Sorpresa!
«Ragazzi!
Mi sono innamorato!»
Esordì
così Naruto, una mattina di primavera, senza nemmeno salutare i suoi colleghi
di facoltà.
Nessuno
ne rimase affatto stupito dato che ogni tre per due l’idiota se ne usciva
dicendo di aver perso la testa per qualcuna, o qualcuno, o qualcosa.
«Dicevi
Sakura-chan? Quel bastardo di genetica ha anticipato l’esonero? Ma è pazzo?»
«È
proprio così Kiba-kun! Oddio sono rovinata! Tenten-chan tu pensi di darlo ugualm-»
«Ehi!
Ma non mi state cagando nemmeno un pochino? Non fate nemmeno lo sforzo di
fingere di stare a sentire?!» sbottò Naruto tirandosi i capelli, con le lacrime
agli occhi, all’indirizzo di quel branco di insensibili che si era scelto come
amici.
«Avanti,
Naruto, raccontaci del tuo nuovo amore» lo assecondò Shikamaru Nara come si fa
con i bambini, o con gli scemi senza speranza, tra uno sbuffo e uno sbadiglio.
E
Naruto non perse tempo, grato dell’attenzione riservatagli dai suoi
meravigliosi compagni di vita, prese a parlare, gli occhi azzurri prima
lacrimosi ora brillanti di un’incontenibile gioia. Niente di nuovo, davvero.
«Ti
sbagli Shika! Tu non capisci! Lei non è “il mio nuovo amore”, lei è l’Amore
Della Mia Vita!» ancora niente di nuovo.
«L’ho
vista al bar di fronte alla facoltà, ho sentito che si è appena trasferita da
un’altra città, che studia ingegneria aeronautica, che ha la media del trenta e
che le piace il succo di pomodoro, cioè… è quello che ha ordinato, quindi
suppongo…»
«Sei
rimasto ad origliare, Naruto? Sei dannatamente maleducato»
Ma
Naruto continuò il suo racconto senza affatto curarsi dell’appunto velenoso di
Ino Yamanaka.
«Oh
ragazzi, non ho mai visto niente di così bello in vita mia!»
«Sì
certo, se non vogliamo contare la responsabile della segreteria didattica, il
vice-responsabile della segreteria didattica, il professore di chimica, la
principessa Mononoke, Emma Watson, il ragazzo del bar in quel villaggio in
Italia, il gatto di Iruka, Om Nom1, la scultura di Balto in Central
Park, il temperino arancione di Tenten. E potrei continuare» sussurrò Choji
Akimichi con uno sghignazzo colpendo Shikamaru al fegato con una gomitata.
«I
suoi capelli scuri come la notte, corti come quelli di una vera guerriera, ma
così eleganti! I suoi occhi neri come l’onice, le sue labbra sottili, rosse
come le fragole, e, oddio ragazzi, la sua pelle così chiara, come la neve.
Aiutatemi a conquistare il suo cuore vi prego! Il mio è già nelle sue squisite
mani» terminò sognante l’idiota con le mani giunte all’altezza del cuore e lo
sguardo al cielo.
«prova
a ripeterle questa vagonata di stronzate e sarà tua! Dopo che l’avrai uccisa
per eccesso di glicemia, s’intende. Non dirmi che ti turba per caso la
necrofilia, Naru!»
Rispose
Sakura Haruno infondendo nelle sue parole una discreta quantità di pungente
sarcasmo.
Ma
il nostro innamorato eroe era coperto di un’armatura di melassa talmente spessa
che nulla avrebbe potuto scalfirlo!
Non
solo, si mise una mano sul cuore e la sua espressione divenne immediatamente
così seria da far quasi preoccupare gli altri ragazzi, se non fosse che a
nessuno di loro poteva fregar di meno di tutto l’accaduto, prima di pronunciare
il giuramento con il quale si apprestava a rendere la vita impossibile
all’ignara fanciulla. Ecco, forse per lei un pensierino l’avrebbero sprecato, o
avrebbero acceso un cero.
