PREFAZIONE:
Eccomi
qui, sono tornata con un'altra piccola one-shot!
Lo
so, lo so... molti di voi stanno aspettando il nuovo capitolo della mia
"Per te sono gratis", ma poi mi è venuta l'ispirazione per una nova
fic, ho cominciato a buttar giù qualche frase, qualche pensiero, e da quelli ne
è stata tratta questa fic.
Allora,
gli avvisi: se siete particolarmente sensibili, emotivi, o state più
semplicemente passando un momento "no", NON leggete questa fic, credo
di essere riuscita a scriverla drammatica al punto giusto... ultimamente sto
postando parecchie fic drammatiche, non va bene, poi magari pensate che sono
una che vede le cose tutte nere, che le piace scrivere cose nelle quali la
gente soffre ecc... ecc...
Vi
dirò che anche mi piace, ma preferisco molto più scrivere fic comiche, solo che
mi manca completamente l'ispirazione.
La
fic è scritta in prima persona, mi sono identificata in Roy: temo di averla
resa un pochino OOC, ma non l'ho messa negli avvisi perché non mi sembrava poi
ci stesse così tanto, fatemi sapere voi.
Per
quanto riguarda la fic, è nata da una piccola ispirazione e poi, quando ormai
l'avevo finita e ancora non sapevo che titolo metterle, l'ho riletta e sono
rimasta a bocca aperta: ricalcava quasi perfettamente il testo della canzone
"By your Side" dei Tokio Hotel (non ammazzatemi perché mi piacciono,
so che ci sono molte persone che li odiano e quant'altro, dicendo che le loro
canzoni sono banali e che sono costruiti, ma a me piacciono davvero tanto e
comunque non critico chi ha opinioni differenti dalle mie... però non
uccidetemi vi prego!!!), e l'ho tornata a rileggere ascoltando di sottofondo la
canzone, che penso sia una tra le più belle che hanno fatto: semplicemente
incredibile, mi sono messa addirittura a piangere!
In
ogni caso tengo a precisare che NON è una song-fic, questa storia non è nata
per esserlo perché, come vi ho già detto, non ne ero ancora cosciente fino a
quando non l'ho riletta, in ogni caso, a fine fic, dopo i ringraziamenti, vi
scrivo la traduzione della canzone, se vorrete leggerla, così capite quello che
voglio dire.
La
traduzione l'ho presa dalla biografia intitolata "Tokio Hotel", di
Michael Fuvhs-Gambok & Thorsten Schatz, quindi se voi avete trovato una
traduzione differente dalla mia, sapete almeno da dove l'ho presa (Io ho
trovato diverse traduzioni su internet, ma ho deciso di attenermi a quella del
libro, non perché sia la migliore, anzi, penso che non sia proprio letterale
come invece dovrebbe essere, anche se il significato e le parole sono quelle,
ma perché mi sembrava più corretto nei confronti di chi ha scritto il libro...
come avrete ben capito, sono una grande fan di questo gruppo, ma è meglio che
stendiamo un velo pietoso sopra, potreste rimanere scandalizzati dalla mia
ossessione verso questi quattro...)
Vi
consiglio vivamente di munirvi della canzone prima di cominciare a leggere, vi
giuro che merita davvero, se potete "prendetela" immediatamente... ma
credo di riuscire a commuovervi anche senza la musica di sottofondo, quindi
buona lettura, ci vediamo in fondo alla fic!
" Dedicato a Nux, con tutto
l'affetto che molte volte non riesco a dimostrarti come vorrei.
Grazie di cuore. "
Noi
come singolo
non possiamo mischiarci
come coppia
non abbiamo la stessa
forma
non possediamo
gli occhi del terzo,
quindi
nella direzione del
quarto
non vi è speranza
il quinto è
nel posto del cuore
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By your Side
Un tuono.
Mi sveglio e mi ritrovo abbracciato a Riza, i suoi lunghi
capelli biondi mi solleticano il naso.
La scosto lentamente per non svegliarla e mi allontano dal mio
letto... sì, forse un tempo mio...
