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Autore: Heart_ Art    15/05/2014    1 recensioni
Mi voltai verso sinistra e non potei fare a meno di ridere. Un ragazzo , che prima non avevo mai notato a scuola , stava facendo una buffa imitazione del professore di scienze.
[...]
“Sta attenta con Niall, ho paura che possa riuscire a corrompere anche te” Mi voltai verso di lui e con naturalezza dissi.
“E’ solo un ragazzo , non è il diavolo” lo salutai alzando una mano e salì sul pullman.
Oh, quanto mi sbagliavo.
Genere: Azione, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Le due facce dell'angelo biondo 

L'amore è bello , l'amore è nostro, non lasciamocelo sfuggire. Stiamo solo attenti a non rimanerne soffocati.

Mi voltai verso sinistra e non potei  fare a meno di ridere. Un ragazzo , che prima non avevo mai notato a scuola , stava facendo una buffa imitazione del professore di scienze. Un uomo vecchio e grasso che tra
le sue doti non aveva pronunciare la s.   Ripensai a tutti i volti più o meno noti, che nel corso dell’anno avevo visto aggirarsi per i corridoi dell’immensa scuola di Greenblu High , ma proprio non ricordavo il biondo che sedeva due banchi dietro di me. Il suo sguardo si spostò nel mio e presa dall’imbarazzo mi voltai in avanti, fingendo di seguire la lezione.
Per fortuna l’imbarazzo in cui ero sprofondata fu dissolto dal suono della campanella e con un sospiro di sollievo , cominciai a riorganizzare le mie cose.
“Ehi, ciao” mi voltai e una bionda figura invase il mio campo visivo.
“Ciao” dissi in modo impacciato e ritornando a mettere i libri nella cartella.
“Io sono Niall” disse.
“Io mi chiamo Sara” . Gli do un’ultima occhiata, immaginando il colore rosso acceso del mio volto e mi alzai dalla sedia. Avrei voluto andarmene più alla svelta possibile, ma lui mi bloccava la strada.
“Allora?” fece lui , con un sorrisetto sghembo sulle labbra.
“Cosa?” risposi io confusa.
“Ti va di uscire come me stasera?” sbarrai gli occhi stupita.
“Perché dovrei farlo?” risposi senza pensare, saltando del tutto la fase in cui il cervello avrebbe dovuto analizzare i suoi pensieri, prima di farli uscire dalla bocca.
Il ragazzo , non se la presa, anzi il suo sorrisetto si accentuò. E con una scrollata di spalle ripunto gli occhi verso di me.
“Pensavo che dopo avermi consumato con gli occhi per tutta l’ora di scienze volessi un appuntamento” Ma che sfacciato , pensai.
“Bhè, ti sei sbagliato…io…io..non ti stavo consumando con gli occhi..io stavo solo..”
“Guardandomi?” disse lui, cercando di aiutarmi nel mio farneticamento.
“Si, in effetti sì” dissi con una risatina agitata.
“Allora?” chiese di nuovo.
“Cosa?” ripetei , sembravo idiota in quel momento.
Lui rise e poi con sguardo più serio mi chiese ancora una volta.
“Vuoi uscire con me?”
“Non ti conosco” dissi sinceramente.
“Per questo possiamo rimediare” mi guardò negli occhi “Andiamo a pranzo insieme” seppure non fosse una domanda risposi.
“Sì, credo che questo si possa fare” Insieme uscimmo dalla classe e ci dirigemmo lungo i corridoi. Tutti si voltarono verso di noi e io non mi sentì mai così osservata, come in quel momento. Non ero una ragazza popolare ed essere sotto gli occhi di tutti, era per me piuttosto insolito.
Arrivati alla mensa mi metto in fila per prendere il vassoio, ma lui mi blocco.
“Che cosa stai facendo?” mi chiese.
“Mi metto in fila per prendere il pranzo”risposi  ovvia.
“Dai vieni, che altrimenti così ci mettiamo una vita” lui andò avanti, trovandosi esattamente al capo della fila, imbarazzata lo seguì.
