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Autore: The Red King    18/05/2014    2 recensioni
“La guerra porta morte, ma la morte non spegne l'amore.
Chi muore non soffre più ma chi rimane viene continuamente perseguitato da ombre, chiamiamoli fantasmi.
Sono proprio questi fantasmi che mantengono in vita il ricordo.”
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Shikamaru Nara | Coppie: Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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I fantasmi di una guerra.


“La guerra porta morte, ma la morte non spegne l'amore.
Chi muore non soffre più ma chi rimane viene continuamente perseguitato da ombre, chiamiamoli fantasmi.
Sono proprio questi fantasmi che mantengono in vita il ricordo.”



 

C'erano quaranta gradi quel giorno a Konoha.
Il Sole illuminava quella triste giornata battendo i raggi sopra una lapide nera come l'anima di chi apparteneva.
Una giovane donna dai lunghi capelli biondi sedeva davanti ad essa.
Un velo viola copriva i suoi profondi occhi azzurri.
Vicino a lei sedeva un bambino dalla pelle diafana come la neve.
I suoi capelli erano corti e neri e i suoi occhi di un spento e profondo nero contornato da tante pagliuzze verdi smeraldo.
Ino posò lo sguardo proprio su quel bambino che le ricordava tanto il padre venuto a mancare otto anni prima, poco dopo la sua nascita. Tolse lo sguardo da quella triste e malinconica figura di appena nove anni rannicchiata vicino a lei, per poi posarlo su un'altra lapide vicino a quella precedente.
Questa era grigia, adornata da freschi fiori di ciliegio.
A Ino scese una lacrima solitaria.
La guerra aveva tolto tanto a tutti, ma molto di più aveva tolto a quel bambino.
Erano già passati otto anni, ma il ricordo era ancora vivo ed infieriva come una lama nel cuore di tutti.
''Il fantasma del passato'' lo chiamano in molti, ma non era così.
Non era un fantasma, era il presente!...
Aveva scelto di prendersi cura di quel bambino al posto dei suoi genitori sepolti davanti a lei.
Continuò a piangere Ino, ripensando a Sasuke e Sakura morti per una stupida guerra.
Se solo lei avesse saputo che... Loro due... Avevano avuto un figlio... Si sarebbe sacrificata al posto loro.
Ricordava perfettamente la lama che Obito aveva fatto trapassare nelle carni di Sakura, e ricordava ancora meglio l'ira di Sasuke.
Il ricordo più vivo era quello di Sasuke che si scagliava su Obito ingaggiando insieme a quest'ultimo una furiosa battaglia, per poi... Per poi... Andarsene insieme a lui in un fascio di luce gialla lasciando di loro solo un cadavere e il loro ricordo.
Quando, finita la guerra, Ino si avvicinò a Sakura, notò che stringeva tra le mani un biglietto per lei.
Lo prese e lo lesse.
Su quel piccolo foglio bianco, c'era scritto un indirizzo e una frase che le chiedeva di recarsi li.
La mattina stessa si recò con Shikamaru, in quel posto sperduto nella Nazione dell' Acqua.
Arrivarono davanti una piccola casa molto vecchia.
Quando suonarono il campanello, si presentò davanti a loro una donna anziana, sui novant'anni. Li guardò con diffidenza e chiese loro chi li mandasse.
Quando risposero ''Ci manda Sakura Haruno'', l'anziana donna sgranò lievemente gli occhi, abbandonando l'aria severa.
La donna si girò verso l'interno della casa, lasciandosi sfuggire una lacrima. Si recò dentro per poi tornare con un cestino e un fagottino blu e nero.
Lo lasciò in braccio a Ino, per poi sparire nell' oscurità della casa chiudendosi la porta alle spalle.
Quando i due giovani sollevarono ala copertina azzurra e nera, notarono un bambino dai corti capelli neri e occhi pece con tante pagliuzze verdi.
Ino pianse capendo di chi fosse quel bambino semplicemente guardandolo negli occhi.
Impassibili come quelli del padre e vivi come quelli della madre.
Al suo collo pendeva una collanina con il ventaglio Uchiha.
Ormai non avevano più dubbi.
Shikamaru e Ino decisero di prendersi cura di quel bambino come fosse loro figlio.
Tornati a casa notarono che nella cesta c'era anche un pezzo di carta con su scritto il nome del bimbo.
Si, era sicuramente loro figlio.
Un lampo squarciò il cielo facendo riportare Ino alla realtà.
Il colore del cielo diventò plumbeo.
Ino si asciugò una lacrima alzandosi in piedi, seguita dal bambino.
La pioggia incominciò a scendere lentamente dal cielo, andandosi a mescolare con le lacrime di Ino.
Un richiamo fece voltare tutti e due verso la collinetta sopra il cimitero.
Shikamaru gli intimò di sbrigarsi se non volevano ammalarsi.
Ino si girò verso il bambino dicendogli:
«Saluta i tuoi genitori, dobbiamo andare Itachi»>
Il bimbo si girò verso le lapidi di Sasuke e Sakura.
«Ciao mamma, ciao... Papà!» Ino lo guardò commossa.
Itachi non chiamava mai così i suoi genitori, li chiamava per nome.
Ma infondo oggi era un giorno speciale.
Ino si girò verso i suoi amici per poi sussurrare.
«Buon compleanno Sas'ke e vedi di proteggere Sakura, tanto so che ora starai piangendo Fronte Spaziosa, ma sii forte!»>
Ormai fradici dalla testa ai piedi, Ino prese per mano Itachi, iniziando a correre insieme a lui, lontano dai fantasmi del passato e il ricordo di una guerra troppo distruttiva verso una vita nuova e un futuro migliore.


Una figura bionda con un mantello arancione e nero con la scritta ''Sesto Hokage'', stava guardando la scena nascosto nella penombra di un grosso albero. Sorrise guardando le lapidi dei suoi vecchi compagni di Team, per poi sussurrare ''Teme, Sakura-chan, non potevate scegliere persone migliori per accudire vostro figlio. Mi mancate ragazzi, spero di rivedervi presto per essere di nuovo il mitico Team 7. Ah, tanti auguri Teme!''.
Una mano si posò sulla sua spalla.
Naruto si voltò lentamente incrociando i suoi occhi lucidi con l'occhio del suo vecchio Sensei.
«Naruto, torniamo a casa!»
«Io sono già a casa»
Si voltò di nuovo e si incamminò verso le lapidi seguito da Kakashi.
Si sedettero a terra sotto la pioggia, aspettando così qualcosa che non sarebbe mai successo se non nei loro sogni.
Il ritorno del fantomatico Team 7.
Il ritorno di Sasuke e Sakura.

 
  
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