occorrente che le serviva; dato che il padre si era preoccupato di farle ricevere il materiale scolastico che le sarebbe servito durante il periodo di studi.
Estrasse un foglietto stropicciato dalla tasca dei suoi jeans aderenti, aprendolo davanti a sé. Lesse con attenzione il suo orario scolastico, rendendosi conto che avrebbe dovuto affrontare ben due ore di matematica.
Di male in peggio.
Sbuffò rimettendo al suo posto il foglietto, percorrendo con poco interesse il corridoio alla ricerca della sua nuova classe: 5H.
Trovarla non fu difficile, dato che era una delle poche che le si parò davanti. La porta chiusa le fece intuire che fosse molto più in ritardo di quanto pensasse e con un gesto veloce, dopo aver sospirato pesantemente, bussò sul materiale d'alluminio.
Un fioco 'Avanti!' le diede il permesso di spalancare la porta, per poi ritrovarsi dinnanzi a decine -Se non di più- di visi che la scrutavano tra il curioso e l'annoiato.
"Lei è?" La voce risultò irritata e stizzita, quasi infastidita dalla sua presenza.
Julien voltò il suo sguardo verso la figura di colui che sarebbe stato il suo nuovo professore: Stempiato, bassino, grassoccio e con profonde occhiaie.
Il ritratto della malasanità.
"Julien Dixon." Biascicò lei, irritata dai continui sguardi che riceveva da parte degli alunni alle sue spalle.
"Oh, bene! Il suo primo giorno ed è anche in ritardo, le sembra il modo di iniziare questo suo nuovo anno scolastico?" La riprese malamente il professore, riservandole un occhiataccia infastidita.
"No. Ma ora sono qui, se non le dispiace vorrei sedermi al mio posto." Rispose scontrosa Julien, cercando di mantenere un tono piuttosto calmo e pacato.
"Ma tu guarda, un altra alunna maleducata dovevamo ricevere! si sieda." Sbraitò l'uomo, lasciando colorare il suo viso di un rosso porpora accentuato, segno che stava perdendo la pazienza.
Julien ignorò la prima parete della frase, occupando con nonchalance uno dei pochi posti liberi infondo all'aula.
Al suo fianco vi era seduto un ragazzo biondino, sicuramente tinto vista la ricrescita accentuata, con due occhi azzurro mare e un sorriso smagliante. Le guance rossastre e l'aria innocente.
Davvero bello.
Si voltò nella sua direzione, lasciando che il suo sorriso si allargasse ancor di più, arrivando fino ai suoi grandi occhi che si socchiusero leggermente.
"Ciao, io sono Niall Horan." Si presentò sussurrando e porgendole la mano, cercando di non farsi scoprire dal professore che aveva ripreso la sua noiosa spiegazione.
"Piacere." Strinse la sua mano lei, sorridendogli.
"Tu, invece, sei Julien?" Chiese lui felice, facendo scorgere nella sua voce un accento diverso.
Non è affatto inglese.
"Esatto! Ma chiamami Juls, se ti va." Sussurrò lei, quando il professore le riservò un occhiata furente sorprendendola a chiacchierare apertamente.
Niall le sorrise, volgendo il suo sguardo sulla lavagna, fingendo un espressione interessata e pensierosa. Lasciando credere al professore che fosse più che interessato a quell'equazione, scritta con un gessetto ormai consumato su quella vecchia e arrugginita lavagna.
"Allora, benvenuta Juls." Esclamò Niall sorridente, continuando a tenere lo sguardo fisso sul professore davanti a loro.
Julien sorrise sollevata, era fatta.
Benvenuta, Julien Eff Dixon.
 
 
Caro Diario,
Sono stanca di chiamarti così, credo che ti troverò un nome. Lo prometto.
La vita va, come sempre, né bene né male. Va e basta.
Sai, mi sono trasferita in un paesino dell'Inghilterra, perché papà ha trovato lavoro qui. No che la cosa mi attrae molto, ma ormai è fatta. Non cambierà mai idea e litigare ogni giorno non mi sembra la cosa migliore da fare.
Secondo lui, mi troverò meglio, ma già mi manca la mia cricca di amici. Come farò senza di loro? Lo skate? La box? Le nostre serate? Loro erano la mia vera famiglia, ed ora sono lontani kilometri da qui.
Ho perso parte della mia famiglia originaria, ora ho perso anche loro.
Bella vita, vero? Una meraviglia.
Per lo meno, qui nessuno mi chiamerà 'ragazza da parete' o 'ragazza ombra' o qualsiasi altro stupidissimo soprannome che mi era stato affibbiato nella mia vecchia città.
Wow, sono riuscita a trovare una cosa positiva in questo trasferimento: crearmi una nuova vita, una nuova identità. Una nuova me.
In ogni caso, prima ho chiamato Will, dice che nonostante sia passato poco tempo manco già a tutti loro, molto.
avrei voluto dirgli che mancano anche a me, ma l'orgoglio è troppo.
No, bugia, ero sicura che se avessi aperto bocca, sarei scoppiata a piangere. Credo che l'abbia capito anche lui, ecco perché siamo stati entrambi in silenzio.
Ora vado. Ho bisogno di fumare, per cui ti lascio.
Alla prossima.
-La ragazza dell'ultimo banco.

 
 
I'm here!!!
zalve, zalvino.
SONO TORNATA!!!
* Balla una strana danza hawaiana.*
Siete contente? Certo, che no.
Lo so, direte: 'Ecco è tornata la scassa palle!' ma pazienza. OuO
Ho comprato un nuovo computer e per questo ho deciso di iniziare nuovamente a pubblicare storie qui, spero di non darvi troppo fastidio...
Allora cosa ne pensate? Può andare? Ve gusta? O la devo eliminare?
Forse vi chiederete da dove esce sta merda di storia? o forse no? Vabbè, ve lo dico lo stesso... Non lo so.
Stamani mi sono svegliata e *POOF!!!* è uscita questa cacchetta d'idea.
(Il fatto è strano, vista la stitichezza... AHAHAHAHHA cazzo mi rido? boh.)
Bitch please, I'm a genius. *sciocca le dita e ruota il collo, come una diva*
Si, sono rimasta la solita cogliona!! OuO
Sono in fissa con sta faccina ---> OuO
L'ho appena scoperta da Twittah ed è asxaimxwnhqo.
Beh, mi dileguo se no sto spazio diventa più lungo del capitolo!!
Ciao bellzze!! * Agita la manina prima di scappare in groppa a un unicorno con un tatuaggio sexy sulla chiappa. OuO*
Vi amo.
-I am a little nerd_ok.
 
Twitter: @LittleNerd_ Yeah.

 
  
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