“Ehì , Jose, che fai bello?” chiese il biondo al ragazzo al capo della fila. Il basso moretto abbassò lo sguardo impaurito .
“Che fai non mi rispondi?” Il biondino abbassò un braccio palestrato sulle spalle del mingherlino e con un’ampia stretta continuo a parlargli .
“Perché non lasci passare me e la ragazza?” Non ebbi il tempo di dire o pensare nulla, accadde tutto così alla svelta che non seppi elaborare le immagini davanti ai miei occhi. Niall prese il pranzo già pagato del povero Jose e di un ragazzo dietro di lui, il tipico secchione e con nonchalance si diresse verso un tavolo al centro della sala.
“Che fai non vieni?” non seppi mai perché lo feci, ma lo seguì. Mi sedetti al tavolo, stracolmo delle persone più popolari della scuola, giocatori di football, pallacanestro e cheerleader , che addossati tutti in assieme parlavano tra di loro.
“Ehì Niall, sei qui da nemmeno da un giorno e hai già fatto conquiste?” chiese urlando un riccioluto, dall’altra parte del tavolo.
“Ragazzi, questa è Sara” mi presentò.
“Ciao” dico un po’ a tutti imbarazzata.
“Ma sei impazzito Niall,? Ma chi ti sei portato a pranzo?” Mi volto verso un’odiosa e squillante voce . Una ragazza dai capelli bruni evidentemente non apprezzava la mia presenza.
“Zayn tieni a bada la tua ragazza , che oggi sputa più veleno del solito” disse Niall , senza neanche guardare l’odiosa vipera. Evviva il maschilismo, urlo con sarcasmo dentro di me. Va bene, mi aveva difesa , però sembrava che trattasse quella ragazza più come un oggetto di proprietà , che come una persona.
Normalmente mi sarei aspettata una risposta da questo  Zayn , o almeno un imbarazzato silenzio generale , ma non accadde nulla. Tutti continuarono a ridere e scherzare come se nulla fosse . Quella gente era proprio strana.
Non sapevo assolutamente cosa dire e tutti sembravano ignorarmi, perfino Niall non mi considerava più, sembrava troppo intento a parlare di sport con i suoi amici.
Improvvisamente qualcuno si sedette  alla mia destra, nel posto vuoto accanto a me. Un ragazzo dai capelli castani apparve alla mia vista. Un battito di cuore mi si fermò nel petto, non potevo credere di essere seduta accanto a lui, Louis Tomlinson , l’essere umano più bello che si fosse mai palesato alla mia vista .
Naturalmente lui non mi stava guardando, molto probabilmente non si era neanche accorto della mia presenza, benché fossi alta quasi 1,80, avessi i capelli biondi, ricci  e voluminosi e fossi anche molto atletica , visto le numerose ore di sport che avevo iniziato a praticare negli ultimi mesi. Non so dove trovai il coraggio ma un saluto mi fuoriuscì dalle labbra.
“Ciao” dissi in un sussurro e come la più grossa figura di merda mai fatta da essere umano in quella stanza , perfino peggio del ragazzo che l’anno scorso era scivolato e si era gettato tutto il pranzo addosso, lui non mi sentì, ma lo fecero due ochette davanti a me , che presero l’occasione al volo per ridacchiare alle miei spalle. Abbassai il capo sul mio vassoio, con nessuna intenzione di mangiare, ma piuttosto con l’idea che dopo avrei dovuto cercare il ragazzo a cui Niall l’aveva preso per restituirgli i soldi.
“Ehi Louis, ti ho presentato Sara?” disse il biondo alle miei spalle , facendomi sussultare sulla sedia.
Mi voltai verso Louis e lui mi stava fissando, sotto indicazione di Niall.
“Ciao” fece, salutandomi con un sorriso svogliato.
“Ciao” ripettetti , questa volta con un tono più alto, forse anche troppo. Infatti le due ochette di prima ricominciarono a ridacchiare.
Louis si voltò di nuovo, ma senza prima aver lasciato un marchio a fuoco nel mio cuore , con i suoi occhi blu ghiaccio.
