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Autore: alicew in wonderland    16/05/2014    5 recensioni
Dopo la cancellazione della serie ho deciso di scrivere quello che secondo me poteva essere il vero finale della storia: ovvero una serie intera!
Pubblicherò ogni episodio di venerdì, esattamente come se la serie tv fosse in onda in America rispettando anche le festività (Ringraziamento, Natale, Pasqua...).
La storia comincia esattamente oggi, 27 Settembre 2013, Mac e squadra sono al lavoro come sempre e un po' di cose sono cambiate: Mac è sposato con Christine e Danny e Lindsay hanno avuto il loro secondo figlio...
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Trama episodio XXVII: Mac è ferito e cerca di salvare Christine da un arresto cardiaco. Intanto, Christine è in un limbo dove incontra sua madre e quella di Mac, dalle quali apprende avvenimenti futuri, e, al risveglio, si accorge con Mac che l’incubo è solo all’inizio.
Il disastro aereo di Danny e Sheldon è più grave del previsto e Lindsay ha delle complicazioni e deve essere operata d’urgenza.
Anche Mac finisce in un limbo in cui fa degli incontri importanti e ha delle visioni del futuro.
Flack e Jamie vanno a catturare il terrorista islamico, ma le cose non vanno come programmato.
Il team CSI cambia per sempre…
Genere: Mistero, Science-fiction, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Venerdì 16 Maggio 2014

EPISODIO XXVII: OF HIDEOUS CREATURES AND VALIANT MEN

  
Nel precedente episodio di CSI: NY
 
«Chi si rivede! Detective Messer! Credevo non sarebbe venuto!»
Danny non rispose e si sedette con Sheldon in attesa che il processo cominciasse.
Il cancelliere avanzò «Tutti in piedi! Entra la corte! Il Giudice Vander presiede l’udienza!» annunciò.
Il Giudice Vander si sedette al suo posto
«Comodi!» la sala si sedette «L’accusato Ben Maxwell è qui per essere giudicato per i delitti commessi e per la possibile cospirazione contro gli Stai Uniti d’America!»…
 
Taking over this town, they should worry,
But these problems aside I think I taught you well.
 
«Guarda il computer e tieni il cellulare a portata di mano!» gli disse camminando nel corridoio «Quando torno ti devo dire una cosa!»
«Non puoi dirmela ora?» sorrise Mac accompagnandola
«No! Posso solo dirti che è una cosa bella! Almeno, credo che possa farti piacere e renderci felici!» sorrise Christine…
 
That we won't run, and we won't run, and we won't run.
That we won't run, and we won't run, and we won't run.
 
And in the winter night sky ships are sailing,
Looking down on these bright blue city lights.
 
 
«La lettera si sta rivelando interessante! Sto seguendo la tua teoria dei nomi e nell’ultima riga c’è il tuo!»
«Come finisce la lettera?»
«Per tagliare corto, hai perso il figlio dell’uomo bello che non è più forte come un leone!»
Mac ci pensò su «Sarebbe la prima volta che una lettera non è indirizzata a me!»
«Già, ma chi è il destinatario?» chiese Angela
«Scoprilo mentre sono via!»…
 
And they won't wait, and they won't wait, and they won't wait.
We're here to stay, we're here to stay, we're here to stay.
 
«Hai scoperto qualcosa?»
«Sì! È un messaggio chiaro su dove si trova il corpo e forse è stato lo stesso assassino a lasciarcelo! Sto analizzando la traccia di DNA trovata sotto una delle lettere attaccate al foglio!» un rumore richiamo la loro attenzione
«Siamo fortunati! Il CODIS aveva anche questa traccia!» esultò Jo…
 
Howling ghosts they reappear
In mountains that are stacked with fear
But you're a king and I'm a lionheart.
A lionheart.
 
«Mi chiedevo quando avrebbe cominciato a farti effetto l’idrato di cloralio! È da quando siamo qui che sei sopra quel tombino! Non è stato facile renderlo inodore!»
Mac sbatteva sempre più energicamente gli occhi «Non ti permetterò di attuare il tuo piano!» cadde supino lasciano la presa sulla pistola
«È già cominciato!» disse J.J. avvicinandosi a lui…
 
«Dov’è Lidsay? Perché Flack mi ha detto al telefono di non muovermi?» chiese Jo vedendo ritornare Jamie da sola
«È successa una cosa!» esclamò Jamie mentre la via si riempiva dei rumori delle autoambulanze e delle macchine della polizia
«Cosa?»
«Lindsay è rimasta ferita! La killer era là dentro! Flack ha sparato, ma il mannarino ha colpito Lindsay in pieno petto! Flack è con lei adesso!»…
 
His crown lid up the way as we moved slowly
Pass the wondering eyes of the ones that were left behind.
Though far away, though far away, though far away
We're still the same, we're still the same, we're still the same.
 
«Sheldon, torneremo a New York! Tu vedrai nascere tua figlia e io vedrò i miei figli crescere! Arriveremo ad ottant’anni a camminare nel parco lamentandoci delle nostre mogli e di quanto la gioventù sia immatura e senza valori!»…
 
«Il messaggio che J.J. aveva fatto scrivere a Christine era per lei e non per Mac!» spiegò Angela «Il messaggio dice che Christine morirà, che Danny e Sheldon moriranno e che lei ha perso Mac!»…
 
«La pagherai!» disse Mac sputando sangue «Non dirgli niente Christine!»
«Nove!»
Mac venne colpito in mezzo in mezzo alle gambe e il suo grido lacerante riempì lo spazio circostante
«No Mac!» urlò Christine.
 J.J. prese la pistola e la puntò alla tempia di Mac raddrizzandogli la testa perché i suoi occhi lucidi incrociassero quelli di Christine
«Siamo arrivati a dieci Chris!» disse abbassando il cane «Vuoi veramente che lo faccia?»
«Fermo!» urlò Christine «Ti dirò tutto! Te lo prometto!»…
 
Howling ghost they reappear
In mountains that are stacked with fear
But you're a king and I'm a lionheart.
 
«Ti ha sparato la bomba che hai costruito nel cervello!»  disse Mac cercando di calmarsi «È vero che sei incinta?»
«Sì! Chi te lo ha detto?»
«Indovina!» disse Mac sentendo il sangue colargli dal naso «Era ciò che avresti voluto dirmi questa sera a casa?»…
 
And in the sea that's painted black,
Creatures lurk below the deck
But you're the king and I'm a lionheart.
 
«Il Detective Messer è critico e le prossime ore sono decisive! Mentre il Dr. Sheldon Hawkes è ancora in sala operatoria!»
Jo prese un respiro profondo «Mi dica la verità sul Dr. Hawkes!»
«Non posso davvero dirle altro!»
«Sono sua moglie!»…
 
And as the world comes to an end
I'll be here to hold your hand
Cause you're my king and I'm your lionheart.
A lionheart.
 
