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Autore: elfetta08    29/07/2008    1 recensioni
"Lei chiuse gli occhi e lui la imitò. La loro mente scivolò nello stesso ricordo. Un ricordo che ancora bruciava in loro."
Melikki sta per sposarsi e ha chiesto al suo migliore amico, Ville, di farle da testimone e di passare con lei la sera dell'addio al nubilato. Rivangano il passato, fino a parlare del primo amore... e a quel punto, le parole non bastano più.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Moment  of our Love  

Melikki era davanti a quello che sarebbe stato suo marito una volta pronunciato il fatidico sì. Lo guardava negli occhi scuri e si sentiva colpevole. Non prestava attenzioni alle parole del sacerdote, la sua mente era occupata da tanti altri pensieri.
E Mikko, il suo futuro marito, la osservava estasiato nel bell’abito bianco che ricopriva le forme del corpo di lei. Ammirava la grazia con la quale i suoi capelli castani, finemente raccolti e abbelliti con dei piccoli fiori bianchi, ricadevano in piccoli boccoli sulle sue spalle nude.
La brunetta era tentata a voltarsi verso gli invitati e urlare ciò che le passava per la testa cosicchè tutti avessero saputo la verità, ma si limitava a cercare il suo migliore amico con la coda dell’occhio.
Ville le stava vicino e guardava con i suoi occhi verdi la cerimonia. Teneva le mani conserte sui pantaloni blu del vestito elegante che aveva deciso di indossare esclusivamente per quell’occasione e stava composto al suo posto, per essere il testimone migliore che si fosse mai visto.
Voleva il meglio per la sua migliore amica.
Fissava insistentemente la sposa e quando i loro sguardi si incontrarono, il cantante capì che Melikki aveva paura. Lo capiva anche dal modo in cui stringeva il bouquet di rose blu che le aveva fatto preparare.
La ragazza invocava aiuto silenziosamente. Voleva che il tempo si fermasse.
Mai, in tutta la sua vita, si era sentita così confusa. Guardava il leader degli HIM di sottecchi e lui cercava di infonderle sicurezza come meglio poteva.
Lei chiuse gli occhi e lui la imitò. La loro mente scivolò nello stesso ricordo. Un ricordo che ancora bruciava in loro.

-La sera prima-
Melikki bussò alla porta della torre di Ville per passare la sua serata di addio al nubilato con lui. Nessuno dei due amava le tradizioni e in nessun caso si sarebbero separati proprio quella sera.
Il bel cantante, impegnato a scrivere il discorso in onore della nuova coppia, lasciò il block notes e la penna sul divano per andare ad aprirle.
-Bimba! Non ti aspettavo così presto- disse sorpreso ma con un sorriso.
Mel adorava farsi chiamare bimba da Ville, che aveva preso questa abitudine quando andavano alle scuole medie.
-Ti disturbo? Ammettilo, sei con una donna!- scoppiò a ridere la brunetta. Nascondeva alla perfezione quanto le faceva male pensare a Ville, il suo Ville, assieme ad una delle solite ragazze che lui si portava a letto.
-No, ma che dici? Lasciamo perdere le donne, stasera l’unica ragazza che entrerà in casa mia sei tu- rispose il ragazzo scompigliandole i capelli e sorridendo dolcemente -Entra, dai-
Obbedì ed entrò nella bizzarra abitazione dell’amico, si tolse il cappotto e lo buttò su una sedia lì vicino per poi gettarsi sul divano e prendere in mano il block notes del cantante.
-Che facevi, ti stavi scrivendo il discorso per domani?- chiese Mel ridacchiando.
-Sì e non voglio che lo leggi!- sbottò lui, strappando il notes dalle piccole mani della ragazza per poi prendere un album fotografico -Guarda qui- disse passandosi una mano dietro al collo.
La futura sposina afferrò l’album e rimase a bocca aperta, smettendo per un attimo di respirare. Alzò lo sguardo su Ville, quel meraviglioso uomo che le stava davanti e di nuovo non seppe che dire. Il cantante la guardava con quegli impenetrabili, profondi, magnetici occhi verdi e sorrideva alla sua sincera reazione stupita.
-Ricordati di respirare- disse l’uomo ridendo e portandosi una sigaretta alle labbra per poi accenderla. Lei non rispose, era troppo affascinata dall’album.
Ville aveva fatto un collage con tutte le loro foto e sotto ognuna di esse aveva scritto, con quella sua grafia particolare, una strofa delle sue canzoni in modo tale che ogni parola li rappresentasse.
