Anime & Manga > Naruto
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Autore: hebi chan    15/05/2014    5 recensioni
Naruto incontra una bellissima ragazza e se ne innamora perdutamente. Imparerà però che non sempre le cose sono esattamente quello che sembrano... a volte sono molto meglio!
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sorpresa, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sorpresa!

 

«Ragazzi! Mi sono innamorato!»

Esordì così Naruto, una mattina di primavera, senza nemmeno salutare i suoi colleghi di facoltà.

Nessuno ne rimase affatto stupito dato che ogni tre per due l’idiota se ne usciva dicendo di aver perso la testa per qualcuna, o qualcuno, o qualcosa.

«Dicevi Sakura-chan? Quel bastardo di genetica ha anticipato l’esonero? Ma è pazzo?»

«È proprio così Kiba-kun! Oddio sono rovinata! Tenten-chan tu pensi di darlo ugualm

«Ehi! Ma non mi state cagando nemmeno un pochino? Non fate nemmeno lo sforzo di fingere di stare a sentire?!» sbottò Naruto tirandosi i capelli, con le lacrime agli occhi, all’indirizzo di quel branco di insensibili che si era scelto come amici.

«Avanti, Naruto, raccontaci del tuo nuovo amore» lo assecondò Shikamaru Nara come si fa con i bambini, o con gli scemi senza speranza, tra uno sbuffo e uno sbadiglio.

E Naruto non perse tempo, grato dell’attenzione riservatagli dai suoi meravigliosi compagni di vita, prese a parlare, gli occhi azzurri prima lacrimosi ora brillanti di un’incontenibile gioia. Niente di nuovo, davvero.

«Ti sbagli Shika! Tu non capisci! Lei non è “il mio nuovo amore”, lei è l’Amore Della Mia Vita!» ancora niente di nuovo.

«L’ho vista al bar di fronte alla facoltà, ho sentito che si è appena trasferita da un’altra città, che studia ingegneria aeronautica, che ha la media del trenta e che le piace il succo di pomodoro, cioè… è quello che ha ordinato, quindi suppongo…»

«Sei rimasto ad origliare, Naruto? Sei dannatamente maleducato»

Ma Naruto continuò il suo racconto senza affatto curarsi dell’appunto velenoso di Ino Yamanaka.

«Oh ragazzi, non ho mai visto niente di così bello in vita mia!»

«Sì certo, se non vogliamo contare la responsabile della segreteria didattica, il vice-responsabile della segreteria didattica, il professore di chimica, la principessa Mononoke, Emma Watson, il ragazzo del bar in quel villaggio in Italia, il gatto di Iruka, Om Nom1, la scultura di Balto in Central Park, il temperino arancione di Tenten. E potrei continuare» sussurrò Choji Akimichi con uno sghignazzo colpendo Shikamaru al fegato con una gomitata.

«I suoi capelli scuri come la notte, corti come quelli di una vera guerriera, ma così eleganti! I suoi occhi neri come l’onice, le sue labbra sottili, rosse come le fragole, e, oddio ragazzi, la sua pelle così chiara, come la neve. Aiutatemi a conquistare il suo cuore vi prego! Il mio è già nelle sue squisite mani» terminò sognante l’idiota con le mani giunte all’altezza del cuore e lo sguardo al cielo.

«prova a ripeterle questa vagonata di stronzate e sarà tua! Dopo che l’avrai uccisa per eccesso di glicemia, s’intende. Non dirmi che ti turba per caso la necrofilia, Naru

Rispose Sakura Haruno infondendo nelle sue parole una discreta quantità di pungente sarcasmo.

Ma il nostro innamorato eroe era coperto di un’armatura di melassa talmente spessa che nulla avrebbe potuto scalfirlo!

Non solo, si mise una mano sul cuore e la sua espressione divenne immediatamente così seria da far quasi preoccupare gli altri ragazzi, se non fosse che a nessuno di loro poteva fregar di meno di tutto l’accaduto, prima di pronunciare il giuramento con il quale si apprestava a rendere la vita impossibile all’ignara fanciulla. Ecco, forse per lei un pensierino l’avrebbero sprecato, o avrebbero acceso un cero.

