Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: heliodor    18/05/2014    6 recensioni
Per proteggere Arendelle e i suoi abitanti, Elsa decide di rinunciare ai propri poteri. Ma dal mare giunge Nadir, un ragazzo che porta con sé una terribile tempesta. Se entro due giorni Elsa non lo fermerà, Arendelle verrà distrutta. Per restituire i poteri alla regina, Anna, Kristoff e il pupazzo Olaf dovranno affrontare il Cuore dell'Inverno, un abisso senza fondo dal quale nessuno è mai tornato...
Stormed è il primo episodio della serie The Winter Queen.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Winter Queen'
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Elsa si rialza e guarda Nadir, svenuto vicino a ciò che resta del muro. Il mare è ancora agitato e onde enormi si infrangono contro il castello.
Elsa supera il cancello e crea una passerella di ghiaccio per collegare le due metà del ponte.
Anna è in ginocchio accanto a Kristoff, che giace immobile sul selciato. Olaf e Sven si avvicinano, gli sguardi tristi e bassi.
Quando Elsa la raggiunge, la ragazza non trattiene le lacrime.
― Oh, Anna ― dice Elsa rattristata. ― Mi dispiace. È stata tutta colpa mia.
― No, è mia ― risponde lei scuotendo la testa. ― Combino solo guai. Potrai mai perdonarmi?
― Solo se tu perdonerai me.
Elsa l'abbraccia e la stringe al petto. Anna ricambia l'abbraccio stringendola forte, poi i suoi occhi notano un movimento.
Kristoff emette un gemito sommesso, con la mano si tocca la testa.
Anna lo abbraccia, mentre Sven gli lecca il viso.
Kristoff li allontana con delicatezza. ― Così mi togliete l'aria ― dice sbattendo le palpebre.
― Sei vivo ― esclama Anna piangendo.
Kristoff si raddrizza e si massaggia la nuca. ― Lo sai che ho la testa dura.
Olaf lo colpisce sulla fronte con la mano, producendo un "toc toc" sordo. ― È proprio dura ― esclama a metà tra il meravigliato e il divertito.
― Ahia. ― Kristoff lo spinge via, poi lo riacciuffa per il collo e lo stringe a sé con dolcezza.
Anna ride e lo abbraccia ― Ti amo.
― Davvero? Io non credevo... cioè, sapevo che... ma...
Elsa si china in avanti. ― Grazie Kristoff.
― Di niente Maestà ― risponde lui indicando il cielo carico di nubi. ― Ma la tempesta non è ancora finita.
Gli occhi di Elsa corrono al castello.
Anna, Sven e Olaf aiutano Kristoff a rimettersi in piedi e insieme seguono Elsa che, con passo deciso, raggiunge il cortile.
Nadir attende inginocchiato, la testa bassa.
Elsa si china per raccogliere la spada di Hans e si avvicina al ragazzo con passi lenti.
Nadir solleva la testa. ― Lo sapevo che ci saresti riuscita ― dice con un sorriso triste. ― Ora finisci quello che hai cominciato. Vendica i tuoi genitori.
La lama d'acciaio riflette il viso di Elsa. Lei si volta per guardare Anna, che le fa un cenno con la testa, quindi solleva la spada e dopo aver preso una breve rincorsa la scaraventa in mare, dove viene inghiottita dalle onde.
Nadir tenta di dire qualcosa, ma dalla sua bocca non esce alcun suono.
― Siamo quello che siamo, Nadir ― dice Elsa abbracciando la sorella. ― E per questo motivo, noi ti perdoniamo.
Gli occhi di Nadir si riempiono di lacrime, la testa chinata in avanti, il corpo sostenuto solo dalle braccia è scosso dai singhiozzi. Alle sue spalle le onde che si infrangono contro il castello perdono forza, il mare diventa piatto e calmo.
Sopra Arendelle, le nuvole nere diventano grigie e uno spiraglio si apre facendo filtrare un timido raggio di sole, poi, sempre più veloce, la luce prende il sopravvento dissolvendo le nubi per lasciare il posto a un cielo sereno.
Kristoff, ancora sorretto da Anna, guarda in alto e abbozza un leggero sorriso. ― Hai mai visto un cielo così bello?
Anna, l'espressione felice, scuote la testa.
Tutti e tre, compresi Olaf e Sven, si stringono in un abbraccio.
Poco distante, Hans tossisce per attirare la loro attenzione. ― Senza volerlo ho sentito che parlavate di perdono e mi chiedevo, visto che tutto si è risolto per il meglio anche grazie a me, se... insomma...