-Non so che dire! È bellissimo!- disse Mel con la voce tremante dall’emozione.
Ville sorrise di nuovo e si sedette accanto a lei, sbuffando il fumo dalle labbra.
-Ti piace davvero?- le chiese prendendo l’album e guardandolo quasi schifato -A me non piace per niente, è venuto male-
-A me piace, invece! Grazie, mio principino delle tenebre- disse Mel dandogli un bacino sulla guancia e riprendendosi il regalo.
Ville si sfiorò la guancia con la mano poi posò lo sguardo sulla ragazza al suo fianco, che sfogliava le pagine e assorbiva quei pezzi di vita passati insieme, perdendosi tra i ricordi.
-Dai, basta, avrai una vita per guardarlo- disse il leader degli HIM, facendole posare l’album sul tavolinetto davanti al divano e accendendo la tv -Ho noleggiato il nostro film preferito-
-“Il Corvo”?!- domandò speranzosa.
-Certo! Il primo film visto con la migliore amica è come il primo amore… non si dimentica mai- le rispose spegnendo la sigaretta e sorridendo mentre sistemava patatine, marshmallow e cioccolate nelle ciotole.
Dopo aver detto questo, istintivamente la guardò. Un colore rosso dominava le guance di Mel.
Già, il primo amore.
Mel aveva sempre amato Ville, ma non glielo aveva mai detto. Per lei era sempre stata importante quell’amicizia ed era l’unica cosa che poteva avere da lui.
-Bimba, ho detto qualcosa che non va?- le chiese sedendosi nuovamente sul divano accanto a lei.
-No, stavo solo pensando- rispose lei mentre si portava alle labbra un marshmallow.
-Al primo amore, vero? Non credo che tu me ne abbia mai parlato. Che tipo era? Lo conoscevo?- le domandò incrociando le gambe sul divano e puntando gli occhi verdi nei suoi.
Melikki abbassò lo sguardo, imbarazzata.
-Era… un tipo- rispose stringendosi nelle spalle. Voleva evitare l’argomento a tutti i costi, le faceva male pensare a tutte le volte che aveva avuto il cuore spezzato per colpa sua.
Vederlo con le altre donne, sapere che per lui lei non era altro che un’amica la feriva… ma nonostante questo continuò a nascondere quell’amore che le cresceva dentro, che la bruciava, che la distruggeva.
-Dai, tra noi non ci sono mai stati segreti. Ci siamo sempre detti tutto o sbaglio? Allora perché cominciare a nasconderci le cose adesso?- insistette lui, cercando di guardarla negli occhi. Ville sapeva sempre ciò che pensava la brunetta, in un modo o nell’altro riusciva sempre a leggerle negli occhi tutto quello che non diceva.
La ragazza fece spallucce e il leader continuò a guardarla.
-Il mio primo amore sei stato tu- Mel lo ammise, le parole uscirono dalle sue labbra così velocemente che lei non se ne accorse nemmeno. Solo quando le sentì pronunciate dalla sua voce capì di aver fatto un errore, di aver confessato quello che aveva nascosto per anni.
-Come? Mel… io…- cominciò Ville, ma neanche lui sapeva come reagire a quella dichiarazione.
La brunetta teneva lo sguardo basso, sempre più rossa, e si tormentava le mani per via della tensione creatasi nella stanza. Il silenzio era caduto sui due amici per la prima volta dopo tantissimi anni.
E quel silenzio era una tortura per lei, cominciava a credere che Ville non l’avesse mai vista come una donna ma solo come una “persona” con i suoi stessi gusti.
Il cantante rimaneva in piedi, ancora incredulo a ciò che aveva sentito.
Posò lo sguardo su di lei. Finalmente, la guardò come un uomo guarda una donna.
Non aveva mai fatto caso al corpo provocante della sua migliore amica e ora era rimasto senza fiato.
-Mel… perché non me l’hai mai detto?- le chiese, spezzando il silenzio che gravava su di loro e che stava diventando insopportabile.
-Non volevo rovinare la nostra amicizia- rispose la ragazza che non poteva fare a meno di tremare leggermente.
-Ma se tu me l’avessi detto, ora potremmo essere più che amici!- sbottò l’uomo tirandosi indietro i capelli con una mano, molto nervosamente. Melikki alzò lo sguardo verso di lui, non capendo esattamente ciò che intendeva.
Nemmeno Ville comprendeva il significato delle sue parole. Aveva cominciato a guardarla sotto una luce diversa, la vedeva come una donna e l’unica cosa che aveva capito era che Mel era molto più di un’amica.
