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Autore: Eril    28/07/2008    12 recensioni
[Dedicato a Nux]... Abbozzo quello che potrebbe essere vagamente un sorriso: no... evidentemente quello che mi sta davanti è davvero Edward Elric... Il biondino mi si siede accanto lasciando che le sue gambe andassero dove pareva loro. << Allora? Che mi racconta di nuovo? >> << Mi manchi Edward... >>
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREFAZIONE:

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Eccomi qui, sono tornata con un'altra piccola one-shot!

Lo so, lo so... molti di voi stanno aspettando il nuovo capitolo della mia "Per te sono gratis", ma poi mi è venuta l'ispirazione per una nova fic, ho cominciato a buttar giù qualche frase, qualche pensiero, e da quelli ne è stata tratta questa fic.

Allora, gli avvisi: se siete particolarmente sensibili, emotivi, o state più semplicemente passando un momento "no", NON leggete questa fic, credo di essere riuscita a scriverla drammatica al punto giusto... ultimamente sto postando parecchie fic drammatiche, non va bene, poi magari pensate che sono una che vede le cose tutte nere, che le piace scrivere cose nelle quali la gente soffre ecc... ecc...

Vi dirò che anche mi piace, ma preferisco molto più scrivere fic comiche, solo che mi manca completamente l'ispirazione.

La fic è scritta in prima persona, mi sono identificata in Roy: temo di averla resa un pochino OOC, ma non l'ho messa negli avvisi perché non mi sembrava poi ci stesse così tanto, fatemi sapere voi.

Per quanto riguarda la fic, è nata da una piccola ispirazione e poi, quando ormai l'avevo finita e ancora non sapevo che titolo metterle, l'ho riletta e sono rimasta a bocca aperta: ricalcava quasi perfettamente il testo della canzone "By your Side" dei Tokio Hotel (non ammazzatemi perché mi piacciono, so che ci sono molte persone che li odiano e quant'altro, dicendo che le loro canzoni sono banali e che sono costruiti, ma a me piacciono davvero tanto e comunque non critico chi ha opinioni differenti dalle mie... però non uccidetemi vi prego!!!), e l'ho tornata a rileggere ascoltando di sottofondo la canzone, che penso sia una tra le più belle che hanno fatto: semplicemente incredibile, mi sono messa addirittura a piangere!

In ogni caso tengo a precisare che NON è una song-fic, questa storia non è nata per esserlo perché, come vi ho già detto, non ne ero ancora cosciente fino a quando non l'ho riletta, in ogni caso, a fine fic, dopo i ringraziamenti, vi scrivo la traduzione della canzone, se vorrete leggerla, così capite quello che voglio dire.

La traduzione l'ho presa dalla biografia intitolata "Tokio Hotel", di Michael Fuvhs-Gambok & Thorsten Schatz, quindi se voi avete trovato una traduzione differente dalla mia, sapete almeno da dove l'ho presa (Io ho trovato diverse traduzioni su internet, ma ho deciso di attenermi a quella del libro, non perché sia la migliore, anzi, penso che non sia proprio letterale come invece dovrebbe essere, anche se il significato e le parole sono quelle, ma perché mi sembrava più corretto nei confronti di chi ha scritto il libro... come avrete ben capito, sono una grande fan di questo gruppo, ma è meglio che stendiamo un velo pietoso sopra, potreste rimanere scandalizzati dalla mia ossessione verso questi quattro...)

Vi consiglio vivamente di munirvi della canzone prima di cominciare a leggere, vi giuro che merita davvero, se potete "prendetela" immediatamente... ma credo di riuscire a commuovervi anche senza la musica di sottofondo, quindi buona lettura, ci vediamo in fondo alla fic!

 

 

" Dedicato a Nux, con tutto l'affetto che molte volte non riesco a dimostrarti come vorrei.

Grazie di cuore. "

 

 

 

 

Noi 

 

come singolo

non possiamo mischiarci

 

come coppia

non abbiamo la stessa forma

 

non possediamo

gli occhi del terzo, quindi

 

nella direzione del quarto

non vi è speranza

 

il quinto è

nel posto del cuore

 

 

 

 

___________________________________________________________________________________________________________________________

 

 

 

 

 

By your Side

 

 

 

 

 

 

 

Un tuono.