Mac si lanciò su J.J. e riuscì a disarmarlo «Come ti ho detto, è finita!»
«Per te è finita!» sorrise J.J. mostrando l’anello di una granata.
Mac guardò con orrore l’oggetto prima di alzarsi in piedi e venire scaraventato a terra dall’esplosione che fece cadere uno dei muri.
Poco dopo, Mac tossì cercando di capire dove fosse il suo rivale, d’istinto allungò la mano per prendere la pistola accanto a lui e la puntò contro J.J. che era rimasto schiacciato dal muro…
 
A lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
 
In quel momento il telefono suonò
«Detective Hawkes!» rispose Jo. Si portò una mano sulla bocca e cominciò a piangere «Dimmi che non è vero, Flack!»
«Purtroppo sì! Mac è con lei adesso! Non vuole lasciarla! Temo che se presto non arriverà l’ambulanza anche lui…»
«Quanto sangue ha perso Mac?» chiese Jo
«Troppo!» rispose Flack con tristezza «J.J. è riuscito nel suo intento: ci ha distrutti ed è scappato! Ti richiamo più tardi quando saremo in ospedale, devo aiutare Mac!»…
 
Howling ghost they reappear
In mountains that are stacked with fear
But you're a king and I'm a lionheart.
And in the sea that's painted black,
Creatures lurk below the deck
But you're the king and I'm a lionheart.
A lionheart. [x8]
 
 
Mac con gli occhi pieni di lacrime, guardò ancora il volto di Christine
«Non lasciarmi! Svegliati! Ti supplico, Christine!»  si alzò a fatica in ginocchio. 
Il poliziotto che lo stava sostituendo si spostò, stanco
«Devi vivere! Abbiamo due figli che ci aspettano!» Mac cominciò a comprimere nuovamente sul torace di lei con quanta forza avesse «Se non per me, fallo per loro! Respira!» 
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Christine aprì gli occhi e si ritrovò in piedi nella camera che le era stata assegnata da quando lavorava all’FBI.
Si guardò intorno e vide che il letto era perfettamente in ordine
«Christine!» la chiamò una voce dietro di lei
«Cosa fai qui in camera? Dovresti essere pronta per scendere ormai!» aggiunse una seconda voce.
Christine si voltò «Mamma? Millie? Cosa ci fate qui?»
«Non ti ricordi niente?» le chiese Millie
«Cosa dovrei ricordare?»
Sua madre le si avvicinò «Non ti agitare, ma stai morendo!»
«No! Non è possibile! Mac mi sta… lui…»
Millie le si avvicinò «Mac ce la sta mettendo tutta! Sia lui che il Detective Flack ci stanno provando! Tra poco Mac esaurirà le forze e sarà in pericolo di vita!» le prese una mano
«Dove stiamo andando?» chiese Christine
«Devi seguirci! Vogliamo che tu torni da Mac!» le spiegò sua madre.
Il terzetto scese per le scale e si mise ad osservare il salone, nel quale Mac e Christine avevano danzato, vuoto e inondato da una luce che ricordava l’alba
«Dove sono tutte le persone?» chiese Christine
«Qui ci siamo solo noi!» esclamò Millie «Andiamo in giardino!»
Le tre ripresero a camminare e Christine fu abbagliata dalla luce intensa del sole sul viso appena la porta si aprì
«Anche qui è Maggio?»
«Piccola mia, qui il tempo non esiste!» le disse sua madre
«Non c’è mai stata una fontana qui!» esclamò Christine
«Perché non ci guardi dentro?» le propose Millie «Potresti scoprire qualcosa che non sai!»
Chrisrine si sedette al bordo della vasca e ci guardò dentro
«Chi sono quei bambini? Di chi sono le voci che sento?»
«Tranquilla Christine!» la rassicurò sua madre «Va tutto bene! Continua a guardare!»
Christine fissò l’acqua.
Due bambini ridevano lanciandosi fogli appallottolati in una cameretta con un letto a castello in un angolo
«Trinity adesso ti faccio vedere io!» urlò il maschio con gli occhi azzurri salendo sul tavolo e appallottolando un altro foglio «Bomba in arrivo!»
«Vincerò io la guerra Kenny!» urlò la bambina dagli enormi occhi blu.
La porta si spalancò senza preavviso
«Cosa state combinando qui dentro?» tuonò Mac
«Oh-oh!» disse la bambina mordendosi il labbro «Sei già a casa papà?»
«Spero per voi che abbiate finito i compiti!»
«Li abbiamo fatti!» rispose il bambino
«Tutto questo disastro in camera che cos’è?» domandò Mac in tono severo
«Giocavamo!» rispose la bambina «Io e Kenny siamo in guerra! Sto vincendo io!»
«Bugiarda! Stavi battendo in ritirata!»
Mac sorrise «Serve davvero che qualcuno vi parli di strategie militari! Questo posto è un inferno! Non un campo di battaglia!»
I due bambini lo guardarono sorpresi «Non sei arrabbiato?!»
«Perché dovrei?» rispose Mac prendendo una palla di carta e lanciandola contro la bambina «Io ho colpito Faith!» rise.
Il bambino raccolse una palla di carta «Non posso perdonarti per aver colpito la mia sorellina! Prendi questo!»
«Due contro uno non è leale!» ribatté Mac lanciando palle di carta contro i bambini «Ora vi faccio vedere come combatte un Marine!»
La porta si aprì e Christine entrò incrociando le braccia
«Bene, bene, bene! Chi è l’artefice di questo disordine, mio caro ex-Marine?»
Mac rise «Sei già a casa?»
«Potrei farti la stessa domanda!» disse Christine entrando «Voi due avete finito con i compiti?»
«Sì mamma!» risposero in coro
«Posso giocare anche io?» domandò dolcemente Christine
«Con me mamma!» esultò il bambino
«No con me!» ribatté la bambina.
Christine distolse gli occhi dalla fontana «Quelli sono davvero Faith e McKenna? Mac è ancora insieme a noi?»
La madre di Christine le si avvicinò «Continua a guardare, non distogliere lo sguardo!»
Christine si chinò in avanti.
Mac era chinato accanto a Faith nel letto di sotto, mentre Christine sistemava le coperte a McKenna nel letto di sopra
«Papà! Ci racconti di quando eri Marine?» chiese Faith
«Vi ho già raccontato tutto!» sorrise Mac
«Bugiardo! Quando ti abbiamo chiesto della cicatrice sul petto oggi al mare non ci hai voluto dire nulla!»
«Kenny!» lo riprese Christine «Non parlare così a tuo padre!»
«Un giorno vi racconterò! Adesso siete troppo piccoli!» spiegò Mac
«Come ti sei fatto male alla gamba?» chiese Faith
«Non è accaduto mentre ero nei Marines! È una storia che un giorno è bene per voi sappiate, ma…»
«Non oggi!» sbuffò McKenna «C’è qualcosa che ci puoi raccontare? Chi è il Danny di cui parlavi ieri con la mamma?»
«È il papà di Sid e Lucy!» spiegò Mac
«Sid non parla mai di suo papa!» disse McKenna «Nemmeno Lucy lo fa! Non dicono nulla anche della mamma!»
«Ora che vi abbiamo detto chi è Danny, volete dormire?» chiese Christine «Domani vengono Jo e Charlot a farci visita!»
«Va bene!» sorrise McKenna «Buonanotte!»
«Buonanotte!» fece eco Faith
«Dormite bene!» disse Mac baciando sulla fronte entrambi.
Christine si fermò davanti alla finestra del salotto e Mac la abbracciò
«Grazie per avermi aiutato a curarmi!» le sussurrò Mac «Poterli crescere insieme a te è stato il più grande regalo che potessi ricevere!»
«Nella buona e nella cattiva sorte!» sussurrò Christine «Tu pensavi sarebbe finita come con tuo padre?»
Mac la baciò «Sembri stanca!»
«Pensa che oggi poteva esserci anche un altro terremoto in casa!»
«Ce l’avremmo fatta! Insieme siamo stati capaci di fare tante cose!»
Christine distolse lo sguardo dalla fontana
«Accadrà sul serio?»
«Solo se lo vorrai!» le disse sua madre
«Se ti sveglierai!» le disse Millie. 
Christine si posò una mano sul petto e sgranò gli occhi «Che bisogno c’è di picchiare così forte?!»
«Mac, con l’aiuto del Detective Flack, sta tentando di far battere il tuo cuore e farti respirare da sola! Stanno cercando in tutti i modi di allontanare Mac da te! Si sta accanendo! Flack gli ha immobilizzato la caviglia ma non può fare nulla per il sangue che ha perso!» Millie guardò Christine cadere a terra
«Ti stai per svegliare! Vai da lui! Sii felice!» la salutò sua madre.
 
