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Autore: fliflai    18/05/2014    1 recensioni
Ed eccomi qui con questa piccola storia!
Cosa succederebbe se Tsuna dovesse allontanarsi dalla sua Famiglia per un anno a causa di un allenamento deciso all'improvviso, e tornasse cambiato?
Come reagirebbe Hibari a tutto ciò?
Ecco... sapendo di non essere affatto brava nelle introduzioni mi scuso, spero comunque che la storia vi piaccia!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Tsunayoshi Sawada
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Allenamento...?

 

 

<< Cosa hai detto? >> domandò irritato Hibari Kyoya mentre un mortificato Tsunayoshi Sawada teneva il capo chino.

La notizia era arrivata poco prima anche a lui.

Reborn lo aveva chiamato, affermando che la questione era estremamente importante. Naturalmente il ragazzo si era subito presentato, preoccupato da quello che doveva sapere. Aveva il terrore di scoprire che un'altra battaglia era in arrivo.

Il Tutor gli aveva spiegato subito il motivo della sua convocazione. A quanto pareva doveva fare un nuovo allenamento. Eh bhè, fantastico.

<< Il bambino ha detto per quanto? >> chiese all'improvviso il moro.

Tsuna alzò la testa e lo guardò perplesso.

<< Cosa? >> chiese sbattendo le palpebre.

Hibari sospirò.

<< Quanto devi stare via erbivoro? >> ripeté spazientito.

Odiava ripetersi.

<< Ecco... >> cominciò Sawada esitante.

Stava con il Presidente del Comitato Disciplinare da poco, e non sapeva come l'altro avrebbe preso quella notizia.

Vennero interrotti dalla porta, che si aprì di scatto.

<< Decimo abbiamo saputo da Reborn-san! >> urlò con le lacrime agli occhi Hayato Gokudera.

<< I soliti erbivori scocciatori, ti pareva che non dovevano venire >> mormorò Kyoya mentre afferrava i tonfa sotto la giacca. Così, giusto per precauzione.

Li avrebbe morsi a morte se l'avessero fatto irritare troppo, ecco tutto.

<< Tsuna vogliamo venire anche noi! Allora quanto tempo si sta via? >> chiese Yamamoto, quella volta senza sorridere ( Allora i miracoli esistevano!).

Il castano era in evidente imbarazzo.

Hibari assottigliò gli occhi. Era chiaro che quella domanda lo metteva in difficoltà.

<< Piùomenounanno! >> rispose velocemente Sawada.

Nella stanza calò il silenzio più assoluto.

Hibari lo afferrò per le spalle con forza e con voce dura chiese all'erbivoro tremante di ripetersi.

Il ragazzo abbassò lo sguardo. Non sapeva esattamente il perchè, ma si sentiva colpevole.

Infondo lo sapevano tutti che era un complessato no?

<< Un anno. Devo stare via per un anno. Ma vedrete che non sarà così lung- >> iniziò leggermente intimorito.

<< NOOOOO! Decimo! Come farò a vivere senza di lei per un lunghissimo anno? >> urlò disperato Gokudera interrompendolo e buttandosi ai suoi piedi piangendo disperato.

Tsunayoshi arrossì. Non si sentiva ancora a suo agio quando l'argenteo si comportava così.

Gokudera iniziò a sfregare la faccia sui pantaloni del castano, che arrossì maggiormente.

Kyoya, irritato, lo scansò con un potente calcio, facendolo volare contro il muro, lontano dalla sua “ragione di vita” come chiamava lui il Boss.

Quando si rialzò era incazzato come poche volte in vita sua. << Non cercare di allontanarmi dal Decimo bastardo! >> ringhiò, dinamite già alla mano.

<< Teppistello ti conviene non sfidarmi >> mormorò il moro, per nulla intimorito.

Per fortuna Sawada riuscì a fermarli prima che scatenassero una terza guerra mondiale.

A quel punto le attenzioni furono tutte per lui.

<< Sawada Tsunayoshi, sappi che verrò con te, sia chiaro >> mormorò Hibari.

Stranamente non aveva alcuna voglia di allontanarsi da Tsuna.

