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Autore: dede432Kami daibakuhatsu    17/05/2014    1 recensioni
Una storia nata durante dei giorni d'estate, due ragazzi appartenenti a due mondi diversi, riuscirà l'amore a sbocciare tra queste due persone?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Il giorno dopo Sora si svegliò di buon’ora, ma soprattutto di buon’umore , si alzò dal letto e si diresse in mutande in cucina, ringraziò mentalmente i suoi per essersene andati l’anno scorso, così almeno poteva fare quello che voleva, stava per aprire il frigo quando qualcuno suonò alla porta di casa; si diresse all’ingresso e dimenticandosi di mettere qualcosa addosso aprì la porta. Non appena Alberti vide il ragazzo iniziò a ridere << Ti conviene vestirti Sora, la prossima volta potresti essere meno fortunato >>, il ragazzo a quelle parole si guardò e arrossì di colpo e scappando in camera facendo ridere ancora di più l’uomo che entrò nell’appartamento ancora ridendo.  Quando Sora tornò in cucina l’uomo iniziò a ridere più forte, tanto che il più piccolo gonfiò le guance offeso << Ce succede adesso? >> << Avresti potuto mettere qualcosa della tua taglia no? Quelle cose sono troppo grandi per te >> , il ragazzo si guardò << Perché? Sono della mia taglia non sono tanto grandi >> << Sembra che siano di due taglie più grandi >> gli rispose sorridendo Albert; << Come mai sei venuto qui oggi? >> gli chiese confuso il ragazzo << Ho un paio di giorni di tregua e quindi sotto c’è un mio collega quindi sto tranquillo >> , Sora alzò un sopracciglio non convinto << Dimmi la verità, da quando è che gli giri intorno? >> , sentendo quelle parole l’uomo si irrigidì e fece cadere la tazzina dentro il lavandino << N-N-Non dire cavolate, non gli vado dietro >> << O andiamo al si vede che ti piace, da quando ti ha lasciato tua moglie non hai fatto altro che nasconderti, quanto tempo è passato? >> << Dieci anni >> disse l’uomo sospirando e sedendosi stancamente su una sedia vicino al tavolo. Sora gli si avvicinò e si sedette vicino a lui << Mi hai sempre detto che da quando eravate giovani che vi frequentavate , solo che vi siete dovuti lasciare perché tuo padre aveva già stabilito il matrimonio e quindi lui se ne è andato in Europa, ma adesso è tornato e hai la possibilità di riscattarti, vai a salutarlo sta mattina e vedi se ti riconosce, ma ne dubito, conciato come sei >> << Non criticare come mi vesto, questi sono i miei vestiti di tutti i giorni >> gli rispose il castano offeso , il blu lo guardò da capo a piedi << Nella camera dei miei genitori dovrebbero esserci ancora dei vestiti di mio padre, visto che quando se ne sono andati hanno fatto tutto in fretta e furia, quindi non mi sorprenderei se ci trovassimo dei vestiti ancora nuovi >> << Te lo scordi non andrò giù sotto vestito in quel modo per fare colpo >> << Al te lo meriti dopo tutti questi anni di solitudine, io lo so quello che hai passato, sennò non ti sarei rimasto amico fino ad oggi >>, l’uomo a quelle parole sorrise , ma “ A questo punto tanto vale provare “ << Prima di tutto quanto ha? >> << Poco più di me, io ne ho … quaranta , lui dovrebbe averne quarantadue >> << Ok >> , poi sorrise sornione << Chi di voi era sotto >> << SORA! >> << Hahahaha, ok scusa >> << C-C-Comunque i-i-io >> disse l’uomo arrossendo all’inverosimile << OOOOHHHH , ok iniziamo >> disse alzandosi di scatto << Un attimo >> il ragazzo si fermò a metà scala << Io ho accettato di rincontrare Maki, ma tu dovrai rincontrare Ito al mare, perché sono sicuro che lo ritroverai lì >>, sentendo quelle parole il ragazzo si fermò di botta << Ricattatore >> << Ci dobbiamo venire incontro a vicenda, tu con lui e io con Maki >> , anche se detestava ammetterlo aveva ragione, non poteva scappare in eterno << Ok ci sto >>, così insieme