Mi sveglio e mi ritrovo abbracciato a Riza, i suoi lunghi capelli biondi mi solleticano il naso.

La scosto lentamente per non svegliarla e mi allontano dal mio letto... sì, forse un tempo mio...

Raggiungo la cucina traballando un po' per la stanchezza e mi lascio cadere distrutto sulla prima sedia libera che trovo: ma guardatelo, il grande Roy Mustang, il famoso e temuto alchimista di Stato soprannominato "l'alchimista di fuoco", sull'orlo delle lacrime per quella che sarà la milionesima volta, nel cuore della notte, solo l'ombra dell'uomo che fu.

"Perché non ci sei tu..."

Appoggio la mia testa contro la fredda parete della stanza: mi impietosisco da solo, la mia immagine riflessa non sembra più appartenermi, non senza TE accanto... non senza te al mio fianco...

Da quanto tempo non ti vedo? Non lo so, ho perso la cognizione del tempo e ogni giorno mi sembra uguale senza te...

Ho perso ogni desiderio di vivere, ogni speranza di poterti rincontrare un giorno...

Mi chiedo se anche tu starai pensando ciò che penso io, non andavamo poi molto d'accordo noi due, vero?

Un tonfo leggero, una debole e sommessa luce...

<< Salve Colonnello di merda! La vedo in gran forma eh? >>

Alzo la testa incredulo, ritrovandomi davanti proprio i tuoi occhi dorati, i tuoi capelli del medesimo colore, il tuo corpo, devo ammettere che sei ancora un fagiolino... ma che importa se in tutto questo tempo non sei cresciuto affatto?

<< Edward, sei davvero tu? >> Domando tendendo la mano verso il punto dove ci sei tu, ma quella ti trapassa afferrando solo l'aria della stanza già consumata da me, da me e dal mio dolore.

Lo sapevo, non poteva essere...

<< Perché non sei venuto prima? >>

<< Guardi che non l'ho fatto mica apposta Colonnello di merda! Non immagina neppure come vadano le cose lassù, mi ricorda un po' lei che mi dava ordini a bacchetta! >>

Sorrido tristemente afferrando il bicchierino di wiski che avevo preso poco fa.

<< Edward... ma sei tu? Sei davvero tu o è solo l'effetto dell'alcool? >> Domando traballante, temendo una risposta affermativa.

Il biondino mi guarda offeso alzando gli occhi al cielo.

<< Ma le pare che io mi scomoderei a venire fin qua giù quando lei è ubriaco? Dopo non si ricorderebbe neppure del mio passaggio e avrei fatto tanta fatica per nulla, per chi mi ha preso?!? >>

Abbozzo quello che potrebbe essere vagamente un sorriso: no... evidentemente quello che mi sta davanti è davvero Edward Elric...

Il biondino mi si siede accanto lasciando che le sue gambe andassero dove pareva loro.

<< Allora? Che mi racconta di nuovo? >>

<< Mi manchi Edward... >>

Mi guardi sbuffando seccato.

<< Questa NON è una novità, da lassù posso vederti mentre, come un cretino, ogni sera vieni in questa maledetta cucina e cominci a bere, così mi sono rifiutato di seguirti oltre e dopo un po' ho smesso: vederti in queste condizioni mi fa venire il nervoso! >>  

Mi volto e finalmente incrocio le sue iridi dorate: sono furiose... ma ciò nonostante hai cominciato finalmente a darmi del tu, proprio come facevi una volta, quando eravamo soli io e te... quando ancora...

Un nodo alla gola mi impedisce di pensare oltre e quindi ricordare immagini e cose che dovrei dimenticare ma che ovviamente non ci riesco... forse sono io per primo che non lo voglio.

