-Che cosa
significa?-, sentii che diceva qualcuno.
Perfetto.
Era
cascato nella mia trappola. Che idiota!
Ma la
voce... non era la sua...corsi più in fretta,
con gli incantesimi che mi sfrecciavano sopra la testa, cercando di non far
rumore.
-E' il
vero Marchio? Qualcuno è stato davvero...Professore?-
Professore? Ma chi....?
-Vai a
svegliare Severus-, disse un altro, la cui voce sembrava
cos stanca e debole -Raccontagli cosa è
successo e portalo da me. Non fare altro, non parlare con nessuno altro e non
toglierti il Mantello. Io aspetterò qui.-
Accidenti...
Cosa era successo? Corsi ancora di più, annaspando; ero ormai a pochi
passi dalla porta.
-Ma...-
-Hai
giurato di obbedirmi, Harry.-
Harry?! Cosa ci faceva Potter lì? E...l'altro...era...Silente?
Possibile che fosse stato così sciocco?
Feci
più rumore ancora, cercando di raggiungere l'aula.
Da
lì dentro ora non veniva nessun suono; evidentemente avevano capito che
stava arrivando qualcuno.
Acc.
Avevo fatto male a correre senza
preoccuparmi del rumore delle mie scarpe sul vecchio legno tarlato, ma
pazienza; c’ero quasi, ero vicinissimo...sentii
una forza potente crescere dentro di me, una forza che cantava vittoria, che mi
faceva credere di essere il padrone del mondo.
L'avevo
fatta a Silente.
Non
poteva essere vero...io, Draco
Malfoy, che fregavo così Silente, considerato
uno dei più grandi maghi del mondo, che aveva fatto così tante
cose per fermare l'Oscuro Signore?
Eppure, Hogwarts era assediata dai Mangiamorte
fatti entrare da me. Sì....stavo per
diventare uno dei servi più fedeli del mio Padrone! E a soli sedici
anni... papà sarebbe stato così orgoglioso di me...
Mi
avvicinai sempre di più, sempre di più, annaspando, fremente,
tremante, aspettando quel momento...
Spalancai
la porta e urlai: -Expelliarmus!-
La
bacchetta di Silente volò via dalla finestra, proprio come avevo
organizzato. Questi era al centro della sala, immobile; aveva anche lui - come
me- la fronte imperlata di sudore, e respirava piuttosto violentemente, come se
avesse corso, ma non si era difeso, non aveva opposto resistenza, nè mostrava panico o tensione; era come se se l'aspettasse.
A che
gioco stava giocando...?
Mi
guardò con quei suoi occhi azzurri così profondi che, in qualche
modo, mi facevano sempre sentire in colpa per ciò che ero diventato, per
ciò che avevo fatto, e per ciò che avrei fatto fra qualche minuto
-sì, perchè l'avrei fatto, lo avrei fatto.
Mi disse,
con la massima calma: -Buonasera, Draco.-
Gli
puntai la bacchetta al cuore; lo avevo in pugno. Eravamo a pochi metri di
distanza l'uno dall'altro, e con una bella maledizione senza perdono avrei
portato a termine la mia missione.
Avada Kedavra, punto, stop.
E una nuova vita.
Feci un
passo avanti, a petto alto, sicuro di me. Vidi però due scope a
mezz'aria, davanti la finestra; una era quella di Silente, che non sapevo per
quale strano motivo si trovava in quel momento lì, ma l'altra?
Così,
chiesi, guardandomi in giro, guardingo: -Chi altro c'è?-
Sentivo
puzza di Potter; era ovvio che Potter fosse lì, o che perlomeno
c'entrasse qualcosa. Ma non era lui il mio obiettivo, questa volta.
-E' la
domanda che potrei farti io. O lavori da solo?-, rispose lui; un'ombra del suo
solito sorriso apparve all'angolo destro della sua bocca, quel sorriso che mi
faceva andare in bestia, ogni volta...
