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Autore: Lylawantsacracker    19/05/2014    2 recensioni
Il momento in cui Ruby dimostra tutta la sua fragilità; sta iniziando a provare qualcosa per Sam, ed è spaventata. È convinta del fatto che Sam si limiti a sfruttarla, ma forse ha completamente torto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ruby, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Mangio pigramente le patatine che ho appena ordinato, in attesa del tuo arrivo.
È l'ora di pranzo, ma non ho molta fame. Forse perché sono un demone.
La radio del pub trasmette una canzone un po' sdolcinata, ma mi sorprendo ad ascoltarla con attenzione.
<< And I'd give up forever to touch you, 'cause I know that you feel me somehow...>>*
Mi sento a disagio, per qualche strano motivo, e cambio posizione sulla sedia.
<< You're the closest to heaven that I'll ever be, and I don't wanna go home right now. >>
Sento un tuffo al cuore. Ma che cosa idiota. Trascorrere tutto questo tempo con un essere umano mi sta dando alla testa.
Giochicchio con le patatine nel piatto, senza alcuna intenzione di finirle, mentre sospiro irritata.
- Ruby, tutto bene? - mi chiede una voce profonda davanti a me. Sollevo lo sguardo e vedo te che mi guardi preoccupato. Pff. Come se te ne importasse qualcosa, capirai.
- Sto bene. - rispondo, evitando di proposito il tuo sguardo.
- Bene. - dici con aria tranquilla. - Oggi quanti demoni dobbiamo rispedire all'Inferno?
Ti ignoro e riprendo ad ascoltare la canzone.
<< ... And sooner or later it's over, I just don't wanna miss you tonight. >>
Mi sento la gola secca e bevo un sorso d'acqua. Perché questa canzoncina del cazzo mi fa un tale effetto? Ti guardo con la coda nell'occhio, mentre mi fissi perplesso.
- Ruby? - mi chiami.
Guardo i tuoi occhi chiari, e rifletto che forse non è la canzone il problema. Ora che ci penso, è già da un po' di tempo che mi sento così... strana, ma non voglio rendermene conto.

Ho un'improvvisa voglia di sbatterti contro il muro, di farti del male. Di tirare fuori il mio coltello dalla tasca ed infilartelo nello stomaco.
Non sei così speciale da farmi sentire come una stupida ragazzina. Sei solo un banale umano che gioca a fare il supereroe.
Ma allora perché mi sento così?
<< And I don't want the world to see me, 'cause I don't think that they'd understand, when everything's made to be broken, I just want you to know who I am.>>
Sento un singhiozzo nascermi in gola. Mi porto una mano alla bocca, con gli occhi lucidi. Cosa mi succede? Cosa cazzo mi succede?
Mi alzo di scatto dal tavolo e mi precipito fuori dal locale, mentre tu mi guardi allarmato.
Aria, finalmente. Inspiro profondamente e cerco di calmarmi.
Devo starti lontana. Devo starti lontana. Ma non posso, dannazione. Se non fosse per quella fottuta missione in cui ci sto mettendo tutta me stessa, ti ucciderei senza esitare.
Mi siedo a terra, con le ginocchia tra le braccia. Mi sento perduta come una fottuta ragazzina. Prendo un altro respiro profondo.
Ti vedo mentre esci di fretta dal locale e mi raggiungi.
- Ehi. - mi dici, mentre ti accovacci a terra davanti a me.
- Ehi. - mi ripeti sussurrando, stringendomi dolcemente le spalle.
Rabbrividisco al tuo tocco, e mi ritraggo furiosa, mentre mi alzo da terra.
- Non mi toccare. Non sono una ragazzina che sta facendo i capricci, okay? Sono solo parecchio incazzata, per motivi che non ti riguardano.
Ignori quello che ho detto e mi prendi tra le braccia, stringendomi forte.
- Lasciami. - provo a protestare, ma tutta la mia determinazione sta già svanendo. Mi lascio andare e appoggio la testa sul tuo petto.

Vorrei tanto non fare caso al tuo profumo che mi sfiora le narici, alla sensazione di calore e sicurezza che provo abbracciandoti. Cristo, Cristo, che cosa patetica.
Vorrei dire qualcosa di ironico, ma tu mi baci piano sulla fronte, con una dolcezza a cui non sono abituata ormai da troppo tempo.
Chiudo gli occhi, abbandonandomi al tuo abbraccio. Non è così sgradevole. Voglio stare così, senza pensare, solo per qualche altro istante.

