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Autore: Light_9HP    17/05/2014    2 recensioni
Sfidano lampi
e bufere di vento
i veri sogni.
Questa è la mia prima storia Horror/Thriller spero che come inizio vi piaccia!
Spero che vi piaccia anche l'idea di scrivere degli Haiku (poesie giapponesi di tre versi) che parlano dell'argomento del capitolo.
Gradirei molto una recensione per sapere cosa ne pensate dell'idea
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Forse è tutto un sogno. Eppure la grossa sagoma nera dietro di me è troppo vivida e reale da farmi abbandonare anche quest' ipotesi. Corro in mezzo a una strada alberata con il suono rimbombante dei passi dietro di me, ma non oso girarmi fino a quando la via ad un tratto finisce e si apre un immenso burrone davanti a me.Ed è qui che mi sveglio. Mi alzo di scatto non riusciendo a restistere tra tutte le mie coperte bagnate e calde. Barcollo per qualche secondo e poi mi tuffo nella doccia senza esitazione. L'acqua tiepida mi risveglia dal torpore mattutino e , mentre mi asciugo, non posso fare a meno di pensare al sogno. Perchè è stato così reale? La mia domanda però non trova risposta nella tranquillità del momento così ,dopo essermi vestito ,preparo distrattamente la colazione.Mi accorgo però di non riuscire a concentrarmi su quello che faccio e di fissare il vuoto a ogni passo.Il caffè bolle senza che io mi sia reso conto di averlo messo sui fornelli e il suo odore inebriante e forte scaccia dalla mente quel sogno,che torna però alcuni minuti dopo pensiero dominante nella mia testa. Butto nello zaino tutti i libri che trovo sparsi sul tavolo, evitando di fare una qualsiasi selezione che mi sarebbe impossibile date le circostanze. Apro la porta con un gesto quasi teatrale, come quando un attore spunta fuori dal sipario tra la folla in visibilio,con la luce accecante dei riflettori sul volto. Ma al contrario dell'attore io sento solo vuoto dentro e un pizzico di fretta dovuta alla tarda ora in cui mi sono svegliato. Maledetto il giorno in cui ho scelto di andare all'università in un posto così poco pratico,penso. La macchina riposa tranquilla dalla parte opposta del vialetto di casa, con un po' di brina sui vetri, che rimuovo velocemente con la manica della giacca.Tiro la maniglia della portiera con rapidità e mi intrufolo dentro l'auto che è decisamente molto fredda. Il solo contatto con la gelida pelle del volante fa partire dalla schiena un brivido che si espande per tutto il corpo.E' il momento giusto per accendere il riscaldamento.Quando parto ormai l'incubo sembra essere svanito nella mia quotidianità, ma un pensiero improvviso mi riporta con la mente alla stessa sensazione.Gambe pesanti.Fiato corto.Passi dietro di me.Ma certo.Tengo le mani saldate al volante per paura di ricadere in quel incubo doloroso, mentre osservo la strada in cui mi trovo e vi riconosco la strada incriminata. Non so più cosa pensare e mi ritrovo a immaginare  alcuni libri che ho letto in cui i sogni diventano parte integrante della vita delle persone che li fanno.Un suono improvviso di clacson mi fa scendere da quell'universo immaginario e mi riporta dentro la macchina : realizzo di avere creato un piccolo intoppo. Ingrano la marcia e corro verso l'università a velocità impensabile guardando solo davanti a me e ,qualche volta,scrutandomi dentro.
Il grosso edificio squadrato si erge tra grossi alberi secolari,faccio uno scatto e mi fiondo dentro mentre un mio compagno di corso,evidentemente troppo pigro per correre mi schernisce
:"Forse ce la fai ad arrivare per la laurea!". Incasso l'affronto con un sorriso, cercando di sembrare meno ostile di quanto in realtà io sia in questo momento. Entro nella gossa aula dove si tengono solitamente le lezioni e mi siedo nell'ultima fila ,in modo che nessuno si accorga del mio ennesimo arrivo in ritardo.La lezione è tenuta da un professore che probaibilmente avrebbe voluto fare un altro mestiere,forse l'archeologo,data l'espressione più interessata e vispa che mette ogniqualvolta nella spiegazione escono fuori nozioni di tipo storico. Ma in generale oggi mi sembra più in sè del solito e la lancetta dei minuti scorre veloce sotto il peso degli argomenti ben trattati.
:"Bene,con questa lezione è finita la sessione,spero che
 (morirete tutti)
 facciate bene l'esame!"
 
Sembra che solo io abbia sentito il macabro augurio di morte sussurrato dal professore che inizialmente prendo per uno scherzo.A dire il vero non sono così sicuro che sia stato davvero lui a pronunciarlo, ma la stessa fase continua inesorabile a ripetersi dentro di me
(morirete tutti)
Forse sono io.
(morirete tutti)
 
  
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