<< La fai facile tu... non sei rimasto tu qui, tu te ne sei andato Acciaio... >>

<< Se potessi, ti tirerei una bella padella in pieno volto! >>

<< So che ne saresti capace... >>

<< Ma non è per dimostrartelo, ma per dirti a gesti che sei davvero patetico! >>

Annuisco continuando a sorseggiare il liquore: dicono che l'alcool è la migliore soluzione per chi vuole dimenticare... trovo che abbiano ragione, anche se l'effetto dura troppo poco per concedermi un attimo di libertà dalle mie colpe.

Chino la testa, che ormai comincio a sentire leggera: l'alcool sta cominciando ad avere il suo effetto...

<< Smettila di bere razza di idiota, così complichi solo le cose! >>

<< ...è colpa mia Edward... >>

Sento i tuoi occhi posarsi confusi su di me.

Perché quegli occhi? Perché mi guardi in quel modo che mi fa sentire ancora più in colpa?

<< Come sarebbe a dire che è colpa tua? >> Mi domandi perplesso: mi stupisco di non sentire alcun rancore nei miei confronti.

Sento la prima, di una lunga serie, lacrima scendermi sulla guancia.

<< Se non... ti avessi spedito sul fronte dell'Ovest... se ti avessi fermato, se ti avessi dato qualsiasi altro incarico... tu adesso... staresti ancora qui, accanto a me... >>

Cala il silenzio.

Non ho il coraggio di rialzare gli occhi, ho paura di trovare una gran rabbia nelle tue iridi, un assenso a quello che ho appena detto... ma il prolungato silenzio mi obbliga ad alzare gli occhi, terrorizzato che tu te ne sia andato.

Falso allarme: sei ancora lì che mi fissi apatico.

In questo momento, darei qualsiasi cosa per sapere quello che ti passa davvero per la testa, non quelle bugie che so già mi dirai...

<< Ma ti è dato di volta il cervello?!? Se la colpa è di qualcuno di quanto è successo, beh, quella è solo e unicamente mia, chiaro? Se fossi stato più attento, se non mi fossi distratto e non avessi giocato d'azzardo, tutto questo non sarebbe successo, ma non è assolutamente colpa tua, razza di idiota! >>

Mi lascio sfuggire un risolino, simile al latrato sofferente di un cane.

<< Sapevo che avresti risposto così... >>

Mi sorridi dolcemente e per un istante mi sento il cuore in gola: quanto mi sono mancati quei tuoi sorrisi? Le nostre "litigate", se così potevano essere chiamate, le nostre discussioni, il nostro letto... quel letto nel quale ora sta dormendo Riza...

<< Vorrei poterti toccare Roy... baciarti ancora una volta... >> mi dici ad un tratto lasciandomi di stucco.

Quanto vorrei farlo anch'io Edward, tu non sai quanto lo vorrei... ma sappiamo entrambi che è impossibile...

<< Come stanno gli altri? >>

Sorrido lievemente: eri bravo anche a cambiare discorso, di questo me ne ero dimenticato... mi sento quasi in colpa per aver dimenticato una cosa, un minimo particolare di te.

<< Havoc? >>

Faccio spallucce.

<< Ha finalmente trovato una ragazza, si è sposato con lei tre anni fa e ora stanno aspettando un bambino... mi ricorda terribilmente Maes quando mi chiamava ogni dieci minuti per dirmi che sua figlia aveva imparato a dire una nuova parola o che le erano spuntati i primi denti... amava sua figlia, credo fosse stato un buon padre, come io non potrò mai esserlo... >>

<< A proposito di Maes: ti saluta anche lui sai? Ti segue anche lui da lassù... e ho un messaggio per te da parte sua... >>

Ti guardo incredulo: tu hai rincontrato Maes?

Vorrei farti un milione di domande e chiederti come sta, ma sento che rovinerei questo momento, questo istante che sento tutto nostro, quindi taccio.

<< Dimmi pure... >>

In fondo ha senso no? Quando muori, rincontri tutti quelli che ti hanno preceduto, ce lo insegnano sin da bambini...

