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Autore: eleni kaulitz    30/07/2008    1 recensioni
Tom Kaulitz, chitarrista famoso e affascinante playboy... ma se sotto tutto questo fosse un ragazzo dolce e sensibile che cerca l'amore, senza mai trovarlo? La storia della ricerca del vero amore in versione Tokio Hotel.
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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●REDEN-L’AMORE NON E’ UN ERRORE●

Personaggi:

Eleni: Io. Ovvero la narratrice, co-protagonista femminile e fan numero uno di Tom Kaulitz.

Ambra: La mia migliore amica e mia co-protagonista femminile con me e donna che detiene il record di “Fan-Più-Cotta-E-Stracotta-Di-Gustav-Schäfer”

Tom Kaulitz: Non ci sarebbe bisogno di presentazioni. Lui è il famoso e affascinante chitarrista dei Tokio Hotel, famoso per le sue frequenti e innumerevoli scappatelle con le fan. Si è conquistato una fama da vero playboy.

Bill Kaulitz: Androgino e affascinante vocalist dei Tokio Hotel. Bill è noto per il suo look unico e ambiguo, ha un temperamento da vero divo viziato e ama lanciarsi in filosofici monologhi senza fine. Inoltre ha una passione per lo shopping e gli accessori gothic, che sfoggia sempre in gran quantità.

Ha un debole per Linda, la sua amatissima piastra per capelli con modellatore a vapore, impostazioni di differenti temperature, navigatore satellitare, spazzola inclusa, pettine incluso, utilizzabile anche come ferro da stiro o cellulare con GPRS.

Gustav Schäfer: Grintoso batterista del gruppo. Gustav è un ragazzo tranquillo, ma molto determinato. Non gli piace mostrare troppo i suoi sentimenti a chi non conosce ancora bene, ma sa essere un ragazzo molto dolce, sensibile e simpatico con le persone di cui si fida.

Georg Listing: E’ il simpaticissimo bassista della band. Georg è il più grande e il più saggio di tutti; è visto dal resto del gruppo come un fratello maggiore. Georg è appassionato segretamente di lavoro a maglia, ama cimentarsi in nuove ricette ai fornelli e ha un talento particolare per il karaoke… Inoltre ha avuto una tresca con una hostess. Attualmente è fidanzato in segreto con Dunja, la manager di promozione dei Tokio Hotel, anche se non ama che la stampa si intrometta nella sua vita privata.

- Dortmund

-3/2/2008 ore 23.39-

-Backstage Westfalen Halle-

-TOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM…!-

*Si sentì un urlo che attraversò mezzo backstage*.

-Porca paletta, Tom!– un ragazzo moro con i capelli “leggermente” sparati sulla testa stava cercando disperatamente di trovare il suo fratello gemello dietro le quinte di un’arena che avrebbe fatto invidia al Vaticano in fatto di dimensioni.

-Ahh, miseria! Quando ti becco ti schiaffeggio! Sono stanchissimo ed è tardi, lo sanno tutti che qui lavoro solo io! Insomma cioè mi trucco, mi vesto, mi pettino e firmo autografi tutti i giorni. E poi scusate dove lo mettete lo shopping per essere sempre alla moda nei servizi fotografici? Eh, ma no nessuno pensa a quanto io devo “soffrire”, tutti a criticarmi sempre… Si può sapere dove ti sei…?-

-Parli con me?- un ragazzo biondo con i rasta lunghi e l’abbigliamento che ricordava decisamente “Il Cugino Bianco Di Fifty Cent” si rivolse all’istrice umano che aveva sclerato fino allora.

–Sai, mi era parso di aver sentito i tuoi toni soavi dalla saletta V.I.P.- continuò il gemello.

-Senti, “Eminem Due La Vendetta”, io ho sonno. E’ ora di andare in albergo - disse sbadigliando il fratello moro – le macchine sono già pronte: aspettavamo tutti te! Si può sapere cosa stavi facendo lì dentro?- continuò sospettoso.