Perchè... perchè era così
sicuro? Forse...forse... sapeva tutto? Piton ci aveva di nuovo giocato?
Feci
finta di essere ancora sicurissimo di me. Non potevo cedere. Non dovevo cedere.
-No. Ho...ho dei rinforzi. Ci sono i Mangiamorte nella sua scuola, stanotte.-,
conclusi, con un ghigno. Sì, questa non se l'aspettava.
Te l'ho fatta, vecchio rimbambito...
Vero...?
-Bene
bene. Molto bene, davvero...Hai trovato un modo per
farli entrare, allora?-. Sorrise.
-Sì....e proprio sotto il suo naso, e non se n'è nemmeno
accorto!-, dissi, ridendo una risata cattiva ...ma qualcosa mi diceva che davvero,
quella risata, non mi apparteneva.
-Ingegnoso...Eppure, perdonami...dove sono adesso? Non li vedo.-, disse, estremamente curioso - e lo era, assolutamente,
anche in un momento così.
Mentre
parlava, si appoggiò al muro dell'aula, poichè
sembrava davvero stanco.
-Hanno
incontrato alcuni della sua guardia. Stanno combattendo di sotto. Non ci
metteranno molto...Io sono venuto avanti. Io...ho un compito da svolgere.-, sentenziai.
Sì.
Dovevo farlo. Cosa me ne fregava, poi, se Silente era così debole e
totalmente inerme? Stava annaspando sul muro dell'aula, e non aveva voluto
proteggersi, ma perchè? E dov'era
Potter?
Lui avrebbe ucciso tutta la mia
famiglia, la cosa più importante per me, o probabilmente la sola cosa
importante per me, e, volente o nolente, dovevo farlo.
Ma il
preside interruppe i miei pensieri, dicendo, sempre con quell'estrema calma
così soprannaturale, sebbene scivolasse sempre di più lungo il
muro:
-Bè,allora devi sbrigarti, mio caro
ragazzo.-
Sorrise,
di nuovo.
-Draco, Draco, tu non sei un
assassino.-, disse, con l'aria di uno che la sa lunga.
Lui...lui...cosa ne sapeva? Non sapeva niente...non
sapeva niente, niente, delle cose che avevo passato, delle cose che
avevo fatto, delle cose che avevo dovuto
fare...
-Lei non
sa di che cosa sono capace...Lei non sa che cosa ho
fatto!-, dissi, urlando, perdendo il controllo, con gli occhi di fuori...
-E invece
sì. Hai quasi ucciso Katie Bell e Ronald Weasley.
E' tutto l'anno che, con crescente disperazione, tenti di uccidermi. Perdonami,
Draco, ma sono stati deboli tentativi...così deboli, in verità, che mi chiedo se
tu ci metta davvero tutto te stesso...-
Che
idiota...era ovvio che volessi ucciderlo... Stava solo disperatamente cercando
di mettermi in difficoltà, ma non me l'avrebbe fatta, non stavolta.
-Ma
certo! E' tutto l'anno che ci lavoro, e stanotte...-
Da
qualche parte, nelle profondità del castello, udii un urlo soffocato. Mi
irrigidii e mi voltai di scatto; dovevo
sbrigarmi, o...
-Qualcuno
sta dando proprio battaglia. Ma stavi dicendo... sì, sei riuscito a far
entrare i Mangiamorte nella mia scuola, cosa che, lo
devo ammettere, ritenevo impossibile.. Come hai fatto?-,
esclamò, alzando un sopracciglio, come se stesse parlando ad un bambino
di due anni. Mentre parlava, scivolava sempre più giù lungo il
muro.
Non
risposi; in verità non avevo sentito che parzialmente. Cosa stava
accadendo lì sotto...? E se avessero visto, una
volta saliti, Silente vivo e io che non l'avevo ancora ucciso, cosa mi
avrebbero fatto? Anzi, cosa avrebbero fatto alla mia famiglia? Ero
paralizzato dal terrore, e il cuore mi pulsava talmente forte che, nel silenzio
soprannaturale di quel momento, mi parve di sentire solo il suo battito, lento,
monotono.
