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Autore: MagikaMemy    30/07/2008    8 recensioni
"...il 'buongiorno' migliore della mia vita"
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GOOD MORNING

Axel versò il latte nella tazza rossa con disegnate sopra delle fiamme, l’ombelico che sfiorava il lavabo e i pantaloni con cui dormiva che gli arrivavano sotto i piedi.

Erano davvero troppo lunghi.

Forse Roxas aveva ragione, quando gli diceva che avrebbe dovuto accorciarli.

Ma ad Axel piacevano così.

Odiava sentire il freddo del marmo sotto i piedi, ma allo stesso tempo amava girare scalzo per la stanza.

Aveva sempre pensato che le pantofole fossero cose troppo ingombranti, come se limitassero i movimenti.

A piedi nudi, invece, potevi fare qualsiasi cosa, anche saltare, senza il rischio di scivolare.

Restando in piedi, con una mano prese la tazza e sorseggiò il latte, mentre con l’altra si scompigliò i capelli rossi.

Era ancora leggermente assonnato, non aveva dormito molto quella notte, un po’ perché aveva fatto tardi con Roxas, un po’ perché non era riuscito a dormire molto neanche dopo.

D’accordo, doveva ammetterlo, era rimasto sveglio a guardare Roxas che dormiva, ma, cavolo, era bellissimo quando si addormentava contro di lui, raggomitolato come un gattino.

Ripensò per un momento alla sera prima.

Roxas si era sdraiato acanto a lui dopo averlo fatto, un po’ rosso sul viso e ancora affannato.

Era restato in quella posizione per un po’, gli occhi fissi sul soffitto e un’espressione esausta.

Axel gi aveva accarezzato i capelli, facendolo voltare e sorridere.

“Senti una cosa…” aveva cominciato il piccolo.

Axel lo guardava pieno d’ affetto.

“Dimmi.”

Roxas aveva sorriso: “Cosa ti piace di me?”

Axel era rimasto in silenzio, un po’ sorpreso.

“…in che senso?”

Roxas sembrava quasi a disagio, e aveva sussurrato lentamente, coprendosi fin sopra i capelli con il lenzuolo per non farsi vedere tutto rosso:“…cioè…come mai hai scelto me? E non Demyx, o che ne so, Zexion, o Luxord…”

Axel sembrava non averci nemmeno pensato, e aveva risposto calmo: “Mi piaci quando guardi il tramonto di Twilight Town.”

Aveva fatto una pausa, Roxas continuava a nascondersi sotto il lenzuolo.

“…e mi piace la tua intelligenza. Il tuo…studiare ogni piccola cosa, come per fotografarla, ricordarla, stamparla nella tua testa. M piace guardarti quando arrossisci perché ti faccio i complimenti.”

Roxas si era scoperto un po’ il viso, fin sotto gli occhi, che lo osservavano attenti, come se stesse cercando di imprimere ogni singola parola per poi, un giorno, ripensarci e sorridere.

Axel aveva deciso di fingere di non notare che era rosso come un tubetto di ketchup.

“Mi piace quando mangi i tuoi schifosissimi gelati, che piacciono solo a te, e mi piace che ti arrabbi quando io e Demyx ti diciamo che probabilmente sei l’unico in tutto il mondo che li compra. Mi piace addormentarmi la sera con te che mi abbracci come se fosse una cosa normale, quando invece tutti e due sappiamo che è speciale. Mi piace accarezzare i tuoi capelli quando facciamo l’amore.”

Roxas si era tolto il lenzuolo, tenendolo però dal collo in giù con le mani chiuse in un pugno che afferravano i lembi, e non era più rosso in viso.

Axel aveva sorriso.

“E’ questo che mi piace di te.”

Roxas era rimasto in silenzio a guardarlo negli occhi per qualche minuto.

Sembrava stesse pensando intensamente a quello che Axel gli aveva appena detto

Poi si era tolto il lenzuolo di dosso e, chinandosi verso Axel, lo aveva baciato.

Non un bacio appassionato, o alla francese, come lo chiamava quello scemo di Luxord.

No, un bacio sulle labbra.

Un dolce, piccolo, appena percettibile, magnifico bacio sulle labbra.

Axel aveva chiuso gli occhi, incantato, e chiedendosi se avrebbe mai rivissuto un momento così perfetto.

