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Autore: jaki star    20/05/2014    2 recensioni
Due anime che si bramano, si sfiorano senza mai entrare in contatto.
Due anime piene di ferite, pervase da anni di solitudine.
Due anime attratte da una forza tanto misteriosa quanto potente: il destino può donare loro la pace?
Gli anni bui del passato, possono essere cancellati?
Sotto la luce del tramonto, Blu e Scarlatto s'incontreranno: quale sarà il finale?
Piccola Gerza, composta sotto le note di "You raise me up" - Lena park (Romeo x Juliet opening).
Prima one-shot su Fairy Tail: spero possa piacervi.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza, Scarlet, Gerard
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Gerard era seduto sul bordo di una scarpata: osservava il prato fiorito poco sotto di lui, mentre i  colori della sera pitturavano il cielo.
Alle sue spalle, il fruscio delle fronde degli alberi accompagnava musicalmente il filo dei suoi pensieri.

All’improvviso tese i muscoli, pronto a scattare: aveva avvertito una presenza alle sue spalle.

Si rilassò non appena avvertì il tocco di due mani sul suo collo.
Inspirò a fondo, beandosi di quel dolce quanto conosciuto profumo: reclinò la testa all’indietro, incontrando qualcosa di molto morbido.
Sorrise, arrossendo lievemente: il petto di quella donna lo invitava a lasciarsi andare, cullandosi su di esso per tutto il tempo necessario.

“Hai intenzione di uccidermi, Erza?” chiese sarcasticamente, aprendo gli occhi: vide la scarlatta abbozzare un sorriso, per poi allontanarsi improvvisamente da lui, quasi spaventata.
Gerard avvertì freddo senza il tepore del suo corpo, ma poi sorrise, intenerito nel vedere le sue gote imporporate.

Quanto era bella.

“No, assolutamente: mi stavo chiedendo che fine avessi fatto, a dire la verità. Non gradisci la compagnia degli altri?”
“Niente affatto: avevo solo bisogno di… Un posto tranquillo per riflettere, tutto qui: è stata una giornata dura e all’accampamento c’era troppo rumore… E troppo odore di disinfettante e sangue”
“Se sei stanco allora…”

“No!” scattò il ragazzo, per poi arrossire vistosamente: vedendo l’espressione basita di Erza, si vergognò non poco.
Si era lasciato trasportare dall’emozioni come un bambino.

“No, resta qui con me… Ne ho bisogno” sussurrò poi, tornando ad ammirare il prato sottostante: all’improvviso pareva così interessante…
Titania sorrise imbarazzata, sedendosi accanto a lui: le loro mani si sfioravano, tradendo la voglia di congiungersi… Ma sottolineando l’ostacolo che le divideva.

When I am down and, oh my soul, so weary
When troubles come and my heart burdened be
Then, I am still and wait here in the silence
Until you come and sit awhile with me


Gerard sbirciò il profilo della ragazza: accidenti, quanto era bella…
Non resistette: con una mano scostò una ciocca dal suo viso, mettendogliela dietro l’orecchio.
Lei si voltò, sorpresa, per poi fissarlo negli occhi: dietro le sue splendide iridi, Erza scorgeva un velo di malinconia.

“Non capisco come… Non capisco come un poveraccio come me possa averti accanto: insomma, io sono un essere del buio, un peccatore e-” lo schiaffo arrivò forte ed istantaneo.

Gerard si ritrovò la faccia rivolta in una direzione diversa da quella di pochi secondi prima: la guancia bruciava terribilmente.
Teneva gli occhi spalancati, mentre la mano di Scarlett era ancora tesa, immobile.
Vide il suo corpo tremare, fremente di rabbia.

“Gerard, ne abbiamo già parlato…” fece lei, sibilando minacciosa “Perché non vuoi lasciare i fantasmi del passato nelle loro tombe?”.