Vidi, con
la coda dell’occhio, che il vecchio non scivolava più: aveva
trovato stabilità.
-Forse ti conviene continuare la tua missione da solo. E se i tuoi
rinforzi sono stati fermati dalla mia guardia? Come avrai capito, stanotte ci
sono anche i membri dell'Ordine della Fenice. E del resto non hai veramente bisogno
di aiuto...- si guardò le vecchie mani e
spalancò le braccia -...Non ho la bacchetta, al momento... Non posso
difendermi.-, e sorrise di nuovo, questa volta per prendermi in giro,
sì.
Dannazione.
Aveva ragione, aveva perfettamente ragione...
Ero sconvolto.
Non mi mossi nè parlai, e, intanto, le mie
orecchie replicavano il battito assordante del mio cuore, come se ci fosse solo
lui, quella notte.
Io...cosa potevo
fare? C'era tutto l'Ordine della Fenice che combatteva contro di noi... e ora..?
No, non
volevo ucciderlo...io..ero stato così idiota,
così stupido, così... Ma io...! Non avevo scelta! Dovevo, dovevo farlo...!
-Capisco.
Hai paura di agire finché loro non sono con te.-,
disse, seccamente, questa volta. Era fermo, e la sua voce atona.
-Io...io...io non ho paura! Dovrebbe averne lei!-,
urlai, più a me stesso che a lui, alzando la bacchetta verso la sua gola;
ma egli non aveva il minimo terrore, mentre io stavo iniziando a sudare freddo,
mentre il mio cuore pulsava sempre più follemente.
-Perchè? Non credo proprio che mi ucciderai,
Draco. Uccidere non è neanche lontanamente
facile come credono gli innocenti...-, guardò
il soffitto, come se non si rendesse conto della situazione nella quale
stavamo.
-Quindi, dimmi, mentre aspettiamo i tuoi amici...come
li hai fatti entrare? Sembra che ci sia voluto molto tempo, a trovare un modo.-, disse, guardandomi dritto negli occhi, e
sospirò.
Le sue
parole, così calme, così rassicuranti, erano come frecce di fuoco
per me. Chiusi gli occhi, rilassai il braccio che portava la bacchetta,
deglutii e respirai a fondo.
Riaprii
gli occhi, e lo scrutai torvo. Perchè mi
faceva quell'effetto parlare con lui? Era come se mi conoscesse da tempo, come
se avesse saputo come io fossi veramente; eppure, nessuno lo sapeva, forse neanch'io, a volte.
O forse
era solo una cosa chiamata coscienza - che anche in me doveva esistere -
che stava facendo capolino...
Come se
non potessi evitarlo, risposi, tranquillamente.
-Ho
dovuto aggiustare quell'Armadio Svanitore rotto che
nessuno usava da anni. Quello nel quale si è perso Montague
l'anno scorso.-
-Aaaaah.- Il suo sospiro fu quasi un gemito.
Chiuse gli occhi per un momento, stancamente.
"Ora
starà pensando che oltre a tutti i suoi guai ci si aggiunge pure un
ragazzino di sedici anni che vuole ucciderlo.", pensai. Come poteva
quell'uomo così anziano, con quella lunga barba argentea, quel vestito
tutto macchiato di sporcizia, di fango, di acqua sporca, quegli occhiali di
traverso, avere tutta quella forza? La luna illuminava la sua figura
controluce, piccola e debole, che aveva ricominciato ad accasciarsi sempre
più giù lungo il muro, lottando per rialzarsi e darsi forza, ma che
creava al contrario un'ombra, sul vecchio pavimento della torre, alta e
possente.
Mi fece
un po' pena, ma repressi subito questo sentimento, o almeno ci provai.
Riaprì
gli occhi, e mi guardò, sempre con dolcezza, quella dolcezza che mi
faceva arrabbiare con lui... e con me stesso.