Raggiungo la cucina traballando un po' per la stanchezza e mi
lascio cadere distrutto sulla prima sedia libera che trovo: ma guardatelo, il
grande Roy Mustang, il famoso e temuto alchimista di Stato soprannominato
"l'alchimista di fuoco", sull'orlo delle lacrime per quella che sarà
la milionesima volta, nel cuore della notte, solo l'ombra dell'uomo che fu.
"Perché non ci sei tu..."
Appoggio la mia testa contro la fredda parete della stanza: mi
impietosisco da solo, la mia immagine riflessa non sembra più appartenermi, non
senza TE accanto... non senza te al mio fianco...
Da quanto tempo non ti vedo? Non lo so, ho perso la cognizione
del tempo e ogni giorno mi sembra uguale senza te...
Ho perso ogni desiderio di vivere, ogni speranza di poterti
rincontrare un giorno...
Mi chiedo se anche tu starai pensando ciò che penso io, non
andavamo poi molto d'accordo noi due, vero?
Un tonfo leggero, una debole e sommessa luce...
<< Salve Colonnello di merda! La vedo in gran forma eh?
>>
Alzo la testa incredulo, ritrovandomi davanti proprio i tuoi
occhi dorati, i tuoi capelli del medesimo colore, il tuo corpo, devo ammettere
che sei ancora un fagiolino... ma che importa se in tutto questo tempo non sei
cresciuto affatto?
<< Edward, sei davvero tu? >> Domando tendendo la
mano verso il punto dove ci sei tu, ma quella ti trapassa afferrando solo
l'aria della stanza già consumata da me, da me e dal mio dolore.
Lo sapevo, non poteva essere...
<< Perché non sei venuto prima? >>
<< Guardi che non l'ho fatto mica apposta Colonnello di
merda! Non immagina neppure come vadano le cose lassù, mi ricorda un po' lei
che mi dava ordini a bacchetta! >>
Sorrido tristemente afferrando il bicchierino di wiski che avevo
preso poco fa.
<< Edward... ma sei tu? Sei davvero tu o è solo l'effetto
dell'alcool? >> Domando traballante, temendo una risposta affermativa.
Il biondino mi guarda offeso alzando gli occhi al cielo.
<< Ma le pare che io mi scomoderei a venire fin qua giù
quando lei è ubriaco? Dopo non si ricorderebbe neppure del mio passaggio e
avrei fatto tanta fatica per nulla, per chi mi ha preso?!? >>
Abbozzo quello che potrebbe essere vagamente un sorriso: no...
evidentemente quello che mi sta davanti è davvero Edward Elric...
Il biondino mi si siede accanto lasciando che le sue gambe
andassero dove pareva loro.
<< Allora? Che mi racconta di nuovo? >>
<< Mi manchi Edward... >>
Mi guardi sbuffando seccato.
<< Questa NON è una novità, da lassù posso vederti mentre,
come un cretino, ogni sera vieni in questa maledetta cucina e cominci a bere,
così mi sono rifiutato di seguirti oltre e dopo un po' ho smesso: vederti in
queste condizioni mi fa venire il nervoso! >>
Mi volto e finalmente incrocio le sue iridi dorate: sono
furiose... ma ciò nonostante hai cominciato finalmente a darmi del tu, proprio
come facevi una volta, quando eravamo soli io e te... quando ancora...
Un nodo alla gola mi impedisce di pensare oltre e quindi
ricordare immagini e cose che dovrei dimenticare ma che ovviamente non ci
riesco... forse sono io per primo che non lo voglio.
<< La fai facile tu... non sei rimasto tu qui, tu te ne
sei andato Acciaio... >>
<< Se potessi, ti tirerei una bella padella in pieno
volto! >>
<< So che ne saresti capace... >>
<< Ma non è per dimostrartelo, ma per dirti a gesti che
sei davvero patetico! >>
Annuisco continuando a sorseggiare il liquore: dicono che
l'alcool è la migliore soluzione per chi vuole dimenticare... trovo che abbiano
ragione, anche se l'effetto dura troppo poco per concedermi un attimo di
libertà dalle mie colpe.