<< “Smettila di fare l cretino e trovati una moglie, dimenticati di quel nanerottolo e riprendi a vivere”... un momento... MI HA DATO DEL NANEROTTOLO?!? APPENA LO VEDO LO AMMAZZO!!! >>

Sorrido tristemente, consapevole di quello che sto nuovamente per ammettere, come ho già fatto milioni e milioni di volte prima d'oggi.

<< Ma voi siete GIA' morti... >>

<< E come sta Breda? >>

Sorrido divertito: certo che ti riesce proprio bene deviare discorso eh?

<< Sta bene, è stato promosso Colonnello proprio oggi, si trasferirà a città dell'Est domani... c'è bisogno di lui laggiù... >>

<< Breda è diventato Colonnello?!? Ma che mondo è mondo! Uno come lui Colonnello, e magari adesso tu mi dirai che sei diventato Comandante Supremo! >>

Scoppio a ridere non riuscendo a trattenermi: la prima volta dopo tanto tempo e solo tu potevi riuscirci... solo tu che ti sei portato via con te la mia anima: mi sento come un contenitore vuoto, svuotato, se tu non sei con me...

<< Lo sono, precisamente da due anni Acciaio! >>

Mi guardi incredulo, diventando più rosso del tuo cappotto.

<< Stai scherzando vero? >> Mi domandi incredulo.

<< No, affatto... >>

<< Ma è una bellissima notizia, finalmente ce l'hai fatta Roy, sono felicissimo per te! >>

Ti prego ridillo, voglio sentirti di nuovo pronunciare il mio nome... solo tu riesci a dirlo così bene, sembra un nome infinitamente più bello se detto da te...

<< Avrei voluto averti al mio fianco... invece te n'eri andato già da ormai 18 anni... sono vent'anni che ti aspetto Edward... >>

Annuisci tristemente.

Già: sono già, si fa per dire, passati vent'anni senza di te... e tu da allora non sei cambiato di una virgola, sei rimasto il diciassettenne ingenuo e irritabile che conobbi allora, quando ancora ero un Colonnello e sognavo di diventare quello che sono ora, Comandante Supremo... in questo momento, invece, sogno di poterti avere ancora qui con me.

E' proprio vero che l'uomo non può vivere senza i sogni, nonostante questi la maggior parte delle volte siano impossibili da realizzarsi...

Mi guardo allo specchio che è alle tue spalle: è ovvio che il tempo è volato solo per me, mi sento a disagio nel parlare con un ragazzino di appena diciassette anni, lo stesso ragazzino che ho amato e con il quale avrei voluto vivere assieme tutta la mia vita 20 anni fa, quando avevo ancora 29 anni...

Ho quasi 50 anni Edward, sono vecchio ormai, la mia forza non è più quella di una volta, anche se so benissimo di essere ancora troppo giovane per poter finalmente anch'io chiudere gli occhi per sempre a questo mondo orribile... avrei voluto esserci io al tuo posto Edward, quella sera di vent'anni fa.

I miei sottoposti mi dissero che trovarono il tuo corpo immerso nella neve, macchiata attorno del tuo sangue, i tuoi occhi aperti e vuoti, la bocca spalancata e un'espressione di puro terrore dipinta sul volto: vorrei chiederti cosa vedesti quel giorno, ma so che farei meglio a non saperlo, per questo sto zitto.

<< ...Edward, io mi sono sposato... >>

Sento la mia voce pronunciare le parole che mai avrei voluto dirti per paura di ferirti o di farti un torto: perché l'ho fatto?

I tuoi occhi dorati per un attimo si fanno confusi, ma poi mi sorridi come se nulla fosse.

<< Ma è una notizia stupenda Roy, era ora che finalmente ti decidessi a trovar moglie anche tu, Maes ne sarà felice... immagino che si tratti di Riza... >>

Annuisco incapace di far altro...

<< ...abbiamo avuto... due gemelli... >>

<< Questa è addirittura meglio! Finalmente le mie orecchie sentono qualcosa di sensato!! Come si chiamano? >>

Sorrido guardandoti fisso negli occhi: i nomi dei bambini li ho scelti io e so di non aver sbagliato, anche Riza concorda con me quando dico che non potevo scegliere due nomi più azzeccati!