«Io Naruto Uzumaki, figlio di Minato Namikaze e Kushina Uzumaki, giuro solennemente che farò tutto quanto è in mio potere per far innamorare di me La Meravigliosa Ragazza Del Bar Davanti Alla Facoltà, e di renderla ogni giorno, grazie al mio amore immenso e sincero, la persona più felice delle Terra, finché morte non ci separi»

Provavano tutti un po’ di compassione per la poveretta.

 

°°°

«Ciao Zucchero, io sono Naruto e sono molto lieto di fare la tua conoscenza»

Naruto era riuscito a beccare la pulzella da sola alla fermata del treno, quel giorno stesso, e ovviamente non aveva esitato un solo istante a farsi avanti, esordendo con un perfetto sorriso da marpione degno dell’Ero-sennin.

Quella si girò oltraggiata nella sua direzione, non degnandolo di una risposta, con uno sguardo talmente truce che se solo i Kami si fossero degnati di fornire Naruto di un cervello, oltre che del pisello, sarebbe sicuramente scappato a gambe levate.

Doveva essere stato uno sguardo veramente mortifero però, visto che tentò almeno di correre ai ripari.

Dopo una risatina idiota per rafforzare le proprie parole, si apprestò a proseguire «scherzavo, davvero! Ma sarei veramente onorato di fare la tua conoscenza, possiamo almeno dire di aver rotto il ghiaccio?» terminò con un’altra risatina sciocca, velata giusto da una punta di titubanza.

La fanciulla che evidentemente oltre che sulle gambe (Naruto non aveva mai visto gambe così belle, messe gloriosamente in risalto da una gonna a vita altissima aderente come un guanto, e uno stiletto vertiginoso in vernice rossa) non aveva peli nemmeno sulla lingua, non fece attendere una risposta.

«Sto cercando di capire se sei solo scemo o hai una qualche forma di ritardo mentale, perché se dovesse essere il secondo caso io davvero non vorrei essere scortese con te»

 

Kami, la sua voce! Bassa sensuale, leggermente graffiata. Naruto temette di poter venire nei pantaloni solo conversando.

Per nulla scoraggiato dalla risposta atroce della Ragazza Più Bella Sulla Faccia Della Terra, anzi, credendo che stesse scherzando per nascondere l’imbarazzo, prese a ridere sonoramente, guardandola con occhi pieni d’amore.

 

«Ricominciamo, vuoi? Uzumaki Naruto, molto piacere di conoscerti» e le porse nuovamente la mano.

Quella, probabilmente mossa a pietà, porse a sua volta la bella mano affusolata con le unghie laccate di un vivo rosso ciliegia, e strinse quella di un emozionatissimo Naruto.

«Yuki Taka2, il piacere è mio. Suppongo»

«Taka, che nome bellissimo! Corro troppo se prendo il treno con te?»

«Da che mi risulta il treno è una proprietà pubblica. Fa’ un po’ come ti pare»

Lui lo prese per un via libera.

 

°°°

 

Dopo tre mesi di corteggiamento serrato, al limite dello stalking, in cui il nostro Principe Arancione (titolo concepito da Naruto medesimo, convinto che se un principe dovesse avere un colore quello doveva essere per forza l’arancione) le aveva provate tutte, ma tutte davvero (compreso, nell’ordine: fior di Yen spesi in cioccolatini e fiori vari ed eventuali, l’uso improprio di un liuto per cantare alla sventurata una serenata e della lingua giapponese per il componimento di numero: ventisei Haiku improponibili, e l’affitto di una carrozza trainata da panda, che per forza di cose erano solo dei poveretti in maschera) per provare a stappare alla Principessa Taka anche solo uno straccio di appuntamento, ella alla fine aveva ceduto, più per disperazione che per reale convinzione, e si era lasciata trascinare in un Sushi Bar, con sommo orgoglio di Naruto, ovviamente.

