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Autore: Lunastorta_E_Glee    18/05/2014    1 recensioni
Come sapete tutti, in Catching Fire, i tributi, sorteggiati tra i vincitori ancora in vita di ogni distretto, sono segregati non in una semplice arena, ma in un orologio.
Ad ogni area dell'arena corrisponde una tortura : Ghiandaie Chiaccherone, Tsunami, Pioggia di Sangue, Ibridi Scimmia...
Vi siete mai chiesti cosa successe nell'area dalle 10 alle 11, settore che la nostra Suzanne non ci ha voluto narrare? In questa One Shot, vi mostrerò una mia ipotesi su cosa accadde in queste ore remote...
[Partecipa al concorso indetto dalla pagina Facebook ''Tic, tac. Siamo dentro un orologio'']]
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri tributi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ho sete. Troppa sete. Che fare? L’acqua non si trova così facilmente qui, nell’arena. Berla dalla palude della cornucopia? No, potrei intossicarmi. Inoltre è troppo lontana, le mie gambe cederebbero. –Non sarà meglio accamparci qui per la notte?- domando ad Elijah, che sembra più esausto e assetato di me. Abbiamo passato il giorno intero a correre e a cercare qualcheavanzo di cibo. Se non posso bere, allora dormirò. I raggi di luna illuminano il nostro percorso : Infiltrarsi nella jungla per nascondersi dagli altri tributi sarebbe un suicidio. Meglio restare allo scoperto e combattere, in caso di attacco. –Si.. si, forse è meglio.- sussurra, prendendo grossi respiri tra una sillaba e l’altra. Finalmente appoggio la schiena contro un albero e chino la testa. Mi accarezzo i capelli e mi spazzolo i pantaloni dai pollini che si sono posati sopra. –Faccio io il primo turno di guardia.- bofonchia stanco lui, mentre i miei occhi si stanno chiudendo. –Morpheus?- domanda lui, come se non avessi sentito. –Si si.- sbadiglio –Va bene.- 
Come fai ad essere così egoista, Morpheus? Non hai visto com’è distrutto? E’ stato quasi ucciso da Gloss ed inseguito dalla ragazza del sette. Tutto questo, per proteggerti. Non puoi fargli questo, dopo che ti ha salvato la vita. 
–No.- mi contraddico –Dormi tu.- racconto a lui. Lui non esita : Mi ringrazia e si sdraia, posizionando la testa sulle mie gambe. Dopo di che gli sussurro un “Grazie… anche a te.” Ma ormai è gia nel mondo dei sogni. “Nelle braccia di Morfeo”, come dice il detto, detto che tra l’altro adesso ci sta proprio bene, dato il mio nome. 
Prendo un coltello e chiudendo un occhio per vederla più vicina, traccio il contorno della luna. Lo faccio cinque, sei volte. Poi il mio braccio si stanca di stare in tensione, così lo lascio cadere sulla gamba destra, facendogli fare un rumoroso ‘Spam!’. Dopo di che, Mi faccio scivolare un po’ più in giù, facendo in modo che Elijah non mi schiacci le ossa. Tutto sembra calmo e tranquillo… fin troppo tranquillo. 
Dubito che Plutarch Heavensbee ci farà passare una notte tranquilla. 
Poi, nel silenzio, un frastuono : dieci potenti Gong mi fanno sobbalzare. Anche Elijah fa lo stesso, che si sveglia in pochi secondi. –Cos’è stato?-chiede preoccupato lui. Passano dieci minuti, siamo entrambi all’erta e pronti a lottare con qualunque cosa. Qualcosa sta per accadere, me lo sento, ma è inutile negare l’evidenza che non è ancora successo nulla. Elijah torna a dormire, sta volta con il coltello pronto in mano. Torno anch’io al mio rituale. Adesso nel cielo, La Luna, sembra brillare di meno. Sono irrequieto. Continuo a tracciare il suo contorno per poi accorgermi di una cosa alquanto rilevante. Mentre Elijah si addormentava e i gong avevano appena finito di suonare, la Luna si deve essere rimpicciolita. Come può essere? Ripongo il coltello alla mia sinistra e mi accorgo che tutt’ora sta smettendo di splendere. Poi, un fruscio. Qualcosa striscia, qui vicino. Serpenti? Salamandre? Mi capitano per la testa migliaia di altre ipotesi, che però risultano impossibili all’ambiente in cui ci troviamo. Il fruscio è ancora più forte. Mi sembra di intravedere qualcosa, mentre la Luna si spegne. Strizzo gli occhi e vedo qualcosa strisciare vicino agli alberi, dalle radici corpose e in rilievo. Deve essere un serpente, come immaginavo. Si avvicina alla gamba di Elijah. Non vorrà morderlo? Non mi muovo, potrei fare ancora più danni. Tuttavia, faccio scattare la mano in prossimità del coltello. Mi accorgo anche che nessun sibilo accompagna lo strofinio del serpente. Forse perché non lo è, forse perché è qualcos’altro. E’ arrivato il momento di intervenire, questa faccenda si sta facendo bizzarra. Mi preparo all’attacco, anche se devo aspettare il momento giusto. Al tre, mi lancerò su di lui. Uno. La serpe si avvicina sempre di più. Due. Questa si arrotola sulla gamba di Elijah. Tre. Non è un serpente, è una radice di un albero. Una radice-ibrido. Devo attaccare ora o per Elijah saranno guai. Mi lancio, ma appena lo faccio, Il corpo di Elijah viene trasportato via dalla radice. Sono terrorizzato, che sta succedendo? I miei gomiti sanguinano, ho dato una botta sui sassi. Nel frattempo Elijah si è svegliato. Cerco di afferrare la sua mano, ma lui non fa altro che dirmi di scappare e strillare. Tiro, per cercare di far rompere la radice, ma essa è troppo spessa per spezzarsi. Tiro, tiro di nuovo. Cerco di liberarlo, fin che in uno scatto molesto mi afferra la gamba. Cado a terra come un sempliciotto e sento un dolore atroce al polso. Ci sono atterrato sopra. Sarà rotto. Che importa? Voglio solo salvarmi. Punto le unghie nel terreno mentre vedo Elijah che si dimena nel tentativo di sfuggire ad altre due radici che l’hanno attanagliato. Sembra proprio che ci stanno portando verso l’albero da cui provengono, che però non so dove si trovi. Devo liberarmi, a tutti i costi. In un forte raptus, prendo l’ascia di Elijah che trovo dove ci eravamo accampati e la tiro forte sulla parte precedente alla radice. Essa si retrae e mi lascia andare, facendo in modo che possa rialzarmi. Scappo con paura e timore. Le gambe tremano, i polpacci bruciano. Solo dopo mi ricordo di Elijah. Sono veramente un egoista, come faccio a lasciarlo li? 