Il leader degli HIM si sedette al suo fianco e senza rendersi conto di ciò che faceva, prese il volto della ragazza tra le mani e avvicinò la bocca alla sua.
Le loro labbra premevano le une contro le altre, non si poteva di certo chiamare bacio… ma era pure sempre qualcosa.
O almeno, per Mel significava tantissimo.
Ville si fermò e abbassò la testa.
-Scusami, non dovevo- disse passandosi una mano dietro al collo per l’imbarazzo.
Era diventata bellissima in un solo secondo, l’aveva trovata irresistibile e non era riuscito a controllarsi.
La ragazza non sapeva che dire.
Il cantante la guardò ancora e di nuovo prese il viso di Mel tra le mani e la baciò con più impeto, con più ardore. Dischiuse le labbra della ragazza e fece lottare le loro lingue per interminabili momenti, le loro mani sfioravano i loro colli e scompigliavano i loro capelli.
Ville si interruppe ancora e si spostò.
-Che stiamo facendo?- chiese l’uomo, alzandosi dal divano -Cazzo, tu domani ti sposi e invece di passare la serata in modo normale, sei qui che ti baci con me-
Melikki si sentì ferita da quelle parole, sembrava che Ville si fosse pentito di averla baciata. Si era dimenticata del matrimonio, durante il bacio il suo unico pensiero era quel cantante dall’aria dannata che amava da sempre.
-Se ti infastidisce così tanto avermi baciata, allora è meglio se vado. Non vorrei ti venissero i sensi di colpa- disse Melikki mentre si rimetteva in piedi.
Ville non la ascoltò e la prese per i polsi, bloccandola prima che potesse avvicinarsi alla porta.
-Mel, sono molto confuso, ho paura di sbagliare tutto e non voglio. Non so che fare- sospirò mentre si accasciava sul divano e si portava le mani alla testa, spettinandosi i capelli appena un po’ mossi.
Poteva tentare di dirle ciò che provava, poteva farla sua ma qualsiasi cosa avesse fatto, Melikki non sarebbe mai stata la sua donna. Domani l’avrebbe persa per sempre.
La brunetta si inginocchiò per terra, posando le mani sulle sue gambe e lo guardava, aspettando una sua reazione.
Il cantante mise una mano su quella della ragazza ai suoi piedi e la strinse istintivamente.
-Voglio fare l’amore con te. Adesso. Qui- disse l’uomo che era quasi sull’orlo di una crisi isterica -Ma se tu credi che sia sbagliato, che questo vada contro la morale… allora respingimi prima che possa perdere il controllo-
La ragazza si alzò in silenzio e si sedette accanto a quel ragazzo con gli occhi verdi, che amava da morire.
-Se sbaglieremo, pagheremo i nostri errori con la nostra felicità. Ma ora che ti ho svelato il mio segreto e che ho capito di desiderarti sopra ogni limite… non ho paura dell’inferno. Io sono disposta a rinunciare al paradiso se solo per una notte posso essere tua. Solamente, incondizionatamente tua- e le sue parole erano sincere, erano pulite e pure come cristalli.
Ville non resistette più, non riuscì a frenarsi e la prese tra le braccia, stringendola forte e affondando il viso nell’incavo del suo collo.
Sorrideva, era felice come non lo era da tanto. Aveva capito che Mel era tutto per lui. Ci aveva messo anni per capirlo ma lei lo aveva aspettato.
Quella notte avrebbe cambiato per sempre le loro vite. Si sarebbero giocati il loro amore e la loro amicizia.
Il cantante la fece stendere sul divano e le tolse la maglietta, baciando ogni centimetro della sua pelle e assorbendo il suo odore. Leggero, inebriante, che si addiceva a lei.
Le loro labbra non facevano altro che sfiorarsi, approfondivano i loro baci e le loro carezze. Si desideravano fino al limite del possibile ma andavano con calma, volevano assaporare ogni secondo di quel momento.
Ville continuava a spogliarla, privandola di quegli inutili indumenti che si ponevano tra loro.
-Sei bellissima- disse passando le dita sulle curve di quel corpo che aveva sempre ignorato e Melikki, puntualmente, divenne di un bel rosso acceso.
-Non arrossire, non ho detto nulla di strano. Vorrei che tu vedessi le cose come le vedo io. Capiresti che sei la cosa più bella su questo mondo- le sussurrò all’orecchio con una voce sensualissima, una voce che non aveva mai usato con lei e che la fece rabbrividire.