 

Quando Naruto la vide uscire dal portone del suo appartamento (era stato assolutamente intransigente sull’andarla a prendere a casa, come solo un vero Principe sa essere) si convinse definitivamente della di lei provenienza celeste.

Taka indossava un vestitino rosso incredibilmente corto, che, se davanti la copriva fin quasi al collo, lasciava la schiena completamente nuda, così come le belle braccia toniche (molto toniche, in effetti…), un filo di perle e un paio di decolleté dello stesso colore dell’abito.

Il trucco era leggerissimo, appena un filo di kajal a sottolineare il taglio meravigliosamente orientale degli occhi, un velo di blush sulle guance, e un bel rossetto rosso a sottolineare le labbra (Naruto era il consulente ufficiale di trucco e vestito di tutte le sue amiche, quindi non si perdeva mai un dettaglio).

 

Era bellissima, e nonostante fosse una ragazza piuttosto alta, avesse delle belle spalle large e rivaleggiava con Sakura in quanto a seno, era comunque mortalmente femminile, e Naruto era ben contento di venire ucciso da tanta meraviglia.

 

«Sei meravigliosa Taka, davvero, sono così contento di uscire con te questa sera»

Taka sperò che Naruto avesse con sé uno straccio per asciugare tutta quella bava, altrimenti avrebbero davvero fatto una pessima figura al ristorante.

Ignorò il commento e cominciò a camminare.

 

°°°

 

La cena, con estrema meraviglia della ragazza senza dubbio, fu incredibilmente (in tutte le possibili accezioni del termine) piacevole.

Cominciava a pensare che avrebbe potuto invitare Naruto a bere qualcosa a casa propria dopotutto….

 

Il biondo si era rivelato capace di intrattenere una conversazione divertente e soprattutto di essere estremamente dotato di buone maniere, quando il luogo lo richiedeva: le aveva scostato la sedia per farla accomodare, aveva ordinato per entrambi con ottimi risultati, non aveva mai lasciato che si versasse da sola da bere… una vera scoperta, davvero.

Certo era petulante, fastidioso, terribilmente rumoroso, irritante, appiccicoso, vagamente melenso, ma tutto sommato non era così male. Era inspiegabilmente attratta da lui in qualche modo, inspiegabilmente davvero eh.

E poi era bello, oh, davvero bello.

 

Aprì la bocca per invitarlo sul serio, ma poi si ricordò della sorpresa e la richiuse, avvilita.

 

«Taka, sono stato così bene questa sera che vorrei non finisse mai» si era parlato di melenso, no?

«Quindi, perché non sali da me a bere qualcosa? Dovrei avere dello Champagne che mi ha lasciato Jiraiya-sensei un po’ di tempo fa… poi ti lascio andare e ti accompagno a casa, giuro» concluse ridacchiando, vagamente imbarazzato.

«Ci mancherebbe. Si chiama sequestro di persona in caso contrario, sai?» non era riuscita a risparmiarsi un commento acido (Naruto sembrava tirarglieli fuori con le pinze) ma non se ne diede pena, perché quello pareva non cogliere mai la sua sincerità e ritenerla invece decisamente spiritosa.

«Ma sì, perché no, mi piace lo champagne»

 

Naruto, che evidentemente non si era nemmeno azzardato a sperare in una risposta affermativa per la prima volta nella sua vita, cominciò ad iperventilare, ma in breve tempo riuscì a riprendere il controllo di sé e ad accompagnare la sua dama al proprio appartamento.

 

Giunti al monolocale che Kushina aveva insistito affinché affittasse perché era arrivata l’ora di mollare le cime (sarebbe stato davvero brutto dire che l’aveva praticamente buttato fuori di casa perché era stufa di vederlo ciondolare sul divano) Naruto si affrettò, in ordine sparso: a togliere il soprabito alla sua accompagnatrice, a calciare un paio di scarpe da calcetto sotto il letto, a ficcare un paio di mutande sporche dall’armadio, a chiudere il portatile ancora aperto alla home di You Jizz e finalmente, a tirare fuori lo champagne.

