Scendevo sempre più in fondo. I grossi iceberg si muovevano lentamente intorno a me mentre la superficie si allontanava sempre di più. È bellissimo guardare il sole dietro uno specchio d’acqua. Sembra che tutto brilli, non solo tu. Anche se tutto è bianco il colore è ovunque. I colori nascosti nel ghiaccio. È così che mi piace chiamarli.
Vado sempre più a fondo. Anche se arrivassi fino sul fondo dell’oceano non me ne importerebbe niente. Ma so già che cercherò di risalire appena comincerò a non vedere più la luce. Amo la luce; in tutti i suoi aspetti. Per questo amo stare al Polo. Per sei mesi all’anno c’è sempre luce. Sembra di essere in paradiso. O è così che me lo sono sempre immaginata. Bianco. Quasi trasparente. In potenzialità di colore. Si. Un paradiso in potenzialità di colore. Ma probabilmente non vedrò mai il paradiso. Non me ne andrò mai da questo pianeta, questa terra.  Rimarrò qui, fino allo scioglimento dei ghiacci, finchè riterrò che vivere per me non ha più un significato. Solo allora deciderò di andarmene. Anche se probabilmente in paradiso non ci andrò mai lo stesso. Per quelli come me non può esserci un paradiso. 
Chiudo gli occhi. Amo stare in acqua. Non sento niente. Proprio niente. Neanche il battito del cuore, non che mi ricordi di averlo più sentito per anni. Ogni tanto cerco di immaginarmelo nella testa. Fingo che batta ancora. Questo, in qualche modo, mi fa sentire di essere ancora viva. Il freddo non mi tange. Non sento proprio niente. Prestò dovrò risalire. Dovrò affrontare ancora i miei problemi, i miei incubi. Indugio ancora. Magari questa volta arriverò davvero in fondo, mi dico. Quando qualcosa mi afferra.