Chino la testa, che ormai comincio a sentire leggera: l'alcool
sta cominciando ad avere il suo effetto...
<< Smettila di bere razza di idiota, così complichi solo
le cose! >>
<< ...è colpa mia Edward... >>
Sento i tuoi occhi posarsi confusi su di me.
Perché quegli occhi? Perché mi guardi in quel modo che mi fa
sentire ancora più in colpa?
<< Come sarebbe a dire che è colpa tua? >> Mi
domandi perplesso: mi stupisco di non sentire alcun rancore nei miei confronti.
Sento la prima, di una lunga serie, lacrima scendermi sulla
guancia.
<< Se non... ti avessi spedito sul fronte dell'Ovest... se
ti avessi fermato, se ti avessi dato qualsiasi altro incarico... tu adesso...
staresti ancora qui, accanto a me... >>
Cala il silenzio.
Non ho il coraggio di rialzare gli occhi, ho paura di trovare
una gran rabbia nelle tue iridi, un assenso a quello che ho appena detto... ma
il prolungato silenzio mi obbliga ad alzare gli occhi, terrorizzato che tu te
ne sia andato.
Falso allarme: sei ancora lì che mi fissi apatico.
In questo momento, darei qualsiasi cosa per sapere quello che ti
passa davvero per la testa, non quelle bugie che so già mi dirai...
<< Ma ti è dato di volta il cervello?!? Se la colpa è di
qualcuno di quanto è successo, beh, quella è solo e unicamente mia, chiaro? Se
fossi stato più attento, se non mi fossi distratto e non avessi giocato
d'azzardo, tutto questo non sarebbe successo, ma non è assolutamente colpa tua,
razza di idiota! >>
Mi lascio sfuggire un risolino, simile al latrato sofferente di
un cane.
<< Sapevo che avresti risposto così... >>
Mi sorridi dolcemente e per un istante mi sento il cuore in
gola: quanto mi sono mancati quei tuoi sorrisi? Le nostre "litigate",
se così potevano essere chiamate, le nostre discussioni, il nostro letto...
quel letto nel quale ora sta dormendo Riza...
<< Vorrei poterti toccare Roy... baciarti ancora una
volta... >> mi dici ad un tratto lasciandomi di stucco.
Quanto vorrei farlo anch'io Edward, tu non sai quanto lo
vorrei... ma sappiamo entrambi che è impossibile...
<< Come stanno gli altri? >>
Sorrido lievemente: eri bravo anche a cambiare discorso, di
questo me ne ero dimenticato... mi sento quasi in colpa per aver dimenticato
una cosa, un minimo particolare di te.
<< Havoc? >>
Faccio spallucce.
<< Ha finalmente trovato una ragazza, si è sposato con lei
tre anni fa e ora stanno aspettando un bambino... mi ricorda terribilmente Maes
quando mi chiamava ogni dieci minuti per dirmi che sua figlia aveva imparato a
dire una nuova parola o che le erano spuntati i primi denti... amava sua
figlia, credo fosse stato un buon padre, come io non potrò mai esserlo...
>>
<< A proposito di Maes: ti saluta anche lui sai? Ti segue
anche lui da lassù... e ho un messaggio per te da parte sua... >>
Ti guardo incredulo: tu hai rincontrato Maes?
Vorrei farti un milione di domande e chiederti come sta, ma
sento che rovinerei questo momento, questo istante che sento tutto nostro,
quindi taccio.
<< Dimmi pure... >>
In fondo ha senso no? Quando muori, rincontri tutti quelli che
ti hanno preceduto, ce lo insegnano sin da bambini...
<< “Smettila di fare l cretino e trovati una moglie,
dimenticati di quel nanerottolo e riprendi a vivere”... un momento... MI HA
DATO DEL NANEROTTOLO?!? APPENA LO VEDO LO AMMAZZO!!! >>
Sorrido tristemente, consapevole di quello che sto nuovamente
per ammettere, come ho già fatto milioni e milioni di volte prima d'oggi.