Quando Roxas si era sollevato, aveva mostrato la lingua, un’espressione dolcissima che gli faceva brillare gli occhietti azzurri.

E Axel aveva sospirato, arrendendosi al fatto che sì, ormai era totalmente ossessionato da quel piccoletto.

Axel, tornando alla realtà, guardò verso la finestra che si affacciava sul bosco del World That Never Was.

Il bacio che Roxas li aveva dato era stato il più bello della sua vita.

Certo, se lo avesse detto a qualcuno sarebbe stato preso per scemo.

Cioè, era stato un semplicissimo sfiorarsi di labbra.

Ma era stata la dolcezza con cui era successo ad averlo stravolto.

Bellissimo.

Riprese a sorseggiare il latte, che oltretutto faceva schifo.

Cavolo, doveva smetterla di mandarci Demyx, a fare la spesa.

Comprava sempre i prodotti peggiori.

All’improvviso, delle piccole braccia gli circondarono la vita, e sentì dei capelli caldissimi sfiorargli la schiena.

“..buongiorno.” sbiascicò Roxas, sbadigliando e tenendo stretto Axel.

Il più grande si illuminò con un sorriso.

“Dormito bene?” chiese, portando le mani su quelle di Roxas, piccole e calde, che lo stringevano a sé.

Roxas cambiò posizione e posò una guancia contro la schiena di Axel, completamente a suo agio.

“Sì. Ho fatto un bel sogno.”

Axel fece una risatina leggera.

“Cosa hai sognato?” chiese, voltandosi e guardando il compagno negli occhi, che ridacchiò divertito.

“Non te lo dico! Sennò poi non si avvera.” Esclamò emozionato.

Axel non resistette e gli baciò la fronte, chinandosi di qualche centimetro.

Adorava la loro differenza di statura, era un ottimo pretesto per prenderlo in giro, cosa che lo faceva divertire da matti.

Roxas sussultò, e tutto contento lo abbracciò di nuovo, buttandosi letteralmente su di lui.

“…mi piace quando mi baci sulla fronte.” Disse con dolcezza, chiudendo gli occhi.

Axel ricambiò la stretta, in balìa della sua bellezza.

Il ragazzo più giovane alzò il capo e lo guardò dritto negli occhi, un sorriso dolcissimo sul viso.

“Anche a me piace quando mi prendi in giro. E quando mi fai i complimenti. E quando facciamo l’amore.”

Axel lo osservò, semplicemente estasiato.

No, era impossibile vivere dei momenti così belli.

Era sempre stato un cattivo ragazzo, lui non se lo meritava, tutto questo.

No di certo.

Nessuno si meritava di avere quella specie di divinità tra le braccia, specie se aveva un passato come il suo, pieno di cattive azioni e macchiato di sangue.

Conoscere Roxas era stata la sua rinascita.

Gli sembrava di non aver mai vissuto, prima di incontrarlo.

Di non aver mai nemmeno respirato, senza di lui.

Roxas continuò, vedendo che Axel non rispondeva.

“…stanotte ho capito una cosa.”

Axel finalmente sembrò risvegliarsi da quella specie di trance, e con una carezza sulla guancia lo invitò ad andare avanti.

“..che cosa?” chiese, a bassa voce.

Roxas si morse il labbro inferiore, guardando in basso.

Un uccellino sul ramo dell’albero accanto alla finestra iniziò a cantare, e per qualche istante l’unica cosa che si udì fu la sua melodia allegra.

Poi Roxas riguardò Axel, quasi sforzandosi.

“…non è vero che non abbiamo un cuore. Il mio batte ogni volta che ti vede.”

Axel aprì la bocca, senza però che questa riuscisse ad emettere alcun suono.

Avrebbe voluto dirgli qualcosa anche lui, ma non era per niente bravo con le parole.

Roxas sì che sapeva come esprimere i suoi sentimenti chiaramente.

Ma lui ne era totalmente incapace.

Senza rispondere, si abbassò e lo baciò sulle labbra.

Di nuovo.

Come la sera prima aveva fatto Roxas.

Non fu un bacio profondo.

Voleva solo sentire il sapore delle sue labbra, come se si fossero incontrate per caso, ma allo stesso tempo lo strinse a sé per le spalle.

Lo amava.

Lo amava davvero, come un pazzo, come un maniaco e solo Dio sa cos’altro.