- Sai, Ruby? - mi sussurri fra i capelli, facendomi rabbrividire nuovamente. - Possiamo prendere a calci in culo quei demoni quando vogliamo. Non c'è bisogno che lo facciamo oggi.
Sciogli l'abbraccio, e mi tendi la mano gentilmente.
Andiamo verso l'Impala di tuo fratello. Mi apri la portiera con fare galante. Non sei mai stato così gentile con me. Credo che aver dimostrato tanta fragilità sia stata un errore.
Borbotto un grazie irritato, mentre sali in macchina anche tu. Partiamo, e durante il viaggio non dico nulla, mi limito a guardare fuori dal finestrino.
Dopo un po' arriviamo a destinazione, e noto un piccolo parco vicino ad un lagetto artificiale. Il posto è piuttosto grazioso. Cosa ti sei messo in testa, Sam? Dopo un po' di sesso, ti senti in dovere di trattarmi come una fidanzatina?

Mi viene da ridere amaramente, perché, anche se mi costa tanto ammetterlo persino a me stessa, mi piacerebbe esserlo se fossi umana. Avremmo appuntamenti, andremmo al cinema o al bowling, e tu mi porteresti un mazzo di rose ogni volta che ci vediamo. O forse no. Le rose non mi piacerebbero neanche se fossi umana, ne sono convinta.

Scendiamo e mi riafferri la mano.
- Non è proprio il massimo dello splendore, ma è un posto carino. Soprattutto in giornate di sole come queste. - mi dici con quel tuo sorriso luminoso e allegro, che mi riservi così di rado.
Quando sorridi sembri un'altra persona; sembra che gli avvenimenti di tutti questi anni non ti abbiano nemmeno sfiorato.
Penso a qualcosa di intelligente e ironico da dire, ma, ancora una volta, non trovo le parole. Resto muta come un pesce. Cazzo, sto diventando proprio ridicola.
Mi trascini sul prato, e ci sediamo in un punto illuminato dal sole. I tuoi occhi assumono una sfumatura grigio verde, e mi sorprendo a fissarli.
Mi metti un braccio intorno alle spalle. - Ora che ti sei calmata, puoi spiegarmi cosa ti è successo? - mi chiedi con tono deciso.
- Come se te ne fregasse qualcosa. - sibilo irritata, irrigidendomi sotto la presa del tuo braccio.
Sembri piuttosto confuso. - Come sarebbe a dire?
Non ti rispondo e prendo il coltello dalla tasca. Sto per tagliarmi l'avambraccio, ma tu mi blocchi.
Strano, considerando il fatto che il mio sangue è l'unica cosa che ti interessa.
- Ruby, ti spieghi, per favore? - insisti.

Inspiro profondamente, irritata, liberandomi dalla tua stretta. - Senti, lo so che stai con me perché ti servo e ti piace il mio sangue. Okay, per me va benissimo. - dico arrabbiata. Stai per interrompermi, ma ti blocco. - Questo non ti dà il diritto di farti gli affari miei. Non fare finta che te ne freghi qualcosa, per favore, lo so che non è così. Va bene così, ripeto; il disinteresse è reciproco.
Sembri un cucciolo ferito, adesso. - Ah. D'accordo. Evidentemente ho interpretato male il tuo comportamento. Dopotutto, sei solo un demone. - dici freddamente. Ti alzi, pronto ad andartene.
- Evidentemente. - ripeto io. Il tono, però, è più alto di come dovrebbe essere.
Mi guardi, ed io sento gli occhi pericolosamente umidi. Purtroppo li noti, e ti sistemi di nuovo accanto a me.
Metti la tua fronte sulla mia; siamo vicinissimi, adesso. Mi immergo nel tuo sguardo, impavida.
- La dovresti smettere di voler fare la dura in qualsiasi situazione. - mi sussurri sorridendo. Vaffanculo, idiota. Sto per dirtelo, quando poggi le tue labbra sulle mie, iniziando a mordicchiarmele dolcemente. Poi le nostre lingue si incontrano, in un bacio che vorrei che non finisse mai, mio malgrado.
Rimaniamo così per molto tempo. Poi ci stendiamo sul prato, mano nella mano, e guardiamo il cielo limpido che si staglia sopra di noi. Abbiamo fatto sesso tante volte, ma è la prima volta che siamo così vicini, così intimamente vicini. E questo, devo ammetterlo, mi fa paura.

