Bhè dopo tormentate attese sono tornata con la tanto aspettata ShikaIno.
Direi che ormai mi consideravo una mosca nera ma... che si farebbe per le
proprie amiche o lettrici? u.u
In compenso credo che dopo questa fic avrò contro sia mosche nere che bianche xDDD
Dedicata a celiane4ever, eleanor89, Ayumi
Yoshida, kimi e Queen_of_sharingan_91.
ps. E Auguroni (anche se in ritardo
<-<") alla mia amica Silvy x3 tvb
Il vento era impetuoso e in mezzo alle fronde scomposte degli alberi nella
foresta dove si eravamo accampati dei ninja, un ragazzo teneva lo sguardo
piantato in terra, riluttante della giornata che era appena finita con quel
tramonto.
Tra le sue braccia una kunoichi della sua stessa e poca età…
Lei aveva un taglio sulla maglia e il respiro era mozzato da rantoli.
Un altro ragazzo più robusto vicino a loro si agitava in mezzo ad altri loro
compagni urlando: andate a cercare un medico! Sbrigatevi!
Ma lì non sarebbe bastato un medico, il primo ragazzo lo sapeva bene.
E poi… in quella missione era proprio lei il loro camice bianco, come
odiava esser chiamata.
Shikamaru, lui che la reggeva con tanta cura tra le sue braccia, adesso aveva
posato gli occhi sul suo viso mentre nella sua mente le uniche parole a
ripetersi erano le stesse.
Sakura sbrigati…vi prego sbrigatevi…
Con fatica il ragazzo aprì la bocca per parlare ai compagni ma la richiuse osservandoli, e così loro ricambiarono
sentendosi sconfitto da quegli occhi stanchi del loro capitano.
“Ormai… è arrivata la sconfitta…”
Si alzò con enorme sforzo e venne aiutato dal compagno di squadra Chouji per
sollevare la ragazza che poi restò tra le braccia possenti dell’altro.
Shikamaru, segno di ordine e di calma nella loro squadra adesso aveva un
leggere tic alla mano destra, la stessa che aveva cercato di parare un colpo
alla compagna, inferto da quell’arma con la lama avvelenata.
Avvicinò la mano destra, tremante e sporca di sangue, al taschino del giubbotto
juonin tirando fuori il pacchetto logoro e schiacciato delle sigarette che si
portava sempre dietro.
“Shikamaru-kun non è ancora finita!”
La voce di Rock Lee, angosciata e stanca risalto come un colore vivace su una
pittura cupa, come un raggio di speranza buttato nell’oscurità
degli’inferi.
Perché in fondo la tensione di quel momento si sarebbe
benissimo potuta concludere con la morte più atroce per ognuno di quei
membri.
“Rock Lee ha ragione… Shikamaru… abbiamo rischiato la vita
per questa missione e…”
Kiba si accorse che quelle non erano state le parole più azzeccate e si bloccò
serrando la mascella; in fondo uno di loro era lì, stesa a terra con il respiro
che arrancava.
Il ragazzo digrignò i denti mostrando i canini animali e serrò i pugni,
rilassandosi solo al contatto della sua mano stretta in quella di Hinata, la
sua compagna.
Shikamaru sfilò una stecca bianca non facendo conto delle voci che gli avevano
parlato e se la portò traballante alla bocca cercando con l’altra un
accendino.
Che senso aveva continuare tutta quella farsa? Si chiedeva dentro di se quasi
senza vita.
“Shikamaru-kun ti sembra il momento di fumare?!”
Lee lo guardò sconcertato alzandosi dalle cure di Tenten e andandogli incontro.
Shikamaru lo bloccò con uno sguardo senza sentimenti e accese la sigaretta
osservando la piccola fiamma bruciare il filo di carta che l’avvolgeva.
Alzò lo sguardo verso Chouji e poi si girò buttando fuori il primo sbuffo di
fumo.
“Allora?! Ci vuoi rispondere?!”
“E’ finita. Lo vuoi
capire?”
Il suo tono era atono e la risposta su secca e pesante da digerire.
A quel punto i presenti lo guardarono, chi stupito, chi rattristato, chi
furioso; Lee ch’era tra gli ultimi senza più un barlume di lucidità
avanzò aggressivo verso Nara e solo una mano che lo riprese per il colletto
alle sue spalle lo bloccò facendolo voltare come risvegliatosi da un incubo.
Lo sguardo glaciale di Neji bastò a fargli capire.
Non era il caso di insistere in quella maniera.
“Shikamaru… non dire così…”
Il suo compagno Chouji lo guardo con gli occhi chiusi e bagnati dalle lacrime,
la voce un po’ cambiata dal naso otturato per il pianto nascosto che lo
aveva cullato quando era andato a prendere la legna poco prima.
Shikamaru lo guardò male, ormai schivo a ogni sorta di speranza o buona azione
e rispose con tono pungente.
“Ino non vivrà. Questo è
quanto!”
Aveva stretto così forte la mano con la sigaretta che l’aveva spenta
bruciandosi il palmo.
L’urlo aveva lasciato tutti a bocca aperta e Hinata trattenne il fiato
quasi con uno squittio impaurito.
Tenten si alzò da terrà posando le bende con cui aveva
fasciato anche il torace di Neji poco prima e aveva cercato insieme
all’altra kunoichi di bloccare il sangue delle ferite dei compagni.
“vado a cercare delle erbe…”
La ragazza passò davanti ai presenti a testa bassa e parlò con voce roca
nascondendo le lacrime che gli rigavano il volto che alzò solo davanti agli
occhi chiusi di Ino stesa; e corse verso la foresta fitta perdendosi dietro
qualche albero e iniziando a singhiozzare protetta da occhi indiscreti.
