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Autore: giapponesina6    16/05/2014    0 recensioni
Finalmente dopo due anni esatti la ciurma di cappello di Paglia si è riunita, ma non tutto è rimasto invariato. I sentimenti della navigatrice sono mutati in qualcosa più profondo.
I battiti del suo cuore viaggiavano a ritmi altissimi. Tirò un sospiro.
< Perché tra tanta gente dovevo proprio innamorarti di lui? Perché? > una lacrima le bagnò il viso e poi in perfetto silenzio si recò nella sua cabina.
Spero vi piaccia, è la prima fic su One piece.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro, Sanji, Z
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolo dell'Autrice:
Ecco postato l'ultimo capitolo della giornata. Ormai siamo agli sgoccioli, spero che non ci saranno troppe lacrime... Buona Lettura.



La parte mancante del suo cuore. L’ essenza che inebria ogni suo senso. Ogni battito, ogni singolo battito del suo cuore sanciva il suo nome. Lei era persa senza lui.
Insignificante.
Lei era nata quando lo aveva incontrato la prima volta.
Lui aveva dato senso alla sua inutile vita.
Con quel sorriso era riuscito a spianarle le vie della vita.
Con i suoi occhi era riuscito a trasmetterle la fiducia di cui aveva bisogno.
Con i suoi gesti le aveva dato protezione.
E con quel bacio, si con quel bacio le aveva letteralmente strappato l’anima.
Fu un susseguirsi di immagini. Raven era stato colpito allo stomaco dal suo pugno, ma entrambi erano caduti in terra.
Vi era sangue ovunque e lei rabbrividì alla vista di quel sangue.
Quel colpo di pistola lo aveva colpito al cuore.
< Noooooo Luffy > il suo grido era straziante. Si accasciò su di lui, inerme sotto lei e prese a piangere.
Raven  aveva perso conoscenza, il colpo era stato quasi letale.
Luffy si portò una mano al petto e cominciò a contorcersi per il dolore.
< Nami? >
< Luffy sono qui, o diamine c’è sangue ovunque. Yuno aiutami, ti scongiuro. >
Il giovane si apprestò a soccorrerlo, ma nel vedere quella ferita strinse i denti e prese a lacrimare.
< Nami mi spiace >
< Cosa vuoi dire? Cosa significa ti spiace? Sei un medico no? Allora salvalo. Ti scongiuro salva Luffy > era disperata e il ragazzo provò pena per quella ragazzina.
< Nami? >
< Luffy sono qui. Sta tranquillo, ti porterò in salvo. Dobbiamo raggiungere gli altri e Chopper saprà curarti. Non agitarti >
< Ascoltami Nami. Gli altri stanno aspettando sulla Sunny, devi raggiungerli, prima che qui salti in aria tutto >
La ragazza parve non ascoltarlo e si strappò buona parte della canotta che aveva indosso. La poggiò sulla ferita e nel giro di pochi secondi si impregnò del suo sangue. Ne stava perdendo troppo.
< Yuno ti prego. Aiutalo >
< Dobbiamo cercare di raggiungere la nave. Qui non possiamo fare nulla > si sentì un pusillanime nei confronti della ragazza, ripensando all’elisir. Ma quello poteva tornargli utile, non poteva darlo a lui.
< Nami ascoltami bene >
< Non parlare, non sprecare le forze. Oh Luffy non puoi lasciarmi. Hai capito? Non puoi farlo >
Il ragazzo prese tra le mani il suo cappello di paglia e con gesto rapido lo sistemò sul capo sella ragazza.
L’immagine di lei con quel cappello gli diede una serenità interiore.
Ma per lei quel gesto fu il colpo finale.
< Sai che per me questo cappello rappresenta un tesoro inestimabile, vero?  Non ho mai voluto consegnarlo a nessuno, neanche per qualche attimo. Ma questo non è mai valso per te > pronunciò quelle parole quasi a fil di voce, era stremato.
< Luffy? >
< Sai cosa significa questo? Ho subito capito, dal primo momento che ti ho vista, che tu eri molto più importante di qualsiasi altro tesoro, più importante di qualsiasi cosa. Anche più importante di questo cappello di paglia. La parte più importante di me. > inspirò profondamente per poi prendere a tossire sangue.
< Luffy per favore. >
< Ti prego fammi concludere. Tu, Nami, sei la cosa più importante per me.  Inseguire i propri sogni fino alla fine, e se nel realizzarlo dovessi morire, lo farei col sorriso sulle labbra. Sono felice Nami, perché tu sei il mio sogno realizzato. Ti amo > con gesto rapido la baciò.
Per poi esalare il suo ultimo respiro tra le sue labbra.
 
