Libri > Shadowhunters
Ricorda la storia  |      
Autore: Sara_Lovett    18/05/2014    1 recensioni
Ambientato tra "Città degli angeli caduti" e "Città delle anime perdute"
Tratto dal capitolo:
-Voglio solo proteggerti, metterti al sicuro dai Figli dell’Angelo
-So badare a me stesso e ora, se non ti dispiace, fuori di qui!
-Devi credermi, Alexander Lightwood vuole privarti dell’immortalità!
Supplicò Camille esasperata buttando le braccia all’aria, un freddo pugnale di rabbia e stupore trafisse brutalmente Magnus tanto che scivolò seduto sul pavimento
-Il mio Alexander? Non lo farebbe mai.
Disse con una nota di umano dubbio, e se fosse veramente così? Camille non trarrebbe nessun vantaggio a dirglielo
***
Personaggi: Magnus Bane, Alec Lightwood, Camille Belcourt
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Alec Lightwood, Camille Belcourt, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il mio futuro è Alec?


Quella sera Magnus Bane, sommo stregone di Brooklyn, era solo.
Alec era all’Istituto per avviare le ricerche del suo Parabatai  Jace  e lui si sentiva un po’ escluso da quel gruppo di Nephilim : decise di tornarsene a casa per riposare almeno una notte in attesa di qualche buona notizia.

Si mise un kimono verde smeraldo e prese Chairman Meow in braccio per poi mettersi sul divano a leggere quando un fruscio alla finestra lo destò, alzando una mano piena di scintille azzurre si mise all’erta: non era il tipo si persona che si faceva attaccare facilmente
-Ti sono mancata Bane?
Disse una voce femminile da dietro il separè di tela, a quelle parole lo stregone fece un sorriso amaro
-Camille, ti prego, è stata una giornata stressante. Scappare dall’Istituto non ti ha stancato neanche un po’?
-Il soggiorno da Lilith legata ad una tubatura non mi ha neanche toccato, quanto alla liberazione da parte di uno Shadowhunter tutto occhi azzurri e autorità si, quello mi ha sorpreso.
Sorrise uscendo dal separè, indossava un lungo abito bianco strappato e i biondi capelli erano sciolti sulle spalle malamente
-Di che stai parlando? Senti non è il momento.
Magnus chiuse il libro seccato facendo scendere Chairman Meow evidentemente sorpreso che miagolò frustrato
-Te l’ho appena detto: fino a due ore fa ero imprigionata quando quel Lightwood mi ha liberata in cambio di “informazioni” ma io sono stata più scaltra. Ed ora eccomi qui per dissuaderti dal stare con quel Cacciatore, sta progettando qualcosa di oscuro
Disse la vampira lasciandosi cadere sul divano di fianco a Magnus, un lampo di stupore investì il viso dello stregone  per pochi istanti prima di tornare inespressivo
-Non so se crederti o semplicemente chiamare il Conclave, tu che dici?
-Ti sto solo mettendo in guardia dai Nephilim , perché in fondo io tengo ancora a te. Tutti questi anni insieme, solo noi due per l’eternità
Camille appoggiò la testa sulla spalla di Magnus rannicchiandosi vicina a lui, il cuore non batteva ma se lo avesse fatto sarebbe accelerato come quello dello stregone stava facendo
-*Alec, io ora sto con Alec, con Alec, non amo più Camille, amo Alec*
Pensò Bane quando senti la mano di lei accarezzargli il petto sopra il kimono
-Vattene, ti prego
Disse con voce tremante, sentiva la nausea montargli nello stomaco per come si stava comportando. Un momento, lui era praticamente immobile, quell’arpia manipolatrice era il problema
-Mi stai pregando Magnus? Non ricordi Londra?E gli Anni Venti? Tutte quelle occhiate nei caotici bar di New York poco prima della Guerra Mondiale mondana? Quel mortale Lightwood è solo un passatempo per distrarti, lui morirà e tu rimarrai a rimuginarci per una decina di anni
Quelle parole lo ferirono come una Spada Angelica nel petto, Alec sarebbe morto come tutti gli altri amanti avuti prima. Si limitò a sospirare.
 -Ti amo ancora Magnus, ti ricordi all’Hotel Dumort? Quando ero contagiata dalla droga nel sangue dei mondani, li mi dicesti che io ero l’unica tra tutti che tu avevi amato di più. Non è più così?
Chiese Camille guardandolo con i suoi occhi verdi supplichevoli
-L’ho detto e non me ne pento, ma ora il mio futuro è Alec
-Io ti amo
-Non mi ami, sei ripugnante

