I am ruthless and always will be more

Billy Stubbs la deve pagare, deve soffrire.                          
Questa sera mi ha insultato, mi ha detto che non è del tutto certo che mio padre sia un mago, che anche mia madre può essere una strega, ma comunque -ha detto- è impossibile che uno dei tuoi genitori possa essere magico. Perché la magia non esiste.
Mi ha denigrato e quindi si merita di patire, come si meritano di penare tutti quelli che sono inferiori a me.   Tom Orvoloson Riddle.
So come angosciarlo, ci ho già pensato.
*****
Mi sveglio e mi alzo dal letto, guardo fuori dalla finestra e vedo che c’è una coltre impenetrabile di nuvole: bene, la gente non gioirà.                                                                         
Mi volto e mi dirigo verso la mensa, oggi mi sento più crudele che mai.                                                                       
Mi siedo vicino a Billy per fare colazione, posso incominciare già adesso a offenderlo.                                            
–Come sta tua nonna, Billy?- Gli dico, sapendo che sua nonna è morta.                                                                                  
–Ma Tom, non ti ricordi che è morta più di un anno fa?- Mi dice con voce triste.                                                                         
–Sì, me lo ricordo e rimembro anche che quando morì, ti lasciò solo, senz’altro parente in vita. - Rispondo con voce sadica.
-Ma non è vero!- Ho ancora mia cugina di terzo grado! Sussurra abbattuto.                                                                
-Non mi sembra un ottimo aiuto per quando dovrai andare a mendicare per strada. Se non ricordo male, ha un braccio morto, non è vero Billy?- Sibilo divertito.                                        
–Sì, è vero. Non avrò, però, bisogno di andare a mendicare, potrò chiedere aiuto alla signora Cole . - Dice piagnucolando.                                                                                  
–Non penso proprio Billy, la signora non è benestante, dovrai andare a chiedere l’elemosina.- Ripeto, contento di farlo star male.                                                                             
–Non è vero, Tom, sei cattivo!- Biascica flebilmente fra le lacrime.                                                                                         
Per adesso ho ottenuto ciò che volevo, posso anche andarmene e lasciarlo lì a piangere disperatamente. Così finisco di mangiare e mi alzo senza proferire parola.                                       Ritorno nella mia camera e non mi sento ancora pienamente soddisfatto: ha sofferto troppo poco per i miei gusti, deve penare ancora!                                                                                  
Anche questa volta so che cosa devo fare e so anche che sarà molto divertente.
*****
Billy è fuori in giardino, sta giocando con un suo stupido amico. Questo mi sembra il momento giusto per agire.                    
La sua stanza è accanto alla mia, quindi mi basta aprire la porta e sparire dietro l’angolo di quella vicino.                               
Appena entrato noto subito come la sua camera sia più disordinata della mia, è veramente un bimbetto stupido rispetto a me. Tom Orvoloson Riddle.                                                                
In un angolo c’è il suo coniglio, si chiama Tom! La cosa mi dà molto fastidio, perché ci deve essere un solo Tom, cioè io.                                                                                                     
Mi avvicino lentamente all’animale che mi guarda spaurito.         
Lo devo impiccare, sì ecco che cosa devo fare. Ne ero già sicuro stamattina, ma ora ne sono certo. Non ho corde, ma dal nulla appare un cappio. E’ perfetto. Lo prendo e attentamente lo lego intorno al collo di Tom, che inizia a fare versi strani. Improvvisamente, il coniglio si ritrova appeso alle travi del soffitto, che sono piuttosto pericolanti, sono stato io, involontariamente, con la magia, o con ciò che so fare in più rispetto agl’altri.                                                      
Ancora meglio, così Billy farà fatica a recuperare il corpo dell’animale.
Con la mente, mi concentrò sulla corda legata intorno al collo del coniglio, che inizia ad agitarsi.                                       
Il laccio si stringe sempre di più, finché Tom inizia a soffocare, poi l’animale esala l’ultimo respiro e spira con gli occhi rivolti verso l’alto, ormai completamente strozzato. Lascio la presa mentale sulla corda e il coniglio rimane penzolante sul soffitto. Ora ho una brama interiore fortissima, vorrei rifare una cosa simile. Mi diverto tantissimo! Ma per adesso può bastare, e presa questa decisione mi giro e vado nella mia camera.
*****
E’ tardo pomeriggio quando Billy ritorna nella sua stanza e ritrova il corpo esanime del coniglio.                                             
Quando entra nella stanza, me ne accorgo subito.                             
Un urlo lacerante irrompe nella camera, poi dei singhiozzi e infine un pianto distrutto. Molto bene, era questo che volevo.                                                                                          
Un’inserviente accorre subito ad aiutare Billy, forse pensando che si è fatto male.                                                       
Ma la realtà è un’altra. Attraverso la fessura della porta, vedo Billy disperato e piangente per mano al cameriere che è accorso prima. Insieme si dirigono verso l’ufficio della signora Cole, la direttrice.                                                        
Subito dopo, i due entrano nello studio e si sente gridare la Cole, che dice: -Che cosa? Non è possibile! Chi può aver fatto una cosa simile? Che vergogna!- Durante tutte le esclamazioni della direttrice si sente Billy che piange istericamente. Sono proprio soddisfatto, far star male le persone per me è un divertimento assoluto.
Qualche minuto dopo, la preside inizia a chiedere di stanza in stanza se qualcuno ha visto qualcosa di sospetto e di dire subito se si è il colpevole di questo vergognoso misfatto (testuali parole).
Quando apre la porta della mia camera, io mi preparo al meglio per essere credibile.                                                      
Quando la responsabile parla, sfoderò uno dei miei sorrisi più rassicuranti, intanto mi dice: - Tom hai visto qualcosa di sospetto oggi? Te lo chiedo perché il coniglio di Billy Stubbs è stato impiccato.- Mi dice con voce alterata.                                                           
-Non ho visto nulla di particolare oggi, signora Cole. – Rispondo con voce vellutata.                                                      
–Sei sicuro di non essere stato tu, Tom?- Mi domanda nervosa.                                                                                  
–No, signora non sono stato io, non ucciderei mai un animale. - Affermo, mentendo spudoratamente.
-Va bene Tom, mi fido. - Annuncia la direttrice e così facendo richiude la porta, lasciandomi solo.                                    
Dopo qualche secondo, mi siedo sul letto ridendo come un matto.
Queste persone non sanno niente di me, niente. Non conoscono il vero Tom Orvoloson Riddle, futuro Lord Voldemort. Sì, ho già deciso, sarò potente e tutti mi rispetteranno per timore di quello che potrei far loro. Perché io sono spietato, e lo sarò sempre di più.