Un bicchiere cadde in frantumi sul ponte e Robin prese a raccoglierne i pezzi e nel farlo provò una fitta al cuore. Corse a scrutare l’orizzonte, erano quasi arrivati vicino l’isola, ma qualcosa parve turbarla.
Doveva essere accaduto qualcosa e senza capirne il motivo prese a piangere.
 
Finalmente attraccarono. Zoro si catapultò giù seguito a raffica da Sanji, Franky e gli altri.
Jay si candidò per portarli al centro dell’isola, stringendo una cartina tra le mani che lui stesso aveva elaborato tempo fa, quando faceva parte ancora della ciurma di Raven Crow.
Quell’atmosfera surreale dava loro i brividi, ma non demorsero dovevano trovarli.
 
 
Il suo corpo si abbandonò, privo di vita, tra le sue braccia.
Lei era come paralizzata.
Prese a strattonarlo. Le sarebbe bastato anche una sola reazione.
Una sola e maledettissima reazione.
Ma nulla.
< Luffy? Luffy? Rispondimi. Luffyyyyy? > si lasciò cadere sul suo petto, macchiandosi del suo sangue. Pianse fino allo stremo, con in testa ancora il suo cappello di paglia.
Yuno l’osservava senza dire nulla. Vedere il suo sconforto fu straziante per lui.
Le poggiò una mano sulla spalla.
< Nami? >
< Yuno salvalo. Ti prego. Non posso vivere senza lui. Io lo amo. Mi senti Luffy? Io ti amo. Torna da me >
Ancora una volta la mente del ragazzo fu pervasa da quel pensiero, cercò di resistere con tutte le sue forze a quella tentazione. Lui non era ancora fuori pericolo.
 
L’uomo riaprì gli occhi. Aveva quasi tutte le costole frantumate e la testa gli doleva terribilmente. A tentoni cercò la boccetta dell’elisir, senza sarebbe stato un uomo finito. Notò che la rossa e Yuno erano ancora lì. Poi vide il ragazzo di gomma che giaceva in terra in una pozzanghera di sangue.
Prese la pistola e la puntò nuovamente verso loro.
< Ora è davvero finita > disse con l’ultimo filo di voce che aveva in corpo.
Nami quasi non avvertì la sua presenza, non aveva più voglia di combattere, non aveva più voglia di vivere.
Yuno prese a farle da scudo.
< Raven! Basta con questa follia. Guardaci? Siamo allo stremo >
< Dov’è la mia ampolla? Dov’è Yuno? >
La ragazza parve non afferrare i loro discorsi.
< Non ne ho idea >
< Stai mentendo. Dimmelo > prese a sparare diversi colpi, ma non lo colpì, era anche lui allo stremo.
< Dobbiamo fuggire da qui >
Altri due colpi, poi la terra tremò.
Raven fu trascinato giù.
< Aiuto, aiutatemi >
< Raven, afferra la mia mano >
< Tirami fuori Yuno. Per favore >
< Non ti lascerò morire. >
La ragazza, come un automa, spinta solo dall’odio si avvicinò ai due. Raccolse la pistola da terra e la strinse con le ultime forze che aveva in corpo.
La puntò dritto l’uomo, il quale impallidì.
Il giovane medico aveva intuito le sue intenzioni.
< Nami non farlo >
Un ultimo colpo partì da quella pistola.
 