rispose alzandosi e aprendo la porta d’ingresso
-Ora basta, sono stufo di tutto questo fingere: mi hai sempre usato e tradito. Non sei altro che un’adulatrice. Lasciami in pace
-Magnus…
Lacrime rosse rigarono il viso della vampira: rare volte l’aveva vista piangere (e magari stava pure fingendo), si sentiva come sott’acqua, incapace di respirare (di certo era brava a far sentire in colpa le persone).
Camille si alzò incerta sulle gambe e solo in quel momento lo stregone si accorse dei segni rossi ai polsi in via di guarigione dovuti alle manette benedette
-Non dirmi questo, se sono qui è perché ti amo
-Mi dispiace, ma fatico a crederti
Richiuse la porta e si avvicinò al suo viso per asciugarle le lacrime, mai l’aveva vista così debole e gli si stringeva il cuore nonostante quella donna meritasse il Vuoto
-Hai tutto il tempo per perdonarmi
-E chi lo può sapere
Disse sarcastico lo stregone.
Lei sorrise e gli mise le braccia al collo per poi iniziare a danzare in tondo come in un ballo ma senza musica
-Vorrei tornare alla Londra vittoriana, le lampade a gas, le carrozze, tutte quelle riunioni inutili degli Accordi, venivo solo per vederti …
Si interruppe malinconica sospirando e appoggiandosi al petto di Magnus, lo stregone le mise le braccia ai fianchi senza smettere di dondolare in cerchio, stava pensando ad un modo per farla andare via ma una cascata di ricordi lo travolse
-Anche io ma il passato è passato...
La vampira poggiò le labbra su quelle di Magnus e lui stranamente non la respinse, la tristezza dell’essere immortali era un macigno e loro due ne erano consapevoli.
- Voglio sentirti dire “Ti amo, je t’aime”
Sospirò la vampira ridendo sulle sue labbra, avevano smesso di danzare
-A me non sembra di averti chiesto “Baciami Camille” o mi sbaglio?
Disse prendendola in braccio, lei avvolse le gambe attorno alla vita dello stregone per poi attorcigliare le dita tra i suoi capelli pieni di glitter sollevandone una nube
-No, ma vedo che non hai problemi
La donna riprese a baciarlo con passione, lo stregone ripensò a Londra: solo lei lo faceva sentire così fragile
-In realtà uno ce ne sarebbe
Disse Magnus tenendola sempre in braccio, la sua pelle ghiacciata era un sollievo al caldo che gli aveva procurato il bacio
-Quel Lightwood?
Domandò la vampira scocciata, lo stregone provò una fitta di dolore al cuore, non era quello il problema che si era posto
-Non puoi stare qui, il mio loft è un via vai di Nephilim
-Non possiamo pensarci più tardi?
Camille si rimise in piedi tirandolo per la cintura del kimono verso il divanetto
-No, anzi questo non doveva neanche succedere
Disse il Nascosto ritornando freddo e distaccato,Alec non lo avrebbe mai tradito, ripensò al suo sorriso radioso che rivolgeva esclusivamente a lui. Gli occhi azzurri illuminati dalla spensieratezza
-Sei ridicolo, è successo perché mi ami
-Non usare la parola amore, ti stai comportando come una bambina e non capisco lo scopo di questa messa in scena