“vado con lei…”
Lee si alzò subito ma la fitta alla spalla lo fece barcollare.
“Vado io piuttosto. Tu resta qui.
Hinata-sama… controllate voi la salute di Shino.”
Neji si era scostato dal tronco dell’albero dove si era appoggiato e
osservò per un attimo la cugina che continuava a bagnare un piccolo pezzo di
stoffa che appoggiava ogni 5 minuti sulla fronte dell’Aburame steso in
terra con la febbre.
Rock Lee annuì, come del resto la cugina; e anche Neji sparì verso la direzione
di Tenten sapendo già, grazie al Byakugan, che l’avrebbe trovata con gli
occhi arrossati.
A risvegliare quel silenzio fu un colpo di tosse di Ino.
Chouji che l’aveva lasciata stesa sul suo futon adesso era subito
scattato verso di lei, mentre Kiba si era alzato in piedi, Lee si era subito
voltato per guardare e Hinata si era stretta le mani al petto correndo verso di
lei.
Un rivolo di sangue le rigò il lato della bocca sinistro e
Era spaventata… in fondo lei non aveva mai seguito o voluto seguire le
orme di Tsunade-sama come Sakura, Ino o di ultimo anche Tenten.
Lei aveva comunque il terrore del sangue e affrontava quelle situazioni
pensando sempre e solo al suo principale pensiero: Naruto e i suoi amici.
Il loro legame era ciò che la faceva sopravvivere in tutto ciò che lei
rifiutava, come del resto sbagliato e cattivo.
Shikamaru si voltò togliendosi la nuova e quasi finita, sigaretta dalle labbra,
e sbarrò gli occhi una volta che vide Ino contorcersi e allungare una mano alla
spalla.
Fu come un lampo di luce e il suo cervello tornò lucido e lui scattò in piedi
correndo ai suoi piedi.
Magari… maestro ci stai guardando… ho cercato di
proteggerla…
Tu lo sai…ma ora assistici… non lasciare che prenda anche
lei… ti prego Asuma.
“Shikamaru-kun vado a chiamare rinforzi!”
Lee si alzò anche se con le forze al limite ma venne fermato dall’ordine
di Nara.
“Non ti muovere o perderai altro sangue. Hinata,
blocca l’emorragia osservando le vie di chakra col tuo Byakugan… so
che ce la puoi fare. Chouji, tu resta a loro guardia, io andrò a cercare quei
due.”
E detto questo si rialzò lasciando stupiti i compagni che non avevano smesso di
ascoltarlo per un momento.
Sembrava un pazzo… o forse era solo tornato ad essere il solito Shikamaru
Nara.
Prima che la sagoma del giovane fu sparita, Ino riaprì gli occhi
azzurri e sorrise appena pronunciando il suo nome.
“Shika….”
Se si era svegliata voleva dire solo una cosa… l’emorragia si era
fermata da sola o Ino aveva veramente mantenuto la sua promessa…
“Shika saprò proteggermi da sola!”
“Si certo… tu pensa a fare il tuo lavoro da camice bianco, Ino”
“Non mi chiamare così! E poi non sto scherzando!
Ho un arma vincente e sarò io a proteggervi in questa
missione”
Shikamaru l’aveva vista sorridere sogghignando a chissà cosa ma non
interruppe il suo momento di follia.
“Visto…? Sono stata
brava… no?”
La voce di Ino sembrava un rantolo e Chouji le tenne la mano triste.
… a quanto pare era riuscita a bloccare l’emorragia con le forze
tenute come riserva.
Shikamaru non fece un passo ancora di spalle, bloccato dalla sua voce…
abbassò il capo e una lacrima gli rigò una guancia mentre un sorrisetto gli si
apriva sul volto stanco.
“Sì Ino… sei stata molto brava…”
Non gliel’aveva mai detto…
E lei sorrise chiudendo gli occhi stancamente…
Troppo pesantemente.
Le lacrime non sarebbero bastate…
Asuma… prendila con te…
Ma Ino… era morta sorridendogli… e quando si voltò mostrando le sue
lacrime tra i singhiozzi e i pianti di Hinata e Chouji che le stavano vicino,
tornarono anche Neji e Tenten, che scoppiò a piangere tra le braccia di
quell’ultimo.
Hai voluto fare tutto da sola per non pesarmi… non è vero Ino?
Sei stata una sciocca… ma… ti porterò sempre nel mio cuore
Ino…
E troverò quei bastardi che ti hanno fatto questo…
E la pagheranno cara… perché non potrò mai più incontrare i tuoi occhi
zaffiro e il tuo splendido sorriso.
Mi dispiace molto per
la tristezza della fic e a dire il vero non l'avrei neanche pubblicata se non
fosse stato per la mia nee-san... bhè... non so veramente che dire... solo:
spero sia piaciuta.
ps. Ricordo che era la prima.
AH! Prima che scappiate
ho un annuncio da fare!
A chiunque sia interessato ho creato insieme alla mia collega e amica Eringad
un nuovo account dove pubblicare le nostre fic a 4 mani.
Questo sarà un avviso che ripeterò spesso per indurvi... u.u (costringervi) a
farci un salto.
E per gli amici che seguono le NejiTen, bhè! Aspettatevene tante!
Segnalazioni: Le fiction sono in ristrutturazione e per adesso non verranno ancora
pubblicate.
Avvertenze per l'uso: la lettura del secondo
capitolo porta gia alla pazzia,
prendere in piccole dosi e non somministrare a bambini inferiori ai 14 anni
o vi potrebbero riportare traumi infantili e blocchi della
crescita .__.
L'account è: Hermione93 e
Eringad.
Grazie per l'ascolto, alla prossima ^w^