L’isola prese a sprofondare. Dal cielo la pioggia di lava era incessante e voragini si crearono lungo la costa.
< Zoro? > Usop era terrorizzato.
< Ma cosa sta succedendo qui Jay? >
< Zoro l’isola sta sprofondando, dobbiamo cercare Luffy e Nami al più presto, non ci resta più molto tempo >
< Dannazione. Luffy! Nami! Mi sentite? Siamo qui > ma a quel grido nessuna dannata risposta.
Robin perse l’equilibrio e si accasciò in terra, a soccorrerla fu sanji.
< Zoro è una follia, rischieremo di morire tutti >
< Sanji tu e gli altri aspettate qui, andremo io e Jay >
< No Zoro >
< Robin ascoltami dannazione >
In quella frase vi era tutto l’amore che provava per lei. Acconsetì senza dir nulla, con le lacrime pronte a venir fuori.
 
L’uomo privo di vita fu inghiottito dalla terra. Il destino era stato crudele con lui. Soccombere sotto il suo stesso potere. Aveva sempre avuto il controllo di ogni terra, ma su quell’isola nulla era come doveva essere.
Yuno lo vide scoparire, lentamente. Quella terra si nutriva di morte.
Prese a battere i pugni per poi guardare la ragazza, ancora in piedi priva di raziocino, stringendo ancora la pistola.
< Nami? Perché lo hai fatto? >
Lei non rispose e lasciò cadere in terra la pistola.
< Averlo ucciso non ti riporterà Luffy indietro >
Quelle parole la trafissero come lance, ma ancora una volta non rispose.
< Nami? Dannazione rispondimi >
La ragazza lo fissò negli occhi.
I suoi occhi erano carichi di rabbia e odio.
Mai aveva visto nella sua vita occhi così furiosi e parve averne paura.
< Lui non meritava di vivere. >
Le sue parole lo freddarono.
Lasciandolo completamente privo di ogni reazione.
La ragazza si avvicinò al corpo senza vita del suo capitano e se lo caricò sulla schiena, il dolore era tanto e la stanchezza estrema, ma non aveva alcuna intenzione di smettere.
Yuno l’osservò incredulo, ancora una volta quella determinazione lo spiazzò.
Prese a seguirla per poi aiutarla a sorreggere il ragazzo.
Lei lo ringraziò col capo e si avviarono verso la spiaggia.
 
Robin, Chopper e gli altri avevano raggiunto la Sunny. Sperò di riabbracciare il prima possibile Zoro e di rivedere anche gli altri. Non voleva perderlo. Non doveva perderlo.
Usop le si avvicinò.
< Tranquilla torneranno. Devono farlo > e come uno stupido prese a piangere. Anche lui nel suo cuore aveva avvertito qualcosa di strano.
Quella strana sensazione che aleggiava stava dando il tormento a tutti.
 
Jay avanzava a passo svelto, non aveva idea dove dirigersi, era spinto dall’intuito. Sapeva che restavano loro pochi minuti e poi quell’isola sarebbe sparita per sempre.
Ripensò alle parole lette e rilette sui libri. Mai nessuno esce vivo da quell’isola, persino il demonio ne ha paura.
Lui avrebbe dovuto stravolgere quella cosa, doveva uscirne vivo, con Zoro, Luffy e Nami.
< Hay Jay, sai dove stiamo andando? >
< Purtroppo no, ma ho la vaga sensazione che stiamo andando nella direzione giusta. >
Proseguirono in quell’inferno.
 
La ragazza cadde più volte, ma si rialzò lo stesso numero di volte. Yuno le era accanto e cercava di sorreggerla il più possibile. Ma entrambi erano vicini alla fine.
Il giovane si portò la mano alla tasca, doveva essere certo che l’ampolla fosse ancora lì.
Quella era la sua ultima speranza.
La terra tremò, questa volta più forte.
Poi ad un tratto lei li vide.
Riconobbe la sua figura.
< Zoro? Siamo qui > disse con un filo di voce per poi accasciarsi interra priva di conoscenza.
 
I ragazzi accorsero in loro aiuto.
Nami riportava svariate ferite, lo stesso il ragazzo con lei, ma nel vedere Luffy fu preso dalla disperazione. Prese ad urlare contro il mondo e Jay faticò per tenerlo calmo. Riuscirono a raggiungere la spiaggia e raggiungere la nave. Salparono all’istante per poi vedere sprofondare l’isola del male.
Nel vedere Luffy ci fu il colpo finale.
Lacrime.
Urla.
La fine.
  
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