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Autore: Chilemex    16/05/2014    4 recensioni
Una raccolta di one-shot focalizzate sulle nove classi, ambientata in un contesto in cui il respawn esiste ma ha un significato relativo; i personaggi infatti hanno dei pensieri, delle idee e delle storie tutte loro.
Ogni capitolo si concentrerà su uno dei mercenari, e ne racconterà le azioni in battaglia più particolari, insieme ai pensieri del personaggio stesso.
Venite a conoscere i protagonisti di questa eterna battaglia... Venite a conoscerne gli eroi!
Genere: Azione, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Scout”... Mi domando ancora perché mi abbiano assegnato questo titolo così stupido. Non poteva essere qualcosa come “Fulmine della morte”? Qualcosa di più adatto alle mie capacità! Beh, immagino che i miei compagni non siano messi meglio, in fatto di titoli...

Sfrecciai fuori dalla base più velocemente di tutti gli altri, come sempre. Sarà stata la decima missione della settimana, ed ancora non avevo subito ferite. Per questo motivo mi sentivo incredibilmente forte, pronto a tutto. Ero già arrivato al secondo punto di controllo, mentre gli altri ancora arrancavano al primo, e potevo già sentire le grida di battaglia dei componenti della squadra RED. Non esitai un secondo, e proseguii imperterrito.

Pensate che roba, però. Tutti gli altri membri del Team sarebbero in grado di colpirmi e stendermi con un solo pugno in faccia, vista la differenza tra la loro stazza e la mia. Eppure... Me la sono sempre cavata benissimo contro nemici ben più grossi di me, grazie alla mia agilità che nessun'altro sembra avere. Verrebbe da pensare “che fortuna!”... Ma no. È tutta abilità, baby.

Soltanto una volta raggiunto il terzo punto di controllo, quello ancora da conquistare, mi accostai dietro ad un muro di legno e ripresi rapidamente fiato. Le voci dei nemici erano sempre più vicine, probabilmente alcuni erano già nell'area circoscritta del punto di controllo stesso, ma non ci feci caso.
Impugnai bene il mio fucile a canne mozze, la mia fedele arma primaria. Essendo leggero e maneggevole, è perfetto per correre in giro e colpire i nemici. Molto spesso i miei avversari non vedono nemmeno chi li sta uccidendo!
«Dai, su! Muovetevi!» urlai ai miei compagni di squadra, sperando che si stessero avvicinando rapidamente.

Come è facile notare, sono il più giovane della banda di mercenari. Effettivamente, potrei essere ancora definito un “teenager”. E questo potrebbe far pensare male... Gli altri, ma non me.
Io non mi sono mai minimamente pentito di aver intrapreso questa “professione” ad un'età così giovane. L'azione e l'adrenalina sono ciò che ho sempre cercato, quindi non potrei chiedere di meglio.

Contai fino a tre, dopodiché uscii allo scoperto. Avevo sentito bene: la zona era piena di componenti della squadra RED, e quasi tutti mi notarono immediatamente. Senza pensarci troppo, e naturalmente continuando a correre, mirai ad un Soldato e feci fuoco: mancato. Non mi fermai e mirai ad un Medico: colpito al braccio. Rischiai quindi di venire ferito alla gamba dal proiettile di un Cecchino, ma ce ne vuole per colpire le mie gambe. Avanzai ancora, e vidi qualcuno uscire dall'edificio principale nemico... Un Ingegnere della squadra BLU.
Non ci misi molto a capire che fosse impossibile: gli altri membri del mio team erano ancora molto indietro, e in ogni caso un Ingegnere non dovrebbe venire così avanti sul campo di battaglia.
«Spiiiiiiiiiia!» urlai con tutta la voce che riuscii a trovare, per poi spiccare un salto oltre all'individuo in questione mirando nel frattempo alla sua testa...
Un solo colpo, e l'Ingegnere cadde miseramente a terra, rivelando lentamente la sua verà identità.

Quindi perché dovrei preferire tornare a vivere una vita pacifica e fin troppo noiosa? Insomma... Voglio bene ai miei fratelli, ma con loro non posso minimamente sperare di vivere come vivo ora. In una vita semplice come quella l'unico passatempo è giocare a baseball... E per quanto questo possa essere estremamente divertente, io ho bisogno di qualcosa di più. E questo lavoro è perfetto!

Atterrai scivolando a terra, mantenendo quindi un perfetto equilibrio, e proseguii attraverso l'edificio. Nessun nemico sulla strada, per il momento.
Ma ecco che, una volta attraversata la soglia sul retro, mi si para davanti qualcuno. Non era affatto vicino a me, anzi c'era un'abbondante decina di metri di distanza tra noi... Ma questo non toglie il fatto che, in quel momento, ero nei guai fino al collo.
Era un Heavy del team RED, mi aveva visto e stava già preparando la sua enorme mitragliatrice. Ero sotto tiro. Ero morto.

E non parliamo degli altri ragazzi del team... Sono fantastici! Non potrei mai rinunciare a stare con loro. Mangiamo, beviamo, ridiamo... E collaboriamo in battaglia. A volte ho il sospetto che loro mi trovino fastidioso, in alcune occasioni. Ma d'altronde... Cosa farebbero senza di me? Io sono l'anima della squadra! Nonché uno dei più forti, parliamoci chiaro!

Non era ancora finita... Potevo ancora farcela.
Frugai nelle tasche e tirai fuori una bibita in lattina: il “Bonk! Pugno Atomico”. Una delle mie preferite, visti i suoi incredibili effetti.
«Vediamo se riesci a mitragliare anche questo, ciccio!» esclamai, per poi trangugiare l'intera lattina in pochi sorsi. Un'incredibile sensazione di adrenalina mi colse per alcuni secondi, quindi mi sentii pronto a proseguire.
Partii verso il mio nuovo nemico alla massima velocità, concentrato e determinato, e lui intanto azionò la sua arma.
Centinaia di proiettili mi vennero incontro... Ma non uno solo di essi sembrava colpirmi. Non so se mi stessero rimbalzando addosso o non mi stessero colpendo affatto, ma non aveva importanza... Ciò che contava era la mia incolumità.
Riuscii soltanto a vedere l'espressione perplessa dell'Heavy, prima di saltargli oltre per poi colpirlo alla nuca con la mia mazza, nell'esatto momento in cui l'effetto della bibita si esaurì. La mia amatissima mazza da baseball... Ecco un'altra cosa di cui non potrei fare a meno.
Dovette essere un colpo fatale, poiché il nemico crollò miseramente a terra e non si mosse più. Di conseguenza, corsi ancora verso il prossimo punto di controllo, conquistandolo facilmente anche da solo.
«Wohoooooooo!»

La mia vita è così: veloce. Non mi soffermo sui dettagli, non perdo tempo, e non sopporto tutto ciò che è lento e noioso. Ed è per questo che voglio usare le mie abilità per dare il mio contributo alla squadra. È la cosa che mi conviene di più... Nonché quella che mi diverte di più! E non per niente mi chiamano anche “la peste”! Riesco a contagiare tutti col mio ottimismo e la mia spensieratezza. Sono un esempio per tutti!

Io sono lo Scout. Rapido, scattante e diretto, sono sempre il primo a raggiungere la meta... E a conquistarla a nome della mia squadra.

  
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