Christine scattò seduta tossendo.
Mac la guardò per un attimo incredulo «Christine?»
«Mio Dio! Christine riesci a sentire la mia voce?» domandò Flack
«Cosa è successo?» chiese Christine con un filo di voce «Di chi è questo sangue?»
Mac era pallido e piangeva «Sei viva!» esclamò aiutandola a sdraiarsi «Per un secondo ho temuto che…»
«Non è successo, Mac!» gli sorrise lei.
«Vado a vedere se ci sono i paramedici e a dare istruzioni per raggiungervi qui!» disse Flack «Tra poco sarà tutto finito!» disse andandosene seguito dagli agenti.
Christine guardò il volto coperto di sangue di Mac, sdraiato accanto a lei, e contrasse il volto in un’espressione di dolore
«Cos’hai Christine?»
«Una fitta tremenda!» si voltò verso di lui piangendo «Abbiamo perso il bambino mentre ricevevo la scossa, Mac!»
Prima che Mac potesse dire qualcosa, un sogghigno si intromise e sia Mac che Christine rabbrividirono
«J.J.!» esclamò Mac sentendo la canna di una pistola contro le tempia
«Non sono fuggito dopo l’esplosione. Non ti avevo spiegato completamente come avevo fatto a dividerti dalla tua squadra, mi sembrava giusto dirtelo prima di spararti! Avevo commissionato una serial killer nana di uccidere un povero innocente!» rise e armò la pistola «Dopo è il tuo turno Chris!»
Mac notò che Christine aveva qualcosa nella mano sinistra appoggiata contro il suo braccio e gli stava riferendo con lo sguardo un chiaro messaggio
«Non credo che tu sia messo bene J.J.: sei ferito!» esclamò Mac dando una gomitata nello stinco di J.J. che rovinò addosso a loro.
Christine guardò negli occhi J.J. con disprezzo «Questo era per mio figlio!» estrasse la lama del coltello dal suo addome e gliela mostrò intrisa di sangue prima di affondargliela nella spalla «Questo era per la mia famiglia e i miei amici!» e dopo aver estratto il coltello dalla spalla glielo piantò in mezzo al petto «Ci vediamo all’inferno J.J.!»
J.J. si lasciò andare e Mac aiutò Christine a levarselo di dosso. Entrambi rimasero immobili a guardarlo, mentre esalava l’ultimo respiro.
Mac vide arrivare i paramedici e Flack, sospirò, grato che tutto fosse finito.
Flack era sorpreso al vedere J.J. a terra e si avvicinò per verificare se fosse vivo
«Non dovete spiegarmi nulla ora!» disse posando l’indice e il medio della mano destra sulla giugulare di J.J. «Siete salvi ancora una volta!»
«Cosa mi dici di Sheldon e Danny?» domandò Mac mentre i paramedici abbassavano la barella
«Jamie ha detto che Danny è grave e Sheldon non ho idea di come stia!» Flack divenne cupo.
Christine sbatté la palpebre per un attimo e sospirò, Mac la guardò e chiuse gli occhi
«Mac?» lo chiamò Flack.
I paramedici lo caricarono sulla barella
«Bisogna portarlo immediatamente in ospedale!» disse il primo
«Serve una trasfusione!» precisò il secondo «Credo che sia svenuto perché l’adrenalina ha finito di fargli effetto! La gamba è in pessime condizioni!»
Christine guardò il volto cereo di Mac mentre veniva assicurata alla barella
«Stai tranquilla Christine! Mac è un osso duro! Lo hai visto in condizioni peggiori! Se la caverà!» le disse Flack «Su quello che è successo mentre nessuno di noi c’era devo sapere una cosa: chi ha ucciso J.J.?»
Christine lo guardò negli occhi «Entrambi, anche se l’ho accoltellato io!»
Le ambulanze si misero a correre veloci, nel cuore della notte, verso ospedale.
 
Adam era con Peyton, Isabella e Angela nel corridoio dell’ingresso del pronto soccorso
«Non credo sia una buona idea Peyton!» insistette Angela
«I migliori chirurghi sono impegnati con Lindsay!» disse infilandosi un camice «Aubrey non ce la farà da sola!»
«Ma non sei più un chirurgo dell’ospedale!» le ricordò Adam
«Voglio essere utile!» ribatté lei «Ho le capacità per esserlo!»
«Significa che dovrai salvare le vite di Mac e Christine!» disse Isabella «Voglio poterti aiutare anche io!»
«Va bene!» sorrise Peyton «Preparati Isabella!»
Adam vide la porta del pronto soccorso spalancarsi «Mio Dio!» esclamò impallidendo.
Angela vide Christine con un volto stravolto e Mac subito dietro di lei. Vedendoli in quelle condizioni sibilò ribollendo di rabbia «Cosa gli ha fatto quel bastardo?!»
Mac si guardò intorno come poté e scorse i visi di Aubrey e di Peyton
«Come sono i valori?» chiese Aubrey ai paramedici
«La pressione sta tornando nella norma! Abbiamo cominciato a dargli 550 millilitri di sangue!»
«Perfetto! In radiologia per le lastre alla gamba e poi di corsa in sala operatoria!» sentenziò Peyton
«Non c’è tempo da perdere!» gridò Aubrey toccando lievemente la gamba di Mac
«Ahia!» gridò Mac riempiendo con la sua voce il corridoio
«Non pensavo ti facesse così male!» esclamò Peyton «Credo che la tibia si sia fratturata e i tendini si siano lacerati!»
«La radiografia ci dirà quali ossa sono coinvolte!» disse Aubrey entrando in radiologia.
 
Jo riagganciò il telefono e cominciò a piangere
«Mamma! Cosa succede?» disse Ellie avvicinandosi
«Danny non… Danny non ce l’ha fatta!»
Tyler sentì la madre piangere ed uscì dalla camera da letto «Cosa è successo?»
«Danny!» sussurrò Ellie «Ti ricordi che mi sei venuto a prendere a casa sua due settimane fa?»
«Oh no! Sua moglie non è ricoverata al Trinity General?»
Qualcuno bussò alla porta dell’appartamento.
Ellie si staccò dalla madre ed andò ad aprire «Adam!»
«Ciao Ellie! Porto notizie dall’ospedale!»
«Entra e siediti!» poi a bassa voce aggiunse «Dimmi che hai solo buone notizie!»
«Vorrei!» sospirò Adam sedendosi accanto a Jo «Ma cosa è successo? Sembra che sia morto  qualcuno!»
«Adam…»  disse Jo alzando lo sguardo «Danny è morto!»
Adam rabbrividì «Da-Danny? Danny! Danny è morto?!» si prese la testa fra le mani «No amico mio! Chi crescerà Lucy e Sid?!»
Ellie rabbrividì «È successo qualcosa a Lindsay?»
Adam annuì «È nuovamente in sala operatoria! Mentre Christine è in una stanza adesso e Mac è in sala operatoria per la gamba! Ha dei tendini lacerati e qualche osso fratturato! Peyton ha detto che è un miracolo se non devono amputare da metà tibia in giù!»
«Almeno lui è salvo!» disse Jo «Spero che anche Sheldon se la cavi!»
«Hanno disposto l’autopsia per Danny?» chiese Adam con un filo di voce
«Sì! La faranno qui a New York!» Jo non riusciva a smettere di piangere
«Non credo Peyton ne sarà felice e nemmeno Isabella!» commentò Adam «Dio, Danny! Perché?»
 
