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Autore: kamy    16/05/2014    0 recensioni
Steve e Tony sono compagni. Dopo una missione del primo, quest'ultimo trova Tony ubriaco.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap.5 Litigio


Tony strinse la bustina, sorrise alzando il capo verso il balcone di casa propria su cui spiccava la 'A' illuminata d'azzurro; avanzò lungo la stradina secondaria e socchiuse gli occhi.
< Spero che a Cap piaccia la granita alle more. Quando ho portato quella alle fragole a Pepper mi ero scordato fosse allergica > pensò.
Intravide dei giornalisti davanti alla porta della casa, accentuò il sogghigno.
< Oh. Mi chiedevo quanto ancora c'avrebbero messo a notare la A fosforescente sul tetto > si disse.
Ridacchiò, passò dietro uno dei camion della televisione e vide alcuni giornalisti additarlo, il suono delle loro voci gli giungeva come un fruscio confuso. Arrivò alla porta, si voltò e sogghignò inarcando un sopracciglio.
"Se aveste aspettato ancora qualche giorno, vi avrei mandato il mio indirizzo con tanto di numero" disse.
Sentì delle risatine, vide dei microfoni avvicinarsi e ai suoi lati le telecamere farsi avanti.
"E' vero che la sua fabbrica rischia il fallimento?" chiese un giornalista dalla pelle abbronzata aranciata. Tony tirò fuori una ciambella dalla bustina, la ondeggiò in aria e sogghignò salendo sul secondo gradino della piccola scalinata.
"Sarebbe la quinta volta in un mese!" esclamò.
Aggrottò le sopracciglia, mosse il capo a destra e a sinistra.
"Ogni volta che qualcuno pronuncia questa frase, le mie azioni aumentano il loro valore del 32%" annunciò con tono solenne.
Diede un paio di morsi al dolce, le briciole caddero sulla maglia senza maniche nera.  
"Pensa che essere diventato Avengers la redimerà?".
"Cosa dice di coloro che dicono che lei non è più credibile essendo sessualmente deviato?".
"Lei pensa che salvare il mondo sia un gioco?"
Le domande degli altri giornalisti si accavallarono in un brusio di voci. Tony indicò una serie di giornalisti con il resto della ciambella, la finì e si leccò le labbra.
"Comprate un vocabolario a chiunque abbia associato la parola 'Vendicatori' alla parola 'Redenzione' " disse, sarcastico.
Incrociò le braccia, alzò la testa sporgendola e arricciò il naso.
"Penso che molte delle giornaliste qui presenti possano parlare della mia situazione sessuale più approfonditamente di me".
Ghignò, socchiuse gli occhi e allargò le braccia.
"Penso che sia dannatamente divertente".
Si ticchettò con l'indice sul auricolare, piegò il capo di lato.
"Ora qualcuno mi faccia una domanda nuova e intelligente, di grazia".
"Si è divertito a strangolare nella sua lussuria anche il simbolo dell'America?" domandò un uomo dalla voce rauca.
Aveva la testa incassata nel collo e le spalle larghe.
"E' per caso il suo principe azzurro?" domandò una giornalista.
Tony strinse la presa sulla bustina, sentì una fitta allo stomaco e accentuò il ghigno socchiudendo gli occhi.
"Usi il termine tecnico. Si dice 'scopare con' il simbolo dell'America" disse, con tono arrogante.
Sporse le labbra aggrottando la fronte, guardò fisso davanti a sé e abbassò il capo di scatto.
"E' il mio ragazzo. Per le signore interessate, mi dispiace deludervi; ma sono io l'attivo".
Due giornalisti ridacchiarono, una arrossì e il giornalista che aveva fatto la domanda digrignò i denti.
Tony strinse le labbra, sentiva i propri muscoli tesi e le gambe rigide.
"Volete anche chiedermi se mia madre approva la nostra relazione o abbiamo finito?" domandò, sarcastico, con tono alto.
"Vuole diventare anche Papa visto che ormai domina l'America?" domandò un giornalista dal naso allungato.
Due si diedero delle gomitate cercando di avvicinargli il microfono al viso. Tony fece un passo indietro, roteò gli occhi.
"Se la domanda è 'Intende ancora infrangere tutte le norme etiche, morali, civili e sociali esistenti?' la risposta è; naturalmente, finché lo ritengo giusto" disse.
Ghignò, le iridi gli brillarono di riflessi caffè.
"Se la domanda è 'Si sente vicino a Dio?', la risposta è che conosco due alieni che dicono di esserlo; e non sono questo granché".
Allargò le braccia, le mosse in aria e le abbassò.
"Infine, se la domanda era se intendo compiere atti blasfemi quali comparare la religione al potere terreno, la risposta è ovvio che no".
Una giornalista rischiò di cadere davanti, le ciocche dei capelli biondo platino corti le finirono sulle guance gonfie.
"Cosa ne pensa della querela che il colonnello Rhodey ha fatto al suo 'passivo'?" domandò.
Tony sentì i muscoli tendersi, ispirò di botto e si chinò in avanti. Sogghignò alla giornalista, le fece l'occhiolino.
"Penso che ci rivedremo presto in tribunale, se è questo che volete" dichiarò.
Si rizzò, si voltò ed entrò in casa.
"Jarvis, isola la torre. Ora" ordinò, duro.
Ci furono dei sibili, i vetri divennero scuri e Tony lanciò la bustina contro il divano.
"Lo sapevo che l'avrebbe fatto!" ringhiò.
Si sfilò le scarpe, tirò un calcio a quella destra facendola andare a sbattere contro una parete di vetro.
"Sai cosa? Comincio a capire Loki e la sua mania per cucirsi le labbra" borbottò.
Steve si affacciò dalla porta della cucina e sporse il capo.
"Appena tornato e già di cattivo umore?" domandò.
Tony lo guardò, lo raggiunse e afferrò i bordi della maglia del Capitano attirandolo verso il basso con uno strattone.
"Ora guardami e dimmi con che cazzo di coraggio parli di fiducia" ringhiò.
Lo lanciò all'indietro, si passò la mano tra i capelli e sbuffò aria dal naso dimenando le mani.
"Sai, quando voglio far sapere qualcosa alla stampa, lo dico in diretta!".
Steve sgranò gli occhi e uscì fuori dalla stanza, strofinando le mani tra loro.
"Non parlo con la stampa veramente dagli anni quaranta!" urlò.
Tony raggiunse il piano bar, afferrò una bottiglia e la stappò.
"Sei andato a parlare con Rhodey. Conoscendoti l'avrai invitato a prendere un caffè, mnh?".
Sbuffò, bevve il liquore fino in fondo e sbatté il contenitore sul tavolo.
"Sai che qui fuori c'erano una trentina di giornalisti che mi hanno assaltato nemmeno avessi tentato di radere al suolo gli USA?".
Steve sbatté un piede e ringhiò.
"Fanculo, i giornalisti assediano la casa e tu te la devi anche prendere con me" sibilò a bassa voce.
Tony sbuffò, si sedette sullo sgabello e afferrò una seconda bottiglia, la ondeggiò passandola da una mano all'altra.
"I giornalisti assediano la mia vita. Me la prendo con te per esserti precipitato a sgridare Rhodey".
Steve si massaggiò il collo e si appoggiò con un fianco alla parete.
"Mi guardava come se fossi uno del circo o una mascherina di carnevale. L'ho fatto perché quell'aglomerato di ruggine di War Machine non mi rispetta, non per te" si lamentò.
Tony grugnì, incrociò le braccia.
"L'hai invitato per parlare di me. Non mentire, non sai farlo".
  
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