«Io
Naruto Uzumaki, figlio di Minato Namikaze e Kushina Uzumaki, giuro solennemente
che farò tutto quanto è in mio potere per far innamorare di me La Meravigliosa
Ragazza Del Bar Davanti Alla Facoltà, e di renderla ogni giorno, grazie al mio
amore immenso e sincero, la persona più felice delle Terra, finché morte non ci
separi»
Provavano
tutti un po’ di compassione per la poveretta.
°°°
«Ciao
Zucchero, io sono Naruto e sono molto lieto di fare la tua conoscenza»
Naruto
era riuscito a beccare la pulzella da sola alla fermata del treno, quel giorno
stesso, e ovviamente non aveva esitato un solo istante a farsi avanti,
esordendo con un perfetto sorriso da marpione degno dell’Ero-sennin.
Quella
si girò oltraggiata nella sua direzione, non degnandolo di una risposta, con
uno sguardo talmente truce che se solo i Kami si fossero degnati di fornire
Naruto di un cervello, oltre che del pisello, sarebbe sicuramente scappato a
gambe levate.
Doveva
essere stato uno sguardo veramente mortifero però, visto che tentò almeno di
correre ai ripari.
Dopo
una risatina idiota per rafforzare le proprie parole, si apprestò a proseguire «scherzavo,
davvero! Ma sarei veramente onorato di fare la tua conoscenza, possiamo almeno
dire di aver rotto il ghiaccio?» terminò con un’altra risatina sciocca, velata
giusto da una punta di titubanza.
La
fanciulla che evidentemente oltre che sulle gambe (Naruto non aveva mai visto
gambe così belle, messe gloriosamente
in risalto da una gonna a vita altissima aderente come un guanto, e uno
stiletto vertiginoso in vernice rossa) non aveva peli nemmeno sulla lingua, non
fece attendere una risposta.
«Sto
cercando di capire se sei solo scemo o hai una qualche forma di ritardo
mentale, perché se dovesse essere il secondo caso io davvero non vorrei essere
scortese con te»
Kami,
la sua voce! Bassa sensuale, leggermente graffiata. Naruto temette di poter
venire nei pantaloni solo conversando.
Per
nulla scoraggiato dalla risposta atroce della Ragazza Più Bella Sulla Faccia
Della Terra, anzi, credendo che stesse scherzando per nascondere l’imbarazzo,
prese a ridere sonoramente, guardandola con occhi pieni d’amore.
«Ricominciamo,
vuoi? Uzumaki Naruto, molto piacere di conoscerti» e le porse nuovamente la
mano.
Quella,
probabilmente mossa a pietà, porse a sua volta la bella mano affusolata con le
unghie laccate di un vivo rosso ciliegia, e strinse quella di un
emozionatissimo Naruto.
«Yuki
Taka2, il piacere è mio. Suppongo»
«Taka,
che nome bellissimo! Corro troppo se prendo il treno con te?»
«Da
che mi risulta il treno è una proprietà pubblica. Fa’ un po’ come ti pare»
Lui
lo prese per un via libera.
°°°
Dopo
tre mesi di corteggiamento serrato, al limite dello stalking, in cui il nostro
Principe Arancione (titolo concepito da Naruto medesimo, convinto che se un
principe dovesse avere un colore quello doveva essere per forza l’arancione) le
aveva provate tutte, ma tutte davvero (compreso, nell’ordine: fior di Yen spesi
in cioccolatini e fiori vari ed eventuali, l’uso improprio di un liuto per
cantare alla sventurata una serenata e della lingua giapponese per il
componimento di numero: ventisei Haiku improponibili, e l’affitto di una carrozza
trainata da panda, che per forza di cose erano solo dei poveretti in maschera)
per provare a stappare alla Principessa Taka anche solo uno straccio di
appuntamento, ella alla fine aveva ceduto, più per disperazione che per reale
convinzione, e si era lasciata trascinare in un Sushi Bar, con sommo orgoglio
di Naruto, ovviamente.