Ne versò un flute (altro regalo di Jiraiya -“Coglionazzo, non si può bere lo champagne in un bicchiere qualunque, questi considerali un mio regalo per non fare figure troppo pessime quando porterai qualcuna a casa visto che la natura ti ha già dato un certo svantaggio”-) per la sua signora ed uno per sé, e brindò.

«A te, Mia Dolce»

 

Taka ingoiò una risposta davvero cattivissima con lo champagne, e continuò a farlo finché non fu abbastanza sbronza da acchiappare Naruto per il bavero della camicia, sbatterlo al muro più vicino, ed avventarsi sulle sue labbra.

 

Naruto, che non poteva credere a ciò che stava davvero accadendo ma non volendo perdersi in elucubrazioni per non giocarsi quella straordinaria possibilità, si affrettò a ribaltare le posizioni (si era sentito in qualche modo violato nel suo intimo di Maschio Dominante dallo sbatacchiamento aggressivo di Taka) e prese a baciarla con ancor più foga di prima, pulendo ogni traccia di rossetto, e succhiandole la lingua come se ne andasse della sua stessa vita, ma che dico, della vita dell’intero Cosmo.

 

Una mano dell’Audace si posò  nel giro di venti secondi netti dall’inizio del bacio sul suo pacco e lui si sentì incredibilmente in armonia con la Natura.

 

Prese a spingersi contro quella mano curatissima continuando a tentare di aspirarle la faccia con un bacio, quando spostò una mano sulla vita sottile di quella meraviglia e lei sussultò appena. Non se ne preoccupò però, dal momento in cui lei non si diede nemmeno pena di staccare le proprie labbra dalle sue e di accarezzarlo dove lui più desiderava.

Quando poi lei gli slacciò i pantaloni, lui si sentì come minimo in dovere di ricambiare, così diresse la mano che era posata sulla di lei vita, verso il di lei cavallo.

Fu in quel momento che accade una cosa strana.

Prima che lui riuscisse anche solo a sfiorarla, lei fece un salto degno di un ninja e il secondo dopo era dall’altro lato del salotto.

 

«Taka, tutto bene? Ho fatto qualcosa di sbagliato?»

«No Naruto, non sei tu…»

Naruto dovette fare un vero sforzo per concentrarsi sulle sue parole. Era magnifica. I capelli sfuggiti a qualsiasi controllo delle forcine le ricadevano in morbide ciocche ai lati del viso, alzandosi leggermente sulla nuca, le labbra del loro colore naturale, umide di saliva, l’espressione vulnerabile.

 

«Naruto, forse è il caso che torni a casa. Non preoccuparti di accompagnarmi…»

«Taka, ma perché? Mi sembrava che fossimo stati così bene questa sera…»

«Ma infatti siamo stati bene, solo… Naruto lascia che torni a casa»

«Ma Taka ti prego non farmi questo…»

«Naruto, non insistere»

«Ti supplico Taka resta, io ti amo, tu sei la luce dei miei occhi…»

«Ti ho detto di smetterla razza di rompicoglioni!»

«Ma come posso smetterla, se sono stato più felice questa sera che in tutta la mia vita, se tu sei la-»

«Naruto, miseriaccia, ho la sorpresa

«Bene! Suppongo sia una buona cosa no?!»

«Naruto, ma devo farti un disegno? Ho il pisello, per la miseria! La sorpresa, il pisello… mi segui?»

«…»

«…»

«Come scusa?»

 

Et voilà, l’aveva detto. Qualche bicchiere di Champagne di troppo, una prolungata e forzata astinenza da sesso ed ecco che la sua lingua non aveva più alcun freno, e lei, cioè, lui, faceva saltare la copertura.

Tanto valeva rimarcare il concetto.

 

«Il pisello Naruto. Il fallo, la nerchia, la baiaffa, il serpente. Chiamalo come cazzo vuoi»

«Oh, quello. Io… voglio dire… wow… no cioè… una sorpresa davvero! - risatina incerta - ma sei un travestito?» chiese dopo un momento di meritato sbigottimento - concediamolo al povero scemo - con sincera curiosità.

