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Autore: Love_My_Spotless_Mind    17/05/2014    0 recensioni
Hyorin crede che il proprio orgoglio possa valere più dell'amore per qualcuno, ma il ragazzo che la ama potrebbe riuscire a farle cambiare idea.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Lasciamoci – disse – Non voglio più seguirti come un ombra,non voglio più camminare dietro di te sulla nostra strada,voglio essere al tuo fianco –
In quel momento non compresi le sue parole,ero troppo arrabbiata e delusa,continuavo a desiderare di scomparire per smettere di provare quel dolore intenso e lacerante.
-Lasciamoci. Se non riesci a proseguire alla mia velocità io non rallenterò. Dividiamoci ora che possiamo,prima che faccia troppo male – ma in realtà faceva già male,era un fallimento troppo grande da dover sopportare. In quel momento abbassò lo sguardo e lasciò la mia mano. Faceva male vedere nel mio sguardo la parola “addio”?
Non capivo  cosa volesse dire per me amarlo,mi perdevo nelle piccole cose e non comprendevo quelle importanti.
 Mi voltai e corsi,volevo allontanarmi e scappare,scomparire e divenire il vento,per poter asciugare le sue lacrime con le mie carezze senza ledere il mio orgoglio. Tese una mano verso di me,cercò di stringermi,di trattenermi ancora qualche istante,ma io gli sfuggii freddamente.  “Non voltarti “ pensai “ lui è un peso per la tua vita,tu meriti di più. Volerai in alto senza di lui che ti costringe a restare a terra” ed intanto il mio cuore mi gridava di fermarmi,di respirare lentamente e capire cosa realmente volessi,ma non lo ascoltai.
Non volevo ammettere di avere dei rimorsi,di essere andata contro la mia stessa felicità e trascorsi notti a piangere di rabbia,a gridare, a desiderare di distruggere tutto. Volevo fuggire e fui tentata a farlo, ma compresi che il mio cuore mi avrebbe seguita,ovunque fossi andata. “ Vorrei strapparlo via questo stupido aggeggio!” pensavo .  Iniziai ad odiare i miei pensieri e ad odiare di essere sempre in compagnia di me stessa, avrei voluto lasciar andare anche lei e restare sola,nel silenzio dei miei rimorsi. “ È il tuo cuore ad essere stupido o sei tu ad esserlo?”mi chiedevo in qualche attimo di lucidità,conoscendo esattamente la risposta,ma anche questo andava contro il mio orgoglio.
Un tempo io e lui trascorrevamo solo momenti belli,ero felice solo al suo fianco,solo se tra le sue braccia,ma poi qualcosa era cambiato,avevo ,forse, dimenticato cosa fosse l’amore. Ero diventata importante,una delle studentesse migliori dell’università più prestigiosa dello stato,ero sotto un riflettore e agli occhi di tutti ero la stella più luminosa del firmamento.  Così lui iniziò ad essere sempre un passo più indietro di me,ma con il passare del tempo la nostra distanza divenne insormontabile.
 Non mi ero accorta di quanto avessi potuto ferirlo con le mie parole. Ogni volta che nasceva una discussione dicevo di meritare di meglio e gli chiedevo di lasciarmi in pace. Che idiota,che persona cieca e meschina ero.
Ma piuttosto che chiedere perdono,tornare sui miei passi e risolvere la situazione,preferivo restare al mio posto,senza badare a cosa questo avrebbe comportato. Volevo che il tempo trascorresse cosicché le ultime prove del nostro rapporto venissero sepolte.
Quella sera decisi di camminare un po’,restare chiusa in casa a studiare avrebbe solo peggiorato la situazione. Il marciapiede era pieno di neve ed altri piccoli fiocchi continuavano a scendere lentamente. Le insegne dei negozi era colorate e le vetrine natalizie. Mi soffermai davanti ad una di queste. C’erano tanti orsacchiotti con il cappello,di ogni grandezza,di tanti castani diversi. Al mio compleanno me ne aveva regalo uno,ma l’avevo posto tra la pila, distrattamente, poiché avevo ricevuto regali ben più importanti. 
-L’ho visto nella vetrina di un negozio e mi ha ricordato te. Ha degli occhi che non ho mai visto su un peluche,sono così scuri e profondi,arrivi a credere che nascondano così tanti pensieri,esattamente come i tuoi. – disse porgendomelo,aveva legato al suo braccio un bellissimo fiocco rosa. Ma io non ero lusingata dal suo discorso,pensavo solo al fatto che quel regalo non valesse quanto un anello o un bel vestito. Ma in realtà,e lo compresi solo molto dopo, valeva molto di più. Ero restata in silenzio,senza nascondere la mia delusione.