Mac camminò nella sua vecchia casa di Chicago e poté sentire degli schiamazzi provenire dalla strada
«Papà?» chiese guardando fuori
«Però Mac! Sei davvero cambiato!» gli disse l’uomo avvicinandosi al portico dell’ingresso «Sei più vecchio di quando me ne sono andato! Mi dispiace per tutto quello che ti è successo in questi anni!» gli sorrise osservandolo e aggiunse «Ho incontrato Claire, mi ha raccontato dell’11 settembre! Adesso è andata a cercare i suoi genitori!»
«La mamma non l’hai vista?»
«Tua madre se ne è andata?» domandò sorpreso «Non sono venuto a saperlo!»
Mac sospirò «Mi ha raccontato, in punto di morte, di mio fratello!»
McKenna Boyd Taylor indicò un bambino che tornava con un pallone da football e Sid «Lui è tuo fratello! Il tuo amico e patologo Sid l’ho incontrato poco dopo che se ne è andato! Da allora l’ho invitato a restare con noi finché non avremmo trovato qualche suo parente! Parlando di parenti, credo che tu debba aggiornarmi sul mio nipotino! Sid mi ha detto che Christine era al settimo mese!»
«In realtà sono due gemelli: McKenna Stanton e Faith Trinity!»
«So tante cose sulla tua nuova moglie grazie a Sid! Da questa parte puoi documentarti sul passato di chi è ancora in vita da chi arriva e poi osservare le persone di cui ti hanno parlato nel mondo dei vivi, ora riesco a vedere anche i tuoi figli: Faith ti assomiglia più di McKenna!» McKenna Boyd Taylor guardò Mac arrossire «Con te Christine è sempre stata sincera! Si è sempre mostrata per quella che è in realtà! Dille che può anche abbandonare la maschera di agente coraggioso e impavido che si è costruita in questi anni! Con la morte di Jonathan Jason Harris è ufficialmente fuori da ogni impiccio!»
«Era per via di J.J. se lei non poteva lasciare l’FBI?» chiese Mac notando Sid e il bambino che portava sulle spalle raggiungere i gradini dell’ingresso
«Mac! Che bello rivederti dopo tanto tempo! Ho conosciuto tuo padre e tuo fratello!» disse facendo scendere a terra il bambino «So che sei qui solo in via provvisoria e per fortuna! Nel mondo dei vivi ne stanno succedendo di cose! Devo andare a prendere Danny e spero di non dover fermarmi anche per Lindsay!»
Mac rabbrividì mentre Boyd lo osservava
«Mac! Non ti ricordi niente di noi due?»
Mac guardò il bambino « Non mi ricordo nulla! Mi dispiace!» lo osservò «Sei identico a me quando avevo la tua età!»
«Qui non si può crescere fisicamente! Boyd fa gli stessi ragionamenti di un adulto e si esprime come tale, ma per via del corpo da bambino non può camminare veloce!» spiegò McKenna Boyd Taylor
«Ditemi di Danny!» esclamò Mac «È davvero morto?»
«Perché non gli parli direttamente tu!» disse Sid indicando Danny avanzare «Sembra che non dovrò andare a cercarlo…»
«Mac?! Sid?!» esclamò Danny «Dove sono?»
«Sei appena morto!» disse secco Sid
«Cosa?!» Danny era sconvolto «No! Non è vero! Vi prego ditemi che è uno scherzo! Sei morto anche tu, Mac?»
«No! Io sono in sala operatoria!»
«Voglio tornare indietro!» Danny si mise a piangere «Lindsay e i miei figli hanno bisogno di me!»
«Non si può Danny! Saremmo ritornati tutti!» esclamò Sid «Vogliamo far vedere a Mac ciò per cui è qui?»
McKenna Boyd Taylor guardò Mac «So che la stessa mia malattia rischia di ucciderti! Al momento non puoi ancora essere operato! Ti aspetta un periodo difficile!»
Boyd prese la mano di Mac «Da questa parte fratello!» disse tirandolo verso la strada e portandolo davanti a una strana aurora boreale
«Devi sapere che non è finita! La talpa dell’FBI sarà anche morta, ma il terrorista islamico troverà altri americani disposti a tradire il loro paese se non lo fermate!» spiegò McKenna Boyd Taylor al figlio
«Non è per questa ragione che però ora tu devi guardare là dentro! È la famiglia che hai costruito con Christine il vero motivo e il fatto che presto dovrai aiutare Lucy e il piccolo Sid!» spiegò Sid.
Mac si mise a guardare dentro i colori dell’aurora e delle sagome presero vita all’interno di essa, fino a diventare delle visioni ben distinte.
 
Angela era seduta accanto a Christine
«Come ti senti?»
«A pezzi! Come stanno Kenny e Faith?»
Angela le accarezzò una mano «Bene! Tuo padre dice che non danno alcun tipo di problema!»
«Mac?»
«È uscito dalla sala operatoria! Tra poco si sveglierà dall’anestesia!» si rabbuiò «Adam mi ha detto che Danny non ce l’ha fatta! Sheldon è uscito adesso dalla sala operatoria e non si sa se arriverà a domani!»
«Oh mio Dio!» sospirò Christine chiudendo gli occhi
«Ero legata a Danny e Sheldon è un amico fidato! Se anche lui dovesse…»
«Danny è morto e Sheldon… Non riesco a sopportare che tutte queste vite siano state spezzate a causa mia! Se solo avessi scoperto che J.J. era… A quest’ora nessuno si sarebbe fatto male e nessuno sarebbe morto! Io e Mac abbiamo perso nostro figlio e lui per poco non perdeva me! Sono io l’unica vera responsabile!»
«Non addossarti colpe non tue! Conoscevi J.J. meglio di chiunque, ma non la sua vera natura! Non mi sorprende che tu non ti sia accorta di nulla!»
 