-Voglio solo proteggerti, metterti al sicuro dai Figli dell’Angelo
-So badare a me stesso e ora, se non ti dispiace, fuori di qui!
-Devi credermi, Alexander Lightwood vuole privarti dell’immortalità!
Supplicò Camille esasperata buttando le braccia all’aria, un freddo pugnale di rabbia e stupore trafisse brutalmente  Magnus tanto che scivolò seduto sul pavimento
-Il mio Alexander? Non lo farebbe mai.
Disse con una nota di umano dubbio, e se fosse veramente così? Camille non trarrebbe nessun vantaggio a dirglielo
-E ora chi è il bambino? Speravo che ci arrivassi da solo dato che hai più di ottocento anni
-Esageri, ne dimostro solo settecento
-Non scherzare, sono venuta qui non perché sono una ragazzina con una cotta, ma una vampira diciamo anziana che vuole proteggere il sommo stregone di Brooklyn dal fare stupidaggini e rischiare la vita inutilmente per un Nephilim  quando potrebbe allearsi con me, capo dei vampiri di New York, per proteggere questa città dai demoni
Spiegò Camille sedendosi di fianco a lui, il vestito a brandelli sparso sul pavimento
-Primo: da quando usi queste parole così moderne?Secondo: ti sei data della vecchia? Terzo: è questo il motivo della tua presenza? Allearti con me per i tuoi loschi affari e non perché mi ami?Quarto: cosa ti fa pensare che accetterò senza controllare che le tue informazioni su Alexander siano vere? Quinto: ti stai preoccupando di me? Non potevi farlo duecento anni prima?E infine sesto: posso bere un caffè? Sto crollando dal sonno e sono stufo di queste chiacchiere inutili
Disse Magnus con un sorriso sarcastico cancellando l’improvvisa debolezza, la Nascosta valutò le sei domande con finto interesse e poi prese le mani dello stregone e ne mise una sul suo viso e una sul cuore
-Bane, non ti costringerò a credermi e a collaborare con me, sappi solo che tutti hanno un cuore e il mio anche se non batte ha la capacità di amare e io ho amato solo due persone veramente: Ralph e te.
-Camille… Non posso accettare la tua richiesta, in quanto a Ralph, mi dispiace tanto per lui: de Quincey ha avuto quello che si meritava. Anche io ti ho amato e magari da qualche parte il mio cuore ha ancora spazio per la vampira assassina che mi ha come dire stregato, ma ora “Quel Lightwood” ha bisogno di me, io lo amo come tu hai amato quel licantropo e magari un giorno le cose torneranno come prima. Bisogna solo aspettare
Camille si sporse verso lo stregone per un bacio lento e triste, le sue mani gli accarezzavano il collo e lui la strinse con disperazione in un abbraccio per poi alzarsi e dire
-Sta sorgendo il sole, sei ricercata dal Conclave intero, i Figli della Notte e della Luna  ti detestano quindi se non ti dispiace...
-Ci vediamo Bane
Detto questo scomparve dalla finestra da dove era entrata, Magnus aveva un tremendo male alla pancia e un picchio alla testa dovuto al suo comportamento sciocco nei confronti di Alec (ormai aveva seri dubbi su Camille e sul suo ragazzo).
Si sedette e aspettò diverse ore che Clary, la ragazza pel di carota, lo chiamasse per il suo aiuto o che il suo misterioso principe dagli occhi celesti suonasse il campanello ma non era sicuro di volerlo vedere.
Come in risposta ai suoi pensieri qualcuno aprì con le chiavi la porta d’ingresso, non valeva la pena far scintillare le dita della mano, sapeva benissimo chi era
-Hey ciao, sono passato per vedere come stavi, di Jace nessuna notizia ma sono sicuro che è vivo, deve esserlo. A proposito...Magnus, è successo qualcosa?
Alec, sempre pronto a scambiare la sua vita per gli altri, a proteggere il prossimo senza mai ricevere nulla in cambio era sulla soglia e guardava il suo fidanzato appiattito al suolo con la testa rivolta al pavimento. Si chinò e gli accarezzò la schiena procurandogli dei brividi

