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Autore: Niky Son    14/05/2014    7 recensioni
[...]Si fissò le mani, quelle stesse mani che avevano toccato il corpo di Videl molte volte, e che ora, si stavano per macchiare di un gesto avventato e vergognoso...
Nuova one-shot incentrata su un tema molto delicato e importante secondo me.
Beh spero che vi piaccia :)
A presto
Niky Son
Genere: Dark, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Rosso come il sangue, freddo come una lama
 

Il getto d’acqua scese violentemente sul suo corpo, bagnandolo completamente.
S’insaponò velocemente i capelli e li risciacquò altrettanto veloce.
Chiuse il rubinetto e si legò un asciugamano alla vita, asciugandosi i capelli con un altro.
Uscì dalla doccia e si guardò allo specchio, capelli in disordine, neri come la pece, occhi come le tenebre, quello che adesso lui vedeva. Solo buio, tenebre, era perso, solo, morto.
I suoi occhi, stanchi e ancora increduli, fissavano attentamente lo specchio, portando alla mente del giovane un ricordo in particolare. Quello che aveva segnato la sua vita, per sempre.
Era incredulo, Videl…la sua Videl, lo aveva lasciato. Per un fottuto malinteso, per colpa della migliore amica della sua ex ragazza.
Ex ragazza…odiava quella parola. Ormai tutto non aveva più senso, la sua vita poteva anche finire lì.
Il momento non era ancora giunto però…
Si fissò le mani, quelle stesse mani che avevano toccato il corpo di Videl molte volte, e che ora, si stavano per macchiare di un gesto avventato e vergognoso.
Prima però, si ricordò per l’ennesima volta quel terribile giorno, dove tutto iniziò.
 
Era una fredda mattinata di fine Gennaio.
Gohan si stava dirigendo a scuola, coperto da un semplice cappotto leggero.
Era in anticipo quel giorno, decise perciò di cambiare percorso e comprare un regalo alla sua Videl.
Erano fidanzati da sei mesi, stavano sempre insieme, niente e nessuno riusciva a dividerli.
Fino a quel momento…
Uscì trionfante e felice dalla gioielleria con in mano un pacchetto incartato.
Si diresse nuovamente a scuola, era sulla via principale, e notava tutti gli studenti della Orange Star High School dirigersi verso il Liceo.
Non vedeva l’ora di incontrare Videl e darle il regalo. Sorrideva al sol pensiero di vedere quegli occhi blu, limpidi come il mare.
-Ehi, Gohan…-urlò Erasa affiancando il giovane saiyan.
-Ciao Erasa, come stai?-chiese in modo cordiale il ragazzo. Cercava di nascondere il fastidio che aveva nei confronti della bionda, sapeva che Erasa aveva un debole per lui, e a causa di ciò lui e Videl avevano discusso molte volte.
La biondina sorrise maliziosamente e rispose.
-Ora molto meglio, vedendo il regalo che mi hai fatto-
-Eh? No questo è per…-il corvino non riuscì a finire la frase che Erasa incollò le sue labbra a quelle di Gohan, mentre gli occhi del mezzo-saiyan si spalancavano.
-Gohan…-
Una sola, unica parola, sussurrata dalle labbra della giovane Videl, fece sussultare Gohan che subito si staccò, ancora confuso e irritato dal gesto di Erasa.
Perché fare un gesto simile davanti alla sua “migliore amica”?
Voleva forse vendicarsi di qualche torto che aveva subito?
Non riusciva a capire perché Erasa avesse fatto una cosa del genere.
Mentre la sua mente pensava a questo, le sue gambe si stavano dirigendo velocemente da Videl, che era rimasta immobile, scioccata.
-Videl, io…-Gohan  ricevette subito uno schiaffo dalla figlia di Mr. Satan.
-Sei solamente uno stronzo. Come hai potuto? Io ti amavo, e tra tutte le ragazze che ci sono proprio con la mia migliore amica dovevi tradirmi eh?!-urlò Videl con gli occhi lucidi, sfogando tutta la sua rabbia su Gohan.
-Per favore, fammi spiegare. E’ stato un malinteso, ti giuro…-cercava di scusarsi il saiyan, ma ogni suo tentativo era vano.
-Sì certo. Avevo già intuito qualcosa quando proteggevi Erasa per i suoi modi di fare troppo affettuosi nei tuoi confronti. Ora ho capito tutto. Mi hai solamente usata, per farti una buona reputazione. Sei solamente un bastardo Gohan, vai al diavolo!-Videl, furibonda, corse via, con le lacrime che, copiose, scendevano sulle sue guance.
Gohan rimase lì, fermo, tutto il mondo si era bloccato, aveva lo sguardo fisso nel vuoto, tutta la rabbia di Videl lo aveva colpito in pieno, aveva uno strano dolore, non era di certo quello dello schiaffo, era un dolore più interno, nel cuore, era stato distrutto, in tanti piccoli pezzi, difficili da ricomporre…
Più il tempo passava più Gohan si rendeva conto che ormai era finita.
Era andato più e più volte a casa di Videl, cercando di chiarire, ma quello che sentì l’ultima volta che fu andato da lei gli faceva gelare il sangue nelle vene ogni volta che ci ripensava.
“Ormai è finita. Tu hai trovato una persona a quanto pare migliore di me, col tempo me ne farò una ragione, vedrai. Addio”
Ed infatti, pochi mesi dopo, Videl si era fidanzata nuovamente.
Aveva sempre il sorriso sulle labbra quando stava con il suo nuovo ragazzo, Sharpner.
Gohan odiava quel pallone gonfiato dal primo momento in cui lo aveva conosciuto.
In quel periodo il morale del mezzo-saiyan ne risentì.
E non solo quello.
Anche la scuola, gli allenamenti settimanali con il padre e con Vegeta.
Ricordava perfettamente le parole che il Principe dei Saiyan gli rivolse dopo l’allenamento, una settimana fa.
Ormai è finita Gohan. Fattene una ragione, devi essere forte, noi siamo i Saiyan. I guerrieri più potenti dell’Universo.
Le ferite che subiamo si rimarginano molto più velocemente dei comuni terrestri, perciò anche il tuo umore “guarirà” e tornerai come prima. Anche perché devi allenarti di più moccioso.
Non puoi metterti a frignare per cose del genere. Sei un saiyan, devi essere forte”
 