Il cantante le accarezzò il viso, non riusciva a staccarsi da quel corpo perfetto e da quelle labbra che sapevano di fragola. I loro bacini erano a contatto e lui sentiva il ventre di lei che si abbassa e rialzava velocemente e anche il suo cuore aveva accelerato il battito.
-Bimba… calmati- le disse dandole un bacio casto sulla fronte -Se non sei sicura, finiamola qui prima che le cose degenerino. Io… non voglio che ti penta-
-Ma… io ti voglio- rispose lei. Aveva paura, non riusciva a negarlo. In fin dei conti, era la prima volta che lasciava vedere il suo corpo nudo al suo migliore amico.
-Sei bellissima- le ripeté lui sorridendo mentre si adagiava sopra il suo corpo.
Si tolse i pochi indumenti che ancora indossava e dolcemente entrò in lei.
I loro cuori battevano all’unisono e i loro respiri si confondevano.
La casa si stava lentamente riempiendo di gemiti e di sospiri lunghi, spezzati, ma che venivano ripresi e che li cullava durante la loro danza d’amore peccaminosa e passionale.
Il cantante intrecciò le dita delle sue mani con quelle di Mel.
Per la prima volta si rese conto di quanto fossero piccole e quanto fosse esile il corpo di quella ragazza, diventata ancora più speciale.
Ville cominciò a desiderarla sempre di più, la voleva e non riusciva a controllare quell’irrefrenabile istinto che rende l’uomo simile ad un lupo affamato… e lui aveva fame di lei.
Facevano l’amore gentilmente e violentemente allo stesso tempo, procurandosi delle sensazioni sempre diverse e sempre più appaganti.
Ville cadde sul corpo di Melikki, respirandole affannosamente nelle orecchie mentre lei lo imprigionò tra le sue braccia, stringendolo. Sorrideva. Era felice.
-Ti amo, Ville…- sussurrò all’orecchio del bel tenebroso mentre sistemava un plaid sui loro corpi nudi.
Lui non rispose. Si rifiutava di dirle una cosa così importante proprio prima del matrimonio.
-Bimba, domani ti sposi- le ricordò cambiando argomento mentre si lasciava scivolare al suo fianco -E Mikko… ti ama così tanto. Mi sono lasciato trasportare dal desiderio, dobbiamo ammettere che ciò che abbiamo fatto non ha senso, che è stato un…-
La brunetta gli tappò la bocca con un bacio, gli fece morire le parole in gola. Non voleva sentirsi dire che era sbagliato essere andata a letto con lui.
-Per favore, no. Non dirlo. Non voglio sentirti dire che ti sei pentito- disse la ragazza mentre abbassava la testa e la voce cominciava a strozzarsi -Ti prego, lascia il domani fuori da qui. Non rovinare questo momento stupendo per me. Ti supplico, non farmi questo-
Cominciò a piangere silenziosamente e le lacrime le scendevano sulle guance senza sosta. Stava male, si sentiva morire, era stata ferita subito dopo aver raggiunto la massima felicità… e Ville odiava vederla così.
Non voleva che il suo bel visino fosse rigato dalle lacrime per colpa sua.
-Bimba, non piangere. Giuro che non mi sono pentito, anzi, non sono mai stato così felice- disse lui, mentre le asciugava gli occhi, bellissimi e neri -Ho sbagliato a dirtelo ma mi è difficile affrontare la cosa. Mi credi? A proposito… non ti facevo così passionale-
Mel arrossì e si strinse a lui.
-Scemo maniaco- gli disse -Mmm... Però sul divano non stiamo molto comodi-
-Eh, già- il cantante rise rumorosamente con quella sua risata contagiosa, mentre si spostava i capelli dagli occhi verdissimi -Andiamo nella mia camera? Staremo più comodi… sempre se tu vuoi rimanere con me, stanotte. Ti va?-
-Certo che mi va- rispose lei mentre si sporgeva per prendere i suoi vestiti. Lui sorrise malizioso, la prese in braccio impedendole di raccogliere i suoi abiti e la portò di sopra.
La sua camera era semplice: il letto era sfatto, le lenzuola nere di seta cadevano ai lati, il pavimento era ricoperto dai vestiti di Ville, c’erano cd sparsi qua e là e le persiane erano semichiuse.
Il bel tenebroso lasciò Melikki sul letto e andò ad aprire le finestre, facendo sì che la stanza si illuminasse grazie alla fioca luce della luna.
