Fanfic su artisti musicali > R5 (family band)
Segui la storia  |       
Autore: francyR5    18/05/2014    2 recensioni
Julie è la migliore amica di Rydel e Ross che sostengono che ci sia qualcosa tra lei e Riker ma lei sostiene l'esatto contrario...riusciranno i Lynch ad avere la meglio?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Riker Lynch, Rydel Lynch, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~There’s no one else like you, one of kind


Ottobre 2013
Los Angeles, California


“Julie! Vieni un attimo” sento la mia migliore amica Rydel che mi chiama. Le lancio uno sguardo fulminante, sa che nell’intervallo di oggi volevo parlare con Kendal (il ragazzo più hfdsjhfkdla sul pianeta terra), ma se ha bisogno di me non mancherò quindi mi avvicino a lei.
 “So che devi parlare con…” alza gli occhi al cielo “…quello. Ma ti devo chiedere una cosa”
 Quello. Non le sta simpatico. Di solito abbiamo gusti simili ma su Kendal proprio no, lei non lo sopporta. Non avrà il carattere più bello del mondo ma basta guardare gli occhi di quel ragazzo per perdersi dentro l’oceano. “Quello ha un nome” dico infastidita “comunque dimmi, che mi devi chiedere?” rispondo e inizio ad andare verso il mio armadietto, che è proprio tra quello di Rydel e quello di suo fratello, Ross.
La ragazza mi segue come un cagnolino e si appoggia al suo armadietto.
“Un’altra insufficienza di francese” dice fissando il pavimento “mi devi aiutare, te vai bene di francese. Vieni da me dopo scuola, okay?” continua a tenere lo sguardo basso.
“ Certo amore. Se vuoi puoi venire te a casa mia, di sicuro è più tranquilla. Comunque non c’è da vergognarsi per francese! Quella non sa spiegare!” ridacchio e le accarezzo la guancia. Riesco a strapparle un sorriso.
“Hai ragione. Nono a casa mia è meglio, Rocky sa bene il francese, al massimo può darci una mano” fa spallucce.
“Stai mettendo in dubbio le mie capacità di insegnate di francese?” la accuso ridendo. Annuisce e vedo il suo sorriso arrivare da qua al Giappone.
Iniziamo ad incamminarci verso la mensa della scuola. Passiamo davanti alla nostra aula e vediamo la bidella spazzare via tutta la spazzatura che avevamo fatto finire per terra. Ci fermiamo un attimo a guardarla mentre prova a trattenere il vomito raccogliendo la roba che c’era sotto il banco di Jan, uno dei ragazzi più problematici e carini che io abbia mai visto. È simpatico solo che non sa mantenere le regole.
“Non la invidio” dico sottovoce e Rydel mi guarda.
“Pensa che sarà il tuo futuro” mi tira una gomitata e scoppia a ridere.
Quella risata mi ricordò del primo giorno in cui l’avevo vista. Era il primo giorno di liceo, nessuno conosceva nessuno nella prima classe. Ci avevano messe vicine di banco, seguendo l’ordine alfabetico per cognome. Eravamo tutte e due timide, di quelle che si facevano i cavoli loro durante le lezioni, ma avevo già capito che era una ragazza adorabile. Infatti avevamo passato anche tutto l’intervallo insieme, scoprendo il lato simpatico l’una dell’altra. E poi, alla fine della scuola, avevamo perso entrambe l’autobus e siamo dovute tornare a casa a piedi. Avevamo scoperto di abitare a pochi metri di distanza ed è stata la scoperta più bella che io abbia mai fatto.
“Se vuoi puoi anche andare da Kendal, è proprio li” mi dice Rydel facendo un cenno con la testa. Guardo e vedo una chioma scura e delle spalle larghe da dietro. “Ci parlerò domani, non fa niente” le sorrido e suoi occhi color nocciola si illuminano. Mi abbraccia e saltellando si va a sedere ad un tavolo, la raggiungo e tiriamo fuori il nostro pranzo. Teoricamente potremmo prendere da mangiare a scuola ma fa veramente tutto schifo quindi tutte e due ci portiamo il pranzo da casa.
La mia migliore amica tira fuori un panino ed una brioche e inizia ad assalire il povero panino. Io mi limito a fissare la sua brioche.
“Lo sai che ti voglio bene?” le dico con una faccia da cucciolo.
“Non ti darò mai la mia brioche” sorride e avvicina il sacchetto con quella delizia a se. La guardo con una faccia indignata e lei continua a sorridere soddisfatta.
Sento delle mani prendermi per i fianchi e alzo la testa “Ciao Rossy” dico.
“Salve ragazze” il biondo si siede accanto a me e allunga una mano per prendere il sacchetto che la sorella tiene stretto vicino a se. “No bello! Questa è mia” Rydel lo fulmina con lo sguardo ma Ross non si scoraggia “mamma ha preso per me la brioche, ieri sera gliel’ho chiesta io. Ricordi? O hai la memoria di un pesce rosso?”.
“Opto per la seconda” risponde Rydel facendo una smorfia.