Quando
Naruto la vide uscire dal portone del suo appartamento (era stato assolutamente
intransigente sull’andarla a prendere a casa, come solo
un vero Principe sa essere) si convinse definitivamente della di lei
provenienza celeste.
Taka
indossava un vestitino rosso incredibilmente corto, che, se davanti la copriva
fin quasi al collo, lasciava la schiena completamente nuda, così come le belle
braccia toniche (molto toniche, in
effetti…), un filo di perle e un paio di decolleté dello stesso colore
dell’abito.
Il
trucco era leggerissimo, appena un filo di kajal a
sottolineare il taglio meravigliosamente orientale degli occhi, un velo di blush sulle guance, e un bel rossetto rosso a sottolineare
le labbra (Naruto era il consulente ufficiale di trucco e vestito di tutte le
sue amiche, quindi non si perdeva mai un dettaglio).
Era
bellissima, e nonostante fosse una ragazza piuttosto alta, avesse delle belle
spalle large e rivaleggiava con Sakura in quanto a seno, era comunque mortalmente
femminile, e Naruto era ben contento di venire ucciso da tanta meraviglia.
«Sei
meravigliosa Taka, davvero, sono così contento di uscire con te questa sera»
Taka
sperò che Naruto avesse con sé uno straccio per asciugare tutta quella bava,
altrimenti avrebbero davvero fatto una pessima figura al ristorante.
Ignorò
il commento e cominciò a camminare.
°°°
La
cena, con estrema meraviglia della ragazza senza dubbio, fu incredibilmente (in
tutte le possibili accezioni del termine) piacevole.
Cominciava
a pensare che avrebbe potuto invitare Naruto a bere qualcosa a casa propria dopotutto….
Il
biondo si era rivelato capace di intrattenere una conversazione divertente e
soprattutto di essere estremamente dotato di buone maniere, quando il luogo lo
richiedeva: le aveva scostato la sedia per farla accomodare, aveva ordinato per
entrambi con ottimi risultati, non aveva mai lasciato che si versasse da sola
da bere… una vera scoperta, davvero.
Certo
era petulante, fastidioso, terribilmente rumoroso, irritante, appiccicoso,
vagamente melenso, ma tutto sommato non era così male. Era inspiegabilmente
attratta da lui in qualche modo, inspiegabilmente davvero eh.
E
poi era bello, oh, davvero bello.
Aprì
la bocca per invitarlo sul serio, ma poi si ricordò della sorpresa e la richiuse, avvilita.
«Taka,
sono stato così bene questa sera che vorrei non finisse mai» si era parlato di
melenso, no?
«Quindi,
perché non sali da me a bere qualcosa? Dovrei avere dello Champagne che mi ha
lasciato Jiraiya-sensei un po’ di tempo fa… poi ti lascio andare e ti
accompagno a casa, giuro» concluse ridacchiando, vagamente imbarazzato.
«Ci
mancherebbe. Si chiama sequestro di persona in caso contrario, sai?» non era
riuscita a risparmiarsi un commento acido (Naruto sembrava tirarglieli fuori
con le pinze) ma non se ne diede pena, perché quello pareva non cogliere mai la
sua sincerità e ritenerla invece decisamente spiritosa.
«Ma
sì, perché no, mi piace lo champagne»
Naruto,
che evidentemente non si era nemmeno azzardato a sperare in una risposta
affermativa per la prima volta nella sua vita, cominciò ad iperventilare,
ma in breve tempo riuscì a riprendere il controllo di sé e ad accompagnare la sua
dama al proprio appartamento.
Giunti
al monolocale che Kushina aveva insistito affinché affittasse perché era
arrivata l’ora di mollare le cime (sarebbe
stato davvero brutto dire che l’aveva praticamente buttato fuori di casa perché
era stufa di vederlo ciondolare sul divano) Naruto si affrettò, in ordine
sparso: a togliere il soprabito alla sua accompagnatrice, a calciare un paio di
scarpe da calcetto sotto il letto, a ficcare un paio di mutande sporche
dall’armadio, a chiudere il portatile ancora aperto alla home di You Jizz e
finalmente, a tirare fuori lo champagne.
