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Autore: Omega chan    14/05/2014    5 recensioni
Ciao a tutti, in questa storia, narrerò le vicende della mia OC, appena arrivata alla Raimon, dopo un trasferimento dalla Norvegia: Un' adolescente con il fratello gemello che ne combina di tutto e di più, un padre ansioso e preoccupato per la figlia che non gli parla da due anni. Una normale famiglia, direbbero tutti, ma forse non è così...
Ci vediamo dentro (forse)
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Taiyou Anemiya, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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~~(Pov Marina)
Nei miei quattordici anni ho visto con i miei occhi molti paesaggi: I primi dodici anni della mia vita li ho passati in Norvegia, ad Oslo. Dopo la morte di mia madre, ci siamo trasferiti a Kyoto per essere più tranquilli. In quel posto ero riuscita anche a farmi degli amici, nonostante i miei vari problemi. Ma a causa del lavoro di mio padre, ci stiamo trasferendo a Tokyo. Siamo in viaggio da cinque ore, e io da cinque lunghe ore, ascolto la mia amata musica. Mio fratello è appoggiato al finestrino, e sta dormendo come un ghiro. Nemmeno lui sembra norvegese, i suoi capelli sono castani, tali quali ai miei. I nostri occhi sono azzurri, in poche parole siamo due gocce d’acqua, infatti siamo fratelli gemelli. L’unico che sembra norvegese, in famiglia, è nostro padre. Non parlo con lui da due anni, anche se lui si sforza di rivolgermi la parola. Mia madre era francese, quindi alcuni dei miei tratti del viso, li ho presi da lei. Non so perché ho questo atteggiamento di rifiuto nei confronti di mio padre, ma so solo che è colpa sua se mia madre non c’è più. Ma non ho voglia di parlare di questo, per ora.
-Bene ragazzi, siamo quasi arrivati!
Annuncia mio padre. Mio fratello si sveglia di colpo, e mi guarda entusiasta, iniziando ad agitare le braccia. Lui muove le labbra, ma io non sento nessun suono. Forse sono diventata sorda. No, aspettate, ho ancore le cuffie con la musica sparata nelle orecchie al massimo. Mi tolgo una cuffietta, per sentire meglio:
-Mari, siamo a Tokio!
-Fantastico! Cambio amici per la terza volta.
Sporgo la testa, e guardo il panorama: il sole è alto nel cielo, c’è solo qualche nuvola candida alta nel cielo. Gli alberi sono immobili, ma c’è comunque una leggera  brezza. Lo si può dedurre dal fatto che alcuni petali dei fiori di ciliegio volteggiano elegantemente nell’aria. Forse, non è così tremendo come posto…Faccio per rimettermi  le cuffiette, ma la voce di mio padre mi ferma:
-Marina, se ascolti la musica così forte, diventerai sorda.
Decido di fregarmene dei suoi consigli-come ho fatto del resto per due anni -e mi rimetto le cuffie senza dire nulla. Dopo una ventina di minuti, la macchina di nostro padre si ferma davanti alla Raimon:
-Tornerò a prendervi dopo le lezioni, così andremo a casa!
Va avanti con la macchina, ma poco dopo fa una frenata brusca. Abbassa il finestrino e ci guarda con severità:
-Dylan, cerca di mantenere la calma. Marina, non dissanguare nessuno.
Io roteo gli occhi. Sono stufa delle sue raccomandazioni del cavolo, ma del resto, proverò a seguire le regole, non voglio trasferirmi di nuovo.   Mio fratello lo saluta allegro, mentre io non lo calcolo minimamente. Sono già seccata di mio perché devo usare la gonna, quindi figuriamoci se ho voglia di sorridere. Quando dico a qualcuno che studierò alla Raimon, pensano sempre che io mi voglia iscrivere al club di calcio, ma in realtà preferisco il club di musica. Non ho voglia di mettermi a calciare un pallone, e in teoria, non potrei nemmeno. Mio fratello al contrario di me, si vuole iscrivere al club di calcio, e sta già facendo un sacco di film mentali: Spera di diventare il numero 10, di essere il più forte, di essere poi il capitano.
-Mari, sai che sei terribilmente sexy con quella gonna?
Mi giro di scatto, e lancio un’occhiata gelida a Dylan:
-Tu con la divisa sei brutto come sempre.
Lui sbuffa e mi raggiunge. Per poi osservare estasiato i vari campi sportivi.
-Wow guarda che roba Mari! Secondo me fai male a trascorrere il tuo tempo nelle aule di musica!
-Io faccio quello che mi pare, tu piuttosto, sembri un bambino che non ha mai visto un campo sportivo.
-Diventerò capitano! Numero dieci e…e…e!
-Immagina puo….
Un ragazzo dai capelli castani e gli occhi dello stesso colore, viene verso di noi. Urtandomi e facendomi cadere a terra. Dylan scoppia in una fragorosa risata, che si abbassa fino a scomparire dopo aver visto il mio occhio destro diventare rosso sangue.  Sorrido, compiaciuta. Mi piace farlo spaventare. In compenso, ho tre o quattro cicatrici dovute ai suoi morsi. Credo che ormai si sia capito che io e lui non siamo normali quattordicenni.
-Scusa! Non ti ho vista! Andavo agli allenamenti di calcio e così mi sono distratto!
-Brutto idiota, potresti guardare dove…
Non faccio in tempo a finire la frase, che mio fratello  va verso il ragazzo dai capelli castani, e lo guarda estasiato. Senza curarsi più del mio sguardo glaciale.
-Wow sei nel club di calcio! Io sono Dylan Haugen, e lei è…
-Mi so presentare da sola.- Dico alzandomi da terra e spolverando la divisa-Mi chiamo Marina Haugen, sono sua sorella gemella.
Dico osservando con occhio critico il ragazzino: Non è molto alto, i capelli castani sono mossi leggermente dal vento, e gli occhi azzurri sono puri e sinceri, come quelli di un bambino. Il ragazzo senza curarsi di me, va vicino a mio fratello, e lo guarda estasiato:
-Ti piace il calcio?! Entrerai nella squadra? Ah io sono Matsukaze Tenma
-Certo! Tanto piacere!
Dice mio fratello, con l’entusiasmo di un lattante. Io roteo gli occhi, e inizio a picchiettare il piede sulla strada in maniera nervosa:
-Siamo in ritardo.
Dico con voce piatta, per far capire a mio fratello che non voglio fare brutte figure, e per far capire a Tenma che sono abbastanza seccata dalla sua intromissione. Mio fratello guarda l’ora, per poi volgermi uno sguardo sconvolto:
-Perché non ci hai avvisati prima?
-Mai interrompere una persona quando parla.
Dico con estrema calma, e contraendo le mie labbra in un leggero sorriso. Mio fratello mi volge un’occhiata truce, per poi iniziare a correre, seguito da Tenma e da me. Ho la sensazione che questo sarà un lungo anno scolastico, pieno di colpi di scena.


Angolo Autrice
Ciao era da molto che non pubblicavo qualcosa :*
Allora, questa fic, è più una prova, perché voglio capire se la mia oc (Marina) è Mary Sue o meno. Perfavore, ditemelo voi T.T
Mi scuso per gli errori presenti nel testo, e ringrazio tutti quelli che leggeranno questa fic.

By Marina

  
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