salirono al piano di sopra per cambiarsi. Quando uscirono dalle camere i due si guardarono, l’unico che non era convinto era Albert quando vide Sora << E quei vestiti? >> << Non vanno bene? >> chiese curioso << Sono del tutto inopportuni per una mattinata in spiaggia, non puoi andarci con jeans e maglia, fa un caldo bestiale  >> << M-M-Ma i-i-io mi sento a mio agio così >> << Beh devi cambiare aspetto, che credi, che io mi senta bene in queste condizioni, io ho accettato tu devi fare lo stesso e se non ti metti qualcosa di decente vengo di là e te lo metto io, e ora sbrigati, non abbiamo tutta la mattinata >>; il blu guardò l’altro che gli fece un cenno di andarsi a cambiare e anche se di malavoglia rientrò in camera sua a cambiarsi. Quando riuscì indossava un costume a pantalone azzurro che gli arrivava fino al ginocchio , un maglia a maniche corte bianca e sulla spalla una bora più grande per contenere quello che portava “ Ovviamente non si dimenticherebbe mai di lasciare a casa il blocco con le matite “ << Diciamo che sei accettabile. Forza andiamo >> disse l’uomo scendendo le scale; quando le porte dell’ascensore si aprirono il quarantenne iniziò a sudare freddo << Sora non so che fare >> << Al sii te stesso e basta , se è destino fallo venire se non va almeno ci hai provato >> , il più grande sorrise a quelle parole << Grazie, buona fortuna anche a te >> , il ragazzo sospirò << Speriamo in bene >> gli rispose prima di uscire e lasciare l’altro davanti all’ufficio. Non appena mise piede fuori l’aria calda della giornata lo avvolse dolcemente “ Fatti forza Sora non può andare tanto male “ e con quei pensieri si diresse verso la spiaggia; non appena arrivò entrò titubante non abituato a tutto quel caos , ma soprattutto non era abituato a tutti quegli sguardi su di lui “ Ma perché mi stanno guardando quelli? “ << EHI BELLEZZA PERCHE’ NON VIENI CON NOI >>, quelle parole lo fecero irrigidire e ancora più spaventato aumentò l’andatura, ma i ragazzi che lo avevano chiamato furono più veloci di lui e gli si pararono davanti << Quanta fretta, perché non vieni con noi eh? >> , guardandoli uno per uno si rese conto di essere in un mare di guai così iniziò ad indietreggiare << S-S-Sono impegnato >> << E allora? Non ti facciamo niente , vogliamo solo parlare >> << N-N-Non posso >> << Se fai così ci offendi >> disse uno di loro iniziandosi ad avvicinare mentre il più piccolo indietreggiava sempre di più << Ehi volete  lasciarlo in pace? >> i quattro si girarono infastiditi , non appena Sora vide Ito dietro ai quattro gli si buttò letteralmente contro << ITO! >> , il più grande non ci pensò due volte e mise un braccio in modo possessivo intorno ai fianchi dell’altro << Lasciatelo in pace, è già impegnato se non l’avete ancora notato >> << Tienitelo, tanto non era neanche tanto bello >> così dicendo i quattro se ne andarono scazzati. Ito cercò in tutti i modi di reprimere l’istinto e prendere il più piccolo lì davanti a tutti, non appena Sora si rese conto del suo gesto si staccò arrossendo all’inverosimile << S-S-S-S-S-S-S-Scusa, n-n-n-non volevo, e-e-e-e c-c-che h-h-ho agito d’istinto, q-q-quei ragazzi n-n-non volevano smetterla e allora ho fatto così, scusa >>, a quella scena il maggiore non potè che sorridere  << Non ti preoccupare è tutto a posto, piuttosto ti hanno ridato il blocco? >> << S-S-Si certo, grazie ancora >> << Di nulla, è stato un piacere, e scusa se ho visto  tuoi disegni >> , il più piccolo strinse le mani sulla tracolla << N-N-Non preoccuparti >> << Allora, come mai sei qui oggi? In mezzo alla gente >> gli disse Ito iniziando a ridere di gusto << S-S-Sono passato di qui p-p-perché t-t-ti volevo ringraziare e poi perché devo mettermi un po’ in disparte da tutti >> << Vuoi dire nel posto dove ci siamo incontrati ieri? >> , quelle parole