Il pranzo proseguì’ così per un quarto d’ora interminabile.  Ed appena sentì la campanella sgusciai fuori dalla panca e mi diressi , come un fulmine, verso i corridoi.
Cercai per circa cinque minuti buoni, ma alla fine trovai i due ragazzi a cui Niall aveva rubato il pranzo.
“Scusate?” chiesi.
I due si voltarono verso di me con uno sguardo spaventato, guardando intorno a loro. Forse avevano paura che Niall spuntasse fuori da qualche parte.
Quando appurarono che non ci fosse nessun ‘ altro a parte me , finalmente mi guardarono.
“Mi volevo scusare per quello che è successo poco fa a pranzo” frugai in tasca ed estrassi due banconote.
“Volevo restituirvi i soldi dei pranzi che Niall vi a rubato e assicurarvi che mi dispiace davvero tanto” I due mi guardarono allibiti e dubbiosi, forse credevano che li stessi prendsendo in giro.
“Non vogliono  i tuoi soldi “ Mi girai verso una terza voce alle mie spalle.
Un altro ragazzo dai capelli biondo cenere e gli occhi color del cioccolato , mi stava guardando con lo sguardo di un giudice verso un ladro.
“Perché non dovrebbero , sono loro” gli dissi.
“Tu e i tuoi amici non avete il diritto di comportarvi come essere divini scesi in terra e subito dopo cercare di espiare le vostre colpe con un mero atto benefico” disse con rabbia.
“Prima di tutto quelli non sono amici miei e poi io non mi credo un essere divino sceso in terra e di certo non voglio espiare le miei colpe. Stavo solo cercando di fare la cosa giusta” mi voltai verso i due ragazzi e tesi ancora i soldi , che finalmente uno dei due prese, sussurrando un flebile grazie. Entrambi se ne andarono senza dire una parola.
“Sei proprio strana” il ragazzo dagli occhi color cioccolato mi si parò davanti.
“AH, io sono strana?” alzai un sopracciglio dubbiosa.
Il ragazzo scoppiò in una risata che contagiò anche me.
“Piacere il mio nome è Liam” disse presentandosi
“Sì, ti conosco. Sei l’assistente del professor Alexis” Il professor Alexis era il professore di chimica e le sue lezioni erano famose in tutta la contea , svolgeva le sue lezioni come se fossimo già all’università e per questo aveva bisogno anche di un assistente.
“Colpevole” disse sorridendo.
“E tu sei?” mi chiese.
“Mi chiamo Sara” dissi, sapendo perfettamente che non poteva conoscere il mio nome.
“Piacere di conoscerti Sara” la seconda campanella suonò , era ora di tornare in classe.
“Ci vediamo “ disse correndo verso il fondo del corridoio.
“Ciao” gli urlai. Era stata una giornata decisamente strana. Avevo conosciuto più gente in quel giorno che in quasi cinque anni di liceo.
Le tre ore successive  proseguirono piuttosto rapidamente e alle quattro in punto eravamo fuori da quell’inferno grigio e decadente.
Attraversai l’enorme strada che mi separava dalla fermata del bus . Stranamente quel giorno non c’era un’anima viva alla fermata , e con mio grande sollievo mi potei mettere in santa pace ad ascoltare l’mp3 senza sentire tutti quei borbottii e quelle risatine insensate che tanto mi annoiavano.
 
“Ti avevo giudicata male” Alzai lo sguardo verso quella voce.
Per un momento la mia mascella si spalancò e credetti che lui riuscisse ad intravedere anche la bocca del mio stomaco, alla faccia della raffinatezza. Subito cercai di ricompormi e di sembrare il più intelligente possibile, cosa impossibile da parte mia.
“Scusa, cosa hai detto?” Credetti di aver mal interpretato  la sua frase.
“Prima, quando ti sei scusata cu quei ragazzi” Io ero seduta sulla mia cartella e le miei spalle appoggiavano alla bianca parete di plastica della fermata. Lui si accostò alla mia destra e anche lui poggiò le spalle alla parete.