-Molto
astuto...ce n'è una coppia, immagino.-
-L'altro
si trova da Magie Sinister, formano una specie di
passaggio. Montague mi ha detto che quando ci
è rimasto chiuso in quello di Hogwarts era
come intrappolato in una specie di limbo. Non riusciva a farsi sentire da
nessuno, ma a volte ascoltava quello che succedeva a scuola, e altre volte
quello che succedeva nel negozio, come se l'Armadio viaggiasse dall'una
all'altro. Alla fine è riuscito a Materializzarsi e venirne fuori, anche
se non aveva mai dato l'esame. Per poco non ci lasciava le penne. Hanno pensato
tutti che fosse una bella storia, ma io sono stato l'unico a capire cosa
significasse...nemmeno Sinister
sapeva...l'unico a capire che si poteva raggiungere Hogwarts
attraverso gli Armadi, se avessi aggiustato quello rotto...-, dissi, tutto d'un
fiato, sentendomi sempre più importante...
-Molto
bene. Così i Mangiamorte passando da Sinister sono riusciti a entrare nella scuola per
aiutarti... Un piano astuto, un piano molto astuto... E, come hai detto tu, proprio
sotto il mio naso..-
Sì,
sì, sì! Te l'avevo fatta, vecchio scemo!
-Esatto! Proprio così!-
E ora
ti ucciderò,
pensai, risoluto, deciso.
-Ma ci
sono stati dei momenti in cui non eri più sicuro di riuscire a riparare
l'Armadio, vero? E sei ricorso a mezzucci volgari e sconsiderati come mandarmi
una collana maledetta che è finita nelle mani sbagliate...avvelenare un idromele che aveva pochissime
probabilità di essere bevuto da me...-
-Sì...
bè, ma lei non ha capito comunque chi c'era
dietro,no?-, lo schernii.
-A dire il vero sì. Ero sicuro che
fossi tu.-
Cosa?
-E allora...allora...perchè...non mi
ha fermato?-, chiesi, incredulo.
-Ho provato, Draco. Il professor Piton ti tiene d'occhio per mio ordine e....-
Povero
sciocco. Pensava
ancora che quel traditore di Piton fosse dalla sua?
Ma come aveva fatto a fidarsi di un ex-Mangiamorte,
di un Serpeverde, di un pozionista
che bramava così tanto le Arti Oscure, di un
traditore? A volte il grande cuore di Silente mi sbalordiva; in tutti, diceva
sempre, c'era qualcosa di buono…
forse, lo vedeva anche in me?
Scacciai
quest'ultimo pensiero, da troppo tempo dominante in me, e lo interruppi,
dicendo: -Non esegue i suoi ordine, povero sciocco. Ha
promesso a mia madre che...-
-Naturalmente
è quello che ha detto a te, Draco, ma...-, mi interruppe a sua volta; sembrava una cosa che
ripeteva continuamente, dal tono con cui lo diceva. Di certo Potter era stato
il primo a sospettare di me e di Piton...
-Fa il
doppio gioco, stupido vecchio, non lavora per lei!-, risposi, alzando la voce e
venendo in avanti.
Sospirò;
era abituato a sentir dire che Piton era un
traditore, ma non sapeva quanto ciò fosse vero...
-Dobbiamo
rassegnarci a dissentire su questo punto, Draco. Si
dà il caso che io mi fidi del professor Piton...-
-Bè,allora sta perdendo colpi!-,
sogghignai.
Che bastardo,
quel Severus... -Piton mi
ha offerto aiuto... perchè vuole la gloria
tutta per sé...perchè
vuole partecipare... 'Che cosa stai combinando?!' 'Sei stato tu con la collana,
è stato stupido, avrebbe potuto far saltare tutto quanto' ... Ma io non
gli ho detto cosa facevo nella Stanza delle Necessità: domani si
sveglierà e sarà tutto finito e non sarà più il
prediletto del Signore Oscuro, non sarà nulla in confronto a me, nulla!-,
e risi, risi, risi davvero.