La madre Chichi era seriamente preoccupata per lui. I voti di Gohan erano calati vertiginosamente.
Passava tutte le ore a fissare Videl, dall’altra parte della classe.
Alle interrogazioni faceva scena muta, e ai compiti in classe lasciava il foglio in bianco.
Se ne restava tutto il tempo chiuso in camera, ascoltando musica depressa e a piangere.
E ora si ritrovava lì, fissando il suo riflesso allo specchio del bagno. I muri erano bianchi, aveva voglia di spaccare tutto, ma non sarebbe riuscito a far del male ad una mosca in quel momento.
Era in stato confusionale, la sua mente da un’altra parte, sentiva rimbombare parole dure.
“Sei un perdente Gohan, hai perso anche la donna che amavi. Non vali nulla, non sei né un bravo combattente né un genio.
Non sei nulla oramai.”
Era la sua mente che glielo dice, e aveva ragione.
Aprì il cassetto sotto il lavandino per prendere il pettine e notò un oggetto metallico.
Lo prese e lo osservò attentamente, girandolo più volte, per scoprirne i più piccoli particolari.
Grigio…freddo…era una lametta.
Passò un dito sopra la lama per vedere quanto fosse affilata. Quando si accorse che non era mai stata usata e perciò era ben affilata, la prese e la poggiò vicino al polso.
Si ricordò delle parole di Vegeta.
-Caro Vegeta, puoi essere forte quanto vuoi, ma se una persona a cui tenevi tanto se ne va, crolli…-
E mentre diceva ciò, affondò sempre di più la lametta dentro la sua pelle, tagliandola, prima piano, poi sempre con più foga.
Entrando dentro la carne.
Uscì subito un rivolo di sangue, il primo di una goccia.
Vedeva uscire il sangue copioso da quel profondo taglio.
Trattenne un gemito di dolore, chiudendo gli occhi e il pugno, digrignando i denti.
Non si fermò però, facendosi un altro taglio poco sopra il primo.
Pensava che continuando così avrebbe risolto tutti i problemi.
Ma si sbagliava





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Angolo autrice:
No, ok, no. Non vorrete mica ammazzare questa povera cristiana che a momenti non andava via su?
Ok, perdonatemi, ho avuto un sacco di problemi in questo periodo.
Ho promesso però che avrei continuato le mie storie, quindi mi sopporterete per un bel po' u.u
Ho poco tempo a disposizione, anche perché ho una videochiamata in corso *-*
Perciò voglio dedicare questa one shot penosa ai componenti del gruppo "Sclero mode-on" vi adoro ragazzi u.u
Spero di non aver fatto un casino mettendo un tema importante e abbastanza contemporaneo in questa storia.
Beh, ora vado.
Grazie a tutti
Niky Son

 
   
 
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