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Autore: Kobi    18/05/2014    4 recensioni
|Aya centric| Malinconico, Fluff|Prima fic sul fandom| Madre e figlia ❤| Dedicata a Seth, perche sì. ❤|
Tratto dal testo:
~Non si curava del sangue caldo che le scorreva lungo il volto, guardava semplicemente la guardiana della notte che spesso era in compagnia delle sue piccole soldatine, nonché le stelle.~
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~La luna le ricordava sua madre, Monika, che le raccontava sempre una favola prima della Buona Notte, oppure le cantava una canzoncina, simile ad una ninna nanna.~
|Spero sia meglio di quel che sembra. ewe|
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aya Drevis, Monika Drevis, Snowball
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sfumature di Luna~



Aya amava e amerà per sempre la luna e le sue incredibili sfumature grigie, bianche e giallastre.
In rare notti l'oggetto che più amava, e amerà, diventava color sangue scarlatto, come quello che fuoriusciva da un profondo graffio sulla sua tempia destra.
Le piacevano tanto quei rari giorni in cui prendeva quel magnetico colore, anche se alcune voci dicevano che portava sfortuna. Ma tanto lei non credeva a queste cose.
In quel momento, si trovava nella sua stanza con Snowball vicino a lei che cercava di raggomitolarsi accanto, nel vano tentativo di regalarle del calore, dell'affetto. Sentimento, da quando la madre era scomparsa, estraneo per la piccola dai capelli pece.
Gli occhi ametista guardavano imperterriti la misteriosa e lucente luna, mentre le affioravano nella mente ricordi di quando era piccola, di quando la sua famiglia quella notte la luna, il cielo era limpido, terso, e le veniva tanto voglia di uscire dalla sua “villa” e giocare all'aria aperta crogiolandosi sul prato fiorito.
... Però, no. Non poteva. Doveva restare in “casa” -se poteva essere chiamata così. Era pur sempre ancora una bambina.
La luna le ricordava sua madre, Monika, che le raccontava sempre una favola prima della Buona Notte, oppure le cantava una canzoncina, simile ad una ninna nanna.
Le mancava davvero tanto, l'unica persona che l'amava veramente se n'era andata via. Per sempre. Non l'avrebbe rivista mai più.
Non sapeva che, dopo qualche settimana, sarebbe successo: l'incontro fra lei e sua madre, Monika Drevis.
La piccola sorrise malinconicamente quel giorno, singhiozzando appena strofinandosi piano gli occhi facendo poi scendere tranquillamente copiose lacrime, dando sfogo alla sua frustrazione.
Una bambina senza sua madre ... Che senso ha? Che senso ha, vivere? Ormai il padre pensava solo al suo stupido lavoro! E ormai amava Maria*, e non poteva farci niente. Ormai nessuno più l'amava. Nessuno. Ormai era ...
Sola. Semplicemente sola.
Pensa questo, la bambina, dando ripetuti pugni al muro dove era precedentemente poggiata con la schiena.
Si ferma, poi. Sposta lo sguardo ancora sulla finestra, guardando l'esterno: l'immensa distesa d'erba era buia, come tutto il resto, ma delle piccole ma infinite lucciole luccicavano accanto al lago, nel fitto bosco che era adiacente a “casa” sua, e riusciva a scrutare tutto il paesaggio in tutta la sua meravigliosa bellezza.
Il manto celeste era perfetto, semplicemente. Le stelle brillanti e incandescenti, la luna lo era ancora di più. Almeno per lei. E il cielo era di un blu così scuro da far risultare tutto quasi nero pece, un abisso profondo ed impossibile.
Guardando talmente troppo tempo la luna che, ad Aya, le sembrava di aver visto il volto di sua madre, più che altro gli occhi azzurri, e le pareva di aver sentito, per solo un attimo, il suo melodioso canto provenire dall'orizzonte.
Sul volto di Aya ora aleggiava uno splendido sorriso.
Adesso sapeva di essere ancora amata. Che sua madre, da lassù, le voleva ancora bene. Che la amava, e che non avrebbe mai voluto vederla soffrire.
Allora la piccola dagli occhi ametista poggiò delicatamente le mani candide sul vesto dell'ampia finestra avvicinandosi di poco facendo sì che il suo respiro si fondesse con la lastra tagliente.
Prima di chiudere finalmente gli occhi, Aya sussurrò flebilmente, quasi impercettibilmente, una brava frase dettata dal cuore, destinata a sua madre, che ogni notte le faceva compagnia sotto forma di stella, oppure proprio di luna. Questo non lo sapeva.
-Mamma, se mi senti, vorrei dirti una cosa. So che forse, forse, lo sai già, ma voglio dirlo lo stesso, perché vorrei farti sapere che ti penso, e anche molto. Ecco Mamma, io ... Ti voglio bene, e te ne vorrò sempre ...! Non lasciarmi come hanno fatto tutti, stammi accanto anche da lassù, per favore ... Mamma, aiutami.-
E con questo si addormentò con un delicato sorriso ad incorniciarle il volto sperando di sognate, ancora una volta, la sua dolce e tenera mamma.



*A me quella sta sul cu** u.u (cit. Favij)


--Angolino Pazzo-- (ehy ma che fig--)
Salve ...!
Mi presento, piacere Kori no tamashi o più semplicemente Reby.
È la mia prima fic, qui in questo fandom, e spero non ultima.
Mi dispiace avervi disgustati con questo ... E lo so. Ho pubblicato ah un orario indecente (05:01-in verità oltre visto che devo mettere anche il codice a mano-), ma è una tattica per rendere il tutti più inquietante e per guardare la luna assieme ad Aya, no? x'3
Scusate gli errori e il pessimo editor ma sto con il cellulare, non ho potuto fare di meglio ...
Il titolo vi piace? *---*
Beh. Prendetevela con Favij, è stato lui a farmi conoscere questo meraviglioso gioco u-u
Ed è la settima volta che cerco di pubblicare ... Quindi ...
Comunque, spero vi piaccia.
Kiss ❤
Reby xx
  
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