-Mmm Alexander… sono stanco e confuso
Mugolò con gli occhi chiusi mettendosi a pancia in su e rilassandosi, aveva i muscoli contratti e doloranti per la scomoda posizione che aveva assunto tutta la mattina
-Tutti lo siamo e tu hai il diritto di riposarti più di chiunque, una sola domanda, perché sei sdraiato sul pavimento?
-Mmm Alexander… sono stanco e confuso
Lo stregone aprì gli occhi e fu accecato dal sole mattutino, le sue pupille a fessura si fecero piccolissime, Alec era seduto di fianco a lui e accarezzava Chairman Meow che faceva le fusa contento, il ragazzo aveva un maglione grigio bucato vicino al colletto e un paio di jeans sbiaditi. A Magnus si seccò la gola, un ragazzo tanto bello da risultarlo anche vestito da straccione
-Quel felino non ha il diritto di avere le tue attenzioni, passa tutto il tempo ad oziare e io invece ho un disperato bisogno di affetto
-Perdonami, è che il tuo gatto ha un fascino irresistibile
Bane rise e lo tirò per un passante dei pantaloni, il ragazzo si chinò su di lui e lo intrappolò tra il pavimento e il suo corpo per poi baciarlo, prima timidamente poi con passione e dolcezza.
Magnus non riusciva a credere che un ragazzo così squisito potesse essere crudele ed egoista, Camille mentiva ne era certo, ma allora perché disturbarsi tanto e uscire allo scoperto per fare un inutile messa in scena?
Distratto dai suoi pensieri non si era accorto che il Nephilim  lo stava fissando, le guance rosse che aveva sempre quando si sentiva imbarazzato
-Magnus, tutto bene?
-Mi chiedevo se per caso hai incontrato qualcuno in questi ultimi giorni
-Co-come?
-Non in quel senso, Alexander, mi chiedevo se hai avuto qualche spiacevole visita tipo da  Camille Belcourt
Alec si ritrasse come spaventato
-No, cosa te lo fa pensare?
Magnus si rese conto di aver fatto una domanda scomoda per tutti e due, cercò di rimediare dicendo
-Niente, è che non voglio che quella donna vada a spasso per New York ad uccidere miei possibili clienti
Il ragazzo abbozzò un sorriso nervoso non molto convinto, lo stregone passò un dito sopra a una runa che gli attraversava il braccio muscoloso per poi avvicinarsi e baciarlo sul collo dipinto da segni neri simili, il corpo del ragazzo si rilassò nuovamente per poi ritornare a bloccarlo sotto di lui
-Vado a prepararti la colazione
Chiese Alec accarezzandogli il viso per poi alzarsi, il Nascosto socchiuse gli occhi felini compiaciuto da quel gesto affettuoso
-Mmm Alexander…
-Non dirmelo, sei stanco e confuso?
-Mmm adesso solo stanco…
Magnus trascinò con un braccio lo Shadowhunter  che si ritrovò di fianco a lui ridendo, una risata sincera e cristallina, i capelli neri arruffati
-Non mi sei venuto in contro chiamandomi Fiorellino
-Posso sempre rimediare, Fiorellino


**ANGOLO AUTRICE**
Saaaaaaaaaaaaaalve a tutti sono ritornata con una nuova FF questa volta è su The Mortal Instruments (La prima di questa saga), su MAGNUS BANE (Quanto amo quel Nascosto). Come avete letto è una Malec con l'intrusione di Camille (L'ho sempre stimata e odiata soprattutto in The Infernal Devices).
Spero vi piaccia
Mandatemi le recensioni <3 <3 <3
Sara_Lovett

 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Sara_Lovett