Il
prediletto del Signore Oscuro...suonava bene...
Già...ma a quale costo? Uccidere vite innocenti che si
sacrificavano per il bene altrui? No, no...
Non era
giusto... Non lo era. Feci un passo indietro, e sudai ancora di
più, guardandomi intorno, confuso, solo...
All'inizio
questa cosa mi era piaciuta, essere ricordato per sempre come Draco Malfoy, il
prescelto del Signore Oscuro, colui che ha battuto Potter e ucciso Silente, ma
ora...
Ora, era
diverso. Vedevo Silente, un povero vecchio, accasciarsi su un muro, cercando di
farmi ragionare, o forse di prender tempo, per qualcosa che era, perchè lo era, giusto.
Pensavo a
Potter, così tanto tormentato dal Signore Oscuro, orfano, infelice, ma
che si batteva per qualcosa che era giusto, lo era...
Pensavo a
Paciock, cresciuto con sua nonna, perchè
i genitori erano divenuti pazzi per colpa di... noi (e quanto mi suonava
strano quel 'noi') Mangiamorte...
a Black,che aveva vissuto quella vita così
infelice, latitante per tredici lunghi anni, e poi morto cercando di proteggere
l'unica persona alla quale teneva davvero... mentre io, invece, avevo, in un
tempo passato, pensato di avere tutte le cose del mondo, ma solo in quel
momento mi accorsi che non era così. Chi aveva mai tentato di
proteggermi disperatamente? Chi mi amava davvero? C'era qualcuno di cui potevo
fidarmi incondizionatamente?
No. Non
c'era.
Io, che avevo tutti i soldi del mondo, non
avevo la cosa più importante. Ma oramai (come dicono i Babbani...? Ah, sì...) ero
sulla bicicletta e dovevo pedalare, o ci sarebbero state delle conseguenze su
mia madre, l'unica persona che era davvero per me importante, e anche,
sì, su mio padre, ma di lui non me importava
più niente, era stato lui la causa di tutto... O, forse, usavo la scusa
di mio padre per non capire che la colpa era tutta mia? Non lo sapevo.
Perchè mio padre aveva dato retta al Signore Oscuro? Perchè era stato così sciocco da essere soggiogato,
raggirato da un vigliacco che doveva mandare un sedicenne così ingenuo
ad uccidere il suo rivale più potente, oltre Potter?
-Una vera gratificazione. A tutti noi piace essere elogiati per il nostro
duro lavoro... Ma tu devi aver avuto qualche complice... qualcuno a Hogsmeade, qualcuno che ha consegnato a Katie la...la... aaahh...- Chiuse di nuovo
gli occhi e chinò il capo, stancamente. Una morsa mi strinse il cuore,
ma non vi potei porre rimedio.
-Ma
è ovvio...Rosmerta.
Da quanto tempo si trova sotto
-C'è arrivato finalmente, eh?-,
dissi, ostentando sicurezza.
Di sotto
si levò un altro urlo. Più intenso. Mi si ghiacciò il
sangue nelle vene; mi girai verso la porta, per l'ennesima volta, come se essa
potesse darmi una mano, e poi tornai a fissare Silente.
Riprese,
come se non fosse stato interrotto. -E così la povera Rosmerta è stata costretta ad appostarsi nel suo
stesso bagno per passare quella collana alla prima studentessa di Hogwarts che fosse entrata sola? E l'idromele avvelenato...
Bè, naturalmente Rosmerta
è riuscita ad avvelenarlo prima di mandare la bottiglia a Lumacorno, convinta che dovesse essere il mio regalo di
Natale... Sì, perfetto...perfetto...il
povero signor Gazza non ha pensato di dover controllare una bottiglia di Rosmerta... Dimmi, come facevi a comunicare con lei?
Credevo avessimo sotto controllo tutti i canali da e per la scuola...-, mi chiese, sempre con spiccata curiosità, come
se fosse una situazione normale.