-Guarda quante stelle- disse la brunetta che scorse il cielo mentre avvolgeva il suo corpo nel morbido lenzuolo di seta.
-Sono bellissime…- rispose lui, guardando verso l’alto per poi spostare lo sguardo su di lei -Ma tu sei ancora più bella-
Mel sorrise e gli allungò la mano per farlo venire a sé, cosa che lui fece senza pensarci due volte. Si avvinghiarono di nuovo, si scambiarono un tenero bacio e fecero l’amore ancora una volta prima di crollare addormentati l’uno tra le braccia dell’altro.
Rimasero stretti, accarezzati dal leggerissimo vento che entrava dalla finestra e dal lenzuolo che copriva i loro corpi.
Ville dormiva abbracciato alla sua bimba e sognava qualcosa di indescrivibilmente bello, come non faceva da tempo. Come Melikki, si sentiva così bene che avrebbe voluto urlarlo al mondo intero. Ma quando l’alba sarebbe giunta, si sarebbero detti addio.

-La mattina del matrimonio-
Ville si svegliò per primo e si voltò verso la brunetta che dormiva al suo fianco. I morbidi capelli scuri erano sparsi sul cuscino e la sua pelle sapeva ancora di lui.
Le diede un bacio sulla spalla, l’ultimo.
Le accarezzò il viso nel tentativo di svegliarla e Mel aprì gli occhioni neri, puntandoli nei suoi.
-Buongiorno…- disse sorridendo la ragazza mentre si sporgeva per baciarlo. Fu un bacio freddissimo.
-Che succede?- gli chiese Melikki cercando di sistemarsi i capelli.
-Che vuoi che succeda? Assolutamente niente- rispose lui per poi scendere di sotto e tornare con i suoi vestiti tra le braccia. Glieli lasciò su una poltroncina e si avvicinò ad un mobiletto sul quale c’era una scatola bianca chiusa da un nastro di raso nero. Conteneva un bouquet di rose blu.
-E’ per te… per il matrimonio- e calcò bene su quest’ultima parola, facendole sentire tutta la sua amarezza, la sua tristezza per una promessa che non avrebbe fatto a lui -Volevo dartelo prima che entrassi in chiesa-
La brunetta, che era intenta a rivestirsi, sfiorò delicatamente i petali di quelle stupende rose che erano solo per lei. Ville aveva cercato per mari e monti quei fiori, sapeva che adorava il blu.
-Grazie, sono meravigliose- disse la ragazza mente affondava il viso tra i boccioli. Pregava in silenzio, in fondo al suo cuore voleva che Ville le dicesse di non sposarsi e di rimanere con lui.
Ma quelle parole non le sentì pronunciare da quelle labbra che per una notte erano diventate di fuoco e che l’avevano marchiata con il loro sapore.
-Senti, bimba… non vorrei che tu intenda ciò che sto per dire come un ordine ma… preferirei che andassi a casa. Mi sento a disagio e poi devi prepararti per il matrimonio- le disse, passandosi nervosamente una mano dietro al collo.
La ragazza annuì e sentiva che il cuore le si faceva pesante. Stava per spezzarsi e questo le avrebbe procurato una cicatrice eterna, come l’amore che si era risvegliato quella notte e che doveva spegnersi in quello stesso momento. Ma era impossibile, al cuore non si comanda. Sarebbe sempre stato il suo grandissimo amore e il suo migliore amico.
Il cantante le diede le spalle, incrociando le braccia e guardando fuori dalla finestra. Non voleva mostrarsi così fragile, così impaurito di poterla perdere per sempre. Ma quella era una cosa inevitabile.

-La cerimonia-
Melikki riaprì gli occhi e Ville fece lo stesso.
Avevano appena rivissuto quel momento magico, che non si sarebbe ripetuto mai più per via dell’imbarazzo che c’era tra loro e per via del futuro marito di Mel.
Gli occhi della brunetta divennero lucidi mentre Mikko le sorrideva e stringeva la sua mano, credendo che quelle lacrime che stavano scendendo lungo il viso di sua moglie fossero per l’emozione di sposarlo.
In realtà piangeva per Ville, piangeva perché si sentiva sporca e fuori luogo in quella chiesa. Lei, che proprio quella notte aveva peccato, ora stava davanti all’altare.
E il matrimonio con Mikko, che forse non aveva mai amato come credeva, era la punizione per averlo tradito. Illuderlo di amarlo, rispettarlo, dargli dei figli… e pensare ad un altro uomo ogni minuto della sua vita. Era questo il suo futuro?