Ne
versò un flute (altro regalo di Jiraiya -“Coglionazzo,
non si può bere lo champagne in un bicchiere qualunque, questi considerali un
mio regalo per non fare figure troppo pessime quando porterai qualcuna a casa
visto che la natura ti ha già dato un certo svantaggio”-) per la sua signora ed
uno per sé, e brindò.
«A
te, Mia Dolce»
Taka
ingoiò una risposta davvero cattivissima con lo champagne, e continuò a farlo finché
non fu abbastanza sbronza da acchiappare Naruto per il bavero della camicia,
sbatterlo al muro più vicino, ed avventarsi sulle sue labbra.
Naruto,
che non poteva credere a ciò che stava davvero accadendo ma non volendo
perdersi in elucubrazioni per non giocarsi quella straordinaria possibilità, si
affrettò a ribaltare le posizioni (si era sentito in qualche modo violato nel
suo intimo di Maschio Dominante dallo sbatacchiamento aggressivo di Taka) e
prese a baciarla con ancor più foga di prima, pulendo ogni traccia di rossetto,
e succhiandole la lingua come se ne andasse della sua stessa vita, ma che dico,
della vita dell’intero Cosmo.
Una
mano dell’Audace si posò nel giro di
venti secondi netti dall’inizio del bacio sul suo pacco e lui si sentì
incredibilmente in armonia con la Natura.
Prese
a spingersi contro quella mano curatissima continuando a tentare di aspirarle
la faccia con un bacio, quando spostò una mano sulla vita sottile di quella
meraviglia e lei sussultò appena. Non se ne preoccupò però, dal momento in cui
lei non si diede nemmeno pena di staccare le proprie labbra dalle
sue e di accarezzarlo dove lui più desiderava.
Quando
poi lei gli slacciò i pantaloni, lui si sentì come minimo in dovere di
ricambiare, così diresse la mano che era posata sulla di lei vita, verso il di
lei cavallo.
Fu
in quel momento che accade una cosa strana.
Prima
che lui riuscisse anche solo a sfiorarla, lei fece un salto degno di un ninja e
il secondo dopo era dall’altro lato del salotto.
«Taka,
tutto bene? Ho fatto qualcosa di sbagliato?»
«No
Naruto, non sei tu…»
Naruto
dovette fare un vero sforzo per concentrarsi sulle sue parole. Era magnifica. I
capelli sfuggiti a qualsiasi controllo delle forcine le ricadevano in morbide
ciocche ai lati del viso, alzandosi leggermente sulla nuca, le labbra del loro
colore naturale, umide di saliva, l’espressione vulnerabile.
«Naruto,
forse è il caso che torni a casa. Non preoccuparti di accompagnarmi…»
«Taka,
ma perché? Mi sembrava che fossimo stati così bene questa sera…»
«Ma
infatti siamo stati bene, solo… Naruto lascia che torni a casa»
«Ma
Taka ti prego non farmi questo…»
«Naruto,
non insistere»
«Ti
supplico Taka resta, io ti amo, tu sei la luce dei miei occhi…»
«Ti
ho detto di smetterla razza di rompicoglioni!»
«Ma
come posso smetterla, se sono stato più felice questa sera che in tutta la mia
vita, se tu sei la-»
«Naruto,
miseriaccia, ho la sorpresa!»
«Bene!
Suppongo sia una buona cosa no?!»
«Naruto,
ma devo farti un disegno? Ho il pisello, per la miseria! La sorpresa, il pisello… mi segui?»
«…»
«…»
«Come
scusa?»
Et voilà, l’aveva detto. Qualche bicchiere di
Champagne di troppo, una prolungata e forzata astinenza da sesso ed ecco che la
sua lingua non aveva più alcun freno, e lei, cioè, lui, faceva saltare la copertura.
Tanto
valeva rimarcare il concetto.
«Il
pisello Naruto. Il fallo, la nerchia, la baiaffa, il
serpente. Chiamalo come cazzo vuoi»
«Oh,
quello. Io… voglio dire… wow… no
cioè… una sorpresa davvero! - risatina incerta - ma sei un travestito?» chiese
dopo un momento di meritato sbigottimento - concediamolo al povero scemo - con
sincera curiosità.