Il più piccolo stava già sudando freddo, nel tentativo di trovare un modo per convincere il suo ragazzo a non seguirlo, ma per fortuna Reborn arrivò tempestivamente, affermando che non se ne parlava.

<< Tsuna deve venire da solo, lo accompagnerò io chiaro? >> disse con un tono che non ammetteva repliche, seguito da dei segni affermativi d Yamamoto e Gokudera, e da uno sbuffo irritato da parte di Kyoya.

<< E' proprio questo che mi preoccupa >> mormorò con il pianto nella voce il giovane.

Il Killer si voltò verso di lui, facendo una faccia strana, decisamente inquietante.

Sawada rabbrividì, preferendo non ribattere.

Anche perché sapeva che arrivato a destinazione sarebbe stato allenato da qualcuno, e lui sapeva benissimo chi.

Lo avrebbero accolto subito Colonnello e Lal.

Cioè, sarebbe morto. Anche perché non si era mai distinto per la sua voglia di fare cose. Fosse stato per lui avrebbe dormito tutto il giorno.

Fortunatamente sapeva anche che Fon sarebbe venuto per un'ora a settimana, e quindi, forse poteva rilassarsi.

Ma non voleva metterci la mano sul fuoco.

Certo, ci sperava, anche perché altrimenti non sapeva come avrebbe fatto a sopravvivere.

Se poi ci si metteva anche Reborn...

Tsuna sospirò afflitto.

Sarebbe stato sicuramente un lungo anno.

 

– . – . –

 

Hibari era seduto sul letto, mentre Tsuna stava raccogliendo le sue ultime cose.

Kyoya era piuttosto scocciato, e l'altro lo sapeva, ma se Reborn aveva deciso in quel modo non ci si poteva fare nulla.

<< Kyo... Hibari-san >> iniziò indeciso.

Cosa dire a uno come Hibari Kyoya per non farlo irritare, o peggio arrabbiare?

Ci stava riflettendo su con molta difficoltà quando venne distratto dal moro, che lo incenerì con lo sguardo.

<< Erbivoro taci >> lo ammonì secco.

Sawada eseguì, e si sedette timoroso vicino all'altro.

<< Ehm... sai io... pensavo.. cioè.. un anno... hai capito? No vero? E Bhè io.. >> balbettò preoccupato dalla reazione dell'altro, non sapendo di star peggiorando maggiormente la situazione.

Kyoya lo incenerì con lo sguardo peggiore che potesse fare, ma subito dopo lo baciò.

Tsunayoshi sgranò gli occhi sorpreso mentre rispondeva al bacio.

Le reazioni di Hibari Kyoya: ASSOLUTAMENTE IMPREVEDIBILI!

Ma dopotutto la logica e la sua figura non andavano proprio di pari passo...

<< Sai se ci saranno altri erbivori nelle vicinanze ? >> domandò mentre un più che felice (o forse sollevato) Tsunayoshi lo abbracciava.

Il più piccolo ripose subito: << Solo chi mi allenerà, ma non sono proprio convinto che si possano chiamare erbivori.. >>

Hibari annuì pensoso.

<< Perchè me lo hai chiesto Kyo...Hibari-san? >> domandò perplesso il castano.

L'altro non rispose, e Tsuna decise di non infierire.

Evidentemente, come tante altre cose, non erano fatti suoi.

 

– . – . –

 

Alla partenza erano tutti presenti.

Gokudera piangeva (effettivamente non aveva MAI smesso), Yamamoto naturalmente rideva, Mukuro kukufeggiava (anche lui come al solito) e Ryoehi urlava che si sarebbero rivisti all'estremo del massimo, che naturalmente non aveva alcun senso, ma non era strano, mentre Lambo cercava di attirare l'attenzione.

Tsuna li salutò tutti, sapeva che gli sarebbero mancati, ma sperava di poter tornare più forte per riuscire a proteggerli meglio.

Dovette abbracciare il suo braccio destro per ben dieci minuti, perché non lo voleva lasciare, e fece lo stesso con Hibari. Solo che in quel caso era lui che non voleva allontanarsi dal moro.