-Dovremmo andarci insieme in quel negozio,sono certo che ti piacerà tanto – continuava entusiasta.
-Perché dovrei venire in un negozio di giocattoli? Sei impazzito? Ho diciotto anni,per me non hanno più senso queste cose – e lanciai l’orsacchiotto tra gli altri regali,allontanandomi per ballare con gli altri invitati.
Si era sempre sentito in una posizione inferiore alla mia e ,per quanto avesse tentato di avvicinarsi a me, lo avevo spinto giù senza ritegno.
-Che occhi tristi hanno quegli orsi – non credevo di star sentendo realmente quella voce. Mi voltai e lo vidi. Non mi ero mai sentita così felice,avrei voluto gridarlo,ma rimasi immobile,in silenzio, con lo sguardo vuoto ed inespressivo.
-Sono giorni che ti aspetto sotto casa,era ora che uscissi – mi era mancato il suo sorriso.
-Perché? – mi limitai a dire stizzita.
-Come perché? Dobbiamo parlare – continuò tranquillamente.
-Credevo ci fossimo detti tutto –
-No. Io ho detto solo sciocchezze fin ora –
Sorrisi leggermente – Parla,ho da fare – in realtà non vedevo l’ora di sentire cosa avesse da dirmi.
Mi afferrò per le braccia,stringendole in modo che non riuscissi a muoverle e le tenevo strette lungo i fianchi – Non fidarti di ogni singola parola che dica,starò fingendo di volerti mandare via. Non dimenticare che non importa qualsiasi cosa faccia,nella mia mente ci sono solo pensieri di te. Sono innamorato di te,l’unico posto in cui hai bisogno di essere ora e per sempre,è qui –
Sentii le mie guancie bagnarsi di lacrime.
-Cosa dici? Lasciami andare! – mi agitai,ma la sua stretta era così forte da impedirmi di liberarmi.
- Hyorin,è vero,non posso essere il ragazzo di cui avresti bisogno,non ho nulla, e per quanto vorrei non posso essere più di quello che sono. – prese un respiro profondo. Riuscivo a leggere nel suo volto la sua agitazione,era così bello,avevo solo voglia di dirgli quanto mi era mancato –  Ma non riesco ad immaginare la mia vita senza di te,senza la severità del tuo sguardo,senza stringerti per sentirmi finalmente bene. È  vero,staresti meglio senza di me, ma voglio provarci anch’io a renderti felice. Se accetterai il mio amore non ti farò mai pentire di avermi scelto,non ti farò mai rimpiangere di non aver voluto qualcun altro al mio posto. Se vuoi realmente andare,fallo,ma anche se non sarai con me continuerò ad amarti, perché sei l’unica cosa bella della mia vita – anche i suoi occhi divennero lucidi.
Lasciò che la presa si facesse meno stretta e mi diede un bacio sulla fronte. Tutta la mia sicurezza e la mia arroganza scomparvero con il nostro contatto. Quella che era diventata la mia corazza ora era scomparsa e mi sentivo allo scoperto.
-Non sei nulla in meno di me – cercai di dire,piangendo come non ero mai riuscita a fare davanti a qualcuno – Ti ho ferito così tanto,non capisco perché continui a volermi ancora. Mi dispiace,non voglio più fingere di essere forte e di essere quella che non sono. – lo guardai dritto negli occhi,i nostri sguardi speranzosi si incontrarono –  Sono una stupida. Sono ricca,laureata e potrei avere un marito ricco,colto e una villa enorme…ma sono innamorata di te. – l’avevo detto? Stentavo a crederci –  Questo nessuno potrà cambiarlo. Sei l’unico ad aver accettato il mio cuore,per questo anche tu sei uno stupido. Non comprenderò mai come tu possa essere innamorato di me,di una persona così fredda e meschina,che crede di essere chissà quanto intelligente ma che non riesce nemmeno a comprendere sé stessa –
Mi abbracciò,senza lasciare spazio ad altre parole. Entrambi stavamo piangendo e trattenevamo a stento i singhiozzi. Ero felice,era la prima volta nella mia vita in cui ero stata davvero coraggiosa,in cui non avevo indossato una maschera,ma ero stata io.
-Forse le persone stupide sono fatte per stare insieme – 
  
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