«No,
maiale ignorante, al limite si dice "transgender". Comunque… tecnicamente sì, in effetti… vabbè: Programma
Protezione Testimoni»
«Non
credo di seguirti…»
«Programma
Protezione Testimoni. Mi chiamo Sasuke Uchiha, mio fratello ha sterminato tutta
la mia famiglia per amor di giustizia e ora un bastardo di nome Danzo mi da la
caccia»
«Oh…
oh… oh wow, sembra un film!»
«Razza
di coglione decerebrato ti ho appena detto che mio fratello ha sterminato la
mia intera famiglia, un pazzo assassino mi da la caccia, io sono costretto a
vestirmi da donna per copertura e tu mi dici che sembra un film? Fatti curare
amico»
Detta
così in effetti suonava piuttosto male, pensò Naruto… ma pazienza, ormai era in
ballo, tanto valeva ballare.
«Mi
sono sempre piaciuti i partner di polso» asserì.
E
detto questo, ripresero a pomiciare.
°°°
Quando
gli amici di Naruto li videro arrivare insieme davvero, mano nella mano,
credettero di avere davanti uno dei segni dell’Apocalisse.
Il
biondo aveva detto loro che quella domenica Taka si sarebbe unita al loro tradizionale
pomeriggio al parco come sua compagna, ma nessuno gli aveva creduto.
Invece
i due erano davvero lì davanti a loro, immersi in una bolla di sapone piena
d’amore, e lei era assolutamente deliziosa nel suo vestitino ad “A” con stampa
floreale.
Naruto,
se non fosse stato troppo preso a mangiare con gli occhi il suo ragazzo,
stretto in quel vestitino adorabile e con il gloss
rosa sulle labbra, sarebbe stato sicuramente orgoglioso delle occhiate di
sincera ammirazione e stupore che gli stavano riservando i suoi amici.
La
serata era stata grandiosa, e grandiosamente era terminata.
Aveva
invitato a cena la Ragazza Più Bella Che Avesse Mai Visto, l’aveva invitata a
casa, avevano bevuto champagne e poi era stato meravigliosamente scopato da
quella stessa ragazza, che a ben vedere era un ragazzo, bellissimo per giunta, con ancora le autoreggenti addosso.
Per
la prima volta in vita sua sarebbe stato sincero dicendo che non avrebbe mai
più perso la testa per niente e nessuno. Non ce n’era alcun bisogno.
Non
avrebbe potuto chiedere di meglio. Alla serata. Alla vita.
~ Fin ~
1Beh, che
dire… lui è
Om Nom. Vi sfido a non perdere la testa.
2Dopo tanto
pensare a quale sarebbe potuto essere il nome ideale per un Sasuke travestito,
comprese elucubrazioni su anagrammi vari, questo è quello che è uscito. Perché?
Niente di particolarmente ingegnoso, davvero: Taka significa falco e (anche se
sono piuttosto sicura che sia scritto con kanji
diversi) è anche un nome proprio femminile, Yuki, invece, altri non è che il
cognome di Haku… e beh… è un personaggio così
sessualmente ambiguo che mi sembrava giusto rendergli onore.
ndHebi.
Salve miei prodi! Che
dire… con tutte le storie a cui sto lavorando (a vari livelli…) non era
esattamente con questa che sarei
voluta tornare dopo tanto latitare, ma è uscita fuori nel giro di venti secondo
netti alle 2:00 di notte e allora, ehi, tanto valeva pubblicarla no?!
Aaaah beh, mi rimetto a voi!
Un grazie enorme come
sempre alla mia sesshy94 che non si
è tirata indietro nemmeno di fronte a questo scempio, e anzi l’ha affrontato
con vivo entusiasmo! Tu si che sei una guerriera socia!
Vale!
Hebi
PS. L’immagine non è mia (ovviamente, aimè), se qualcuno dovesse riconoscerla non esitate a farmelo sapere e metterò i crediti!