<< Ma voi siete GIA' morti... >>
<< E come sta Breda? >>
Sorrido divertito: certo che ti riesce proprio bene deviare
discorso eh?
<< Sta bene, è stato promosso Colonnello proprio oggi, si
trasferirà a città dell'Est domani... c'è bisogno di lui laggiù... >>
<< Breda è diventato Colonnello?!? Ma che mondo è mondo!
Uno come lui Colonnello, e magari adesso tu mi dirai che sei diventato
Comandante Supremo! >>
Scoppio a ridere non riuscendo a trattenermi: la prima volta
dopo tanto tempo e solo tu potevi riuscirci... solo tu che ti sei portato via
con te la mia anima: mi sento come un contenitore vuoto, svuotato, se tu non
sei con me...
<< Lo sono, precisamente da due anni Acciaio! >>
Mi guardi incredulo, diventando più rosso del tuo cappotto.
<< Stai scherzando vero? >> Mi domandi incredulo.
<< No, affatto... >>
<< Ma è una bellissima notizia, finalmente ce l'hai fatta
Roy, sono felicissimo per te! >>
Ti prego ridillo, voglio sentirti di nuovo pronunciare il mio
nome... solo tu riesci a dirlo così bene, sembra un nome infinitamente più
bello se detto da te...
<< Avrei voluto averti al mio fianco... invece te n'eri
andato già da ormai 18 anni... sono vent'anni che ti aspetto Edward... >>
Annuisci tristemente.
Già: sono già, si fa per dire, passati vent'anni senza di te...
e tu da allora non sei cambiato di una virgola, sei rimasto il diciassettenne
ingenuo e irritabile che conobbi allora, quando ancora ero un Colonnello e
sognavo di diventare quello che sono ora, Comandante Supremo... in questo
momento, invece, sogno di poterti avere ancora qui con me.
E' proprio vero che l'uomo non può vivere senza i sogni,
nonostante questi la maggior parte delle volte siano impossibili da
realizzarsi...
Mi guardo allo specchio che è alle tue spalle: è ovvio che il
tempo è volato solo per me, mi sento a disagio nel parlare con un ragazzino di
appena diciassette anni, lo stesso ragazzino che ho amato e con il quale avrei
voluto vivere assieme tutta la mia vita 20 anni fa, quando avevo ancora 29
anni...
Ho quasi 50 anni Edward, sono vecchio ormai, la mia forza non è
più quella di una volta, anche se so benissimo di essere ancora troppo giovane
per poter finalmente anch'io chiudere gli occhi per sempre a questo mondo
orribile... avrei voluto esserci io al tuo posto Edward, quella sera di
vent'anni fa.
I miei sottoposti mi dissero che trovarono il tuo corpo immerso
nella neve, macchiata attorno del tuo sangue, i tuoi occhi aperti e vuoti, la
bocca spalancata e un'espressione di puro terrore dipinta sul volto: vorrei
chiederti cosa vedesti quel giorno, ma so che farei meglio a non saperlo, per
questo sto zitto.
<< ...Edward, io mi sono sposato... >>
Sento la mia voce pronunciare le parole che mai avrei voluto
dirti per paura di ferirti o di farti un torto: perché l'ho fatto?
I tuoi occhi dorati per un attimo si fanno confusi, ma poi mi
sorridi come se nulla fosse.
<< Ma è una notizia stupenda Roy, era ora che finalmente
ti decidessi a trovar moglie anche tu, Maes ne sarà felice... immagino che si
tratti di Riza... >>
Annuisco incapace di far altro...
<< ...abbiamo avuto... due gemelli... >>
<< Questa è addirittura meglio! Finalmente le mie orecchie
sentono qualcosa di sensato!! Come si chiamano? >>
Sorrido guardandoti fisso negli occhi: i nomi dei bambini li ho
scelti io e so di non aver sbagliato, anche Riza concorda con me quando dico
che non potevo scegliere due nomi più azzeccati!