<< Maes... ed Edward... >>

Mi sorridi felice, ogni volta che lo facevi mi si riscaldava il cuore: avrei rinunciato ad avere una famiglia se tu fossi rimasto accanto a me, questo non vuol dire però che io non ami miei figli, non potrei mai pensarlo... tuttavia, se tu fossi ancora qui, ora, se non altro, vivrei felice e senza la consapevolezza di aver condannato a morte la persona che più amavo e che tutt'ora continuo ad amare più della mia stessa vita... più di mia moglie, più dei miei figli.

<< Perché te ne sei andato Edward? >>

Mi guardi triste, cercando di imitare un sorriso sincero.

<< Non lo so... vorrei saperlo anch'io... >>

Sorseggio ancora un po' di wiski mentre sento un'altra lacrima rigarmi il volto: non voglio piangere, non voglio mostrarti tutto il mio dolore Edward, ora come ora, vorrei solo abbracciarti di nuovo, sentirti tra le mie braccia, avere di nuovo le tue giovani labbra... per me sarebbe come rivivere, vorrei che tu compissi questo miracolo per me, ma sappiamo entrambi, per quanto lo desideriamo, che è impossibile.

Ti alzi in piedi camminando a passo sicuro verso il punto in cui sei apparso e ti volti verso di me sorridendo: hai gli occhi tristi, impossibile da non notare..

<< Roy... ora devo andare... >>

Un altro tuono, proprio come quello che mi ha svegliato.

No, non voglio lasciarti andare, non ora che ti ho ritrovato dopo tanto tempo, non ora che ho rivisto il tuo sorriso, i tuoi occhi, la bocca che una volta era mia e che potevo baciare quando volevo, a differenza di ora che tanto lo vorrei ma non posso... non voglio, non te ne puoi andare di nuovo, non puoi lasciarmi di nuovo solo.

<< Roy... vorrei abbracciarti, baciarti ancora una volta... >> Sussurri mentre una lacrima ti riga il volto: alla fine anche tu hai ceduto.

Mi alzo e mi avvicino a te, tu alzi la testa cercando di raggiungermi, non basta: ti alzi in punta di piedi e tendi la tua mano verso la mia guancia.

Solo aria, il vuoto mentre tu me la trapassi.

Chini il capo sconfitto, poi lo rialzi di scatto deciso e mi prendi il volto tra le mani baciandomi.

Ti avvolgo tra le mia braccia immaginando il tu corpo caldo, mentre chiudo gli occhi e cerco di assaporare quel bacio: mi sembra quasi di sentire le tue labbra sulla mie.

Poi sento qualcosa bagnare le mie guance e mi stacco da te stupito.

<< Promettimi che tornerai... >> Mormoro guardandoti fisso negli occhi.

Tu mi guardi triste.

<< Questo non ti aiuterà a dimenticarti di me... e per me vale lo stesso... >>

<< Promettimelo Edward, non mi importa se mi farà male o se non mi aiuterà a dimenticarti: io non voglio farlo, voglio rivederti ancora. >>

Sorridi appena allontanandoti di un passo da me.

<< Sono sempre stato accanto a te Roy, al tuo fianco, se tu ti fossi voltato mi avresti visto... oggi l'hai fatto... >>

Perdo la pazienza, mi sento urlare tutto il mio dolore, senza preoccuparmi di poter svegliare qualcuno.

<< Edward tu non sai quello che vuol dire per me! Nessuno capisce, non voglio vedere né sentire nessuno, ogni giorno apro gli occhi sperando di averti accanto e invece al tuo posto c'è Riza, Non è cambiato nulla! Mi sembra, ogni giorno, di affogare sempre più in basso e non riesco neppure più a chiedere aiuto, te lo sto chiedendo ora a te Edward, voglio che tu ritorni da me! Questo mondo non ha senso senza di te, nulla di quello che ho tra le mani mi serve per dimenticarti, voglio solo te! Ti prego promettimi che tornerai!! >>

Abbassi la testa sconfitto.

<< ...va bene... te lo prometto... >>

Hai la voce strana, non riesco a capire cosa significhi quel tono.