Aveva una luce terribilmente determinata negli occhi.
Gerard si portò una mano alla guancia offesa: improvvisamente le sue labbra si incurvarono all’insù.

Lasciò che la scarlatta continuasse a parlare: lei non era minimamente consapevole di cosa rappresentasse la sua esistenza, per lui.
Era la sua forza, la sua più grande fonte d’energia: stringendo la sua mano, si sentiva invincibile.
Lui, Gerard Fernandes, con lei al fianco poteva sconfiggere qualsiasi male.
Lei, Erza Scarlett, era la sua panacea: era stata capace di redimerlo, di riempirgli il cuore d’amore, di salvarlo dal cancro delle tenebre che lo stava divorando pezzo per pezzo.
Lui, con lei, era più di quanto potesse mai essere in solitudine.
 
You raise me up, so I can stand on mountains
You raise me up, to walk on stormy seas
I am strong, when I am on your shoulders
You raise me up, to more than I can be


“Gerard? Dannazione Gerard, mi stai ascoltando?!”

Il blu sogghignò: allungò fulmineo una mano, colpendo lievemente le costole della ragazza.
Lei sobbalzò all’indietro, accompagnando l’azione con un sonoro “Kyah!”.
L’urletto della ragazza, così poco consono per lei, ebbe l’effetto di farlo ridere: ormai non si sarebbe più contenuto.

“Ma dico, sei idiota?! Ehi!”

Fernandes ripeté la stessa azione, provocando le lamentele della ragazza: poco dopo si fermò, accovacciandosi e portando il peso corporeo all’indietro.
Erza non ebbe nemmeno il tempo di aprir bocca per protestare: dopo poco, si trovò fra le braccia dell’ex ricercato.
Lui la stringeva, facendole il solletico: lei cercava di divincolarsi, ma era troppo forte.
Contro la sua volontà, si ritrovò a ridere: la risata del ragazzo le arrivò alle orecchie, piacevole e cristallina.
Si sentiva improvvisamente leggera, nonostante volesse sottrarsi a quella dolce tortura.
Esercitando un po’ di forza, riuscì a liberarsi ed indietreggiare: si trovò in piedi, con l’altro che la fronteggiava senza paura.

Un grande sorriso aleggiava sulle labbra candide di Gerard: chissà com’erano morbide… E fresche… E perfette… E…

Questa distrazione le costò cara: il ragazzo si avventò su di lei, la prese per la vita a la sollevò.
La ragazza combatteva per sottrarsi alla presa, ma lui era più forte: il suo profumo, la sua bellezza, le sue braccia ed il suo tocco, così delicato e sensuale…

Erza assunse la stessa tonalità dei suoi capelli: conscia dei pensieri appena formulati, si morse la lingua, iniziando a scalciare.

Eppure… Eppure qualcosa le impediva di staccarsi da lui: il suono di quella risata, il bagliore allegro nei suoi occhi…
Possibile che Gerard Fernandes, il ragazzo della Torre del Paradiso, fosse tornato?
Possibile che… Possibile che ora fosse davvero felice? Privo delle sofferenze passate?

Lui la avvicinò al proprio petto: con una mano dietro il suo capo, le mise l’orecchio all’altezza del suo cuore.
Scarlett socchiuse gli occhi: il battito cardiaco di Gerard la cullava come una dolce melodia, così veloce e così imperfetto.
Ora si sentiva veramente in pace…

Alzò il capo, incontrando le sue iridi verdi: dentro di esse, poteva scorgere l’infinito.
There is no life - no life without its hunger;
Each restless heart beats so imperfectly;
But when you come and I am filled with wonder,
Sometimes, I think I glimpse eternity

Gerard rise, solleticandole nuovamente il collo: stavolta Titania non si fece trovare impreparata.
Rispose al fuoco con vigore, ma nella foga inciampò: inutile dire che si verificò un effetto a catena inevitabile.
Il mago delle stelle si sbilanciò all’indietro, trovando il baratro franoso della scarpata: il suo piede scivolò e lui cadde all’indietro, portando con sé la ragazza.
Ruzzolarono per un paio di metri, rotolando nell’erba: Erza cadde di schiena, con Gerard che la sovrastava.