“Pensavo che tu fossi la solita arrampicatrice sociale che suole portarsi in giro Niall” Giuro sul cielo, il sole , le stelle e tutte le galassie che sentivo a malapena le sue parole , tanto stava battendo forte il mio cure in quel momento, da quello che avevo intuito si stava congratulando con me.
“Veramente non conosco Niall da tanto , l’ho incontrato da appena” osservai l’orologio al mio polso “Quattro ore”. Lui sorride con quelle labbra bellissime e rosate.
“Oh, anche le altre non era tanto che lo conoscevano . Una volta mi ha presentato una che aveva conosciuto da venti minuti e con cui aveva già fatto l’amore “ Sorride  ed abbassandosi si mette a sedere accanto a me. Non avevo mai conosciuto un ragazzo che chiamasse il sesso fare l’amore, se per questo neanche una ragazza. Quella era un’espressione considerata da sfigati romantici, ma che a me piaceva tanto . Infatti il mio cuore accelerò al sentire quelle parole così eleganti.
“ E quanto è durata?” Chiesi puntando i miei occhi nei suoi e provando una forte sensazione di calore.
“Altri venti minuti” Il suo viso era più vicino al mio, quasi le nostre spalle si toccavano  e la mia temperatura corporea era andata a farsi benedire.
“Oh!” feci soltanto, abbassando il mio sguardo su i mie piedi.
Restammo in silenzio  per molto tempo, ma quella pace non mi disturbava, anzi mi rassicurava.
Il bus arrivò inopportuno , dopo alcuni minuti.
“Allora io vado” dissi alzandomi in piedi.
“Ok” fece lui. Ma prima che potessi mettere piede nel bus aggiunse.
“Sta attenta con Niall, ho paura che possa riuscire a corrompere anche te” Mi voltai verso di lui e con naturalezza dissi.
“E’ solo un ragazzo , non è il diavolo” lo salutai alzando una mano e salì sul pullman.
Oh, quanto mi sbagliavo.


Sette mesi dopo.

Osservai le miei scarpe sporche di sangue e con le lacrime agli occhi alzai lo sguardo. Nel buio vicolo , posto dietro quel nightclub , Niall stava massacrando di botte non so quale tizio , solo per avermi osservata troppo a lungo. Io e Niall in questi mesi non abbiamo mai avuto un vero rapporto , ma lui aveva sviluppato una specie di ossessione compulsiva nei miei confronti  ed io non riuscivo a liberarmene . Avevo conosciuto sua madre, che era stata ricoverata in clinica per problemi di alcoolismo , mentre del padre non si avevano più notizie da quando il ragazzo compì 11 anni. Una famiglia distrutta, un fratello maggiore in galera e tante piccole e grandi ossessioni si accatastavano nella vita e nella mente del biondino che quel giorno in classe mi aveva fatto ridere con le sue imitazioni dei professori.  Provocare violenza è sbagliato, ma altrettanto lo è ignorare quello che ti accade intorno. Non volevo più piangere, non mi volevo più disperare , non volevo più soffrire . Quel giorno alla fermata dell’autobus avrei dovuto ascoltare Louis , invece di ignorare i suoi consigli del tutto. In questi mesi non avevo fatto altro che comportarmi come un angelo custode per il biondo e Liam, con il quale avevo  sviluppato una sorta di amicizia segreta , mi aveva consigliato molte vie di uscita, ma nessuna mi pare giusta o appropriata. Una volta avevo provato ad andare da uno psicologo, anzi psicologa , la ragazza di Liam, che mi aveva consigliato di tagliare tutti i ponti con Niall e di indirizzarlo verso una sorta di alcolisti anonimi per psicopatici. Non volevo che il ragazzo si sentisse un malato di mente , ormai mi ero affezionata a lui e non volevo gli accadesse qualcosa di male.
“Andiamo tesoro , qui ho finito” Niall era pieno di sangue , ma un sorriso smagliante compariva sul suo volto.
“Niall, io , io..” non sapevo cosa dire , anzi non volevo dire cosa sarebbe stato giusto affermare.