Mac vide nell’aurora McKenna attorniato da alcuni bambini a scuola e Faith rannicchiata in un angolo del cortile
«Taylor ha voluto fare l’eroe!»
«Taylor ha voluto aiutare la sorellina!»
«Taylor adesso avrà una bella lezione!»
I bambini cominciarono ad afferrare McKenna da tutte le direzioni e lo fecero scivolare a terra. Uno di loro cominciò a prenderlo a calci e gli altri lo imitarono. Prima che uno dei maestri potesse arrivare i bambini presero McKenna e Faith di peso e li scaraventarono ai piedi della scala antincendio
«I gemelli hanno fatto un bel ruzzolone!» rise uno di quelli «È chiaro pidocchi?»
Un bambino corse verso i gemelli «Aiutatemi! Due miei amici si sono fatti male!» si chinò accanto a McKenna «Kenny! Sono Sid! Rispondi!»
«Sid…» rispose Faith con il fiato corto «Aiutaci!»
«Non preoccuparti Trinity! Tuo padre sistemerà ogni cosa!»
Sid sorrise a Faith e le prese la mano, lei strinse quella di Sid e rimasero in silenzio a guardarsi negli occhi.
La visione si annebbiò per qualche istante e lo scenario cambiò: Mac era in una camera di ospedale a guardare il figlio steso in un letto incosciente
«So bene che non sei caduto dalle scale sotto le quali ti hanno trovato! Tua sorella continua a dire che è così e anche tu quando ti sveglierai lo dirai! È inutile perché so qual è la verità e so anche i nomi di chi vi ha fatto questo!» gli diede un buffetto affettuoso su una guancia «Vi insegnerò come ci si difende, ma scordati di mettere le mani sulle armi orientali, specialmente sulla mia Katana!»
«Ho sempre preferito l’ Hamidashi che tieni sopra il mobile della nonna alla Katana!» bisbigliò McKenna aprendo gli occhi e allungando una mano verso suo padre.
Mac strinse delicatamente la mano del figlio «Sono contento che ti sei svegliato!»
Lo scenario cambiò di nuovo: Mac era nel corridoio di un ospedale che teneva per mano una ragazza di colore incinta.
«Allora, Charlot? Come stai?» chiese Mac
«Male! Dimmi che Ken sta arrivando!»
«È con Christine, Faith e tua madre!» la rassicurò Mac
«Faith è in licenza?» chiese Charlot fermandosi.
Mac si fermò con lei guardandola negli occhi «Ha detto che vedere nascere suo nipote è importante!»
«Pensare che volevo laurearmi in Biologia! Ho fatto giusto in tempo a finire gli esami!» sospirò Charlot
«Vedrai che riuscirai a fare anche quello! Hai una famiglia intera disposta ad aiutarti! Ancora niente?»
«No!» sospirò Charlot e sollevò lo sguardo «Finalmente sono arrivati!» esclamò vedendo arrivare Mckenna di corsa «Eri in Accademia vero?» gli chiese vedendolo in uniforme da cadetto
«Sì, ma ora sono qui!» rispose voltandosi verso il padre per  salutarlo «Detective Capo Taylor, grazie per aver aiutato Charlot!»
«Ciao papà!» salutò avanzando Faith «Prendere una licenza non è stato facile! Alcune volte invece basta usare il tuo nome! Sei ancora una figura rispettabile!» sorrise sistemandosi i capelli biondi e mossi.
Mac abbracciò la figlia «L’uniforme ti sta d’incanto!»
«Papà! Ci stanno guardando tutti!» disse Faith scherzando «Non farmi pentire di essere entrata nei Marines!»
Christine si accostò alla figlia e prese la mano di Charlot «Tua madre si è fermata dal medico! Come stai?»
«Male! Per fortuna c’era Mac in casa! Non so come avrei fatto altrimenti!» sorrise forzatamente la ragazza e prese un profondo respiro «Per quanto andrà avanti così?!»
Jo si avvicinò alla figlia prendendole la mano «Tesoro!»
«Mamma! Credevo ti fossi fermata a parlare con il medico!»
«Infatti! Ha detto che tra poco dovresti essere pronta!» si volse verso McKenna che si era sostituito a Mac al fianco di Charlot «Sai che adesso tu dovrai prenderti ufficialmente la responsabilità di tuo figlio?»
«Sì, Jo!» annuì McKenna
«Avete deciso come chiamare il bambino?» chiese Christine.
McKenna e Charlot si guardarono negli occhi, lei ansimava ma non smetteva di sorridere, ed insieme esclamarono «Sheldon Mac Taylor!»
La visione scomparve e Mac guardò chi lo aveva accompagnato lì con sorpresa
«Cosa significa tutto questo?»
«Sono le ombre del tuo futuro!» spiegò Boyd «E credo che ora tu debba andare!»
Danny si avvicinò a Mac e piangendo lo abbracciò «Ti voglio bene! Prenditi cura di Lucy e Sid!»
«Li tratterò come se fossero figli miei Danny!» lo strinse a sé piangendo «Ci rivedremo!»  
Sid strinse la mano di Mac «Grazie per mia figlia!»
«Te lo dovevo e poi è davvero una ragazza brillante! Non mi avevi detto che si era laureata con cinque anni di anticipo!»
Sid incrociò le braccia «Beh, lei non si è mai voluta vantare! Si considera una ragazza comune ed è meglio così!» gli posò una mano sulla spalla «Fai in maniera tale che il tuo figlioccio non la faccia soffrire!» lo ammonì.
McKenna Boyd Taylor abbracciò il figlio «Guarda a casa nostra! Ci sono un mucchio di cose tue e di Boyd! Devi recuperare i tuoi ricordi!»
Mac annuì «Lo farò! Appena andrò in pensione mi trasferirò lì!» guardò tutti un’ultima volta «Ci rivedremo?»
«Speriamo il più tardi possibile!» commentò Sid.
 
Quando Mac riaprì gli occhi vide Jo accanto al suo letto
«Jo!» la chiamò con un filo di voce
«Mac!» disse lei con le lacrime agli occhi «Come ti senti?»
«Intontito!» rispose «Cosa è successo mentre non ero cosciente?»
«Danny e Lindsay…» Jo si mise a piangere «Non ce l’hanno fatta!»
«Allora ho sul serio parlato con Danny!» sussurrò Mac senza farsi sentire.
Jo guardava il telefono «Voglio sapere come sta Sheldon! Perché non mi chiamano?!»
«Christine!» esclamò Mac vedendola entrare «Dovresti essere a riposare! Cosa fai in piedi?»
«Mac, sto bene!» lo rassicurò lei sedendosi accanto a lui «Sei tu adesso quello che sta peggio dei due!»
«Che giorno è?» chiese Mac
«È il 3 Maggio! Sono le 23.50! Flack oggi pomeriggio ha scoperto dove si rifugia il terrorista! Sta andando con Jamie a prenderlo!»
Mac si guardò la gamba «Voglio andare da Lindsay!»
«Con quella stecca non vai da nessuna parte!» disse la dottoressa Aubrey Hunter entrando «Vorrei sapere come pretendi alzarti! Hai quasi rischiato di perdere la gamba, Mac!»
«Voglio solo vedere Lindsay prima che le facciano l’autopsia!» protestò Mac «Ti prego!»
«Vado a chiamare Peyton!» Aubrey stava per uscire dalla stanza «Vuole seguirmi, signora Taylor? Le dovrei parlare…» 
 
Flack e Jamie scesero dall’auto e si guardarono attorno
«Bel posto dove venire a rifugiarsi! È abbandonato da anni!» disse lei
«Ancora non posso credere che chi ha programmato tutto questo era a quattro ore e mezza da New York!» disse Flack guardano i suoi uomini «Avete avvertito le autorità della città di Willard?»
«Sì e ci hanno mandato alcuni dei loro uomini!» rispose il poliziotto
«Entriamo!» annunciò Flack in tono sicuro.
Jamie e Flack entrarono da uno degli ingressi mentre altri poliziotti coprirono le altre entrate preparandosi a sparare.
«Guarda!» esclamò Jamie «È lui!»
Flack alzò lo sguardo verso le scale dove Jamie indicava
«Aspetta a intervenire!» sussurrò Flack «Se c’è una bomba pronta ad esplodere noi non lo sapremo mai!»
«Sta andando ai piani inferiori!»
«Da quella parte c’è l’obitorio!» spiegò Flack
«Tu come lo sai?»
«Da bambino ero ossessionato per questo posto!»
Jamie e Flack seguirono l’uomo e quando videro che aveva aperto un armadio per prendere un fucile M-17 gli puntarono contro le pistole
«Abdul al Scherif! Sei in arresto! Posa il fucile a terra!» urlò Flack
L’uomo sorrise beffardo «Sapevo che sareste arrivati! Ora cosa farete? Mi porterete a New York?»
«Sì! L’FBI e il governo degli Stati Uniti penseranno a te!» disse Flack avvicinandosi per ammanettarlo
«Detective Lovato-Flack! Abbiamo il soggetto! Partiamo per New York immediatamente!»
 
All around me are familiar faces
Worn out places, worn out faces
Bright and early for the daily races
Going nowhere, going nowhere
 
Mac era davanti a Lindsay seduto su una sedia a rotelle
«Mi dispiace tanto Lindsay! Non riesco ancora a spiegarmi come tutto questo sia possibile! Sei una delle colleghe più in gamba che io abbia mai avuto e un’amica insostituibile!» le lacrime gli correvano lungo le guance e le prese una mano «Ti prometto che avrò cura di Sid e Lucy, esattamente come mi ha chiesto Danny!»
 