Di nuovo.

Come quella volta sulla spiaggia.
Una miriade di farfalle colorate si alzò in volo: una magnifica tempesta, tanto romantica quanto suggestiva.
Rimasero in silenzio a lungo, fissandosi intensamente.
Una scintilla s’accese nel cuore del mago: non avrebbe permesso che la sua codardia lo strappasse dalle braccia di quella donna.

Dalle braccia della sua donna.

Questa volta, sarebbero andati fino in fondo… Sempre che ci fosse una fine, nell’amore che Gerard provava per la giovane sotto di lui.

Senza smettere di guardarla, prese un profondo respiro: fece scorrere i polpastrelli sulla pelle candida della ragazza, rimirandone ogni singolo centimetro.
Lei, con le gote arrossate, non riusciva a staccarsi dai suoi occhi: e non voleva.

Possibile che stesse succedendo proprio quello che desiderava da anni?

Sì, perché l’aveva desiderato: l’aveva bramato con passione ed amore crescenti, per tutto quel tempo.

Non appena la voce calda di Gerard echeggiò, zittì la sua mente: ora, c’era solamente lui.

“Erza… Tu, soltanto tu sei la colpevole della corsa del mio cuore: non riesco ad esprimere a parole ciò che provo nella mia anima. Sei stata tu: è merito tuo se sono ancora vivo, invaso di luce e di speranza.
È merito tuo se sono così forte, perché mi hai dato la spinta per non mollare, per non cadere nel baratro dell’autocommiserazione e delle tenebre: tu, tu e solamente tu.
Quando ti stringo fra le braccia, quando mi sorridi… Sento di poter sfidare chiunque, sento di poter essere invincibile: con te al mio fianco, non mi sentirò mai solo, né perderò mai la speranza.
Ma se in futuro, tu non dovessi essere al mio fianco, se in futuro dovessi venire a mancare … Ebbene, in quel caso io non avrò più né ragione né forza per vivere: la verità è che…
Erza Scarlett, io ti amo: sei l’unica donna che io abbia mai amato e l’unica donna che amerò”.


Erza non sapeva cosa dire: le lacrime parlarono al posto suo.

Calde lacrime di gioia e sollievo, piene d’amore, colarono dai suoi bellissimi occhi castani.
Gerard le asciugò, animato da quella dolce forza che gli esplodeva in petto.


“Gerard… Ho sempre sognato questo momento… E tu sei l’unica persona alla quale mi donerò mai: prendi il mio cuore, Gerard, anche se l’hai rapito già molto tempo fa. Ti amo anch’io… Ti amo da sempre”.


Fu allora che successe: sotto i colori di quel tramonto, sotto le prime stelle nascenti, le loro labbra si avvicinarono.
Perfettamente in sincronia, come una cosa sola, si mossero: aderirono lentamente le une con le altre, incastonandosi come il più perfetto dei meccanismi.
Le loro bocche combaciavano perfettamente, come se fossero state fatte apposta per stare assieme: Gerard avvertiva la passione ed il calore della sua amata sulle sue labbra carnose e perfette.
Erza, dal canto suo, si perse nella freschezza di quelle sottili di Gerard: poteva avvertire il suo amore sconfinato, senza alcuna frontiera.
Quello, era il bacio che avevano sempre desiderato: finalmente le loro anime, entrate in risonanza, potevano completarsi, colmando anni di solitudine che sarebbero diventati solamente un ricordo lontano e doloroso.

Finalmente, erano insieme: nulla avrebbe potuto separarli di nuovo.
 
You raise me up, so I can stand on mountains
You raise me up, to walk on stormy seas
I am strong, when I am on your shoulders
You raise me up, to more than I can be


You raise me up, to more than I can be...
  
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