Ti guardo un'ultima volta mentre mi stai sorridendo, mi passo una mano sulla guancia asciugandomela, chinando la sguardo su quella: una lacrima... ma io non sto piangendo, questo vuol dire che...

Ma è un attimo: alzo di scatto la testa, velocissimo, e tu non ci sei più davanti a me, il vuoto sostituisce il punto dove poco prima c'eri tu.

Rimango fermo immobile, mentre mi porto la mano bagnata dalle tue lacrime alle labbra e le assaporo cominciando a mia volta a piangere: le tue lacrime, il tuo sapore... no, non è stato solo un sogno... e poi me l'hai promesso no? Mi hai promesso che saresti tornato.

Mi lascio cadere nuovamente sulla sedia sulla quale ero seduto poco prima: non voglio tornare a letto e rivedere Riza, voglio immaginare che di là ci sei tu...

... E ti aspetto, ogni sera, alla stessa ora, vengo a sedermi su questa maledetta sedia e ti aspetto, spero di vedere di nuovo il tuo volto sorridente come è successo altri vent'anni fa, quando sei apparso in questa cucina per la prima e unica volta, quando per un momento soltanto, ti ho avuto al mio fianco.

Ormai sono vecchio Edward, ho visto tante cose che non avrei voluto vedere, vissuto tante esperienze che non avrei voluto vivere senza di te, ormai non ho più la forza per andare al cimitero per cambiarti l'acqua dei fiori e portartene di nuovi, ormai le rose bianche che ti avevo portato due anni fa saranno appassite, due anni fa... prima di ammalarmi...

Mi rimane poco tempo Edward, e so bene che se anche morissi non ti raggiungerei mai: non finirei in paradiso come te, finirei a bruciare tra le fiamme dell'inferno, colpevole di tutti i crimini che ho commesso in quest' assurda vita.

Non ho più tempo Edward, ti sto aspettando, me l'avevi promesso... ma mi avevi anche promesso che saresti tornato dal fronte 40' anni or sono, e invece non sei più tornato.

Nevica, proprio come la notte nella quale ti trovarono morto, e sorrido: non sei mai stato in grado di mantenere una promessa, per questo non ti piaceva farne... e non le facevi mai.

Guardo l'orologio affisso alla cucina: quanto tempo è passato? Quante ore ho trascorso davanti a questo maledetto orologio guardando le lancette muoversi lentamente, ma allo stesso tempo troppo veloci e incuranti della sofferenza che mi stavano causando, facendomi soppesare i miei ormai settant'anni...

Cosa mi rimane ora tra le mani? Ho passato la mia via ad aspettati e tu non sei ancora tornato, non te ne faccio una colpa per questo, me l'hai promesso dopotutto no?

Ma tu non mantieni le promesse, non ne sei capace e non per cattiveria, questo lo so bene... semplicemente non ci riesci...

Vorrei avere di nuovo 29 anni e avere un'altra vita da spendere ad aspettarti, invece mi è stata concessa solo questa.

"Sono sempre stato accanto a te Roy, al tuo fianco, se tu ti fossi voltato mi avresti visto..."

Mi volto un'altra volta per cercarti, ma dietro di me c'è solo la solita e fredda parete bianca.

Sei stato al mio fianco solo per un momento, e in quel momento mi sono sentito rivivere.

Io continuerò ad aspettarti Edward, fino alla fine dei miei giorni, fino a quando Dio me lo permetterà, ma ti prego sbrigati: non ho più molto tempo ormai...

 

 

"Voltati Roy... sono qui!"