Their tears are filling up their glasses
No expression, no expression
Hide my head I wanna drown my sorrow
No tomorrow, no tomorrow
 
«Mac…» lo chiamò Christine avvicinandosi «Devono portarla da Isabella…»
Mac strinse la presa sulla mano di Lindsay e sollevò lo sguardo verso Christine, anche lei piangeva.
Christine gli si avvicinò, si strinse a Mac chinandosi su di lui e singhiozzò «Non è giusto!»
Mac appoggiò la testa sulla spalla di Christine e lasciò la mano di Lindsay «No! Non lo è!» si voltò verso Christine e poi guardò Lindsay un’ultima volta «Ci manchi già!» disse coprendole il viso con il lenzuolo.
 
Mad world
Mad world
 
Flack fece salire Abdul al Scherif in auto e mise in moto
«Lo sai? Credevo che perquisendoti avremmo trovato esplosivi e bombe pronte ad esplodere! Mi sorprende che non sia così!»
«Anche a me è parso strano!» commentò Jamie accanto a lui mentre la macchina lasciava il Willard Asylum.
Abdul al Scherif rise appena la macchina entrò a tutta velocità sulla NY-96A N/North St «Potete anche dirvi addio!» sibilò da dietro il terrorista «Ho una bomba nello stomaco che non potevate trovare e tra pochi secondi esploderà!»
«Cosa?!» Flack cercò di rallentare «Esci subito Jamie!»
La macchina su cui si trovavano esplose e le fiamme si levarono alte nel cielo.
 
Jo era nella camera di Mac con gli occhi gonfi e il cellulare all’orecchio.
Mac, nel letto, aspettava impaziente che riagganciasse.
Jo non aveva ancora aperto bocca e ascoltava con le lacrime che le impedivano quasi di respirare
«La ringrazio per avermi informata!» singhiozzò e riagganciò. Volse lo sguardo verso Mac, lo vide preoccupato «La macchina di Flack e Jamie è esplosa appena entrata sulla NY-96A N/North St!» 
Mac rabbrividì «Dimmi che sono ancora vivi!»
Jo scosse la testa e Mac cominciò a piangere in silenzio.
 
Adam strinse Angela fuori dall’obitorio
«Perché sta succedendo tutto questo?»
Adam non rispose alla domanda di Angela e la strinse ancora di più.
Peyton comparve dal corridoio e si sedette accanto a loro «Abbiamo finito con Lindsay! Mi informeranno appena arriverà il corpo di Danny!»
Adam sospirò «Jo ci ha chiamati e ha detto che anche Flack e Jamie…»
Peyton guardò Adam, ma dall’espressione che aveva si capiva che non scherzava
«Come è successo?»
«La macchina su cui viaggiavano è esplosa!»
Isabella uscì dall’edificio della Scientifica e si diresse verso la stazione dei taxi
«Isabella!» la fermò una voce che conosceva bene
«Reed!»
Il ragazzo la abbracciò «Sono tornato a casa da poco e appena ho potuto ti ho chiamata, ma non rispondevi! Mi hanno detto in redazione che Mac è in ospedale, non hanno voluto dirmi altro!»
«Mentre tu eri a Londra, sono successe tante cose! Sto andando in ospedale dagli altri prima dell’arrivo del corpo di Danny!»
«Danny Messer?» chiese sorpreso Reed
«Sono successe delle cose terribili!» disse Isabella singhiozzando tra le braccia di Reed
«Ho la macchina posteggiata qui dietro! Andiamo in ospedale insieme!»
 
Venerdì 16 Maggio, New York, ore 8.50
«Mac sei pronto?» chiese Christine appoggiandosi allo stipite della porta della camera da letto e vedendolo seduto sul letto chino in avanti entrò «Mac…» lo chiamò con dolcezza avanzando e inginocchiandosi davanti a lui «Dobbiamo andare lo sai!»
«Ancora non ci credo!» disse con lo sguardo perso nel vuoto «Ho passato tanti anni in quel laboratorio! La forza che mi spingeva a risolvere i casi non era solo il mio senso di integrità e giustizia, era la mia squadra!»
Christine gli prese le mani «Ti ricordi l’estate scorsa quando siamo andati al lago tutti insieme che siamo dovuti ritornare nel pomeriggio perché avevano assegnato un caso a te e Danny?»
«Sì!» annuì Mac
«Ricorda quel momento oggi! Perché è quello che ti darà la forza di pronunciare il discorso!»
Christine prese con la mano destra le stampelle di Mac dal muro e lo fissò negli occhi
«Sono pronto!» rispose lui accarezzandole una guancia per asciugarle una lacrima «Non piangere! Non è stata colpa tua!»
«Potevo fare in modo che la metà di quello che è accaduto non succedesse! Sono stata un’idiota!»
Mac posò le stampelle sul letto e la abbracciò «Non sei un’idiota! Sei la persona che mi sta dando la forza di affrontare tutto questo!»  
 
No one knows what it's like
To be the bad man
To be the sad man
Behind blue eyes
 
Jo abbracciò Mac mentre si avvicinava con le stampelle
«Grazie per aver deciso di tenere tu il discorso, io non ce la faccio sul serio!»
Mac guardò il resto delle persone intorno a lui nel prato: Christine era con suo padre in prima fila e avevano tra le braccia i gemelli. Due posti vuoti dopo c’erano  Adam, la piccola Cristina, Angela e Isabella, seduti accanto a loro il padre di Lindsay che stringeva la mano di Lucy mentre Sid era in braccio alla madre di Danny. C’erano anche Samantha Flack con sua nonna e i fratelli di Jamie, appena arrivati, si sedettero accanto a loro.
Le lacrime erano abbondanti e nessuno poteva arrestarle.
Jo guardò le cinque bare sul prato, ognuna avvolta in una bandiera americana, e accarezzò quella più vicina con affetto
«Mi manca Mac!»
Mac si lasciò abbracciare e chiuse gli occhi, dando libero sfogo silenzioso alle lacrime.
Era impossibile contenersi e restare semplicemente seri, perfino Sinclair, qualche fila più indietro, piangeva. 
 
No one knows what it's like
To be hated
To be fated
To telling only lies
 
Mac arrivò a sedersi accanto a Christine e si sforzò di sorridere a Lucy, che lo guardava con i suoi occhi lucidi, e le strinse una mano per darle coraggio, pur avendo un volto abbattuto quanto il suo.
Jo si sedette, in piedi dietro di lei c’erano Tyler ed Ellie, entrambi scossi e provati.
Il prete cominciò a celebrare il rito funebre, a tutti quelle parole parvero mute. Nessuno riuscì a restare concentrato sul volto del prete, le bare davanti a loro erano una calamita forte.
Era impossibile per Jo staccare gli occhi, specialmente da una. Lucy era stata tenuta ferma dal nonno, aveva provato più volte a raggiungere le bare dei genitori. Christine teneva tra le braccia McKenna che guardava la scena in silenzio mentre il padre di lei teneva Faith, più incuriosita del fratello.
 
But my dreams
They aren't as empty
As my conscience seems to be
 
I have hours, only lonely
My love is vengeance
That's never free
 
Il prete pronunciò una frase «Ora lascerò che voi rendiate omaggio ai defunti!»
Mac prese un respiro e si alzò in piedi, si portò al centro dello spazio verde, a fatica con le stampelle, per un po’ rimase a fissare in silenzio i feretri, cercando di contenere le lacrime, e quando fu pronto si voltò,  lasciando le bare alle sue spalle.  
 
No one knows what it's like
To feel these feelings
Like I do
And I blame you!
 