<< Maes... ed Edward... >>
Mi sorridi felice, ogni volta che lo facevi mi si riscaldava il
cuore: avrei rinunciato ad avere una famiglia se tu fossi rimasto accanto a me,
questo non vuol dire però che io non ami miei figli, non potrei mai pensarlo...
tuttavia, se tu fossi ancora qui, ora, se non altro, vivrei felice e senza la
consapevolezza di aver condannato a morte la persona che più amavo e che
tutt'ora continuo ad amare più della mia stessa vita... più di mia moglie, più
dei miei figli.
<< Perché te ne sei andato Edward? >>
Mi guardi triste, cercando di imitare un sorriso sincero.
<< Non lo so... vorrei saperlo anch'io... >>
Sorseggio ancora un po' di wiski mentre sento un'altra lacrima
rigarmi il volto: non voglio piangere, non voglio mostrarti tutto il mio dolore
Edward, ora come ora, vorrei solo abbracciarti di nuovo, sentirti tra le mie
braccia, avere di nuovo le tue giovani labbra... per me sarebbe come rivivere,
vorrei che tu compissi questo miracolo per me, ma sappiamo entrambi, per quanto
lo desideriamo, che è impossibile.
Ti alzi in piedi camminando a passo sicuro verso il punto in cui
sei apparso e ti volti verso di me sorridendo: hai gli occhi tristi,
impossibile da non notare..
<< Roy... ora devo andare... >>
Un altro tuono, proprio come quello che mi ha svegliato.
No, non voglio lasciarti andare, non ora che ti ho ritrovato
dopo tanto tempo, non ora che ho rivisto il tuo sorriso, i tuoi occhi, la bocca
che una volta era mia e che potevo baciare quando volevo, a differenza di ora
che tanto lo vorrei ma non posso... non voglio, non te ne puoi andare di nuovo,
non puoi lasciarmi di nuovo solo.
<< Roy... vorrei abbracciarti, baciarti ancora una
volta... >> Sussurri mentre una lacrima ti riga il volto: alla fine anche
tu hai ceduto.
Mi alzo e mi avvicino a te, tu alzi la testa cercando di
raggiungermi, non basta: ti alzi in punta di piedi e tendi la tua mano verso la
mia guancia.
Solo aria, il vuoto mentre tu me la trapassi.
Chini il capo sconfitto, poi lo rialzi di scatto deciso e mi
prendi il volto tra le mani baciandomi.
Ti avvolgo tra le mia braccia immaginando il tu corpo caldo,
mentre chiudo gli occhi e cerco di assaporare quel bacio: mi sembra quasi di
sentire le tue labbra sulla mie.
Poi sento qualcosa bagnare le mie guance e mi stacco da te
stupito.
<< Promettimi che tornerai... >> Mormoro guardandoti
fisso negli occhi.
Tu mi guardi triste.
<< Questo non ti aiuterà a dimenticarti di me... e per me
vale lo stesso... >>
<< Promettimelo Edward, non mi importa se mi farà male o
se non mi aiuterà a dimenticarti: io non voglio farlo, voglio rivederti ancora.
>>
Sorridi appena allontanandoti di un passo da me.
<< Sono sempre stato accanto a te Roy, al tuo fianco, se
tu ti fossi voltato mi avresti visto... oggi l'hai fatto... >>
Perdo la pazienza, mi sento urlare tutto il mio dolore, senza
preoccuparmi di poter svegliare qualcuno.
<< Edward tu non sai quello che vuol dire per me! Nessuno
capisce, non voglio vedere né sentire nessuno, ogni giorno apro gli occhi
sperando di averti accanto e invece al tuo posto c'è Riza, Non è cambiato
nulla! Mi sembra, ogni giorno, di affogare sempre più in basso e non riesco
neppure più a chiedere aiuto, te lo sto chiedendo ora a te Edward, voglio che
tu ritorni da me! Questo mondo non ha senso senza di te, nulla di quello che ho
tra le mani mi serve per dimenticarti, voglio solo te! Ti prego promettimi che
tornerai!! >>
Abbassi la testa sconfitto.
<< ...va bene... te lo prometto... >>
Hai la voce strana, non riesco a capire cosa significhi quel
tono.
