Istanti di vita
-E adesso che avete finito? Ho
sentito che InuYasha è deciso a lasciare la carriera di attore.-
Sesshoumaru
scrolla il giornale. –Mh? Sì. Voleva fare un provino per una squadra di non
ricordo cosa.-
-Ah, vuole darsi allo sport?-
-Mhmh.- Si inumidisce il dito
per cambiare pagina. Poi, con un certo orgoglio: –Del resto, noi di famiglia ce
l’abbiamo nel sangue, il correr dietro ad una palla.-
Pausa. Solleva gli
occhi. -Perché ridi?-
InuYasha accarezza con occhi
innamorati la sua nuova auto.
-Che ve ne pare?-
Sesshoumaru è scettico.
–Continuo a preferire le moto.-
-Tsk. Non sai goderti la vita.-
-Oppure
non ho problemi di compensazione.-
Un po’ in disparte, InuYasha mi dice: - Ha
avuto un sacco di problemi a fare la patente. Continuava a venirgli voglia di
mettere la testa fuori dal finestrino.-
-Una volta, in prima media,
InuYasha ha preso una nota perché abbaiava in classe.-
Sesshoumaru torna un po’ abbattuto
dal commercialista.
-Mi ha riso in faccia perché non ha mai conosciuto due
persone che spendono €160 al mese di parrucchiere.-
-Per fortuna che paghi la
manicure in nero…-
“Caro
InuYasha,
riguardo
alla tua richiesta di un consiglio,
sinceramente…”
-No…-
“Fratello,
…”
-No…-
Sesshoumaru
mordicchia in modo irreparabile la stanghetta degli occhiali.
“Senti, non
capisco perché mi rompi sempre le palle nonostante poi tu faccia quello che ti
pare, ma se proprio…”
-Ciao, ma che belle
chiappe!-
=SCHIAFF!=
Sesshoumaru stava litigando colla gatta per il
possesso di un paio di pantaloni. Si gira di scatto. –Mele!-
Sesshoumaru sta raccogliendo tutte le
monetine che sono cadute dai pantaloni (la gatta ha
vinto).
=SCHIAFF!=
-MELE!-
Sesshoumaru vede un euro in corridoio,
e si chiede come possa essere arrivato fino a li. Si china per
raccoglierlo.
=SCHIAFF!=
-Mel…-
Mithrinhin gli fa un grande
sorriso.
Mele sta svuotando la terrazza. In
giro per la sala, borse piene di roba risalente fino ad anche un secolo
prima.
Sesshoumaru, curiosando in giro, ha trovato quella con i
ricami.
Tira fuori un panno con una strana cosa a punta rossa, bianca e
verde, dai colori un po’ sbiaditi.
È chiara solo la scritta, ma Sesshoumaru,
ingannato forse dalla prima parola, “Voto”, forse la interpreta male.
-Maria
Santissima Immacolata? Mele…? Ma non eri agnostica?-
Mele torna dal giardino vittima di
una pesante traspirazione causata dal sole delle undici.
Mentre va in bagno,
si toglie la maglietta e sospira: -Oh, Valar. Sono fradicia.-.
Sussulta
spaventata quando lui compare dalla porta di una stanza.
-Sesshoumaru…? Che
fai?-
Lancia un urlo quando lui la carica su una spalla.
-No, no,
Sesshoumaru, è un malinteso!-