-Uh… ma niente, Billino…- rispose Tom con un’espressione innocua ma molto poco convincente – Stavo solo… dando la buonanotte a Kelly, la mia nuova “amichetta” per stasera, e le spiegavo come arrivare in albergo - continuò sorridendo con noncuranza.

-Ah…- si bloccò Bill con un’espressione sorpresa, poi si girò, fece un profondo respiro e, come avrebbe fatto un attore consumato, assunse un’espressione mista tra il rimprovero e la delusione che avrebbe fatto invidia ad Amleto, per poi rigirarsi verso suo fratello.

-Tom…- Cominciò in maniera molto teatrale usando tutto il suo carisma per trasmettere la drammaticità del momento, mettendo una nota di disappunto mentre pronunciava il nome del fratello.

-Sì? - rispose il gemello, che non aveva nemmeno fatto caso alle strane espressioni di Bill mentre, con assoluta nonchalance, si stava mettendo un dito nel naso.

-Tu!- Continuò Bill puntando in maniera solenne l’indice destro contro suo fratello – Come fai ad essere un uomo così arido dentro? Come puoi non curarti della ricerca del vero amore, che è racchiusa dentro ognuno di noi esseri viventi, con un’anima nobile e gentile nascosta all’interno del nostro fragile cuore?- proseguì Bill ispirato, guardando il cielo stellato che sembrava un manto di velluto nero.

“Bill, piantala! Sono le 14.00 ed è pieno giorno. Smettila di fare l’attore drammatico, per cortesia!”

La narratrice sono io e le scelte le lasci a me, non partire con i tuoi pensieri filosofici. (Mi sono infiltrata nella storia bwahaha… [Ciao io sono Eleni, la narratrice per ora, ma presto entrerò nel racconto^^] )”

-Shhh! Tu nella fanfiction non ci sei ancora! Vai via, che mi rovini la scena. Comunque ho deciso che sono le 23.45!- mi disse Bill con aria scocciata. –Dov’ero rimasto? Mhm… Ah! Ma certo…- Sorrise “Il Ragazzo Con I Capelli Degni Di Uno Che Ha Messo Due Dita Nella Corrente”.

-Dicevo che Tom- sempre puntando il dito contro suo fratello – è così arido…-

-Non uso l'olio Baby Johnson come fai tu, fratellino! - rispose Tom, sarcastico.

-Ecco perché non ho la pelle così liscia e morbida come la tua, che sembra il sederino di un bimbo… Di conseguenza sono più disidratato, o “arido”, come dici tu… - continuò ridendo.

-Tu, razza di demente con il mocio in testa, non prendermi in giro!! Ho solo una pelle molto delicata… In ogni caso ha un buon odore l’olio Baby Jhonson. Non che io lo usi, comunque…- ribattè Bill, con un’espressione offesa.

-Oh finalmente li abbiamo trovati, tesoro *etciù*!- gracchiò una voce familiare da lontano.

-Uh…?- dissero entrambi i gemelli con espressioni molto furbe.

Dei volti conosciuti spuntarono dall’angolo del backstage: erano Georg e Gustav scortati dalla loro fida guardia del corpo, Saki.

-Sakiiiiii…- piagnucolò Bill correndo con aria drammatica e finta tristezza. –Lui è che… poi e il cielo… e non lo trovavo e l’olio Baby Jhonson… e TOM è CATTIVO!- biascicò Bill indicando il gemello – Mi ha tlattato davvelo male Tom…- disse Bill facendo il musetto dolce agli altri tre.

-Ma…- cominciò Tom – Io veramente non ho detto nulla di…- il giovane smise di parlare bloccato dallo sguardo di rimprovero degli altri quattro.

-Vergognati, Tom, a trattare male un ragazzo così sensibile come Bill- disse Gustav con aria seria.

-Su, coraggio, tesoro, riprenditi - disse Georg con comprensione verso Bill – Tu invece, tesoro, sei davvero un pirla con la “P” maiuscola- continuò girandosi verso Tom con aria arrabbiata.