Ti guardo un'ultima volta mentre mi stai sorridendo, mi passo
una mano sulla guancia asciugandomela, chinando la sguardo su quella: una
lacrima... ma io non sto piangendo, questo vuol dire che...
Ma è un attimo: alzo di scatto la testa, velocissimo, e tu non
ci sei più davanti a me, il vuoto sostituisce il punto dove poco prima c'eri
tu.
Rimango fermo immobile, mentre mi porto la mano bagnata dalle
tue lacrime alle labbra e le assaporo cominciando a mia volta a piangere: le
tue lacrime, il tuo sapore... no, non è stato solo un sogno... e poi me l'hai
promesso no? Mi hai promesso che saresti tornato.
Mi lascio cadere nuovamente sulla sedia sulla quale ero seduto
poco prima: non voglio tornare a letto e rivedere Riza, voglio immaginare che
di là ci sei tu...
... E ti aspetto, ogni sera, alla stessa ora, vengo a sedermi su
questa maledetta sedia e ti aspetto, spero di vedere di nuovo il tuo volto
sorridente come è successo altri vent'anni fa, quando sei apparso in questa
cucina per la prima e unica volta, quando per un momento soltanto, ti ho avuto
al mio fianco.
Ormai sono vecchio Edward, ho visto tante cose che non avrei
voluto vedere, vissuto tante esperienze che non avrei voluto vivere senza di
te, ormai non ho più la forza per andare al cimitero per cambiarti l'acqua dei
fiori e portartene di nuovi, ormai le rose bianche che ti avevo portato due
anni fa saranno appassite, due anni fa... prima di ammalarmi...
Mi rimane poco tempo Edward, e so bene che se anche morissi non
ti raggiungerei mai: non finirei in paradiso come te, finirei a bruciare tra le
fiamme dell'inferno, colpevole di tutti i crimini che ho commesso in quest'
assurda vita.
Non ho più tempo Edward, ti sto aspettando, me l'avevi
promesso... ma mi avevi anche promesso che saresti tornato dal fronte 40' anni
or sono, e invece non sei più tornato.
Nevica, proprio come la notte nella quale ti trovarono morto, e
sorrido: non sei mai stato in grado di mantenere una promessa, per questo non
ti piaceva farne... e non le facevi mai.
Guardo l'orologio affisso alla cucina: quanto tempo è passato?
Quante ore ho trascorso davanti a questo maledetto orologio guardando le
lancette muoversi lentamente, ma allo stesso tempo troppo veloci e incuranti
della sofferenza che mi stavano causando, facendomi soppesare i miei ormai
settant'anni...
Cosa mi rimane ora tra le mani? Ho passato la mia via ad
aspettati e tu non sei ancora tornato, non te ne faccio una colpa per questo,
me l'hai promesso dopotutto no?
Ma tu non mantieni le promesse, non ne sei capace e non per
cattiveria, questo lo so bene... semplicemente non ci riesci...
Vorrei avere di nuovo 29 anni e avere un'altra vita da spendere
ad aspettarti, invece mi è stata concessa solo questa.
"Sono sempre stato accanto a te Roy, al tuo fianco, se tu
ti fossi voltato mi avresti visto..."
Mi volto un'altra volta per cercarti, ma dietro di me c'è solo
la solita e fredda parete bianca.
Sei stato al mio fianco solo per un momento, e in quel momento
mi sono sentito rivivere.
Io continuerò ad aspettarti Edward, fino alla fine dei miei
giorni, fino a quando Dio me lo permetterà, ma ti prego sbrigati: non ho più
molto tempo ormai...
"Voltati Roy... sono qui!"