Anna, Elsa e Kristoff si scambiano un'occhiata perplessa.
***
Il primo ministro guida Hans verso la passerella tesa tra la nave e il molo. ― La regina Elsa vi ha accordato il suo perdono e scriverà ai vostri fratelli chiedendo di essere clemente con voi. A patto che dimostriate di essere sinceramente pentito ― dice con tono solenne.
Hans si stringe nelle spalle.
― E che non vi facciate più vedere da queste parti fino a quel giorno.
― Di questo potete esserne certo. Ne ho abbastanza di Arendelle. ― Hans sale sulla nave e lancia un'occhiata disgustata ai marinai. ― Non c'era una nave più adeguata a un principe? ― dice voltandosi.
Il primo ministro gli rivolge un mezzo inchino. ― Vi assicuro che a bordo riceverete un trattamento adeguato al vostro... rango ― dice prima di voltare le spalle e andarsene.
Hans lo guarda con espressione accigliata.
***
Una mezza dozzina di bambini ammirano con espressione estasiata Olaf che smonta e rimonta il suo corpo strappando loro grida di gioia e applausi.
Lì vicino, Sven guarda con interesse un cesto pieno di carote, quando un'ombra si staglia su di loro.
― Cucciolo ― dice il golem di ghiaccio allungando un enorme braccio per afferrare la renna.
I bambini corrono via spaventati, ma quando vedono Olaf andare incontro al gigante e accarezzarlo, tornano indietro.
Sven tenta di sottrarsi all'abbraccio, ma il golem lo stringe al petto, cullandolo. ― Bravo cucciolo ― dice con voce cavernosa, ma dolce.
Sven gli lecca la guancia esitante, poi con gusto.
Il golem ride, imitato da Olaf e dai bambini.
***
Nadir butta lo zaino sul ponte della nave e attraversa la passerella. Sul molo, allineati da destra a sinistra, ci sono Elsa, Anna e Kristoff.
Nadir si volta e si esibisce in un leggero inchino. ― Grazie di tutto, regina Elsa. ― Poi rivolto ad Anna. ― Principessa. ― E a Kristoff. ― Montanaro.
― Mi chiamo Kristoff ― risponde lui imbronciato.
― È uguale ― dice Nadir scrollando le spalle.
― Dove andrai? ― domanda Elsa.
― Cercherò un posto dove fermarmi. Ho viaggiato così a lungo che ho scordato cosa si prova ad avere una casa.
― Ti auguro di trovare ciò che cerchi ― dice Elsa sorridendogli.
― Che il vento vi sia propizio ― dice Nadir guardando l'orizzonte. ― Perché il mio lo sarà di sicuro.
Una leggera brezza si alza e gonfia le vele. La nave inizia a muoversi con Nadir al timone che la guida lontano dal molo.
Kristoff guarda Anna e scuote la testa. ― Che tipo.
― Tutto è bene ciò che finisce bene ― dice lei sospirando.
― Tranne che per la mia slitta ― dice Kristoff indicando un mucchio di assi di legno spezzate buttate in un angolo.
Anna sorride imbarazzata. ― Ne compreremo una nuova. Quando ricostruiranno il negozio di slitte, è ovvio.
Kristoff scuote la testa con decisione. ― No.
― No? ― gli fa eco Anna con espressione sorpresa.
― Basta slitte. E basta ghiaccio. Almeno per un po'. ― la guarda negli occhi e aggiunge: ― Voglio provare a diventare il principe perfetto che hai sempre sognato. E che meriti.
Anna gli getta le braccia al collo. ― Ma tu sei già il mio principe perfetto. ― Pausa. ― Quasi perfetto. ― Altra pausa. ― Diciamo con qualche piccolo difetto da correggere.
Kristoff la cinge per i fianchi. ― Nemmeno tu sei perfetta.
Anna sorride prima che le loro labbra si tocchino delicatamente e poi con più decisione.
Quando il loro abbraccio si scioglie, notano che Elsa li osserva con espressione compiaciuta.
Olaf sopraggiunge in quel momento. ― Venite. Dobbiamo rimettere le cose a posto ― dice prendendo per mano Elsa e Anna. ― C'è un sacco di lavoro da fare.
Anna guarda con un velo di tristezza la città davanti a loro. Si intravedono uomini che lavorano sulle impalcature, gli scheletri di numerosi edifici ancora privi di mura e tetti e operai che vanno avanti e indietro trasportando assi di legno e mattoni.
Elsa le cinge le spalle con un gesto affettuoso ― Tranquilla ― le dice con tono dolce. ― Tornerà più bella di prima.
Vista dall'alto, le navi che veleggiano lontane dal porto, Arendelle sembra risplendere, sotto un cielo che non è mai stato così azzurro.
 
