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Autore: Sofifi    19/05/2014    2 recensioni
«[...]Tu sei perfetta così ed io ti amo, amo anche tutti i tuoi difetti, la tua grazia pari a quella di un elefante, e non sai che bello è vederti arrossire[...]»
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Immaginate una spiaggia, bagnata dalle salate onde del mare ed illuminata da un pallido sole rosa prossimo ormai al tramonto. Ora immaginate una ragazza, alta e dai capelli castani, che passeggia pensierosa su quella spiaggia, con un cono gelato in mano.
Fatto!? ...Ecco, quella ragazza sono io e questa è la mia storia.
Il sole stava ormai per tramontare e dopo un ultimo veloce bagno in mare decisi di comprarmi un gelato, ero veramente affamata ed iniziai a divorarlo voracemente mentre cercavo di tornare alla mia sdraio. All'improvviso qualcuno mi urtó e caddi macchiandomi il candido vestito di fragola e panna: «Oh, scusa, non ti avevo visto! ...Scusa, scusa, scusa, scusa...» 
«No, stai tranquillo, è anche colpa mia, ero così concentrata a mangiare che non badavo più a dove mettevo i piedi.».
Lui allungó il braccio e mi porse la mano per aiutarmi a rimettermi in piedi, accettai di buon grado la sua gentilezza, con il suo aiuto mi rialzai e... finalmente lo vidi in faccia! Era forse una divinitá? O forse... Sì, lo so! Una statua greca aveva preso vita; ne ero sicura. Era alto e muscoloso, aveva gli occhi di colore verde speranza ed i capelli biondo grano. Sorrise e... Accidenti che sorriso, era più luminoso di un raggio di sole.
«Hai il naso sporco di gelato...» tentennó ed io mi pulii in fretta prima di arrossire violentemente. «O...Ops...Scusa...» balbettai.
«Non preoccuparti. Al proposito, il tuo gelato bhe... Ora è... andato, insomma, è pieno di sabbia... Mi chiedevo se tu per caso non ne volessi un altro... Te lo potrei comprare io per farmi perdonare. Allora, ti va?»
«Oh, si, grazie, mi farebbe molto piacere. Comunque... Io mi chiamo Lucia.».
«Io sono Angelo, piacere di conoscerti.»
Tornai così verso la gelateria assieme a lui, i suoi ci avevano proprio azzeccato con il nome, era così bello che avrebbe benissimo potuto essere una divinitá. Mi compró un gelato e ne prese uno anche per sè, ci sedemmo su di una panchina e, fra una leccata al nostro gelato ed uno sguardo più o meno lungo iniziammo a conoscerci.
Scoprii che aveva sedici anni, che suo padre era svedese mentre sua madre del sud Italia, che aveva un cane di nome Rushes e che sapeva suonare la chitarra. Continuammo a parlare del più e del meno finchè lui mi chiese: «E con l'amore invece come va?»
Abbassai subito lo sguardo ed Angelo appoggió la sua mano alla mia spalla, come per darmi forza. Quel gesto repentino ebbe l'effetto desiderato ed uscii dallo stato di trance in cui ero entrata per colpa di quella domanda, mi riscossi e risposi: «Mha... Ancora nulla, per ora interesso a nessuno...»
«Bhe... Allora io sono nessuno.»
Disse questa frase sorridendo come non lo avevo mai visto fare, lentamente si avvicinó alla mia faccia piegandosi leggermente a destra e mi stampó un bacio sulle labbra ancora sporche di gelato alla panna; poi, prima di riprendere a baciarmi, ma questa volta in modo meno casto e sino a quando l'ossigeno ci sarebbe finito ed avremmo avuto bisogno di respirare aggiunse: «Tu sei unica Lucia, vali più di una perla preziosa e non osare più dirmi che non piaci a nessuno, va bene? ...Tu sei perfetta così ed io ti amo, amo anche tutti i tuoi difetti e la tua grazia pari a quella di un elefante... E non puoi sapere che bello è vederti arrossire, sei così dolce e tenera. Questa è una promessa e la sigilleró con un bacio, io non ti abbandoneró mai.» 
E così fu. Ed ancora adesso che sono passati ormai sette anni la sua promessa è ancora valida e presto pronunceremo il fatidico "sì" davanti all'altare.
  
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