-Monete
stregate-, dissi, con la bacchetta che tremava nella mia mano... non potevo
smettere di parlare... come se parlarne avesse potuto espiare tutte le cose che
avevo fatto, così, magicamente...
-Io ne
avevo una e lei un'altra, e potevo inviarle dei messaggi...-
-Non
è il sistema usato l'anno scorso dal gruppo che si faceva chiamare
Esercito di Silente?-, disse, scivolando sempre più in basso,
annaspando, ma sempre calmo.
Aaaah. L'Esercito di Silente. Piccoli insulsi luridi bastardi.
-Si, ho
preso l'idea da loro-, dissi, ridendo, ghignando come un pazzo. Gliel'avevo
fatta, di nuovo... Sparai parole avvelenate, con tutta la cattiveria che
avevo in corpo: -Ho preso l'idea di avvelenare l'idromele da quella Mudblood della Granger, l'ho
sentita dire in biblioteca che Gazza non sa riconoscere le pozioni, e...-
-Ti
prego di non usare quel linguaggio davanti a me.- Mi interruppe, fermo, secco; non
c'era ironia nel suo sguardo, poichè quella era
una cosa sulla quale davvero non passava sopra.
Stupido vecchio...mi
dettava ordini quando ormai lo avevo in pugno..ma non si rendeva conto di
ciò che avrei fatto...
Risi; una
risata cattiva, diabolica, perversa. Che idiota ero stato. Lo dovevo uccidere!
Gli puntai di nuovo la bacchetta davanti, la mano tremante.
-Le
importa se io dico 'Mudblood' quando sto per
ucciderla?-, dissi, levando per un attimo la bacchetta da lui, giocandoci,
alzando un sopracciglio come in segno di superiorità, di sfida.
Tentò
di rialzarsi, tuttavia sdrucciolò ancora più giù. -Sì.- rispose, la voce sempre più debole, ma decisa. -Ma quanto a uccidermi,
Draco, stai lasciando passare molti lunghi minuti.
Siamo soli. Sono indifeso oltre le più rosee previsioni, e non hai
ancora agito...-
La mia
bocca si contorse involontariamente, uno scatto d'ira pura mi rapì...
Alzai la bacchetta e... la riabbassai, perchè
il vecchio stava per parlare.
-Ora, per
tornare a stanotte, non capisco bene com'è andata...Sapevi
che avrei lasciato la scuola? Ma certo...-, che deficiente,
si risponde da solo, pensai.- Rosmerta mi ha
visto andare via e ti ha informato con le tue monete...-
-Già-, gongolai. -Però pensava che stesse solo andando a
bere qualcosa, che sarebbe tornato dopo poco...-
-Bè, ho bevuto qualcosa...e sono
tornato..in un certo senso..-, borbottò. Alzai un sopracciglio, come per
voler chiedere cosa avesse voluto dire, ma lui non me ne diede il tempo, e
continuò.
-Così hai deciso di tendermi una
trappola?-
-Abbiamo
deciso di mettere il Marchio Nero sopra
-Bè, sì e no...Ma devo
dunque dedurne che non è stato assassinato nessuno?-
-Qualcuno
è morto-, dissi, facendo salire inconsciamente la mia voce, di solito
amabilmente strascicante, di un'ottava. Ero felice, forse. Forse.
-Uno dei suoi...non so chi, era buio, ho
scavalcato il corpo... Devo aspettare il suo ritorno, solo che la sua fenice si
è intromessa...-
-Sì,
ha quest'abitudine..-, disse, sorridendo. Come faceva
a sorridere in un momento come quello? Odiavo la sua ironia, anche nei momenti
più pericolosi, come quello, riusciva sempre a trovare il modo di
ridere, di vedere positivo, di tirare su il morale, sempre, sempre...
Si stava
solamente prendendo gioco di me, quel vecchio stronzo...
E
io ero stato al suo gioco come un idiota, io...
BUM!
Sentii un'altra esplosione, poi altre urla, più alte che mai...dovevano essere vicine...stavano arrivando...