«No, maiale ignorante, al limite si dice "transgender". Comunque… tecnicamente sì, in effetti… vabbè: Programma Protezione Testimoni»

«Non credo di seguirti…»

«Programma Protezione Testimoni. Mi chiamo Sasuke Uchiha, mio fratello ha sterminato tutta la mia famiglia per amor di giustizia e ora un bastardo di nome Danzo mi da la caccia»

 

«Oh… oh… oh wow, sembra un film!»

«Razza di coglione decerebrato ti ho appena detto che mio fratello ha sterminato la mia intera famiglia, un pazzo assassino mi da la caccia, io sono costretto a vestirmi da donna per copertura e tu mi dici che sembra un film? Fatti curare amico»

Detta così in effetti suonava piuttosto male, pensò Naruto… ma pazienza, ormai era in ballo, tanto valeva ballare.

 

«Mi sono sempre piaciuti i partner di polso» asserì.

E detto questo, ripresero a pomiciare.

 

°°°

Quando gli amici di Naruto li videro arrivare insieme davvero, mano nella mano, credettero di avere davanti uno dei segni dell’Apocalisse.

Il biondo aveva detto loro che quella domenica Taka si sarebbe unita al loro tradizionale pomeriggio al parco come sua compagna, ma nessuno gli aveva creduto.

Invece i due erano davvero lì davanti a loro, immersi in una bolla di sapone piena d’amore, e lei era assolutamente deliziosa nel suo vestitino ad “A” con stampa floreale.

 

Naruto, se non fosse stato troppo preso a mangiare con gli occhi il suo ragazzo, stretto in quel vestitino adorabile e con il gloss rosa sulle labbra, sarebbe stato sicuramente orgoglioso delle occhiate di sincera ammirazione e stupore che gli stavano riservando i suoi amici.

 

La serata era stata grandiosa, e grandiosamente era terminata.

Aveva invitato a cena la Ragazza Più Bella Che Avesse Mai Visto, l’aveva invitata a casa, avevano bevuto champagne e poi era stato meravigliosamente scopato da quella stessa ragazza, che a ben vedere era un ragazzo, bellissimo per giunta, con ancora le autoreggenti addosso.

Per la prima volta in vita sua sarebbe stato sincero dicendo che non avrebbe mai più perso la testa per niente e nessuno. Non ce n’era alcun bisogno.

 

Non avrebbe potuto chiedere di meglio. Alla serata. Alla vita.

 

~ Fin ~

 

 

1Beh, che dire… lui è Om Nom. Vi sfido a non perdere la testa.

 

2Dopo tanto pensare a quale sarebbe potuto essere il nome ideale per un Sasuke travestito, comprese elucubrazioni su anagrammi vari, questo è quello che è uscito. Perché? Niente di particolarmente ingegnoso, davvero: Taka significa falco e (anche se sono piuttosto sicura che sia scritto con kanji diversi) è anche un nome proprio femminile, Yuki, invece, altri non è che il cognome di Haku… e beh… è un personaggio così sessualmente ambiguo che mi sembrava giusto rendergli onore.

 

 

 

ndHebi.

Salve miei prodi! Che dire… con tutte le storie a cui sto lavorando (a vari livelli…) non era esattamente con questa che sarei voluta tornare dopo tanto latitare, ma è uscita fuori nel giro di venti secondo netti alle 2:00 di notte e allora, ehi, tanto valeva pubblicarla no?!

Aaaah beh, mi rimetto a voi!

Un grazie enorme come sempre alla mia sesshy94 che non si è tirata indietro nemmeno di fronte a questo scempio, e anzi l’ha affrontato con vivo entusiasmo! Tu si che sei una guerriera socia!

Vale!

 

Hebi

 

PS. L’immagine non è mia (ovviamente, aimè), se qualcuno dovesse riconoscerla non esitate a farmelo sapere e metterò i crediti!

 

 

 

  
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