“Oh, scusami amore, non mi sono accorto che mi sono sporcato , scusa” la sua risata cristallina , da ragazzo spensierato riempie il vicolo e quell’immagine è così controversa che quasi la mia psiche crolla in quel momento.
Mi prende sottobraccio ed insieme usciamo , ma macchina è alla bocca della stretta via.
“Aspetta, mi sono dimenticata la borsa” dissi con il sorriso più caloroso e rassicurante che riuscissi a fare in quel momento.
“Ok, amore. Metto in moto l’auto” Rientro nel vicolo e arrivo in fondo alla via, per controllare che il ragazzo pestato stesse bene. Non c’era più nessuno, probabilmente ce l’aveva fatta ad alzarsi in piedi ed era fuggito. Mi accasciai contro la parete ed estrassi il telefono dalla tasca dei jeans. Composi quel numero, che conoscevo per caso e con l’ansia nel cuore aspettai che la sua voce mi rispondesse .
“Pronto?”
 “E’ il momento di affrontare la situazione” dissi, senza aggiungere altro. La voce ebbe un attimo di esitazione , ma fu calda , quando mi risponde.
“Va bene , era ora che tu prendessi questa decisione”sospiro pesantemente.
“Avrei dovuto ascoltarti sette mesi fa” dissi.
“Ma non l’hai fatto” la sua voce era rassegnata.
“No, non l’ho fatto, ma ti sono grata per essere come me, adesso”
“Sempre” disse
“Ti amo” aggiunse , con quel suo tono candido e rassicurante.
“Ti amo anche io Louis”. Battei il capo contro la parete alle mie spalle. Era tutta mia la colpa di quel casino , avrei dovuto subito tagliare i rapporti con Niall.
“Hai trovato la borsa tesoro?” Sentì rimbombare la voce di Niall nel vicolo
“Sì!” urlai di rimando, poi in un tono più basso bisbigliai al telefono.
“Devo andare”
“Sta attenta “
“Come sempre” Chiusi la chiamata e mi avviai verso il fondo del vicolo , verso Niall , che mi stava aspettando con un sorriso divino, seduto in macchina.
“Allora? Hai trovato la borsa?” mi chiede con un sorriso smagliante
“Oh, sì mi era caduta” dissi con nonchalance .
“Oh, che strano , credevo che tu l’avessi lasciata in macchina” si sporge verso i sedili posteriori e tira fuori quella stupida della mia pochette rosa.
Abbassai la testa e chiusi gli occhi.
“Allora non hai niente da dire?” disse con una voce morbida.
Le lacrime cominciarono a scendermi dagli occhi.
“Niall, io..”
“Tu cosa?” Mi urlò contro, dritto contro il mio orecchio.
“Io voglio solo aiutarti , tu..tu hai un problema” dico osservandolo negli occhi.
“No, tu adesso hai un problema” Non ebbi il tempo di fare altro che nelle miei orecchie rimbombò un colpo sordo e acuto. Abbassai gli occhi sul mio ventre e vidi una pistola nella mano sinistra di Niall ed un’enorme macchia di sangue imbrattare la mia maglietta gialla.
 

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Eccoci qua, spero vi sia piaciuta questa os . Il finale ovviamente è insoluto. Lascio a voi e alla vostra fantasia immaginarvi il continuo. Ho scritto questo breve racconto di getto e spero di non aver commesso troppi errori gramaticali o di battitura ;) Come ho già detto il finale è insoluto e mancano anche sette mesi nel mezzo della vicenda , quindi emozioni , sentimenti e avvenimenti non sono trattati molto approfonditamente, ma d'altronde è quello che volevo ;) Spero vi piacia il modo in cui scrivo e se vi interesso ho scritto anche un'altra os che si trova sul mio profilo : La forza è reagire. Detto questo, grazie di aver letto e spero vi sia piaciuta. Ora la smetto di rompere , ciao a tutte/i . Baci <3
ps LASCIATE UNA RECENSIONE PLEASE !!!!!! <3<3<3<3




 
  
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