Inoltre il moro sembrava insofferente alla situazione, ma non ci fece troppo caso, era sempre stato così.

Dopo aver davvero salutato tutti salì sull'elicottero e partì.

Reborn osservò il suo allievo che con il solito sorriso salutava con la mano i suoi amici prima di decollare.

Era consapevole che stava osando molto con quell'allenamento, ma era certo che e tutto fosse andato secondo i piani Tsunayoshi ne avrebbe ricavato molto.

Quando arrivarono Colonnello e Lal stavano già aspettando, pronti per partire con il primo allenamento.

<< Adesso ci divertiamo ehi! >> sorrise il biondo, per niente rassicurante.

Tsuna sgranò gli occhi quando vide i tre Arcobaleno che gli si lanciavano addosso contemporaneamente.

Probabilmente sarebbe morto.

 

– . – . –

 

I Guardiani della Famiglia Vongola erano in grande agitazione.

Era ormai passato un anno dalla partenza del Boss, che aveva mandato loro solo una cartolina al mese. Ma scriveva sempre le stesse cose: State bene? Hibari-san non avrai morso a morte troppe persone vero? Ho una missione da affidarvi...

Le domande rivolte al moro erano sempre dello stesso genere, e questo lo faceva molto irritare.

Tuttavia era abbastanza felice di poter rivedere Tsuna.

Non che gli fosse mancato, assolutamente, ma forse un po' quell'intimità...

No, niente scherzi, lui stava benissimo da solo.

E allora perché era stato il primo ad arrivare nel punto indicato dal bambino?

Lui era sempre stato puntuale... ecco.

Mentre Kyoya si stava mordendo a morte interiormente per la sua insolita gentilezza si sentì il rumore di un elicottero che si avvicinava.

Tutti i Guardiani ( tralasciando Lambo che dormiva ) si avvicinarono per accogliere il loro Boss.

Le porte si aprirono e ne uscì un Reborn sogghignante, che venne salutato quasi da tutti.

<< State tranquilli Tsuna si sta cambiando arriverà subito >> disse notando che Yamamoto e Gokudera si sporgevano per cercare con lo sguardo la figura che tanto conoscevano e volevano rivedere.

E infatti poco dopo Sawada uscì e sorrise a tutti i suoi amici.

Tutti, ma proprio tutti, rimasero pietrificati.

<< D-decimo... è davvero lei? >> disse con voce incredula Hayato.

Chi cazzo era quello?

Davanti a loro si era presentato un ragazzo castano, con il viso magro e due sottili occhi marroni, che sorrideva amorevolmente. Insomma, un vero figo.

Ma in particolare c'era una cosa, un particolare che stonava più di tutto il resto.

<< Ahahahah le gambe! >> rise Yamamoto, con un po' di isteria.

<< Da non credere... erbivoro! >> mormorò Hibari.

Quella era una vera e propria metamorfosi!

Solo a quel punto Tsunayoshi parve accorgersi che qualcosa effettivamente stonava, e fece una faccia sorpresa.

<< Ma ragazzi... quand'è che vi siete ristretti? >> domandò fissandoli tutti dall'alto in basso.

Mukuro, sentendo quella affermazione, reputò giusto per il suo orgoglio ribattere.

<< Kufufu Sawada Tsunayoshi... chiariamo che io in questo anno mi sono alzato di cinque, CINQUE centimetri... tu...tu superi Yamamoto! >> disse irritato l'illusionista all'indirizzo del castano.

<< Ahahahahahahahah è vero Tsuna, mi batti! >> rise Takeshi, divertito da quel nuovo ed entusiasmante gioco.

Il castano si guardò le gambe. Era vero, erano molto lunghe, me erano sempre state così.

Ci rifletté sopra un momento.

<< Ma che dite? Io sono sempre uguale, siete voi che vi siete trasformati in dei nani da giardino! >> ribattè piccato, sicuro della sua tesi.

<< Kufufufu non credo proprio >> mormorò Rokudo decisamente incazzato per il nano da giardino.