Torno indietro correndo, anche se penso le mie caviglie non reggeranno a lungo. Elijah è ricoperto di radici : Una sta raggiungendo il collo ed è sul punto di strozzarlo. –Scappa!- urla lui, mentre cerca di liberarsi con forti spasmi di braccia mani e gambe, anche se i movimenti gli siano limitati. Esamino la situazione mentre cerco di impedire che le radici prendano anche me. Non posso accettarle, ucciderò anche lui. Posso però cercare di spezzarle, ma solo a mani nude per evitare di fargli del male. Soffro per lui, starà molto male. Sento numerosi scrocchi e sono quasi sicuro che non fossero le radici. 
Una radice mi afferra la mano, ma è più debole delle altre, così con un forte scatto riesco a strapparla. Negli Hunger Games in cui ho vinto, nella 69esima edizione, ero molto più debole e piccolo. Ora sono più forte, mi sono allenato e ho più muscoli di prima. Strappo le radici piccole, per poi vedere Elijah venire trascinato verso un buco, simile ad una tana di volpe, proprio sotto l’albero da cui le radici provengono. Migliaia di radici ormai ci assalgono, ma cerchiamo entrambi di resistere. Tiro, con più forza possibile, ma ormai la tana è vicina, e le sue gambe sono già dentro. Do uno sguardo veloce a ciò che c’è dentro, e vedo che è molto profondo. Stringo i denti e ce la metto tutta. Devo salvarlo, devo salvare il mio amico. –Vai via! Morph, vai via!- urla lui, con le ultime forze che ha in corpo. Ormai le radici se ne sono impossessate e lo stanno prosciugando. Vedo le ossa della faccia farsi sempre più vicine alla pelle, per poi sentirlo affannare. Le radici gli stanno schiacciando i polmoni. Ormai non tiro più, gli stringo solo la mano, gliela stringo fin che la luce lascia i suoi occhi. Poi lascio e il suo corpo viene trasportato all’interno della tana. Ma la festa non è finita : Altre migliaia di radici aspettano solo di arrivare alle mie caviglie per portarmi via. Sento qualcosa stringere, per poi tirare. Mi ritrovo in un istante a faccia in giù, trascinato. Fa più male lo spavento che la botta : sento come se qualcosa mi si fosse rotto dentro, per questo ora faccio fatica a respirare. Guardo in giro per vedere dove mi trovo e sono quasi arrivato alla tana delle radici. Che cosa mi succederà? Morirò sul colpo? Oppure verrò divorato pian piano come linfa per l’albero? Mi dimeno come un dannato, anche se ho paura di non poter fare più nulla. Poi i miei movimenti si limitano ad uno spasmo di braccia, e sono completamente immobilizzato. Oramai sono dentro la tana, mi rimane fuori solo il busto. Faccio un ultimo tentativo : Mordo il terreno, per opporre resistenza, ma per fino i miei denti sono esausti da questo continuo tirare e stringere. E’ in questi momenti in cui devi lasciarti andare ed accettare il tuo destino. Dovevo immaginarlo di non riuscire ad uscire di nuovo da qui, non una seconda volta. Le radici mi trascinano ancora più giù nell’interno del tronco e mi ritrovo incastrato in una piccola stanza simile ad un pozzo buio. Le radici smettono di stringere, ma non mi mollano. 
Morte? Puoi sentirmi? Il dolore al petto non mi fa respirare. Sto venendo da te? Sto… morendo? Non voglio morire, ma è fatta ormai. Sono al capolinea. Morte, portami via. Non voglio aspettare ancora, voglio solo andarmene in pace. Lo sento : Stai venendo a prendermi. Il dolore non lo sento più, ora sono solo esausto. Sento anche che me lo merito, però. Se non fossi fuggito, Elijah avrebbe avuto una speranza. No, non è colpa mia. E’ colpa di questi stupidi Giochi.
A morte Snow, A morte Capitol City.
A morte gli Hunger Games.
  
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