- Sembriamo proprio una coppietta felice. - dico, sorridendo con ironia.
Tu ridacchi. - Ti piacerebbe che fosse così? - dici, voltandoti verso di me, con quel dannato sorriso ancora sul volto. Una ciocca di capelli ti cade sul viso, ed io allungo una mano per scansarla, evitando di risponderti. Tu, però, sei più veloce di me, e la afferri. La stringi e te la porti alla bocca, baciandola più volte, con estrema delicatezza.

- Allora, ti piacerebbe? - mi ripeti, continuando a sfiorarmi la mano con le labbra.
Mi alzo di scatto, a disagio, sistemandomi i pantaloni sgualciti. - Dovremmo andare.
Mi dirigo verso la macchina, sentendo i tuoi passi che mi seguono. Cazzo, non dovrei sentirmi così. La giornata di oggi sarebbe completamente da dimenticare. Magari ci riuscissi.
Apro la portiera con uno schiocco di dita. È inutile continuare a fingere di interpretare la parte della tenera ragazza di Sam, umana ed innamorata. Essere un demone è molto meglio.

- Hai stile, non c'è che dire. - dici divertito.
Beh, sono contenta di farti divertire, razza di idiota. Ti lancio un'occhiataccia. - Stai zitto.
Alzi le mani, ancora sorridendo. A questo punto dovrei salutarlo e svanire, come al solito.
Ma non mi va. Non mi va proprio.
Torniamo al motel. Mi getto sul letto, a faccia in giù.
- Quindi... - esordisci, sedendoti sul bordo del letto, mentre cominci ad accarezzarmi la schiena. La vuoi smettere di darmi i brividi in questo modo, brutto stronzo? - Quindi... ti piacerebbe che fosse così? Che fossimo una coppietta felice?
Ancora questa domanda. Non ci credo. Lo vuoi proprio quel coltello nella pancia, eh Sammy?
Non ti rispondo e affondo il volto nel cuscino.
Inizi a stuzzicarmi il bordo della maglia, e mi fai voltare.
Riconosco quello sguardo. Non riesco a resistere, non riesco mai a farlo.
Ci spogliamo a vicenda. Facciamo l'amore, dolcemente e lentamente, come non l'abbiamo mai fatto prima.

Ecco, non ho resistito neanche stavolta. Ma va tutto bene. Guardo la tua espressione rilassata mentre dormi, con i lunghi capelli sparsi sul cuscino.
Ti sfioro piano il viso. Quanto sono stupida. Stupida, stupida, stupida.

Mi ritorna in mente quella canzone.
<< ... And sooner or later it's over, I just don't wanna miss you tonight. >>
Ma certo che finirà, prima o poi. Se tu accettassi Lucifero, non ti vedrò mai più. Così come nel caso in cui gli dicessi di no, rendendoti conto del mio inganno. Inizio a rivalutare le mie scelte.
Mi stringo di più contro il tuo petto, con gli occhi chiusi. Non me ne frega niente dell'Apocalisse, dei demoni, di Lucifero. Mi importa solo di te.
Continuo a ripetermi che sono una stupida. Lo sono. Sono una grandissima idiota.

Domani mattina smetterò di pensare a queste idiozie. Domani farò finta che questa giornata non ci sia stata. Ma nel frattempo mi concedo un po' di distrazione, qui, fra le tue braccia.

 

 

 








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* le frasi della canzone, come il titolo della fic, sono tratte da Iris dei Goo Goo Dolls, una canzone che mi fa pensare praticamente a TUTTI i miei OTP * piange*

Sì, lo so, i pensieri di Ruby non sono molto coerenti e cambiano spesso, ma volevo dare un'idea della confusione che prova nel dover affrontare i suoi sentimenti per Sam.
Beh, spero non vi faccia troppo schifo.
In ogni caso fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va c:
 

  
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