Favola un unicorno

Tu, sei un infame.
Non hai fatto altro che gettare letame nell’ultimo anno sul nome di tuo padre, Lucius.
E ora guardati ! Sei come lui, peggio di lui.
Io credevo sinceramente che fossimo felici insieme, innamorati.
Ma a pensarci bene era tutto troppo perfetto, tutto così magico.
Un Serpeverde e una Grifondoro, il principe e la paesana.
La classica storia delle favole babbane con cui si addormentano i bambini.

Il ricco e nobiluomo che dichiara di amare una semplice e tutt’altro che ricca ragazzina incosciente.
Nelle fiabe questi racconti hanno sempre un lieto fine, leggiamo di re che sposano delle serve e che ‘vissero per sempre felici e contenti’
Ma la vita reale, soprattutto la nostra realtà, bada ancora così tanto al nome e al sangue che quelle belle storie alla fin fine rimangono sempre e solo storielle per bambini.
Non c’è un uomo che lascia la sua amata ma entrambi combattono insieme per seguire il vero amore.
Ma sono solo libri babbani con copertine originali e colorate.
Così mi hai lasciato. E io ti odio, ti odio davvero con tutto il cuore.
Ma ti amo anche.

E solo oggi dopo un anno vedo in questo pezzo di carta, stropicciato dalle mie mani rabbiose, il tuo volto affiancato dal volto di un’altra donna.
Ricca e bellissima, un’ereditiera e di antica e nobile famiglia Purosangue.
Finalmente sarà contento tuo padre, ha raggiunto il suo scopo.
Le lacrime minacciano di scendere, ma le tratterrò perché non voglio più sprecare una lacrima per te.
So già in partenza che mento a me stessa, succederà di nuovo, lo so.
E devo ammettere che ciò che mi fa stare più male di tutti è sapere che tu sai quali sono i miei sentimenti per te e sai che non sono per nulla affievoliti, come invece speravo.

Le lacrime che di notte scendono, sai le maledizioni che ti ho lanciato ma che non ti sono mai arrivate.
Oh no, non perdo colpi! Sono sempre la migliore con la magia e gli incantesimi.
Ma quelle, quelle erano semplicemente parole lasciate al vento, senza magia al loro interno.
Perché io ti amo ancora, profondamente.

Non posso farti del male, non ci riesco. Nonostante tutto quello che mi hai fatto passare.
Se potessi cambiare le cose però non credere nemmeno per un secondo che non lo farei.

Una volta ho letto di una favola babbana, di una lampada, un genio e tre desideri.
Senza ombra di dubbio il primo desiderio sarebbe quello di ribaltare la situazione, per farti soffrire come sto soffrendo io, per farti sentire il mio dolore e il rancore che mi anima così ardentemente.

Quello successivo chiederei di diventare invisibile, poter passare attraverso i muri, solo per capire come la tua vita sta andando avanti e come sei riuscito a mentire così spudoratamente dicendomi prima “Sei la persona più importante” e dopo “Non posso stare con una Mezzosangue, mio padre mi diserederà. E’ finita”.

Lo userei per capire più di ogni altra cosa come fai a fregartene così tanto di me, dopo tutto quello che è successo fra noi.
Eppure è così, io sono spazzatura per te.

Ed il terzo è senz’altro cancellare dalla tua testa la consapevolezza che hai su quanto abbia ancora bisogno di te.
Perché tu lo sai, e sono certa che questo non ti turba così tanto.
Ma del resto sei orgoglioso tu tanto quanto lo sono anche io, perciò non voglio che tu abbia commiserazione di me.
Quindi, si. Questo sarebbe il mio terzo ed ultimo desiderio.