<< Sawada adesso devi entrare all'estremo nel mio club di box! >> urlò Ryoehi che, preso da quel pensiero, andò ad urlarlo per tutta Namimori.

Gokudera si avvicinò a Tsuna, e guardandolo con pura ammirazione << Decimo così è ancora più figo! >>

Tsunayoshi sorrise perplesso.

Lui era sempre uguale! Ma che avevano tutti.

Poi vide Hibari e il suo sorriso divenne raggiante.

<< Kyoya! Mi sei mancato tantissimo! >> esclamò correndo ad abbracciarlo.

Ci riuscì solo perché l'altro era ancora pietrificato sul posto.

La testa... la testa arrivava a stento al mento dell'altro! Che tra l'altro pareva non farci caso.

<< Erbivoro stammi lontano! >> ringhiò il moro allontanandosi.

Tsuna lo guardò con uno sguardo ferito e scoppiò a piangere. E lui che non vedeva l'ora di rivederlo!

<< Sei crudele! >> singhiozzò.

Kyoya lo fulminò con gli occhi e si voltò. Era risaputo che lui odiava le persone più alte di lui, particolarmente se erano anche più piccole.

Naturalmente Hayato si fece avanti per proteggere l'amato decimo, ma quest'ultimo lo fermò.

Tanto ormai Hibari se ne era andato.

Di certo non si aspettava quella accoglienza. Insomma lui appena poteva gli scriveva delle lettere per cercare di mantenere i rapporti allacciati, e adesso veniva cacciato per qualcosa che nemmeno capiva.

Provarono a consolarlo, senza naturalmente riuscirci.

 

– . – . –

 

Tsunayoshi era steso sul suo letto, o almeno quello che doveva esserlo, era davvero troppo corto!

Non aveva davvero voglia di vedere nessuno.

Stava cercando di capire perché era stato trattato così da Kyo.... no Hibari.

Magari durante quella lunga assenza si era stancato di aspettare e aveva cercato qualcun altro.

Sawada scosse la testa con forza. No, non poteva essere così!

Certo non aveva mai risposto alle sue cartoline, ma lo aveva ritenuto normale. Insomma si stava pur sempre parlando di Hibari Kyoya!

E allora perché? Era vero che si era stancato di lui?

La porta della stanza si aprì ed entrò Reborn, trovandolo nei suoi contorti ragionamenti.

Il Tutor era piuttosto irritato dal comportamento del suo allievo.

Evidentemente in quell'anno non era affatto cambiato in quanto a carattere.

<< Tsuna si può sapere perché sei qui a piangerti addosso? >> domandò saltando sul letto vicino a lui.

Il ragazzo rimase in silenzio per un bel po, evidente stava ancora riflettendo, poi incominciò a tirare testate alla ringhiera. Era evidentemente senza alcuna risposta.

<< Non capisco perché Hibari-san non vuole più parlare con me! >> singhiozzò il castano mettendoci più forza.

Un martello gigante gli cadde sulla testa.

<< Cazzo stai facendo Deme-Tsuna? >> chiese seccato l'Arcobaleno.

Sawada scosse la testa, come per indicare che non ci capiva più nulla.

<< Vai a parlare con lui idiota. E' davvero una cosa stupida restare qui quando un membro della tua Famiglia ha chiaramente qualcosa. Non avevi detto che volevi diventare forte per aiutarli tutti? >> continuò il killer.

Il ragazzo lo fissò, e per evitare una seconda martellata con uno scatto felinò si alzò. Si vedeva che era stato allenato per bene...

Aveva preso la sua decisione. Avrebbe parlato con Hibari-san.

 

– . – . –

 

O almeno credeva.

Era andato dal moro, quello si, ma quando se l'era trovato davanti aveva esitato.

Dopotutto Hibari Kyoya, anche se rimpicciolito, incuteva un po' di timore.

<< Cosa vuoi erbivoro? >> domandò il moro con finta irritazione.

In fondo si stava pur sempre parlando di Tsunayoshi.

Il più piccolo rimase in silenzio per un bel po', non sapendo cosa dire.

<< Hibari-san... ecco... >> iniziò avvicinandosi.