-Resta
poco tempo, a ogni modo-, riprese Silente. -Quindi consideriamo le tue
alternative, Draco.-
Come si
permetteva! Io...io..stavo per ammazzarlo...e...
-Le mie alternative! Sono qui con una bacchetta... Io...io...io
sto per ucciderla...-, tremai
-Mio caro
ragazzo, smettiamo di prenderci in giro. Se fossi in grado di uccidermi,
l'avresti fatto subito dopo avermi disarmato, non ti saresti fermato a questa
piacevole chiacchierata....-
Benissimo...io..io non sapevo ucciderlo? Levai la bacchetta, pronto a colpire, e...
Un
sospiro, e non seppi più trattenermi.
Abbassai
la testa, tentando di non accasciarmi al suolo. Piansi. Lacrime amare solcavano
il mio viso... Tirai fuori tutta la mia frustrazione, tutta l'angoscia, tutto
il dolore che
nell'ultimo anno avevo provato, in quelle poche lacrime, che a me parvero
poche, ma forse proprio poche non furono.
Che
stupido.
Avevo sognato di poter gabbare Silente,
di poterlo uccidere, ma era lui che aveva gabbato me...
Lui mi
guardò con maggior dolcezza. Gli facevo pena. E io facevo pena a me
stesso; anzi, mi facevo proprio schifo.
All'improvviso,
rialzai la testa e urlai: -Io...io....Io non ho
alternative! Devo farlo! Lui...lui mi ucciderà!
Ucciderà tutta la mia famiglia!-
Lui
rimase serio, impassibile, debole, come all'inizio della conversazione,
ma allo stesso tempo il suo sguardo mi infondeva una grande forza.
-Mi rendo
conto della gravità della tua posizione. Perchè
credi che non ti abbia affrontato prima d'ora se no? Perchè
sapevo che saresti stato ucciso se Lord Voldemort
avesse compreso che sospettavo di te.-
Sussultai
a quel nome. Voldemort...
-Sapevo
della tua missione, ma non ho osato parlartene nel caso che usasse
Silente
mi voleva aiutare anche se sapeva che lo dovevo
uccidere? Una
persona così o è pazza o ha un grande cuore, e sulla prima ero
piuttosto d'accordo, ma io non meritavo tutta quella pietà...
-Non
può, invece...-, alzai la testa, anche se avevo
gli occhi ancora arrossati e le guance bagnate. La bacchetta nella mia mano
tremava violentemente, così come il resto del mio corpo... Mi asciugai
il viso in modo talmente violento che mi feci male, ma lo sentii neanche.
-Nessuno
può aiutarmi. Mi ha detto che...che se non lo faccio mi ucciderà.
Io...non ho scelta.-, dissi, più a me stesso che a lui.
-Passa
dalla parte giusta, Draco.-
Alzai violentemente la testa. Cosa...?
Egli
aveva un sorriso dolce, e intorno a sè c'era
una specie di aura, un qualcosa di luminoso, o magari io avevo semplicemente le
visioni: non piangevo veramente da tanto tempo.
-Possiamo
nasconderti meglio di quanto tu possa immaginare. E, cosa più
importante, manderò dei membri dell'Ordine da tua madre stanotte, per
nascondere anche lei. Tuo padre per ora è al sicuro ad Azkaban... Quando verrà il momento potremo proteggere
anche lui. Passa dalla parte giusta, Draco.
Tu
non sei un assassino.-
No..io..non potevo...
Ma quanto
l'avrei voluto, davvero.
-Ma...
sono arrivato fin qui, no?-, dissi, lentamente, respirando. -Credevano che
fossi morto, e invece sono qui...e lei è in mio
potere...Ho la bacchetta in pugno... Lei è qui, a chiedermi
pietà...-, dissi, riprendendo a sperare...ma sapevo che non reggeva, perchè non ero io a chiedere pietà...
