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Autore: PostBlue    19/05/2014    1 recensioni
Se tu sei nella mia mente le nostre possibilità sono infinite, come quelle di un pensiero.
Se tu sei nella mia mente non ci sono occhi esterni a restituirci un riflesso distorto di quello che vorremmo essere e non riusciamo a diventare.
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Comunque è vero...
- Cosa?
- Sembri un'adolescente.
- -----
- -----
- Eh?
- Sì, vabbè, ciao.
- No, cosa, scusa? Stavo solo...
- Scrivendo un messaggio. Sì. Il duecentesimo da quando siamo qui.
- Ma figurati, dai, ho solo risposto a un paio di cose...
- Sembri un'adolescente. Anzi. In realtà non ti ho mai vista fare così neanche quando eri adolescente.
- Non avevamo ancora i cellulari. E comunque non si collegavano a internet.
- E questo è anche vero. Ma si può sapere con chi stai parlando?
- Ma niente, una mia amica.
- -----
- Non mi fare quella faccia, vuoi leggere?
- No, per carità...
- E quindi?
- In che cosa ti stai cacciando?
- Perché dovrei cacciarmi in qualcosa?
- Perché ti conosco da quindici anni e non hai ancora imparato a raccontare balle decenti.
- -----
- Senti, se non vuoi parlarne va bene, ma non mi prendere per il culo
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- Non lo so
- Non sai cosa?
- In che cosa mi sto cacciando.
- Balle. Sappiamo sempre dove stiamo andando a finire. Solo non sappiamo come ci finiremo.
- Non lo so.
- Cosa?
- Come ci finirò. Non credo bene.
- Perché?
- Perché è una fottuta corsa e non può che finire con un fottuto schianto. Perché mi sta scappando tutto di mano. Perché non controllo niente. Perché mi sono trovata qui e non so come ci sono arrivata.
- Davvero non lo sai?
- Non è vero. Lo so. Solo, non me ne sono accorta. O mi piace pensarlo. Non è sempre così? Ignoriamo i segnali. Facciamo finta di niente finché non diventa impossibile ignorare la situazione. Finché la realtà non ci piomba addosso con la delicatezza di una mandria di bufali in fuga. Ci piace sempre pensare che la corrente sia troppo forte e che sia impossibile contrastarla. Ci piace pensare di non avere scelta.
- ---------
- Perché mi guardi così?
- Perché è più grave di quanto pensassi.
- Non lo so.
- Se lo ripeti ancora una volta ti mando affanculo.
- Ma cosa vuoi che ti dica?
- Dimmi qualcosa che sai.
- Soffoco.
- Perché?
- Perché non capisco.
- Cosa?
- Cosa è vero e cosa è nella mia testa.
- Fa differenza?
- Certo che fa differenza.
- In che modo?
 
Acqua. Acqua che continua a scorrere. Non so dove, non so perché. Sento rumori che non so da dove provengano. I miei polmoni sono chiusi. O forse sono pieni d'acqua. O forse sono le tue mani che mi tengono sott'acqua. Apro gli occhi. Sei sopra di me. Il tuo volto appare e scompare ma le tue mani restano fisse sulle mie spalle. Mi schiacciano al suolo. Sotto di te. Sott'acqua. Mi guardi. Lo so che non mi lascerai andare.
Riemergo da un sogno per finire in un incubo. Pareti bianche, poi nere, poi bianche, poi più niente. Musica sospesa nella mia testa e qualcosa che non vuole saperne di prendere forma. Sempre le stesse parole. Get me out of this place. Sono diventate le nostre parole, ma tu ti ricordi quand'è successo? Perché io no. Io non ricordo più niente. Io soffoco e basta. Anche se non c'è più l'acqua del sogno e le tue mani sono abbandonate sulle lenzuola vicino al tuo corpo addormentato.
Oggi ho parlato di te a qualcuno. E' la prima volta che parlo di te. Non so perché non l'avevo mai fatto. Forse avevo paura che scomparissi. O magari che diventassi troppo reale. Una specie di patto con me stessa. Se non parlo di te la realtà non può  toccarci. Non può succederci niente Se non parlo di te tu non te ne andrai mai.
Le parole conferiscono una consistenza troppo concreta alle cose. Le parole creano limiti, costruiscono gabbie, tracciano confini.
Se non parlo di te, tu puoi esistere solo nella mia mente e allora io non devo sentirmi in colpa se scappo da te per dimenticarmi di tutto il resto. Se mi presento alla tua porta in piena notte perché davvero, un minuto di più sarebbe stato troppo.
Se tu sei nella mia mente le nostre possibilità sono infinite, come quelle di un pensiero.
Se tu sei nella mia mente non ci sono occhi esterni a restituirci un riflesso distorto di quello che vorremmo essere e non riusciamo a diventare.
 
Stringo le braccia cercando l'impronta del tuo corpo. Mi afferro le spalle. Mi lascio graffi rossi e profondi ma non è abbastanza . Per scacciare un dolore ce ne vuole uno più forte e le mie unghie non sono capaci di ferire davvero. Siamo animali stupidi e privi di difesa. Niente artigli, niente denti. Una pelle sottile, esposta a qualsiasi tipo di attacco. Cerco di strapparti via dal mio corpo ma non trovo appigli. Sento le costole sotto le mie dita e mi fanno male, come qualsiasi altra cosa. Mi fa male respirare, mi fa male il sangue, mi fanno male le mani, per quanto ho cercato di trattenerti.
Sono un mucchio di organi inutili. Sono le mie dita spezzate e le mie braccia coperte di lividi viola.
Soffoco. Ancora una volta. Soffoco per la tua assenza come soffocavo per la tua presenza costante.
Sono incastrata in un corpo annegato che non riesce a morire.
Ti odio. Ti odio per avermi portata fin qui e avermici lasciata da sola.
Per avermi scritto e per avermi chiamata. Per avermi lasciato le tue mani quando le ho afferrate. Per avermi lasciato credere che non te ne saresti mai più andata da quell'abbraccio.
Ti odio per le promesse che non ci siamo fatte e per la rabbia cui non abbiamo diritto.
Nulla è stato spezzato. Nulla è stato infranto. Nulla è mai successo davvero.
Sono la mia vita spezzata tra prima e dopo di te.
 
Non ti vedevo da anni. Non ti pensavo da anni.
Perché sei stata così stronza da non dimenticarmi?
Siamo su un aereo. Ti stringo la mano forse un po' più forte di quanto dovrei ma non posso farci niente. E neanche tu. Abbiamo entrambe paura di volare ma continuiamo a comprare biglietti. Voli di andata. Sempre e solo voli di andata. Continui a ripeterci che inseguiamo i nostri sogni ma sappiamo entrambe che stiamo scappando. Siamo noi ad essere inseguite dal sogno che non abbiamo avuto il coraggio di realizzare.
Denti bianchi. Stanze d'albergo. Appartamenti in affitto. Capelli legati. Carte di credito. Documenti. Chiudi la valigia. Apri la valigia. Gli oggetti dimenticati. Pezzi di vita lasciati indietro. La stanchezza. Vorremmo che qualcuno ci trovasse, per poter smettere di scappare ma non c'è nessuno che possa farlo. Io ho parlato di te solo una volta ed è stato troppo tempo fa. Noi non esistiamo.
 
Get me out of this place
Get me out of this town
Before I drown in your deep pink water
I won't remember your face
I can't remember your frown
Because I'll drown in your deep pink water

 
Indochine/B. Molko, Pink Water
 
   
 
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