-Shi…- continuò Bill fingendosi triste – Lui è perfidone con me…- continuò, soffocando una risatina. Ci aveva sempre goduto a mettere suo fratello nei guai.

-Ok, ragazzi- disse Saki con aria confusa – Ora dobbiamo proprio andare, gli altri della security sono già pronti da un pezzo, e voi dovete andare a nanna in albergo.-

-Già…- disse Tom – E domani cominciano le vacanzeeee! Vai con la pacchia! Ragazze, TV, dormite, cibo a volontà…- Elencò Tom mentre i quattro ragazzi e Saki si dirigevano verso le macchine.

-Umf… ragazze…- bofonchiò Bill – Tom, sei così arido… - riattaccò, volendo finire il suo monologo, ma si bloccò subito, fulminato dallo sguardo del gemello.

- Piantala - buttò lì Tom – Mi scocci - disse ridendo, perché sapeva che Bill si sarebbe arrabbiato.

-Bene!- esclamò offeso Bill, e con un colpo di chioma, puntando il naso in aria si incamminò superando tutti gli altri dirigendosi verso le macchine con una camminata da vero divo.

L’associazione a delinquere entrò nelle macchine, seguita dalla sicurezza e dai furgoni della polizia che li precedeva per proteggerli da tutti i fans.

Tom si sedette nel sedile accanto al finestrino e guardò fuori.

- Che bel cielo che c’è stanotte - pensò guardando fuori dal finestrino.

– Chissà se il mio vero amore sta guardando lo stesso punto che guardo io adesso? - Tom rimase sorpreso di se stesso. Da quando in qua pensava a cose così romantiche?

Stranamente però gli succedeva sempre più spesso, e in quel periodo specialmente. Si sentiva strano, lui era sempre stato un playboy e non gli importava delle ragazze con cui stava o con cui andava, ci andava e basta. Le “one night stand” andavano benissimo dato che amava cambiare, ma recentemente si sentiva vuoto. Andava bene fino a quando le ragazze stavano lì in camera con lui, ma poi appena se ne andavano e rimaneva da solo nella sua stanza, lì al buio, si sentiva abbandonato, come se sentisse la mancanza di qualcosa.

Tom cercò di scrollarsi questi pensieri di dosso, e tornò a guardare fuori del finestrino dell’auto.

Erano arrivati all’albergo.

Un’orda di fans li aspettava fuori dell’ingresso dell’hotel urlando.

Georg e Gustav uscirono subito dalla macchina preparandosi a firmare autografi e farsi fotografare per calmare i fan e guadagnarsi l’entrata dell’albergo.

Tom guardò suo fratello per un attimo e sorrise.

Bill stava sistemandosi il trucco e controllando di essere a posto per i suoi fan. Tom ripensò a quando erano bambini. Gli venivano in mente tutte le cose che aveva dovuto sopportare, compagni, pregiudizi, cattiverie… Era giusto che avesse così tanta gente che gli voleva bene adesso.

- Beh, che guardi, uomo arido? - chiese Bill, fingendosi ancora offeso per prima.

- Niente… - disse Tom sorridendogli. –Pensavo che ne abbiamo passate tante insieme io e te continuò il fratello.

Bill capì all’istante quello che Tom cercava di dirgli, anche se era “troppo arido” per poterlo esprimere bene.

-Anche io ti voglio bene, Tomi…- gli disse Bill, sorridendogli come solo lui sapeva fare.

Tom sorrise a sua volta e lo abbracciò.

- Bene, ora andiamo - concluse Bill, scuotendo la sua criniera e facendo finire in bocca a Tom una vasta quantità di capelli, che il poveretto fu costretto a sputacchiare. – I miei fans mi attendono - disse Bill con espressione compiaciuta.

Tom rise di gusto. - Molto buffo… I tuoi fan? Ma se sono tutti qua per me… - finì sorridendo con la sua espressione strafottente.

-Sì, sì... Certo, aspetta e spera, “cappellaio matto”.- gli rispose sghignazzando Bill.