 

 

 

 

ANGOLINO:

 

Ok, come vi è sembrata? Spero che non abbiate chiuso la fic non appena avete letto che sono una fan dei Tokio Hotel, e spero che non vi sia caduto un mito e che ora la smetterete di leggere le mie fic e via avanti... è triste, ma anche un po' buffo se ci pensate, ma conosco delle persone che sono capaci di smettere di parlarti se non la pensi come loro, avevo un'amica di Udine (Friuli Venezia Giulia per chi non sapesse, io sono giusto in provincia di Udine... non vi dovete preoccupare se non lo sapevate e consideratevi in gamba se conoscete Trieste!) che ha smesso di parlarmi perché ero una fan dei Tokio Hotel per l'appunto, mi diceva che erano per le ragazzine e che ormai io avevo una certa età (cavoli, ho solo 18 anni, non mi sembra di essere ancora vecchia come mia madre!), che avrei dovuto smettere di ascoltare certa spazzatura prodotta solo per essere messa sul mercato, che erano una piaga per le sue orecchie e che Bill era solo un povero sfigato, travestito e con un pessimo gusto per la moda.

Ora, non che mi interessasse quello che pensava (e poi se Bill si vuole truccare o vestire così, voglio dire, sono affari suoi no? io li ascolto per la loro musica che mi piace e mi colpisce, i loro testi sono bellissimi, mi sono più volte messa a piangere mentre leggevo e ascoltavo le loro canzoni.) e ce l'avessi con lei per le sue considerazioni, come ho già detto, ognuno è libero di pensare quello che vuole e credo che molti di voi la penseranno come questa mia ex amica, ma penso che ognuno di noi sia libero di pensare quello che vuole e di certo non cambiare i suoi gusti perché qualcuno glie lo chiede, mi ha dato davvero fastidio, l'ho trovato davvero infantile, così le ho detto che avrei continuato ad ascoltarli e a fare il tifo per loro... e lei mi ha piantato in asso, non ne sento poi così tanto la mancanza vi dirò. Certe persone è meglio perderle che trovarle, comunque...

Cambiando argomento, visto che a nessuno a voi sicuramente (e chiaramente avete ragione) interesserà questo genere di cose, passiamo alla fic: vi è piaciuta? Ci ho messo davvero l'anima per farla (l'ho finita alle 4:30 di mattina, giuro!!) e l'ho un pochetto ritoccata qua e l'ha, ma proprio minimamente, una volta ascoltata la canzone "By Your Side", in ogni caso adesso, come promesso sopra, vi metto la traduzione della canzone.

Spero vi sia piaciuta, fatemi sapere comunque!

Baci.

 

 

 

Eril

 

 

 

Nessuno sa cosa provi

Non c'è nessuno che vorresti vedere

Il giorno è stato buio e pieno di paura

Scrivi 'aiuto'

Col tuo stesso sangue

Nonostante il dolore aumenti

Apri di nuovo gli occhi colmi di speranza

Ma nulla è cambiato

 

Non voglio darti dei problemi

E non voglio rimanere qui troppo a lungo

Sono qui solo per dirti:

 

Sono qui, se vuoi

Guardati intorno e mi vedrai sempre

Non importa dove sei né come stai

Se la tua mano mi cerca

Io ti abbraccerò

 

La tua vita è insensata

Il tuo diario è piano di spazzatura

E tutto  quello di cui ora hai bisogno

Non ce l'hai, sei a mani vuote

 

Cerchi l'arcobaleno

Ma esso giace morto davanti i tuoi piedi, sul pavimento

Ha provato a brillare fino alla fine,

Solo per te

 

Non voglio darti dei problemi

e non voglio rimanere qui troppo a lungo

sono qui solo per dirti:

 

Sono qui, se vuoi

guardati intorno e mi vedrai sempre

non importa dove sei né come stai

se la tua mano mi cerca

io ti abbraccerò

 

Se il mondo non ha senso per te

Se ogni giorno si trasforma in nulla

Se la tempesta sembra non voler arrivare

E se tu non sai cosa fare

Io sarò al tuo fianco se lo vorrai

 

Al tuo fianco, solo per un momento

 

Sono qui, se vuoi

guardati intorno e mi vedrai sempre

non importa dove sei né come stai

se la tua mano mi cerca

io ti abbraccerò

 

Sono qui, se vuoi

guardati intorno e mi vedrai sempre

non importa dove sei né come stai

se la tua mano mi cerca

io ti abbraccerò

 

Al tuo fianco solo per un momento,

e non sarai più sola.

 

  
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