E non gliene importava niente di tutta quella roba che loro non avevano il cuore e bla bla bla.

Non gliene fregava assolutamente niente.

Si separò da Roxas, che era rimasto sorpreso dalla sua reazione.

“Ti amo.”

Roxas sussultò, gli occhi persi completamente nel verde di quelli di Axel.

Gli faceva male la testa, non ci capiva più niente.

“Ma noi non possiamo…”

“Ti amo. Non me ne importa niente, se non ho un cuore. Ti amo da morire, Roxas. Ti amo da morire. E’ l’unica cosa che so. E’ sempre stata l’unica certezza di questa mia vita di merda, questa vita…inutile, senza di te. La mia vita ora sei tu, il mio cuore sei tu.”

Roxas non riuscì a reagire per un po’.

Cercò di pensare, di chiarirsi le idee, di rendersi conto di quello che Axel gli aveva appena detto.

Era la prima volta che gli diceva di amarlo.

La prima.

Si frequentavano già da un po’, ma nessuno dei due aveva mai parlato così chiaramente di…loro.

Sentì un brivido lungo tutta la schiena.

“…baciami.” Riuscì solo a sussurrare.

Axel obbedì immediatamente, senza chiedersi nulla.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche morire congelato, se lui glielo avesse chiesto.

Quando Axel si allontanò, il più piccolo lo fissò, lo sguardo perso.

Passò qualche secondo, poi scoppiò a ridere.

Axel sorrise, nonostante non avesse capito molto bene cosa stava succedendo.

Ma in fondo, era davvero così importante saperlo?

Roxas stava ridendo, e questa era l’unica cosa che davvero contava.

Il biondino poggiò la guancia sul petto nudo di Axel, la felicità che gli scoppiava nel petto.

Bisbigliò qualcosa, e Axel, cosa che accadeva raramente, arrossì pieno di gioia.

Roxas strusciò la pelle contro quella di Axel, e ripetè la frase una seconda volta.

Avrebbe voluto dirlo all’infinito.

“…il ‘buongiorno’ più bello della mia vita.”

Note dell’autrice:

Ok ok ok, premetto che scrivere questa storia mi ha praticamente dissanguata, ma avevo BISOGNO di scrivere una one-shot Akuroku, voglio dire, erano due mesi che non ne creavo una, capitemi, ero in astinenza totale, non ce la facevo più!

Allora, è la prima storia in cui accenno chiaramente alla relazione sessuale tra Aku e Roxy, cosa che in realtà hanno sempre avuto ma della quale non avevo mai parlato perché…bèh, dài, ma li avete visti insieme? E’ chiaro come il sole, che essendo innamorati non si fermano a baci e carezze, cosa che invece sembra, dalle altre mie one-shot (?), quindi stavolta l’ho scritto proprio.

E’ ovvio che il raiting l’ho messo basso comunque perché io per scelta non descrivo scene erotiche, ma mi mantengo sul tono romantico della cosa.

Perché, come dico sempre, io lo yaoi lo leggo, non lo scrivo XD.

Lo so che la maggior parte di voi si è stufata della mia fissazione per questi due, ma che posso farci? Sono due personaggi talmente interessanti, e ogni volta che ci penso mi vengono in mente miliardi di storie in cui sarebbero perfetti…ma io sono giovane, e ho tutto il tempo del mondo.

Piccola nota: reputo questa storia una delle mie one-shot più brutte, e rileggendola mi sono accorta che ne ho fatte di migliori, assolutamente.

Ma, ehi, sbagliando si impara, e ho pensato che dovevo pubblicarla lo stesso, perché mi serve confrontarmi con gli altri anche quando, nonostante mi sia impegnata moltissimo, il risultato non è dei migliori.

Concludo col ringraziare all’infinito tutte, ma proprio TUTTE le persone che recensiscono le mei one-shot ma alle quali non posso rispondere.

Sappiate però che ho letto TUTTI i vostri commenti, e vi ringrazio uno ad uno!!!

Bene, adesso vado, così vi lascio liberi da questa schiavitù akurokukosa, poverini. Un bacione, spero vi sia piaciuta la storia, e se volete lasciarmi un commento o una critica potete farlo via recensione.

Grazie per aver letto, alla prossima!!! ^______^

*MagikaMemy*

   
 
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