Ridendo i due gemelli scesero dall’auto e si incamminarono verso la massa di ammiratori che aspettavano lì fuori. Dopo mezz’ora di autografi i ragazzi riuscirono a soddisfare i loro fan ed entrarono nell’albergo, dirigendosi finalmente verso le loro stanze per poter riposare.

-Genova-

-Ore 23.52-

-Camera da letto di Elli-

Nel frattempo…

Lontane mille e più chilometri da loro, due semplici ragazze erano davanti alla televisione a guardarli allontanarsi nelle loro macchine e tornare in albergo, ancora una volta senza di loro.

-Concerto stupendo…- dissi io spegnendo la TV.

Indossavo dei pantaloni del pigiama color pervinca e una maglietta dello stesso colore. I miei capelli castano chiaro con riflessi dorati mi scivolavano morbidi sulle spalle. Sbattei gli occhi color miele e guardai la mia pelle, che aveva assunto un colore pallido ed etereo alla luce dei raggi lunari che filtravano dalla finestra.

Ero sdraiata sul letto della mia camera, mentre abbracciavo il mio cuscino dei Tokio Hotel.

-Gustav era fantastico! Mi piace davvero troppo…- disse una voce alle mie spalle.

Mi girai.

Vidi una faccia ben conosciuta. Era la mia migliore amica: Ambra.

Ambra aveva la mia stessa età: quindici anni, i capelli castani con riflessi rossi e gli occhi nocciola intenso.

Ci eravamo conosciute in terza media e da allora eravamo diventate inseparabili.

Tante esperienze ci avevano unite, e poi arano arrivati i Tokio Hotel, questa band che ha il potere di aiutare così tante persone con la sua musica e di far nascere amicizie davvero profonde tra i giovani fans.

- Già… - risposi io guardando fuori della finestra – Quante stelle che ci sono stanotte – pensai.

– Chissà se lui sta guardando lo stesso punto nel cielo adesso? - mi perdevo nei miei pensieri, e nei miei pensieri c’era sempre lui, il mio unico amore: Tom.

-Elli… Elliiii!- sentii la voce di Ambra che mi riportò alla realtà.

-Uh…?- mi girai io – Cosa hai detto?- le chiesi.

- Ma insomma, è possibile che non mi ascolti mai? - disse lei indispettita.

- Scusa, ma stavo pensando a… - cercai di scusarmi.

- …a Tom.- finì lei con un’espressione tra il disperato ed il divertito.

- Ti ha preso male quell’uomo, eh? - mi chiese ridendo.

- Già… - ammisi io ridendo. – Quel ragazzo mi ha rapito completamente… - continuai.

- Comunque, parlando di cose serie, hai finito di fare la valigia? - mi chiese Ambra, improvvisamente seria.

- Uhm… Sì, certo - le risposi io poco convinta.

- Elli…?- mi guardò la mia amica con uno sguardo truce. – E’ quasi mezzanotte! Finiscila ora, che sennò domani non abbiamo tempo - mi ricordò lei.

- Già… - pensai io felice. – L’aereo per Amburgo parte presto- finii io sorridendo a trentadue denti, mentre mi alzavo per finire di prendere quello che mi serviva per la valigia.

- Siiiiii!- mi rispose Ambra. –Mamma mia Elli non ci posso credere davvero. Io e te da sole in Germania? Marò… Che casini che combineremo…- finì ridendo.

-Vero…- convenni io. – Ci faremo esiliare dal paese per tutti i guai che causeremo!- conclusi divertita.

-Hahaha!- rise Ambra felice –Comunque andare in Germania significa tante cose… Uscite in discoteca, shopping, mangiate fuori…- elencò lei estasiata all’idea del viaggio che ci attendeva.

-e… lui…- pensai io.

Sentivo che Ambra stava parlando, ma il mio pensiero ormai era altrove. Andare in Germania avrebbe comportato anche andare nello stesso paese dei Tokio Hotel, dei gemelli Kaulitz… di Tom.

Chissà che avventure magnifiche ci attendevano? Nuove emozioni, nuove esperienze, risate, amici e chissà… magari avrei trovato finalmente il mio vero amore?

  
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