“Bene allora ci penso io a farti tornare la memoria” afferma il ragazzo con un’espressione maligna stampata in faccia. Se non conoscessi il mio migliore amico avrei giurato che a quel punto avrebbe tirato uno schiaffo alla sorella. Non lo farà, Ross non è manesco. C’è un attimo di tensione in cui i due biondi si fissano e poi scoppiano a ridere.
“O la mangiate voi o la mangio io adesso, la campanella sta per suonare” dico. Ti prego suona, ti prego suona.
“Va bene allora la mangio io” dice Ross che di colpo allunga un braccio e afferra il sacchetto senza che Rydel, troppo presa dal suo panino, possa reagire. La ragazza si limita a guardarlo come una bambina di cinque anni a cui hanno appena tolto di mano le caramelle.
Ross dammi quella brioche. Ross dammela. Ora. Sto mangiando quella brioche con gli occhi.
Il ragazzo deve averlo notato perché tira fuori la brioche e ci da un morso compiaciuto. Mi guarda con faccia soddisfatta e mi alzo di scatto.
“Dammene un morso o sei morto, Shor” provo a soffocare una risata e Ross si copre la faccia fingendo di avere paura. “ROSS DAMMENE UN MORSO” alzo il tono di voce ma il ragazzo rimane immobile.
Rydel in tutto questo restava concentrata sul suo panino delle dimensioni di una nave da crociera.
Tengo lo sguardo fisso su Ross ma poi la campanella suona. Perché proprio ora?
“Ti ha salvato la campanella” affermo. Ross sorride e se ne va soddisfatto con il suo bottino al gusto di cioccolato. Io invece resto ferma ad aspettare Rydel.
“Muoviti Delly” le dico tirandola su per un braccio.
“Sto arrivando, intanto adesso abbiamo letteratura, sai che roba”
Annuisco e andiamo verso i nostri armadietti. Nel corridoio incontriamo Rocky, un altro fratello di Rydel.
“Rocky oggi Julie viene da noi per aiutarmi con francese. Se ci servisse qualcosa te ci sei, no?” lo ferma la mia migliore amica per un braccio.
“Contaci” risponde lui ironicamente.
“Sul serio ci servi te” dice Rydel facendolo sembrare un capriccio più che una richiesta.
“Oggi ho la partita di hockey, genio” risponde il fratello “se volete venire venite, ma non vi urlerò le risposte di francese dalla pista”.
Gli tiro una pacca sulla spalla e lui sorride. Penso che avere un sorriso a dir poco stupendo sia di famiglia nei Lynch.
“Ci saremo!” conferma Delly e mi trascina via per un braccio.
“Dobbiamo studiare francese se vuoi rimediare l’insufficienza. Perché diamine hai detto a Rocky che andremo a vederlo?!” la accuso. Se vuoi migliorare dovrai studiare un minimo, no? Perché hai detto a tuo fratello che saremmo andate a sbavare per lui alla partita?
La mia migliore amica alza le spalle e sorride “studieremo un’altra volta”.
Ma anche no! Nemmeno io impazzisco dalla voglia di studiare francese, in cui per altro vado bene, ma non può rimandare tutto. Il problema è che è davvero difficile dire di no ad un faccino tenero come il suo.
“Poi vediamo” le rispondo mentre tiro fuori i libri per la prossima lezione.
                                                                                                        ♦♦♦                                                                                
Dopo scuola andiamo a casa Lynch. In pullman mi siedo tra Rydel e Ross, come al solito. Provo a parlare con Rydel ma Ross rende tutto più difficile mentre mi punzecchia e ogni volta che inizio una frase devo interrompermi per prenderlo a parole. È quasi impossibile essere seri con lui, ma alla fine Rocky riesce a salvarmi e tiene occupato suo fratello mentre provo a convincere Rydel che le conviene studiare francese e che se riusciamo a togliercelo in fretta probabilmente potremmo andare a vedere la partita di Rocky.
Purtroppo i miei poteri persuasivi non sono molto alti e la voglia di studiare francese di Rydel è pari a 700 sotto zero.
Arriviamo a casa di Rydel, Ross e Rocky. Entriamo e seduti sul divano a guardare la TV ci sono gli altri due fratelli Lynch, Riker e Ryland. Riker ha già finiti gli studi mentre Ryland ha la febbre a 39 e quindi non può uscire. Quanto darei per avere la febbre e non andare a scuola per un paio di giorni anche io.
“Riker! Ryland!” li saluto sbattendo la porta alle mie spalle. Ross e Rocky vanno in cucina mentre Rydel si siede accanto a Ryland e gli mette una mano sulla fronte.
“Te non hai paura di prenderti qualcosa stando vicino a uno che ha 39 di febbre?” chiedo a Riker ridendo. Lui fa una smorfia e si alza. Si avvicina a me e mi abbraccia.
“Bene, se Ryland mi avesse attaccato qualcosa ora lo hai anche tu” afferma strofinandosi su di me, come per pulirsi.
Rido e alzo gli occhi al cielo. Riker mi prende in braccio e mi butta sul divano.
“Grazie per il passaggio, ma io e Delly andiamo in camera adesso” dico alzandomi a chiamando Rydel con un cenno del capo.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > R5 (family band) / Vai alla pagina dell'autore: francyR5