No one bites back as hard
On their anger
None of my pain and woe
Can show through
 
Mac guardò i presenti, tutti gli avevano rivolto la loro attenzione, prese un profondo respiro, sollevando lo sguardo e ricacciando indietro le lacrime. La sua voce fu l’unico suono che riempì l’aria in quel momento
«Sapete tutti cosa significa fare parte della polizia di New York, ma voglio ricordarvelo: significa essere un protettore della città, delle persone che in essa vivono e essere al servizio del proprio paese per onorarlo!
Tutta la vita ho seguito un codice con tre cose che proteggerò ad ogni costo: l’onore di questo paese, la sicurezza di questa città e l’integrità del laboratorio della Scientifica.
Oggi questo paese piange la scomparsa di poliziotti coraggiosi e onorabili.
Scandirò i loro nomi perché non verranno mai dimenticati: Det. Donald Flack, Dr. Sheldon Hawkes, Det. Jamie Lovato Flack, Det. Danny Messer e Det. Lindsay Monroe Messer!
Mi hanno ricordato che noi, come scienziati, abbiamo un grande potere, l’abilità di dichiarare colpevole o innocente una persona. Loro padroneggiavano questo potere in maniera impeccabile!
Mi hanno insegnato il valore dell’amicizia ed è grazie a loro se la nostra squadra ha fatto quello che ha fatto in tutti questi anni!» guardò tutti quanti fissarlo con le lacrime agli occhi «Vediamo la morte in faccia ogni giorno! Danny una volta aveva fatto una riflessione riguardo alla morte, mi disse: “Non posso fare a meno di pensarci, Mac! Tu ti alzi… vai al lavoro… vedi persone che conosci… parli, ridi… vivi la tua vita. E poi all’improvviso, boom! È tutto finito! Proprio così! E non l’hai nemmeno visto arrivare!”» fece un’altra pausa per soffocare le lacrime e mantenere un tono serio e solenne «Il loro coraggio e la loro forza saranno sempre con noi! Ricordate quello che loro hanno fatto per noi! Solo così non saranno morti invano e avranno sempre un posto speciale nei nostri cuori!»
Mac tornò a sedere e le cornamuse cominciarono a suonare, ma per lui tutto era silenzio.
 
But my dreams
They aren't as empty
As my conscience seems to be
 
I have hours, only lonely
My love is vengeance
That's never free
 
I colpi che vennero sparati per commemorare i defunti non sembravano essere uditi da nessuno e Mac si lasciò andare a un pianto liberatorio come tutti quelli più vicini alle vittime.
 
 No one knows what it's like
To be the bad man
To be the sad man
Behind blue eyes
 
Alla fine della cerimonia, Mac vide Isabella sostare su un’altra tomba
«Tuo padre manca anche a me!» le disse Mac alle spalle facendola voltare di sobbalzo
«Non ti ho sentito arrivare! Scusa!» disse lei «Come va la gamba?»
«Meglio! Mi infastidisce in qualunque momento, ma penso al fatto che alla fine sono ancora vivo!»
Isabella posò la sua mano sopra la sua «Promettimi di non lasciarci anche tu!»
«È una promessa che non posso fare, Isabella! Tu sei laureata in medicina, dovresti saperlo!» la guardò negli occhi «Posso prometterti un’altra cosa: che non mi arrenderò e combatterò il cancro!»
«Io e gli altri saremo lì per aiutarti!»
«Dobbiamo prima aiutare Jo! A Settembre nasce la bambina e lei ha bisogno della nostra presenza!» guardò nella direzione delle bare e vide un’aquila posarsi davanti ad esse «Credevo non avrei mai più rivisto quell’aquila!»
Il rapace si sollevò in aria e si posò al fianco di Mac. L’aquila e Mac si guardarono negli occhi: gli occhi blu di Mac riflettevano quelli gialli del rapace che non si mosse.
Isabella osservò la scena sgranando gli occhi.
 
Da lontano Christine e Jo osservarono l’aquila alzarsi in volo e sparire tra i grattacieli di Manhattan
«Grazie per essere qui!» disse Jo guardando il punto in cui l’aquila era sparita
«Se solo avessi fermato J.J. quando potevo farlo!»
«Non è stata colpa tua! Anche tu hai rischiato di morire e hai perso la tua squadra senza contare che Mac ti deve la vita!» Jo guardò Mac e Isabella salutarsi.
Christine prese la mano di Jo «Io e Mac ci saremo sempre! Non ti lasceremo sola!»
«Io ti prometto che vi aiuterò! Mac guarirà!»
«Tutti abbiamo bisogno di Mac!» asserì Christine.
 
Adam si avvicinò con Cristina alle bare e Angela li raggiunse
«Il discorso di Mac è stato toccante!» commentò Angela
«Già!» rispose Adam «Lo sguardo di Jo era uno sguardo così pieno di dolore! Farò del mio meglio per aiutarla!»
«Lo farò anche io! Che ne sarà di Lucy e Sid?»
«Andranno a vivere a casa della madre di Danny e passeranno l’estate in Montana dal padre di Lindsay!»
Angela strinse la mano di Adam e guardò Cristina guardare le bare senza dire nulla
«Anche tu hai bisogno di aiuto Adam! Voglio esserti amica! Qualsiasi cosa tu abbia bisogno, voglio che tu sappia che su di me puoi contare!»
Adam ricambiò la stretta «Ti ringrazio!»
 
Quella sera Mac, Jo e ciò che restava della squadra si ritrovarono al bar
«Mi mancheranno quegli odiosi scherzi di Danny in laboratorio!» disse Adam.
Mac sospirò «Mi mancherà l’umorismo sadico di Flack e come Jamie lo zittiva!»
«Mi mancherà non vedere più il viso sorridente di Lindsay tutte le volte che riusciva a portare una prova utile al caso e, ovviamente, il “Boom!” di Danny!» disse Angela
«Mi mancheranno le chiacchierate con Sheldon di quando sistemavamo le scartoffie! Da quelle filosofiche a quelle sulla vita di tutti i giorni!» sentenziò Isabella.
Jo sollevò il suo bicchiere d’acqua
«Mi mancherà non poter più vivere delle esperienze insieme a loro, i loro sorrisi, le loro battute…» sorrise amaramente «Vorrei ricordare a noi qui presenti oggi che rimaniamo sempre una squadra e un gruppo di amici! Troveremo la forza di rialzarci e, ricordando cosa ha detto Mac oggi al cimitero, loro avranno un sempre un posto speciale nel nostro cuore! Non dobbiamo dimenticare!»
Dopo il brindisi uscirono nel buio delle strade di Manhattan e si diressero verso il laboratorio.
Appena giunti lì sotto si affrettarono a entrare e ad andare nell’ufficio di Mac dove ognuno estrasse una lettera da borse o giacche e Adam prese una scatola di cartone con la scritta “Evidence” da sotto il tavolo
«Se sanno che abbiamo preso una scatola per le prove dal laboratorio ci licenziano!» sorrise Mac
«Sarà il nostro segreto! Nessun altro a parte noi e le nostre famiglie saprà di questa scatola!» spiegò Jo «Comincio io!» disse adagiando la sua lettera aperta all’interno della scatola
“Dear all,
When all this happened I felt the Earth slipping off by my feet!
I used to think that anything would have divided us, I thought that we would arrived to our retirement and enjoy our time together! It didn’t happened and it won’t!
I hope that, wherever you are now, you can be happy!
Lovely,
Jo”
Adam si fece avanti ed adagiò la sua lettera nella scatola
“Guys,
What I want to say you is: thank you!
Thank you for the moments that we spent in and outside the lab!
Thank you for your words and for the laughs!
Thank you to have been close to me in the hardest period of my life!
Sincerely yours,
Adam”
«Sembra che tocchi a noi!» disse Isabella ad Angela
“Dear Guys,
When we joined the team we felt immediately that you were more than simples colleagues!
It was a moment where everything was changing in our lives and you welcomed us in the best way possible!
We wished to spend more time with you! We hope to be back together one day!
Best wishes,
Isabella
Angela”
Mac sorrise «Sono l’ultimo!»
“Friends of mine,
What happened is so hard to face!
I never considered you like simple friends but like members of my family!
I remember every moment spent with you: when for the first time I worked with Danny, when Lindsay arrived in New York and she had to manage with a tiger, when Flack was upgraded, when Sheldon used to work only at the morgue and when Jamie came to our district!
To lose you is like to have lost a part of my heart! This wound will never recover!
But I promise you that I would never surrender!
I’ll keep doing my job remembering you!
I’ll take care of Lucy, Sid and Charlot every day of my life!
This is not a farewell! It’s a see you soon!
With all my love,
Mac”
 