*
*
*
 
Titoli di coda
 
Un marinaio getta una scopa e un secchio ai piedi di Hans, seduto sul parapetto della nave intento a scrutare l'orizzonte.
― E questo cosa significa? ― chiede lanciando un'occhiata agli oggetti come se non ne avesse mai visti di simili.
Il marinaio indica il ponte. ― Significa che questa non è una gita e nessuno ti ha pagato il biglietto ― dice con voce rude.
― Ma io sono un principe ― protesta Hans.
― Sarai cibo per i pesci se non farai risplendere queste vecchie assi.
Hans sospira e prende mazza e secchio. ― Da dove comincio? ― chiede con tono rassegnato.
***
Una dozzina di piccoli troll rotolano e saltano di gioia.
― Lo zio Brick è tornato ― gridano all'unisono.
Bulda e altri troll adulti rotolano al passaggio di Brick, che li guarda con espressione incerta.
I troll si dividono lasciando un passaggio libero per Granpapà, che rotola fino a ritrovarsi di fronte a Brick.
― Hai un bel coraggio a farti rivedere da queste parti ― dice Granpapà.
Brick gli mostra un sacchetto e lo agita con la mano. ― Sono passato solo per portarti del vero infuso di muschio e licheni. Così la smetterai di bere quella schifezza verde che prepari tu.
I due si fissano con ostilità, poi i visi si rilassano e sui volti appare un sorriso. I due troll rotolano l'uno verso l'altro dandosi una testata che li fa rimbalzare indietro.
Mentre la tensione si scioglie in una risata generale, Brick e Granpapà si abbracciano.
***
Kristoff siede al lungo tavolo da pranzo, gli occhi fissi sulle posate schierate ai lati del piatto pieno di zuppa fumante, l'espressione del viso concentrata.
Anna è in piedi di fronte a lui, Lafayette al fianco della ragazza, l'espressione severa e il frustino ben visibile nella mano.
Kristoff guarda Anna, che annuisce. ― Forchetta da pesce, da carne, insalata, coltello da insalata, da carne, da pesce, cucchiaio da minestra, forchetta per frutti di mare ― dice d'un fiato indicando le posate da sinistra a destra. Poi solleva gli occhi su Lafayette e si stringe nelle spalle, le mani protese sul tavolo.
Gli occhi di Anna scattano nervosi da Lafayette a Kristoff.
Dopo qualche secondo, Lafayette emette un sospiro. ― Bene. Esatto.
Anna e Kristoff si rilassano. In quel momento il frustino di Lafayette scatta in avanti colpendo entrambe le mani del ragazzo.
Kristoff si ritrae, lo sguardo sorpreso. ― Perché? Era tutto giusto.
Lafayette arriccia il naso. ― Giusto? Monsieur, lei ha dimenticato di chiudere un bottone della sua casacca. Un vero principe siede composto a tavola.
Kristoff lo guarda in cagnesco, quindi salta sul tavolo rovesciando la zuppa e spargendo le posate dappertutto, e si avventa su Lafayette, che con una rapida mossa lo evita all'ultimo istante.
― No, no, no, no, no ― dice Anna cercando di fermarlo.
Kristoff insegue Lafayette, a sua volta inseguito da Anna.
***
Elsa entra nello studio e si avvicina al quadro che ritrae i suoi genitori. Con un gesto delicato solleva la tendina e sorride ai due visi che sembrano ricambiare quello sguardo.
Quando si volta, il pavimento dello studio si ricopre di ghiaccio. Con un gesto delle mani crea tre piccoli pupazzi di neve ai lati della stanza.
Elsa scivola sul ghiaccio eseguendo una serie di piroette. Tra l'una e l'altra, spara piccoli proiettili di ghiaccio ai pupazzi di neve, che vanno in frantumi.
L'ultimo colpo manca il bersaglio e colpisce un vaso, che cade a terra rompendosi in mille pezzi.
Una voce dall'esterno dice: ― Maestà? È tutto a posto?
Elsa guarda imbarazzata il vaso e ridacchia. ― Sì, certo. Non è niente. Sono la solita sbadata ― dice nascondendo i cocci sotto il tappeto.
Quando si volta, osserva compiaciuta i bersagli abbattuti.
***
Il sole al tramonto si riflette sulla superficie gelata del lago. Appoggiati con la schiena alla piramide di blocchi di ghiaccio, i due uomini vedono il sole calare dietro le montagne.
― Secondo me Kristoff non viene più ― dice uno dei tagliaghiaccio facendo una smorfia.
― Tranquillo ― dice l'altro mettendo le braccia dietro la testa. ― Adesso arriva.
― Se lo dici tu ― risponde il primo scrollando le spalle.
***
Statue di ghiaccio sorvegliano la sala silenziosa, immobili ai piedi di colonne che brillano sotto una luce innaturale.
La quiete è spezzata dalle zampe di ghiaccio del ragno che si trascinano sul pavimento.
Al suo passaggio le statue sembrano animarsi. Il gigante, il troll, il guerriero, il lupo e tutte le altre rabbrividiscono per poi uscire dalle loro nicchie e scendere dalle pedane.
Il ragno si ferma alla base della scalinata. Alle sue spalle le statue attendono in silenzio come soldati in riga. In cima si sente il rumore del ghiaccio che si spezza e poi dell'acqua che gocciola e scorre.
Ai piedi della pedana di ghiaccio vi è una giovane donna inginocchiata in una pozza d'acqua, i capelli neri e fluenti che le ricadono sulle spalle in ciocche umide. Le sue mani esplorano il pavimento alla ricerca di qualcosa.
― Dov'è? ― chiede con voce colma di rabbia.
Quando alza la testa, i suoi occhi sono ridotti a due fessure. ― Chi è stato? ― Ringhia mostrando i denti appuntiti come zanne. ― Chi ha preso il mio cuore?
 