Kyoya continuò a fissarlo in silenzio, riconoscendo in tutti i comportamenti il vecchio Tsuna che si ricordava.

<< I-io non so se sei arrabbiato... ma … volevo sapere perché... insomma.. >> stava balbettando incoerentemente con tono di scuse il ragazzo. Venne prontamente fermato nel suo lungo e impacciato discorso da un bacio.

Quando si staccarono, a corto di fiato, Tsunayoshi fece un largo sorriso e lo abbracciò forte, cingendolo completamente con le braccia.

Kyoya ammetteva che doveva ancora abituarsi a quella nuova e assolutamente strana situazione.

<< Kyo-chan sei stato davvero cattivo con me prima! >> disse il castano.

<< Erbivoro non chiamarmi in quel modo o sarò costretto a morderti a morte >> ringhiò, ma l'altro lo baciò di scatto.

Hibari sgranò gli occhi allucinato dalla situazione paranormale. Insomma, come era possibile che uno come Tsunayoshi Sawada facesse una cosa del genere?

Ma tutto peggiorò quando il sopracitato Decimo Boss lo spinse sul divano, sovrastandolo con il suo corpo.

Il moro provò a scacciarlo, ma l'altro era decisamente più alto e forte grazie a quei maledetti allenamenti, fu tutto inutile.

Quando finalmente si staccarono il più grande ebbe l'occasione di urlare: << COSA DIAMINE STAI FACENDO? >>

Tsuna lo fissò perplesso mentre incominciava a slacciargli la camicia.

<< C'è per caso qualcosa che non va Kyo-chan? >> domandò curioso, la camicia ormai buttata a terra.

La Nuvola sgranò gli occhi quando lo vide leccarsi le labbra, e provò ad alzarsi con il risultato si farsi spingere con più forza sul divano, le mani dell'altro sulle spalle che lo bloccavano con forza.

<< Tsunayoshi Sawada NON ESISTE CHE TU STIA SOPRA >> urlò divincolandosi.

L'altro non la pensava allo stesso modo a giudicare dal suo sguardo.

<< Non c'è nulla di male... e poi kyo-chan sembra che neanche a te dispiaccia >> mormorò furbo posando la mano sull'erezione dell'altro.

Ma era davvero Tsunayoshi Sawada? Quello che conosceva?

<< No... >> gemette il moro.

<< Su arrenditi Kyo-chan... >> mormorò suadente il castano leccandogli il lobo e infilandogli le mani dentro i pantaloni.

Era davvero piacevole. Il ragazzo si lasciò sfuggire un gemito particolarmente accentuato rilassandosi.

Tsuna sorrise continuando il suo operato.

<< Bravo Kyo-chan adesso rilassati. Prometto che non ti farò male.. >> sussurò afferrandogli le gambe.

Come aveva fatto ad non accorgersi che ra nudo e completamente in balia dell'altro?

Sgranò gli occhi notando che l'altro stava per entrargli dentro.

Voleva ribattere ma era troppo tardi, lo vide avvicinarsi e...

<< NOOOOOOOO! >> urlò Hibari Kyoya mettendosi a sedere madido di sudore.

Era in un letto a due piazze, con indosso il suo pigiama nero.

Ansimando mise a fuoco la situazione. Era a casa sua, vestito, ed era l'alba.

Sospirò. Era stato tutto un sogno. O meglio un terribile incubo.

Voltò la testa, vicino a lui vi era Tsuna che dormiva pacificamente, accucciato come un bambino.

Kyoya alzò il lenzuolo per avere la conferma di ciò che aveva supposto prima, e sospirò ulteriormente sollevato quando notò che le gambe del suo ragazzo erano sempre le stesse.

Evidentemente lo aveva disturbato, perché il ragazzo si mise a pancia all'aria.

Hibari Kyoya sorrise minaccioso mentre gli passava una mano nei capelli.

<< Giuro che ti morderò a morte se quando tornerai non sarai esattamente identico erbivoro, sappilo >> mormorò prima di ristendersi e riaddormentarsi.

 

 

 

 

  
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