fecero sussultare Sora che però fece un cenno d’assenso. Quando arrivarono a destinazione Sora alzò lo sguardo e ammirò il paesaggio con occhi lucenti << Ti piace l’oceano eh? >> << Da matti, io sono sempre vissuto qui però non ci sono potuto mai venire visto che i miei non mi ci portavano mai, l’unico che ha fatto veramente qualcosa per me è stato Albert >> << Albert? >> << Si il portinaio, quello a cui hai dato la mia tracolla , che te ne sei già dimenticato? >> disse iniziando a ridere il più piccolo << N-No e che adesso mi sfuggiva la persona >> disse grattandosi la testa << Sei vecchio hahahahaha >> gli rispose Sora buttandosi per terra per il ridere. Ito rimase incantato dal sorriso del ragazzo ma gli si avvicinò minaccioso << Cos’hai detto ragazzino? >> , quelle parole  fecero guizzare i muscoli del più piccolo che si alzò di scatto << D-D-Dai stavo solo scherzando >> << Comincia a correre >> , il ragazzo non se lo fece ripetere due volte che le sue game iniziarono a muoversi da sole per evitare di essere acchiappato. Andarono avanti così per una buona mezz’ora finchè i piedi di Sora non si intrecciarono insieme facendogli perdere l’equilibrio, il più piccolo d’istinto chiuse gli occhi ma prima che potesse toccare il suolo atterrò sul petto scolpito dell’altro che gli fece da scudo; quando aprì gli occhi si specchio in quelli azzurri dell’altro che lo guardavano divertiti , il suo viso divenne porpora e si allontanò di scatto cosa che dispiacque molto al più grande che sperava in qualcosa di più << Comunque questa sera fanno una festa ad un locale qui vicino, ci verresti con me? >> il più piccolo lo guardò di sasso << Eh? EEEEEHHHHH? T-T-T-T-TU M-M-M-M-MI S-S-S-S-STAI >> << Si ti sto chiedendo un appuntamento, è un po’ troppo presto forse? >> Sora scosse energicamente la testa << Bene, ti passo a prendere alle sette e mezza ok? >> << O-O-O-O-Ok, s-s-s-sai che o-o-ora è? >> << Quasi mezzogiorno, perché? >> << D-D-D-Devo preparare qualcosa da mangiare per me e Albert ma credo che lui non verrà >> << E che problema c’è? Vengo io al posto suo >> , Sora si alzò ma quelle parole lo pietrificarono sul posto << S-S-S-Sei sicuro? >> << Certo , tanto a casa mia nessuno mi calcola e di certo non se ne accorgeranno neanche >> gli rispose sicuro Ito << O-O-Ok >> e dopo quella piccola risposta i due si incamminarono ignari di due occhi identici a quelli del più grande che li stavano guardando truci.  Quando entrarono nell’ingresso del palazzo , Sora vide che l’ufficio del portiere era chiuso e allora sorrise dentro di se “ Goditi questa felicità amico, te la meriti “ , entrarono in ascensore e il più piccolo pigiò il tasto del piano; la tensione in quel piccolo spazio era palpabile << Allora Sora, dimmi qualcosa di te >> , quelle parole fecero sussultare il ragazzo che iniziò a torturarsi le mani << B-B-B-Beh v-v-vivo da solo da un ‘anno visto che i miei se ne sono andati di casa >> << Come mai? >> << Quando hanno scoperto che ero gay non ci hanno pensato due volte e hanno preparato tutto in poco tempo lasciandomi da solo, per fortuna che avevo Albert e quindi è andata piuttosto bene >> << Oh, scusa, non volevo farti ricordare quel giorno >> << Tranquillo non preoccuparti, adesso sto bene, ti dico la verità stare da solo è la cosa migliore che potesse mai capitarmi, almeno i miei non rompono se faccio qualcosa che non va, se la faccio poi me la sbrigo da solo , sennò non lo faccio per niente >> gli rispose Sora ridendo. Ito stava per avvicinare la sua mano a quella del ragazzo quando il campanello dell’ascensore lo fece desistere “ Ottimo tempismo “ , pensò scocciato; quando i due raggiunsero la porta dell’appartamento del più piccolo , Sora si sorprese di trovare Maki e Albert davanti alla porta << E voi due cosa ci fate qui? >> , il castano si