FINE
 
*
*
*
 
Note finali
 
Complimenti, siete arrivate/i fino in fondo a questa avventura!
Ora che ho messo la parola fine al racconto, posso annunciarvi che ci sarà un seguito (dopotutto, il cliffhanger finale lo lascia presagire).
BURNED - A Sequel to Stormed (B:ASTS per gli amici), questo è il titolo, non vedrà la luce prima di settembre. Potrei scriverlo subito, ma ho bisogno di distrarmi con qualcosa di non-Frozen prima di ributtarmi in questo mondo. Ma non abbandono il fandom. Ho in cantiere una serie di one-shot incentrate sui singoli personaggi che faranno da ponte verso la nuova avventura.
Di tanto in tanto aggiornerò la mia pagina personale con lo status del lavori, perciò se siete interessati buttateci un occhio.
Vorrei poter scrivere più in fretta, ma io ho i miei tempi di lavoro e mi piace fare le cose per bene, curando ogni particolare. D'altronde, le mie storie le scrivo con il cuore... e poi le riscrivo con la testa :D
Ringrazio chi ha seguito fin dall'inizio questa fanfiction, chi si è aggiunto in corsa e chi lo farà dopo che sarà completa.
Ringrazio chi ha recensito, chi lo farà e chi continuerà a lurkare nell'ombra (fatevi vedere, lo so che ci siete! Mica vi mangio (forse)).
In particolare ringrazio StarFighter, che è stata presente fin dall'inizio ed è una lettrice attenta.
*si asciuga una lacrima*
Okay, quello che dovevo scrivere l'ho scritto e questa è davvero la fine.
Alla prossima!
  
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