-Non posso…- sussurrava Mel, muovendo appena le labbra senza pronunciare le parole.
Solo Ville capì ciò che diceva la ragazza. Già, e nemmeno lui poteva permettere che si sposasse con un altro. Un velo di tristezza nascondeva gli occhi del cantante mentre guardava la mano di Mel che fra poco avrebbe ospitato una fede nuziale al dito. Ma probabilmente il suo rivale sarebbe riuscito a farla felice ed era quello che la ragazza si meritava.
-… se qualcuno è contrario all’unione di questo uomo e questa donna in matrimonio, parli ora o taccia per sempre…- disse il sacerdote, scrutando ogni presente.
La ragazza si voltò verso Ville, sperando che si opponesse. Lui la guardò per un istante interminabile e mosse le labbra… ma non disse nulla.
Si sentì persa e sola.
-Bene, continuiamo- riprese il sacerdote. Mel era come sorda a tutto quello che dicevano. Non voleva più sposarsi, non l’aveva mai voluto. Aveva accettato solo perché credeva di aver dimenticato Ville ma non era così e l’aveva finalmente capito.
Il cantante faticava a rimanere nella chiesa, non sopportava nemmeno l’idea di quel matrimonio e inoltre aveva perso l’occasione per dire tutto quello che pensava.
Non riuscì a trattenersi e uscì a passo svelto.
Melikki lo seguì con lo sguardo, imitata da tutti i presenti.
Si voltò di nuovo verso il sacerdote, stringendo ancora più forte la mano di Mikko e…

-Due giorni dopo-
Ville se ne stava sdraiato sul letto, cercando ancora la minima traccia del profumo di Melikki sui cuscini.
Era il giorno del suo compleanno ma rimaneva in casa, con un gran mal di testa, un enorme voglia di piangere e il frigorifero senza birre. Le aveva già bevute tutte.
-Mel…- sussurrò. La sua voce era come una pugnalata per chiunque la sentisse ma lui era solo. Si raccolse quasi in posizione fetale e provò nuovamente a piangere, senza riuscirci.
Sentì vagamente qualcuno che bussava alla porta e con un passo stanco, scese ad aprire. Non era minimamente presentabile: se ne stava a petto nudo e in boxer ma non gli interessava. Voleva solo mandare via quell’ospite indesiderato.
-Buon compleanno, Ville!- urlò Melikki buttandogli le braccia intorno al collo e dandogli un bacio sulla guancia.
-Che fai qui?- le chiese stupito mentre si portava le dita al viso per sentire l’orma umida di quel bacino.
-Sono venuta a darti il tuo regalo- rispose lei prendendo un pacchettino dalla borsa e porgendoglielo .Non lo apri?-
-Sì, certo- disse scartando il pacchetto -“Nightmare before Christmas”, versione integrale, prima edizione- lesse a voce alta.
-Bello, eh? Ci ho messo un po’ per trovarlo, ma alla fine ce l’ho fatta- disse soddisfatta la brunetta mentre Ville si passava una mano dietro al collo. Il suo sguardo cadde sulla mano della giovane.
-L’anello…- sussurrò, alzando lo sguardo e perdendosi nei suoi occhi -Dov’è?-
-Non mi sono sposata- rispose Mel con un sorriso -Io amo te ed è con te che voglio stare… se tu mi vuoi-
Ville non rispose, la tirò dentro per un braccio e la spinse contro il muro, tuffandosi nella sua bocca. Ciò che le parole non potevano esprimere, un bacio poteva farlo.
-Che ne dici di scartare me come regalo?- gli chiese maliziosa la ragazza mentre lo tirava a sé per i boxer.
Lui sorrise e la baciò ancora.
-Uuuh, chissà cosa nasconde questo pacco- scoppiò a ridere lui avvertendo che il suo cuore cominciava ad esultare.
Il vero regalo di Ville era l’amore che era tornato a bussare alla sua porta… proprio quando lui stava per cadere in un baratro e l’amore, con la sua forma più bella, l’aveva salvato di nuovo.
Ora si sentiva pronto ad amare e ad essere amato. E non vedeva l’ora.

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Altra demenza sugli HIM XD. E' una cosina scritta in pochissimo, buttata come mi veniva in mente, quindi perdonate se non è di vostro gradimento... mi ci son impegnata pochino in questa ma volevo postarla ugualmente... in fondo è sempre una mia fatica XD. Baciiiiiiiiiiiiii ^^
  
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