grattò la testa << Visto che dovevamo mangiare da te ho pensato che poteva >> , non finì la frase che lo sguardo gli cadde su Ito, si rigirò verso Sora e sorrise sornione, tanto che il più piccolo dovette girare la testa per non farsi vedere dal più grande. Quando entrarono dentro l’appartamento gli occhi di Ito si allargarono stupiti << WOW! Non pensavo che casa tua fosse così grande, e io che mi vantavo della mia >>, Sora sorrise a quelle parole << I miei hanno esagerato all’inverosimile, questa per me non è una casa ma solo una gabbia d’oro, sono felice che se ne siano andati, nei periodi delle feste oppure nei week end si affollava di tanta gente che io dovevo rifugiarmi in camera mia per stare tranquillo >> << Almeno adesso hai tutto questo e puoi fare quello che vuoi >> gli rispose l’altro sorridendo << Su questo hai ragione , però preferisco starmene sul letto con dei pop corn a guardare la televisione piuttosto che uscire la sera >> disse il blu andando in cucina. Ito lo seguì a ruota e lo bloccò tra lui e il piano di lavoro , guardandolo convinto << Ti conviene rimanere sveglio questa sera, altrimenti vengo su e sfondo la porta >>, quelle parole fecero arrossire il più piccolo che provò a spostarsi ma invano << I-I-Ito >> << Si? >> , i due ragazzi agirono d’istinto e le loro labbra si unirono in un bacio dolce e senza pretese. Quando si separarono Sora divenne ancora più rosso e quella cosa fece sorridere l’altro che gli accarezzò una guancia << Adesso sei in debito, quindi non ti puoi tirare indietro >> << L-L-Lo so, f-f-forse non avrei dovuto baciarti >> disse il più piccolo abbassando lo sguardo triste; il maggiore gli prese il viso tra le mani e lo alzò << Non ti venga più in mente di dire una cosa del genere, Sora tu mi piaci e di questa cosa sono sicuro, non cambierò idea tanto facilmente, quindi non ti mettere in testa idee strane >> gli rispose convinto Ito, quelle parole fecero brillare gli occhi al più piccolo che lo abbracciò felice. La sera arrivò in fretta e Sora era sempre più agitato, vedendolo in quelle condizioni i due uomini lo fecero sedere su una sedia << Sora calmati non essere così agitato, altrimenti Ito capirà tutto, non ci vuole un genio per capirlo, quindi sii solo te stesso >>, il ragazzo abbracciò il castano che ricambiò la stretta << Grazie, potete rimanere qui tutto il tempo che volete >>  << Grazie ma noi >> , l’uomo non finì la frase che il campanello subito suonò. D’istinto il blu si alzò e arrivò anche troppo veloce davanti alla porta e la aprì sostenuto dai due; quando si ritrovò il più grande davanti rimase abbagliato dall’abbigliamento dell’altro, infatti Ito indossava un paio di jeans abbastanza attillati che metteva i risalto le sue gambe snelle e abbastanza muscolose, una maglietta bianca a maniche corte fasciava il petto muscoloso in modo a dir poco provocante, sopra la maglietta un giubbino di pelle nera e ai piedi un paio di scarpe da ginnastica nere << Buonasera, pronto? >> << S-Si >> << Ti ho portato una maglia nel caso avessi freddo >> disse Ito mostrando un maglione blu, tanto che il ragazzo lo guardò confuso << Perché dovrei avere freddo? >> , il più grande rise << Vuoi venire a maniche corte sulla moto? >>, la bocca di Sora si spalancò << M-M-Moto? >> << Si andremo al locale in moto, ti dispiace? >> << N-N-No è-è-è s-s-solo che h-h-ho u-un po’ paura delle moto >> disse diventando porpora << Non preoccuparti ti stringi a me così di certo che non cadi >> disse Ito sorridendo sornione, cosa che fece arrossire ancora di più il più piccolo; dopo aver salutato i due uomini uscirono e si diressero verso la festa. A sera inoltrata i due ritornarono a casa e si andarono a dormire dandosi appuntamento per il giorno seguente.
Fine capitolo 2
   
 
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