-Oh, no, Draco.-, ribatté lui. -E' la mia pietà,
non la tua, che conta adesso.-, disse, nuovamente, in
modo secco.
Aveva
ragione...io...cosa avevo fatto...? Avevo quasi
ucciso due innocenti...e tutti quelli che avevo
tormentato, torturato, ben sapendo ciò che stavo facendo...
Abbassai
la bacchetta, questa volta del tutto. Mi asciugai ciò che era rimasto
del mio pianto, ma più delicatamente, ora.
Niente
ripensamenti, sì...
-Lei...io...-, dissi, avanzando verso di lui, sorridendo davvero.
Ma prima
che potessi dire altro, prima che potessi difendermi, sentii che la porta si
era aperta e uno Schiantesimo colpirmi.
Fui
sbalzato via, e andai a cozzare contro il muro della sala, battendo
violentemente la testa. Chiudendo gli occhi, vidi tre Mangiamorte
che arrivavano. E sarebbe arrivato anche quel traditore di Piton, ne ero certo....
E mentre li richiudevo, come se quel
balzo fosse durato un'eternità, pensai all'unico uomo che aveva mai
avuto pena per me, che si era preoccupato anche quando io volevo fargli del
male, che mi aveva dato un'altra possibilità...
Addio,
Silente.
**************************************
Eddddunque.
Bè, se
siete arrivati sin qui, volete che avete finito la ff!^^ Yattaaa! XD
Veramente, l'ho scritta due anni fa, ma una sera
avevo voglia di rivederla un po', per cui mi sono messa a correggerla,
stilisticamente parlando.^^
Spero davvero vi piaccia, ci ho messo veramente
un sacco a scriverla, per non dire quanto a rileggerla e rileggerla...^^'
Ho sempre odiato Draco,
ma in *questo* passo l'ho amato profondamente: amo le personalità
contorte e assolutamente non piatte, ma profonde e
spesso contraddittorie, come Draco, in effetti, in
questo pezzo è. Spero di essere riuscita a comunicarvi questa sua
coscienza molto complessa e conflittuale, davvero^^
Ovviamente, i commenti sono *mooooooooolto*
apprezzati, anche quelli negativi =D Non abbiate paura a dirmi che vi fa schifo
come è scritta o come mi dovrei dare all'ippica, anzi ù_u Le critiche costruttive sono la migliore cosa,
dato che io *ehm* vorrei davvero diventare una scrittrice di fantasy, un
giorno. ^/////^
Piccole note qui e lì: ho mantenuto i nomi
italiani, anche se mi fanno deciuisamente schifo ù_U
Ma non ho potuto mantenere
"mezzosangue" come insulto, non potevo proprio >_< Dunque, per
chi non lo sa, "mezzosangue" si traduce con "halfblood",
ed indica i nati da padre/madre Babbano o tutti e due
i genitori Babbani, ma per offendere veramente
qualcuno gli si dice "mudblood", ovvero
"fango" e "sangue", che si potrebbe anche tradurre "sanguesporco" ("fangosangue"
fa proprio schifo, effettivamente XD°), ma
Poi: ho cercato di rendere il lessico
più vario e meno ripetitivo possibile, spero si sia notato ^_^ E
scusatemi se non ho usato 'sta grande varietà di sinonimi, ma ho il
vocabolario di italiano sepolto sotto quintali di libri (ho traslocato ^_^) e
non lo trovavo, quindi non mi è stato possibile cambiare più di
tanto... ^^' Mi scuso veramente per gli errori di grammatica, se mai ce ne
fossero vi prego di farmeli notare: io li odio con tutta me stessa, davvero, ma
posso capire che ogni tanto scappi qualche i o qualche h... xD. Scusatemi davvero, spero comunque che
non ce ne siano (dopo tre letture non mi pare di averne notati, ma non si sa
mai xD).
Comunqueee,
grazie per aver letto questa piccola one-shot!
^_^ E viva tuuuutte voi fangirl
pazze di Draco, yuuuu-uuuh!
XD
Clahp