ANGOLINO:
Ok,
come vi è sembrata? Spero che non abbiate chiuso la fic non appena avete letto
che sono una fan dei Tokio Hotel, e spero che non vi sia caduto un mito e che
ora la smetterete di leggere le mie fic e via avanti... è triste, ma anche un
po' buffo se ci pensate, ma conosco delle persone che sono capaci di smettere
di parlarti se non la pensi come loro, avevo un'amica di Udine (Friuli Venezia
Giulia per chi non sapesse, io sono giusto in provincia di Udine... non vi
dovete preoccupare se non lo sapevate e consideratevi in gamba se conoscete
Trieste!) che ha smesso di parlarmi perché ero una fan dei Tokio Hotel per
l'appunto, mi diceva che erano per le ragazzine e che ormai io avevo una certa
età (cavoli, ho solo 18 anni, non mi sembra di essere ancora vecchia come mia
madre!), che avrei dovuto smettere di ascoltare certa spazzatura prodotta solo
per essere messa sul mercato, che erano una piaga per le sue orecchie e che
Bill era solo un povero sfigato, travestito e con un pessimo gusto per la moda.
Ora,
non che mi interessasse quello che pensava (e poi se Bill si vuole truccare o
vestire così, voglio dire, sono affari suoi no? io li ascolto per la loro
musica che mi piace e mi colpisce, i loro testi sono bellissimi, mi sono più
volte messa a piangere mentre leggevo e ascoltavo le loro canzoni.) e ce l'avessi
con lei per le sue considerazioni, come ho già detto, ognuno è libero di
pensare quello che vuole e credo che molti di voi la penseranno come questa mia
ex amica, ma penso che ognuno di noi sia libero di pensare quello che vuole e
di certo non cambiare i suoi gusti perché qualcuno glie lo chiede, mi ha dato
davvero fastidio, l'ho trovato davvero infantile, così le ho detto che avrei
continuato ad ascoltarli e a fare il tifo per loro... e lei mi ha piantato in
asso, non ne sento poi così tanto la mancanza vi dirò. Certe persone è meglio
perderle che trovarle, comunque...
Cambiando
argomento, visto che a nessuno a voi sicuramente (e chiaramente avete ragione)
interesserà questo genere di cose, passiamo alla fic: vi è piaciuta? Ci ho
messo davvero l'anima per farla (l'ho finita alle 4:30 di mattina, giuro!!) e
l'ho un pochetto ritoccata qua e l'ha, ma proprio minimamente, una volta
ascoltata la canzone "By Your Side", in ogni caso adesso, come
promesso sopra, vi metto la traduzione della canzone.
Spero
vi sia piaciuta, fatemi sapere comunque!
Baci.
Eril
Nessuno sa cosa provi
Non c'è nessuno che vorresti vedere
Il giorno è stato buio e pieno di paura
Scrivi 'aiuto'
Col tuo stesso sangue
Nonostante il dolore aumenti
Apri di nuovo gli occhi colmi di speranza
Ma nulla è cambiato
Non voglio darti dei problemi
E non voglio rimanere qui troppo a lungo
Sono qui solo per dirti:
Sono qui, se vuoi
Guardati intorno e mi vedrai sempre
Non importa dove sei né come stai
Se la tua mano mi cerca
Io ti abbraccerò
La tua vita è insensata
Il tuo diario è piano di spazzatura
E tutto
quello di cui ora hai bisogno
Non ce l'hai, sei a mani vuote
Cerchi l'arcobaleno
Ma esso giace morto davanti i tuoi piedi,
sul pavimento
Ha provato a brillare fino alla fine,
Solo per te
Non voglio darti dei problemi
e non voglio rimanere qui troppo a lungo
sono qui solo per dirti:
Sono qui, se vuoi
guardati intorno e mi vedrai sempre
non importa dove sei né come stai
se la tua mano mi cerca
io ti abbraccerò
Se il mondo non ha senso per te
Se ogni giorno si trasforma in nulla
Se la tempesta sembra non voler arrivare
E se tu non sai cosa fare
Io sarò al tuo fianco se lo vorrai
Al tuo fianco, solo per un momento
Sono qui, se vuoi
guardati intorno e mi vedrai sempre
non importa dove sei né come stai
se la tua mano mi cerca
io ti abbraccerò
Sono qui, se vuoi
guardati intorno e mi vedrai sempre
non importa dove sei né come stai
se la tua mano mi cerca
io ti abbraccerò
Al tuo fianco solo per un momento,
e non sarai più sola.