Nella scatola venne messa anche una foto scattata alla festa di Natale a casa di Isabella.
La squadra salì sul terrazzo del laboratorio della Scientifica di New York a nascondere la scatola, al riparo dalle intemperie.
Un’aquila passò di lì e si fermò a fissarli dal cornicione prima di riprendere il volo.
Jo guardò Mac spostarsi con le stampelle verso il cornicione e seguire il rapace con lo sguardo
«Cosa stai facendo?»
Mac staccò gli occhi dall’aquila che volava in tondo sopra di loro e si volse verso Jo
«Penso di aver capito!»
«Cosa?» chiese Adam
«Una leggenda dei Nativi Americani dice che le aquile vivono fino a settant’anni, ma per poterlo fare intorno ai quaranta devono affrontare centocinquanta giorni di sofferenze a causa del becco e degli artigli lunghi e delle penne ingrossate! Dopo quei centocinquanta giorni passati ad accorciarsi il becco, strapparsi penne e artigli e aspettare che ricrescano nuovi, l’aquila riprende a volare. Dopo il dolore e la fatica il cielo è ancora suo!»
L’aquila si posò accanto a Mac e lo guardò negli occhi
«C’è qualcosa di magico dentro quello sguardo» commentò Jo.
L’aquila si avvicinò a dov’era nascosta la scatola e lasciò cadere una viola sul coperchio chiuso per poi alzarsi in volo e lanciare il suo grido nella notte, tra i grattacieli di New York City. Il gruppo la guardò scomparire.
I membri della squadra volsero un ultimo sguardo alla scatola prima di abbandonare il tetto e tornare in strada
«Ci vediamo domani» assicurò Mac
«Aspettaci a casa tua» sorrise Adam «Stai vicino a Christine, è una brava donna!»
Angela e Isabella si avviarono con Adam, mentre Jo si mise al fianco di Mac e raggiunsero una fermata dei taxi
«Ellie mi ha chiesto di andare a dormire da un’amica per non restare sola in casa!» disse ad un tratto Jo
«Allora vieni a casa mia! Non passerai la notte da sola!» Mac la abbracciò
«Avrò l’occasione di vedere Kenny e Faith per una notte intera!» Jo appoggiò l’orecchio al cuore di Mac «Ora capisco perché a Christine piace!» chiuse gli occhi «Avrei una richiesta per quando nascerà mia figlia!»
«Dimmi pure!» sussurrò Mac
«Vorrei che tu e Christine foste presenti! Pensavo che i padrini poteste essere voi! Vorrei che, dopo di me, a prenderla in braccio sia tu con Christine!»
«Sarebbe un onore per me essere il padrino della figlia di Sheldon!» disse Mac scendendo dal taxi con Jo.
 
Quando entrarono nell’appartamento di Mac, vennero accolti da Christine, che abbracciò Jo e baciò Mac dolcemente sulle labbra.
Mac si sedette sul divano e Christine gli mise immediatamente in braccio Faith che piangeva.
Jo sorrise e si mise ad accarezzare Faith mentre Mac cercava di calmarla. Poco dopo anche McKenna si svegliò e Christine venne aiutata da Jo per cambiargli il pannolino.
I tre guardarono i bambini addormentarsi e Christine li mise nei loro lettini.
Jo guardò Mac e poi Christine «Grazie per avermi permesso di restare qui con voi!»
«Non scherzare, Jo!» Christine cercò di trattenere le lacrime «Ci fa piacere che tu sia qui!»
«Sarete voi allora i padrini di Charlot Stella Claire Sidney?»
«Credo che un figlioccio in più per Mac non faccia nessuna differenza, per quanto riguarda me è: sì! Sì, voglio essere la madrina di tua figlia! Della figlia di Sheldon…»
Christine si sedette alla destra di Mac mentre Jo alla sua sinistra, lui allargò le braccia e i tre si abbracciarono. Rimasero così per diversi minuti finché non si addormentarono anche loro, stanchi e affranti.
Nel frattempo Peyton era appena atterrata a Londra con la piccola Aubrey
«Vedrai che qui ti piacerà tantissimo!» esclamò Peyton guardando verso un uomo «C’è anche il nonno!»
Si fermò un secondo e inviò un messaggio al cellulare di Mac
“I arrived in London with Abbey. It's all right. I'm sorry had to cross the ocean and leave you alone. I'll come back when my mother gets better. Say hello to everyone from me.”
Il cellulare vibrò, ma Mac continuò a dormire con Christine e Jo sul divano.
Dall’altra parte di New York, nel suo letto Adam strinse Cristina a sé cercando inutilmente di prendere sonno quando il cellulare vibrò
«Angela? Non riesci a dormire?» domandò banalmente
«Nemmeno tu a quanto sembra!» ribatté lei «Ti posso raggiungere? Casa mia è troppo vuota!»
Adam si asciugò le lacrime «Ti aspetto!»
A qualche isolato di distanza, Lucy guardava la bandiera piegata sopra la scrivania della sua cameretta dal suo lettino, si alzò e la prese come se fosse un orsacchiotto
«Mamma, mamma! C’è un vampiro sotto al mio letto!» esclamò a bassa voce piangendo «Verrà papà a cacciarlo via?»
 
Anche questo Venerdì sera volge al termine con la consapevolezza che la vita non sarà mai più la stessa.
Il dolore per la perdita è un dolore che non svanirà mai.
La scatola dei ricordi rappresenta ciò che è stato e ciò che non verrà mai dimenticato.
Solo Mac, Jo, Adam, Isabella e Angela possono accedere al contenuto e rileggere le lettere.
Quella scatola continuerà ad essere lì al Laboratorio della Scientifica, lo sarà fino a quando l’ultimo di loro non andrà in pensione, e ricorderà ad ognuno di loro cosa vuol dire essere un poliziotto e CSI della città di New York, cosa vuol dire fare parte di quella famiglia.
 
Fine
 

COMMENTO FINALE

Non ho un discorso pronto e non ho nemmeno intenzione di dilungarmi molto. 
Quello che vogliodire è semplicemente grazie a tutti (recensitori, lettori e tutti quelli che hanno aggiunto la storia nelle varie sezioni di EFP)
Ci terrei a spiegare il perché della decisione di far morire quasi tutta la squadra. Inizialmente doveva morire solo Mac e il tutto si sarebbe risolto nel calssico strppalacrime degli altri membri del Team. Mi è parso tutto banale e scontato!
Mac doveva vivere, doveva vivere con la consapevolezza che il suo mondo era cambiato. Ecco perché sono morti tutti gli altri. Ho decostruito il mondo di Mac lasciandolo solo ad affrontare la più grande delle perdite, quella della famiglia.
L'unico motivo per cui Jo e Adam non sono morti era per non lasciare Mac completamente solo. (CSI:NY ruota tutto intorno a Mac Taylor dalla prima puntata se lo avessero tolto lo show finiva a differenza di CSI dove il testimone di capo del laboratorio è passato in diverse mani).
Non prendetvela con me se è finita così. Il "vissero per sempre felici e contenti" non è tipico dei Noir e del Crime, qualcuno soffre cominque e sempre...
Spero di avervi entusiasmati e divertiti.
Con stima e affetto,
Alicew in Wonderland

 

 

   
 
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